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From: "Carlo" <gawen52@???>
Sent: Sunday, February 15, 2004 9:52 AM
Subject: [veritagiustiziagenova] Il caso G8 Pisapia: «Genova parte civile
per Bolzaneto»
> Il caso G8 Pisapia: «Genova parte civile per Bolzaneto» Biondi: «Non ha
> alcun titolo, mi opporrò»
> Bene ha fatto, il Comune, a costituirsi parte civile contro i 26
> manifestanti accusati di saccheggio e devastazione nei giorni del G8,
> dice Alfredo Biondi, avvocato, vicepresidente della Camera, esponente di
> Forza Italia. No, è stata un'azione sbagliata e assolutamente non
> obbligatoria, replica Giuliano Pisapia, avvocato, deputato di
> Rifondazione comunista. E' il caso che rischia di frantumare la
> maggioranza a Palazzo Tursi, mentre Haidi Giuliani e il Comitato verità
> e giustizia lanciano un appello «ai trecentomila di Genova e a tutti i
> democratici» a essere presenti il 28, 29 febbraio e il 2 marzo, inizio
> del processo ai 26.
> «Sarebbe buffo - dice Biondi, che difende una dozzina di carabinieri,
> accusati in concorso nelle violenze alla caserma di Bolzaneto - che si
> decidesse da un punto di vista politico quali sono i danni pubblici per
> i quali si deve richiedere il risarcimento e quali no. La costituzione è
> doverosa, altrimenti il sindaco potrebbe apparire fazioso o partigiano.
> Le opinioni politiche possono essere diverse, ma il sindaco è anche
> ufficiale di governo».
> Di tutt'altra opinione, l'avvocato Giuliano Pisapia, legale della
> famiglia Giuliani e di alcune vittime delle violenze a Bolzaneto: «E' un
> atto non condivisibile: soprattutto in una situazione con forti risvolti
> politici e sociali il Comune avrebbe dovuto porsi al di sopra delle
> parti, accusa e difesa, attendere l'esito del processo e agire dopo, a
> sentenza definitiva, nei confronti delle persone eventualmente
> riconosciute responsabili, perché l'azione civile non si prescrive».
> Anche Biondi conferma che «l'azione civile può essere esercitata dopo»,
> ma ritiene opportuna la costituzione nel giudizio affinché alcuni
> aspetti non vengano pregiudicati. Pisapia, dall'altra parte della
> barricata, auspica ancora la revoca della delibera e in ogni caso che il
> Comune interpreti un ruolo «di garanzia» nel processo: dunque di avere
> anche «la forza e il coraggio» di chiedere l'eventuale assoluzione degli
> imputati. E per i fatti della Diaz e di Bolzaneto? «Fatta la scelta sui
> danni materiali - dice Pisapia - costituirsi per le altre vicende
> diventa un atto obbligato: per il Comune di Genova, che dalla Resistenza
> a oggi si è sempre battuto in difesa della democrazia, la tutela
> dell'immagine della città ha sicuramente più valore rispetto alle
> questioni patrimoniali». Biondi annuncia che da avvocato si opporrebbe
> ad un'eventuale costituzione di parte civile del Comune per Bolzaneto:
> «Il danno deve essere diretto, semmai potrebbero costituirsi il
> ministero dell'Interno e della Difesa». E la commissione parlamentare
> d'inchiesta? Secondo Pisapia, per il quale un contrasto in nome delle
> garanzie democratiche può valere una crisi politica, proprio da Genova,
> dalla sua amministrazione, dovrebbe partire una forte azione di
> rilancio, mentre Biondi ritiene, sulla base della sua lunga esperienza
> parlamentare, che alla fine si approderebbe comunque a due verità
> politiche contrapposte.
> Sul fronte politico, da destra attacca il sottosegretario Alberto
> Gagliardi (Forza Italia): «I comportamenti di Rifondazione,
> l'autosospensione, sono da comica. Ha sfruttato i giovani zapatisti per
> i proprio giochi di potere. La maggioranza di Genova è prigioniera del
> solito psicodramma della sinistra, divisa fra governo e rivoluzione.
> Intanto il sindaco dovrebbe ricordare, da ufficiale di governo, che via
> Bertani va sgomberata perché l'edificio è inagibile e pericoloso». Per
> Francesco Martone, senatore dei Verdi, dalla crisi a Palazzo Tursi si
> può uscire approvando un atto in consiglio comunale per chiedere con
> forza la nascita della commissione d'inchiesta: «Vogliamo che il
> giudizio in tribunale sia equo e giusto, non un processo esemplare
> contro chi ha manifestato, estrapolato dal contesto di violazione dei
> diritti democratici che Genova visse in quei giorni».
> Andrea Plebe
> 15/02/2004
>
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> "Violence is not the way
> they'll hear what we have to say
> They use it to twist the truth
> and split apart every group
> But we hold the deeper power
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