[NuovoLaboratorio] maggiani sul G8

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Szerző: forumgenova@inventati.org
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Tárgy: [NuovoLaboratorio] maggiani sul G8
ecco alcuni contributi di Maurizio Maggiani, pubblicati dal secolo xix nel
luglio 2001.
=20
Potremo conversare con Maurizio Maggiani Sabato 21 febbraio 2004 ore 17
presso la Sala Cambiaso, Salita San Francesco 4 Genova

"E' necessario affrontare in un'ottica allargata il tema dei diritti civili
e delle garanzie costituzionali oggi in Italia. Riteniamo che i fatti del
G8 del 2001 vadano inquadrati nell'ambito di una dinamica generale, che
investe l'intera societ=E0 e che =E8 tuttora in corso.=20
=09
La "parentesi di democrazia", avvenuta secondo Amnesty International nel
luglio 2001,=E8 l'occasione per una riflessione politica e culturale pi=F9=
ampia.=20

La tentazione di accettare una progressiva limitazione delle libert=E0
civili, in nome di un'ipotetica maggiore sicurezza, =E8 un fenomeno in atto
nel nostro come in altri Paesi, specie dopo i fatti dell'11 settembre 2001.=
=20

In Italia, in aggiunta, si assiste a ricorrenti ondate autoritarie, che
rischiano di mettere a repentaglio gli spazi di espressione del dissenso e
il pluralismo delle voci."


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Ecco perch=E9 Genova accoglier=E0 il popolo di Seattle
=20
Se le collette internazionali non saranno abbastanza generose, se
l=92organizzazione intercontinentale non funzioner=E0 a dovere, se l=92effet=
to
serra provocher=E0 una sovrabbondanza di maremoti ed uragani, se verr=E0
sospeso il trattato di Schengen e si barricheranno le frontiere, allora
saranno pi=F9 o meno centomila. Se no, se le cose andranno meglio, saranno
magari cinquantamila di pi=F9, o pi=F9 ancora; il limite massimo non =E8 dat=
o
sapere. Comunque verranno, questo =E8 poco ma sicuro. A Genova, naturalmente=
,
in luglio, come =E8 logico, a dire la loro ai Grandi della Terra come hanno
gi=E0 fatto altrove; a Seattle la prima volta che i media se ne sono=
accorti.

Non hanno un nome o una sigla che li identifichi, se non un assai generico
Forum mondiale sociale: non si danno pena di etichettare se stessi. Del
resto non sarebbe neppure possibile farlo, visto che non c=92entrano niente
con le forme tradizionali di associazione. Tra loro ci sono sindacalisti e
vescovi, ecologisti e pacifisti, contadini senza terra e ragazzi senza
lavoro, volontari di Ong cattoliche e economisti postmarxisti, scrittori di
romanzi e scienziati in odore di Nobel, sindaci e cittadini, militanti
politici agguerriti e sognanti figli dei fiori, neri e gialli, bianchi e
bruni, del sud e del nord, dell=92est e dell=92ovest.

Sono la Globalizzazione, quella parte della globalizzazione di cui i
governatori dell=92economia mondiale si sono dimenticati di informare per
tempo i governi della politica. Che li osservano ingombrare l=92orizzonte
delle loro certezze e si chiedono stupiti: cos=92=E8 =91sta marmaglia, quest=
a
inelegante turba che ci viene a scocciare proprio ora che stiamo per
inaugurare il Paese Globale del Bengodi? Non fanno parte del quadro, si
ostinano a non vedere da che parte sta il manico del coltello. Asociali e
criminali contro la storia; in verit=E0 non esistono neppure. Invece
esistono, e non potrebbe essere altrimenti. Perch=E9 l=92idea dominante del
Globo, l=92ideologia che ha unificato i governi e omologato il pensiero
politico, e cio=E8 che questo sia il migliore dei mondi possibile e
l=92Economia, la sua insindacabile Entit=E0 Suprema, fa acqua da tutte le
parti. Da tutte le parti del Globo. E se questo sistema globale fa alcuni
di noi pi=F9 ricchi, rende assai pi=F9 povere =96 materialmente e spiritualm=
ente
=96 moltitudini di altri uomini. Che, visti da qui, dal cuore di un benesser=
e
incosciente, stanno sullo sfondo, indistinti come ombre. Bestie, pi=F9 che
uomini, visto che come bestie sono trattati, mentre gli spieghiamo per
benino che le previsioni dei nostri esperti dicono che prima o poi la
nostra ricchezza non mancher=E0 di ricordarsi di loro. Intanto loro si
gustano lo spettacolo della nostra; e di quello spettacolo dovrebbero
saziarsi?

Solo i gonzi possono credere che tutto stia filando liscio come l=92olio,
solo gli incoscienti possono pensare davvero che si possa ergere una
muraglia abbastanza alta per difendere il cuore del sistema. La realt=E0 =E8
che noi ricchi siamo assediati, che =E8 sotto assedio l=92ideologia che ci
sostiene e sotto assedio sono le istituzioni politiche e culturali e
religiose che abbiamo creato a difesa dei nostri privilegi. E nella storia
dell=92umanit=E0 sono ben poche le citt=E0 che hanno resistito ad un assedio=
.
Verranno in centomila a Genova a ricordare ai capi di stato e a noi questo
e altro. Appartengono a migliaia di gruppi diversi con molti diversi
pensieri. Quei pensieri difformi sono, in un mondo malamente normalizzato,
un=92oggettiva ricchezza. Ma non =E8 necessario essere d=92accordo con loro,
certamente non con tutti, per capire che l=92errore peggiore che possiamo
fare =E8 di respingerli. Intanto perch=E9 non sar=E0 materialmente possibile
farlo, a meno di trasformare una bella e civile citt=E0 in un accampamento
militare difeso dall=92artiglieria. Poi perch=E9 =E8 stupido tentarlo.

Davvero pensiamo di doverci difendere con gli autoblindo dal pensiero
difforme, dall=92opposizione a ci=F2 che pensiamo sia giusto? E=92 questa la
migliore idea di politica che abbiamo a disposizione? Oppure =E8 sensato
accogliere questa gente, ascoltare quello che hanno da dire e trovare il
modo di discuterne? Se fosse possibile sarebbe un=92occasione unica. Per la
citt=E0, ma anche per i centomila, per la parte migliore di loro. A rischio
di sembrare sciocco, direi cge sarebbe una svolta storica. Ci si
ricorderebbe a lungo di Genova ne l mondo per qualcosa di assai nobile. Per
quanto conosco il movimento posso affermare che la componente violenta o
facinorosa =E8 estremamente minoritaria. A Nizza, ad esempio, non erano pi=
=F9
di centocinquanta quelli che nei media sembravano migliaia, un gruppetto
quelli che sono stati fatti passare per tutti quando si =E8 avuto bisogno di
mettere su lo spettacolo horror che pare assicuri l=92audience. Va da s=E9 c=
he
se li accoglieremo armi in pugno anche i pi=F9 miti tra loro saranno tentati
di ricredersi sulla loro mitezza.

Maurizio Maggiani =96 IL SECOLO XIX =96 12/02/2001

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Diario dalla ZONA ROSSA

Io, a passeggio nel vuoto
=20

Zona Rossa mercoled=EC.

Sono arrivato ieri, notte, con l'ultimo treno. Non l'ultimo della giornata,
l'ultimo della settimana. Ho cercato finch=E9 ho potuto di essere
ragionevole, equilibrato, adulto, ma alla fine ho ceduto e ho asceso il
primo gradino della paranoia: l'ultimo treno, come a Yuma, come a
Stalingrado, come a Varsavia. Sto entrando in una citt=E0 che sta per essere
chiusa. Mi sono specchiata nello sguardo della gente che =E8 scesa con me,
circospetto, impacciato.

Ho fatto il mio ingresso alla citt=E0 occupata al varco di Piazza Matteotti:
ho consegnato il lasciapassare e documenti al posto di blocco illuminato in
un certo qual modo inquietante. Luci forti e concentrate, ombre lunghe e
dure attorno alla porticina nella barriera.

Carabinieri in tenuta da campagna, stanchi, nervosi, mentre rasente la
bandiera della torre del Ducale un elicottero militare indugia ad esplorare
con la sua fotocellula non so quale budello di vicolo. Tutto questo l'ho
gi=E0 visto in qualche film, ma io non sono un film, non sto recitando,
nemmeno i carabinieri sono attori. Tutto questo =E8 realt=E0, compreso il
sospiro di sollievo che esalo quando mi vengono restituiti i documenti. Di
che cosa devo avere timore io, cittadino incensurato, contribuente fedele?
Di nulla, proprio di nulla. Allora perch=E9 mi sento sollevato se i tutori
dell'ordine mi lasciano andare a casa a dormire?

Paranoia. Che mi piaccia o no, non riesco ad essere pi=F9 forte della
situazione, n=E9 abbastanza intelligente da saper distinguere l'immagine
dalla sostanza della situazione. S=EC, paranoia. Gi=E0 ieri prima di arrivar=
e
mi sono accorto di esserci cascato. Al telefono. Quando ho censurato
un'amica che mi parlava dei primi disagi. =93Belin ci metterei una bomba!=94=
ha
esclamato con la voce dell'innocenza. Quante migliaia di volte ciascuno di
noi ha imprecato a quel modo? Ma questa volta mi sono preoccupato di
spiegarle di stare attenta a parlare. Lei non ha capito, =E8 troppo giovane,
nuota nella democrazia. Io ho qualche ricordo in pi=F9 di lei. E non solo io=
.
Ho notato che in questi ultimi giorni parecchie altre persone fanno un uso
assai pi=F9 distaccato della conversazione telefonica. O forse =E8 solo una =
mia
impressione. In ogni caso un pessimo segno.

Sono settimane che immaginiamo, disegniamo, pronostichiamo la Zona Rossa.
Ma questa mattina =E8 la realt=E0. Mi sveglio nel silenzio: non c'=E8 il mer=
cato
sotto casa, non c'=E8 la coda al semaforo. Esco nel vuoto. Vuoto di passi, d=
i
voci, vuoto di bambini ansiosi d'Acquario, vuoto di negozi e di merci,
vuoto di colori. Nel vuoto si muovono uomini in divisa, silenziosi, cauti.
In via Gramsci a passo d'uomo sfila un lungo corteo di idranti.

Per arrivare in De Ferrari devo superare quattro controlli. Al terzo
comincio a familiarizzare con i militari. Battute un po' meste, auguri,
anche. Scoprir=F2 in seguito che nella gran parte sono gentili e pazienti. S=
o
che ognuno di loro ha ricevuto e ha dovuto leggere un manuale di
comportamento. Evidentemente un buon manuale. Ma due vecchie signore con la
sporta sotto braccio sono in fila davanti a una grata presidiata da uomini
in armi: dove ho gi=E0 visto questa fotografia?

De Ferrari stupenda e tremenda, perfetta e assolutamente deserta, senza
neppure un passaggio di piccioni. Non la vedr=F2 mai pi=F9 cos=EC per tutta =
la
mia vita. Comunque lo spero: credo che sia questo l'effetto della bomba al
neutrone. C'=E8 qualche negozio aperto. Entro dappertutto a comprare qualcos=
a
per solidariet=E0 forse, per simpatia, per non sentirmi l'unico
sopravvissuto. C'=E8 pure una farmacia funzionante e mi controllo la
pressione: perfetta. Il farmacista non si fa pagare.

Alla fine mi perdo nei vicoli nel tentativo di trovare un varco aperto
verso la Zona Gialla. Si =E8 perso con me un tale. Mi si accosta e mi dice i=
n
confidenza: =93Visn=F9 =E8 incazzato Dio mio se =E8 incazzato loro non lo sa=
nno
mica quanto si =E8 incazzato Visn=F9!=94.

Maurizio Maggiani =96 IL SECOLO XIX =96 19/07/2001

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Diario dalla ZONA ROSSA (2)
=20
Metti una grata tra mamma e figlia
=20

Esco di casa di buon mattino a vedere se riesco a trovare un po' di
provviste. Naturalmente ho provveduto per tempo alle scorte, ma qualcosa
nell 'organizzazione deve avere fallito., perch=E9 mi trovo con dieci
confezioni di prosciutto crudo, diversi chili di frutta sciroppata e
nemmeno un pezzo di pane. Incontro nelle scale il signore del primo piano
che =E8 gi=E0 di ritorno con un sacchetto di patate. =93Bombe!=94 =E8 il suo=
saluto
cordiale. =93Bombe!=94. S=EC, ieri =E8 stato il giorno delle bombe. Gli=
chiedo se
ha paura. =93Io?=94 risponde offeso =93Figuriamoci, sono nato in giorno del
bombardamento navale del '41!=94. Io e lui siamo gli unici rimasti nel
palazzo e da quello che vedo probabilmente gli unici di tutto il quartiere
del Molo. In tutta la Zona Rossa ho contato cinque civili. Di tutta
l'enorme macchina organizzativa del G8 forse la cosa che ha funzionato
meglio =E8 stata l'evacuazione spontanea, silenziosa, a gratis, degli
abitanti della Rossa. Un bel po' di migliaia di persone che sono sparite
nel nulla. L'occupazione =E8 completata. Solo umani militari e mezzi militar=
i
che presidiano il vuoto assoluto. Se questa =E8 l'immagine del G8 se ne pu=
=F2
solo dedurne che gli uomini pi=F9 potenti del mondo possono solo incontrarsi
nel niente, prigionieri n=E9 pi=F9 n=E9 meno del sottoscritto di una gigante=
sca
rete da pollaio.

Mi chiedo se si sentiranno un poco depressi, mi chiedo se non soffrono
nemmeno un po' per sentirsi cos=EC poco amati quando passeggeranno tra le
saracinesche abbassate, le finestre chiuse.

Mi metto in cerca di un tozzo di pane. Alla barriera di Matteotti, chiusa,
una signora sta parlando con una ragazza di le dalle grate. E' sua figlia,
una della Zona Gialla: si incontrano l=EC due volte al giorno per stare
assieme qualche minuto. Da una radiopattuglia giunge notizia di una
bottiglia sospetta in una fioriera a Bolzaneto. Bottiglia sospetta? Cosa
rende sospetta una bottiglia? A San Giorgio due fotografi fanno togliere il
pass e travestono da turiste due giornaliste niente male. Poi cominciano a
scattare le immagini che domani racconteranno al mondo il grande spasso dei
turisti nella citt=E0 del G8.

E niente pane. In un bar ancora aperto arraffo due cornetti che sono
avanzati dalla colazione della pattuglia posizionata accanto. Esco e mi
casca l'occhio su un carabiniere che si sta infilando dentro un cellulare
con le braccia stracariche di focaccia, buona focaccia genovese. Cristo,
dive =E8 andato a pescarla. Chiedo, non chiedo? Dall'interno del cellulare
una voce autoritaria ordina: =93Mi raccomando, non uscite con i ghiaccioli i=
n
mano=94. Lascio perdere.

E me ne vado nella Gialla dal varco di Piazza Cavour. Chiedo alla signora
tassista come va. Lei mi chiede se per caso devo scrivere. Dico di no. Non
riferir=F2 quello che esce dalla sua bocca, ma se fossi nei potenti me li
toccherei. Esci pensando di tornare alla vita ma ti ritrovi nello stesso
deserto. Piazza della Vittoria e Corso Buenos Ayres mettono lo sgomento da
tanto che sono silenziosi. Mi metto in cerca di un posto dove mangiare
camminando in mezzo alla strada, senza curarmi dei semafori: fantascienza
pura. Alla fine chiedo a un gruppo di poliziotti se sanno darmi una dritta.
Come no, alla pizzeria Marechiaro. E pranzo con non meno di 200 poliziotti
a fine turno. Non avverto tensione o preoccupazione: =E8 solo gente stanca e
affamata.

E poi, finalmente, trovo segni di vita. C'=E8 della musica e vado dietro all=
a
musica: =E8 cos=EC straordinario sentirla in questo deserto che cammino=
quasi a
passo di danza. E cos=EC mi ritrovo a Sarzano. Non riesco a capire quanta
gente ci sia, ma ne vedo abbastanza per rincuorarmi: da qualche parte
Genova =E8 piena di umani. Ragazzi per lo pi=F9 e piuttosto allegri. Sono i
primi arrivati del temutissimo popolo vagante che ha costretto i potenti
alle grate. Non so bene cosa pensano al di l=E0 dei loro cartelli e di molti
di loro non conosco neppure la lingua che stanno parlando, ma le loro facce
mi piacciono.

Scroscia un enorme applauso: dalle finestre di un bel palazzo una signora
ha steso una lunga fila di mutande multicolori. Quel genere di arredo
urbano che sarebbe bene evitare per rispetto a Lui e rispetto agli altri
Sette.

Scendendo scopro che tutti i varchi sono stati chiusi, la Zona Rossa =E8
stata completamente isolata; casa mia =E8 momentaneamente esclusa dal diritt=
o
di uso e propriet=E0. Mi siedo su una barriera antisommossa, prendo un
volantino che mi =E8 stato dato da un volontario della pace israeliano, e su=
l
retro comincio a scrivere il mio diario.

Maurizio Maggiani =96 IL SECOLO XIX =96 20/07/2001

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Diario dalla ZONA ROSSA (3)
=20
Di qua i potenti difesi di l=E0 tutti gli altri
=20

Zona Morta, venerd=EC.

Scrivo e so gi=E0 che c'=E8 un ragazzo morto. Posso in coscienza fare il mio
raccontino come se questa fosse l'ultima delle cose che ho visto? No, quel
ragazzo =E8 l'intera giornata, tutto il G8, tutta la realt=E0, l'unica realt=
=E0
definitiva. Rileggo gli appunti che ho preso, ma non vanno da nessuna
parte, hanno perso senso e ragione. E' morto un ragazzo e tutto quello che
so di lui =E8 cha ha un buco in testa, forse ha 20 anni e forse =E8 spagnolo=
.
E' un ragazzo in maglietta riverso su del sangue che =E8 suo. Adesso tutto i=
l
resto non conta o conta soltanto perch=E9 porta l=EC, a quell'immagine. Allo=
ra
mi sta bene ricordare che la prima cosa che ho visto questa mattina sono
stati i fiori e le ghirlande appese alle grate della barriera di salita
Pollaioli.

E ricordare pure che la prima cosa che ho pensato =E8 stata: questa non =E8 =
pi=F9
la Zona Rossa, questa =E8 la Zona Morta. Stamane =E8 sparito anche il minimo
segno della citt=E0 vivente, della citt=E0 civile eccezion fatta per i fiori=
,
per qualche lenzuolo appeso alle finestre dei grandi palazzi patrizi e una
vecchietta, desolata vagabonda appresso al suo cane.

Non c'era la signora a parlare con la figlia attraverso la grata alla
barriera e questo =E8 stato l=EC il peggior segnale.

Non avrei voluto restare e me ne sarei andato, andato nella citt=E0 di fuori=
,
se solo mi avessero assicurato che sarei potuto tornare. Ma oggi la Zona =E8
chiusa, mi =E8 stato detto: o di qua o di l=E0. Agghiacciante, precisa
descrizione dello stato delle cose: oggi c'=E8 un di qua per i potenti, gli
addetti ai potenti e gli addetti all'informazione sui potenti e un di l=E0
per tutti gli altri. =93De qua dott=F2 sta al sicuro, de l=E0 stanno gi=E0 c=
ominci=E0
le rogne=94.

Di l=E0 dalle grate, oltre le muraglie di blindati container, c'=E8 la citt=
=E0,
la citt=E0 della gente, di tutta la gente che =E8 rimasta e che =E8 venuta, =
che
alle dieci di mattina sbircia in lontananza verso levante il primo fumo,
proprio mentre sopra il ponte Monumentale planano leggeri e discreti, uno
appresso all'altro, gli aerei degli ospiti attesi.

Se valesse ancora la pena di fare gli spiritosi potrei constatare un grande
successo dei movimenti antiglobal: via Venti questa mattina =E8 gi=E0 piena =
di
merda. Non c'=E8 stato uno sfondamento notturno n=E9 un bombardamento all'al=
ba
della componente ludica del movimento: sono i cavalli, gli enormi cavalli
da guerra della polizia che non hanno saputo tenersela.

Faccio il giro dei varchi. Per tutto il giorno altro non far=F2 che
percorrere il perimetro di ferro della zona, come si vede negli zoo fare a
tutti gli animali, feroci o mansueti che siano. Con me fanno il giro
giornalisti e fotografi di mezzo mondo, spaesati, ignoranti di cosa sia un
sampietrino, del significato recondito della pioggia di aglio.

Al varco di via Casaregis quelli di l=E0 della rete tirano appunto un bel po=
'
di teste d'aglio e tre sampietrini, di qua sparano fiumi d'acqua e due o
tre lacrimogeni. Roba da poco, screzi. Bruno Vespa oggi fa il reporter di
strada armato di una mezza cipolla, rimedio principe contro i pessimi
effetti del gas lacrimogeno. Chiss=E0 se =E8 un personale ricordo o il buon
lavoro della sua redazione.

Ma in piazza Dante non sono screzi, non proprio. Chi ha un po' di
esperienza di manifestazioni dovrebbe sapere che quelli di l=E0 non
sfonderanno, non potranno e non vorranno. Eppure quelli l=E0 usano una
durezza che =E8 fatta per scaldare e non raffreddare. E come se non bastasse
il puro e semplice fatto che la barriera non verr=E0 sfondata, ma si volesse
difendere il principio che non lo si deve fare. Ho visto punire con idranti
e lacrimogeni tentativi simbolici, non assalti. Ho visto in piazza Dante
caricare alle spalle il corteo che sta sfollando. =93Aho, come scappano=94,
commenta soddisfatto il capoposto. Congratulazioni tenente.

Non un graffio di qua, niente pi=F9 pericoloso di un po' di aglio. La Grande
Muraglia neppure vibra sotto il colpi di quelli di l=E0.

Di l=E0 dove per tutto il giorno, mentre sfilavano decine di migliaia di
pacifici, una banda di duecento o trecento idioti criminali,
autoconvocatisi vendicatori del mondo offeso, metteva a ferro e fuoco la
citt=E0, guardati a vista da ci=F2 che rimaneva dei difensori dei potenti di
qua. Guardati. Finch=E9 non =E8 stato il momento buono per chiamare il=
morto. E
il ragazzo =E8 venuto.

Maurizio Maggiani =96 IL SECOLO XIX =96 21/07/2001

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Diario dalla ZONA ROSSA (4)
=20
Quello che sfascia tutto e poi telefona a pap=E0
=20

Zona Nera.

Mi sono svegliato nell'azzurro, la tramontana =E8 una delle grandi bellezze
di questa citt=E0, un'ulteriore risorsa di Genova, e questa mattina =E8 tutt=
o
cos=EC limpido e fresco, tutto cos=EC pulito, che parrebbe di essere rinati =
in
una citt=E0 vergine. Non =E8 certo l'aria e il giorno per restare nella Zona
Morta. Sono salito a Castelletto per rifarmi la bocca, affacciato al
belvedere dell'ascensore contemplo la cittadella dei potenti assieme ai
pensionati della spianata che stanno l=EC a scrollare la testa come se laggi=
=F9
si fosse posato un ufo.

Un signore in frescolana passa con il cagnetto al guinzaglio e una fascetta
nera al braccio, perch=E9 la tramontana ha pulito quasi tutto ma non la mort=
e
e questa citt=E0 ha un ragazzo morto nel suo cuore. Io oggi andr=F2 alla
manifestazione del Global Forum. Voglio onorare l'azzurro e il lindore con
la professione pacifica delle mie idee, perch=E9 dopo aver vissuto nella
cittadella fianco a fianco con l'uomo che sorride dicendo al mondo =93scudo
spaziale e mercato globale sconfiggeranno la povert=E0 e la malattia=94 alme=
no
oggi voglio starmene abbastanza distante da potergli bisbigliare =93amico, t=
u
sei pazzo=94. Voglio andarci perch=E9 si aggiunga un pacifico agli altri,
perch=E9 ce ne sia uno di pi=F9 fra quelli che, a mani nude e aperte, dovran=
no
vincere una durissima guerra perch=E9 la tragedia di ieri non si ripeta.

E ci sono andato. Ci stavo bene tra quella gente, e sembrava che tutto
fosse bellissimo, che davvero la tramontana avesse ridato verginit=E0 a tutt=
o
quanto.

Poi sono arrivati i Neri e dietro i Neri la polizia, il fumo e il fuoco, e
l'azzurro si spegne e tutto quanto si spegne. Ci sono solo io che prendo la
mia ragazza per mano e non so cosa fare.

So solo correre e non so dove, perch=E9 non sono qui per scappare. Cerco di
stare assieme ai pacifici, nuoto nel gas a mani alzate assieme ai ragazzini
con la faccia dipinta con l'arcobaleno che si sta sfacendo nelle lacrime.
La polizia ci passa sopra. Perch=E9? I Neri sono di l=E0 e nella nuvola si
muovono come padroni.

Poi corro e basta.

A un passo dalla nuvola una ragazza urla al suo cellulare con il guscio
rosa: =93Pap=E0, qualunque cosa succeda io ti voglio bene=94. E piange, pian=
ge,
piange. Corro e non so dove andare. Dieci metri e urli e sirene. E in un
inverosimile punto di calma l=EC in mezzo, un Nero, passamontagna nero,
telefona anche lui. =93Pap=E0 qui =E8 tutto a posto, sta tranquillo=94. Non =
ci
credo, ma la mia ragazza mi dice che =E8 vero.

Poi un portone, una signora con la chiave in mano: =93entrate, entrate=94. E=
il
resto della mia giornata di libera espressione del pensiero sui gradini di
un atrio di condominio popolare, assieme ad altri dispersi come me,
affranti, furenti, incapaci di capire perch=E9. Perch=E9 i Neri sono padroni=
,
perch=E9 gli indifesi sono invece i gasati, i bastonati, quelli che hanno
come giusto destino quello di essere sconfitti. O no, forse siamo solo
degli affranti che non sanno pi=F9 ragionare.

Un inquilino =96 che strano palazzo di solidali questo =96 scende per dirci =
se
vogliamo andare a casa sua a bere un po' d'acqua, magari un gabinetto.
Saliamo. Alla tiv=F9 guardo un pezzo di Genova disfarsi e urlare.

Uno stacco e guardo i potenti che si stanno amabilmente chiedendo se varr=E0
la pena di mettersi d'accordo su qualcosa, qualcosa pur di chiudere bottega
in gloria. E mi chiedo se =E8 davvero possibile che quelli che stanno
spiegandomi che =E8 un buon affare spendere 300 miliardi di dollari perch=E9
hanno imparato a beccare dieci missili sparsi per tutto l'universo in un
colpo solo di laser, non sappiano mettere le mani su 300 delinquenti in
dieci chilometri quadrati. A meno che tirare sul mucchio non sia una=
politica.

Maurizio Maggiani =96 IL SECOLO XIX =96 22/07/2001

--------------
Forse =E8 Cartagine ma non Santiago
=20

Via del Molo, quinto piano sottotetto, le quattro del pomeriggio di
venerd=EC. Macaja, scimmia di luce e di follia: foschia, pesci, Africa,
sonno, nausea e fantasia. Figuriamoci se, dall'abisso di aria stagnante e
gocciante della prima macaja dell'anno, non sono d'accordo con il primo
ministro Silvio Berlusconi: =E8 solo per capriccio colpevole del bolscevismo
risorgimentale che Genova =E8 stata inopinatamente aggregata alla stessa
nazione che ha per immeritata capitale la regale citt=E0 di Arcore. Qui siam=
o
duemila chilometri morali, estetici e climatici pi=F9 gi=F9, allo stesso
parallelo di Giza, Cartagine, Casablanca. Non abbiamo ragione di
lamentarcene; Giza ha avuto Cheope, Cartagine Annibale, Casablanca Humphrey
Bogart, e con tutto il rispetto che =E8 dovuto alla corona, Arcore, al
momento, ha avuto soltanto Berlusconi. I genovesi non devono sentirsi
offesi ed umiliati dai giudizi del loro primo ministro sulla loro citt=E0.
Con un candore che va rispettato =96 lo si rispetta nei bambini, non c'=E8
ragione di non farlo con gli adulti =96 egli si lascia andare anche nei
consessi pi=F9 alti alla libera espressione dei suoi semplici giudizi e dei
suoi gusti casalinghi. Se nella dura concretezza del business egli ha
dimostrato di essere rotto a tutte le scaltrezze del caso, negli aerei
cieli della politica mondiale egli =E8 un innocente, un giocondo, un
semplice. Genova non gli piace non perch=E9 sia una fogna, ma semplicemente
perch=E9 non =E8 adatta come casa sua, luogo a lui sicuramente pi=F9 familia=
re,
all'ospitalit=E0 delle =93otto teste coronate del mondo=94. E lo ha riferito=
al
parlamento come sentiva suo dovere di fare. Non fosse stato parlamentare lo
avrebbe subito riferito a sua moglie e ai suoi amici del cuore. Fosse stato
davvero re, e solo per distrazione elettorale dei sudditi cos=EC non =E8, lo
avrebbe riferito al consiglio della corona.

Genova del resto =E8 solo un piccolo passaggio del candido discorso del prim=
o
ministro all'alto consesso del Senato della Repubblica. Egli ha voluto
confermare che il pi=F9 grande risultato del G8 genovese sta nel =93miracolo=
=94
per cui finalmente americani, russi e giapponesi hanno potuto parlarsi e
sorridersi dopo tante guerre. Primo capoverso del discorso, cos=EC come =E8
disponibile agli atti parlamentari.

Immagino la sua meraviglia e ne gioisco per lui. Nella sua semplicit=E0 non
ha mai potuto credere che 6 (sei) presidenti americani hanno intrattenuto
fitti e cordialissimi colloqui con il Gotha del bolscevismo sovietico mese
dopo mese per cinquant'anni. E pi=F9 avevano da contendere, pi=F9 i loro
colloqui erano frequenti e fruttuosi, visto che non 'atomica ha funestato
la lunga guerra fredda, ma l'Urss ha goduto per tutto quel tempo della
clausola di nazione favorita negli scambi commerciali degli Usa.

N=E9 nella sua virginale innocenza egli ha mai potuto credere che la
Costituzione grazie alla quale c'era un primo ministro giapponese a
sorridere nella africana citt=E0 di Genova, =E8 stata scritta dal Generale M=
ac
Arthur durante il suo scarso, tempo libero. E da l=EC in poi giapponesi e
americani si sono sorrisi tutti i giorni che Iddio ha mandato in terra.
Avessero smesso di farlo anche per un solo attimo le economie dei due paesi
sarebbero crollate all'unisono come un mazzo di carte fasullo.

Alla fine del suo discorso (ultimo capoverso) il candido si =E8 chiesto se
davvero ne valeva la pena di questo G8 nella scomoda Genova. Si =E8 detto s=
=EC
=93perch=E9 i giovani di tutto il mondo potranno trarne grandi speranze per =
un
futuro di pace e di benessere=94. L'immacolato ha distolto lo sguardo con
orrore da Punta Vagno, dalla Diaz, da Bolzaneto, dove le pacifiche
aspettative dei giovani del mondo venivano pi=F9 che duramente frustrate
dalla violenza eversiva e da quella istituzionale. E non erano aspettative
precisamente indirizzate dove volgevano lo sguardo le teste coronate.

Nel mezzo del discorso =E8 stato ricco di nuove e accorate intenzioni di
equit=E0 e di universale fratellanza. Non vale la pena di giudicare le
intenzioni, =E8 pi=F9 onesto attendere le prove fattuali. Che non devono
tardare, vista la gravit=E0 dello stato delle cose. Allora vedremo come =E8
andato davvero il G8 che si =E8 tenuto in questa citt=E0, dove del G8 tutto =
=E8
finito, tranne che le sue ferite, ferite a sangue.

Ma non possiamo sentirci delusi dal nostro candido primo ministro. Egli =E8
fatto appunto cos=EC, che parla alla nazione e al mondo con lo stesso cuore
con cui parla agli spettatori delle sue reti televisive, ai clienti delle
sue imprese, ai fornitori delle sue domestiche esigenze. Se mai, dovrebbe
turbarci maggiormente il discorso del suo massimo oppositore, il deputato
D'Alema, che non =E8 candido, non =E8 vergine e nemmeno un semplice, per sua
stessa autodefinizione.

Egli ha riferito di una =93deriva cilena=94 a commento e giudizio di quelli =
che
oggi sono i =93fatti di Genova=94. Conosco questi fatti e la loro gravit=E0.=
Io
c'ero nel corteo dei pacifici, li ho presi i lacrimogeni dei poliziotti e
le spranghe dei black bloc. Avrei potuto essere alla Diaz se solo avessi
avuto la forza fisica di andarci. Ma non ho mai pensato di essere altri
4000 chilometri pi=F9 in gi=F9 di Giza e Casablanca, a Santiago del Cile. Se
cos=EC fosse stato, se lo avessi pensato, non sarei tornato a casa. Avrei
preso la strada dei monti e della clandestinit=E0, come =E8 giusto e legitti=
mo
attendersi da un democratico alle avvisaglie di un colpo di stato fascista.
E mi chiedo come mai il deputato D'Alema, cos=EC in vista, cos=EC esposto ne=
lla
sua posizione di leader, abbia corso il rischio di recarsi in Parlamento.
Ho dubbi e sospetti su quello che =E8 accaduto e potr=E0 accadere. Ma la nat=
ura
del pericolo non =E8 cilena, =E8 tutta di specificit=E0 italiana.

Maurizio Maggiani =96 IL SECOLO XIX - 29/07/2001



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