[NuovoLaboratorio] PROPOSTA SU PARTE CIVILE COMUNE

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Autor: Coscione
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Temat: [NuovoLaboratorio] PROPOSTA SU PARTE CIVILE COMUNE
Invio, a nome di tutt*, l'adesione del Comitato Piazza Carlo Giuliani Onlus
( vi prego di scriverlo correttamente ).Peppino Coscione
----- Original Message -----
From: <ratatouillebio@???>
To: "forumgenova" <forumgenova@???>
Sent: Saturday, February 14, 2004 1:08 PM
Subject: [NuovoLaboratorio] PROPOSTA SU PARTE CIVILE COMUNE


Ecco di seguito un testo proposto per diventare la presa di posizione
ufficiale del Forum di Genova sulla costituzione parte civile del Comune.
Ferretti, Vazzoler

riteniamo importantissimo arrivare ad un documento condiviso nel più breve
tempo possibile.
il testo proposto riprende (a nostro avviso) tutto quanto è circolato in
rete in questi giorni.

attendiamo conferme e/o precisazioni






Il Forum Sociale di Genova fa propri i documenti presentati da Haidi
Giuliani e dal Comitato Verità e Giustizia per Genova e chiede al Sindaco
Pericu di ritirare immediatamente la costituzione di parte civile al
processo contro 26 persone accusate di devastazione e saccheggio per i fatti
avvenuti nel luglio 2001.

Al di là delle singole responsabilità (ricordiamo che in quei giorni in
città c'era di tutto, compresi gruppi di provocatori fascisti organizzati),
lo slegare quei fatti da un contesto fatto di cancellazione di diritti
costituzionali (zone rosse, violenze preordinate da parte delle forze
"dell'ordine", cortei pacifici attaccati su percorsi autorizzati, l'omicidio
di Carlo Giuliani) significa compiere una scelta politica ben precisa.

Costituirsi parte civile al processo contro i 26 e non contro le forze
"dell'ordine" che hanno attuato le torture di Bolzaneto e della Diaz, su
manifestanti prosciolti da ogni tipo di accusa, dimostra che il Comune di
Genova ha "sposato" la linea politica per la quale il sangue e il dolore di
quei giorni sono stati causati dalle violenze dei manifestanti e dalla
reazione, magari un po' eccessiva, di chi proteggeva gli interessi dei
grandi della terra.

Noi non ci stiamo. La grande maggioranza dei cittadini genovesi non ci sta.
Come non ci stanno tutti coloro che, nel pianeta, hanno a cuore giustizia e
verità.

Chiediamo pertanto che il Comune di Genova ritiri immediatamente la
costituzione di parte civile e che aderisca, assieme alle tantissime
organizzazioni della società civile, alla richiesta, finora inascoltata, di
una Commissione d'Inchiesta parlamentare sul complesso degli avvenimenti
accaduti a Genova nel luglio 2001.

Il Forum Sociale di Genova




Lettera aperta al sindaco di Genova (di Haidi Giuliani)
Il Comune di Genova, dopo trentuno mesi dal G8 e prima del processo del 2
Marzo, si è costituito parte civile contro i Black Bloc che hanno devastato
la città il 20 e il 21 Luglio 2001.
Volete i loro nomi?
Eccoli.

Silvio BERLUSCONI, Presidente del Consiglio, da Palazzo Ducale
Gianfranco FINI, vice di Berlusconi, dalla caserma di S.Giuliano
Claudio SCAJOLA, ministro dell´Interno, da vari luoghi
Gianni DE GENNARO, capo della Polizia, da Roma
Francesco GRATTERI, capo dello Sco, dal cortile della Scuola Diaz
Gilberto CALDAROZZI, vice di Gratteri, dallo stesso cortile
Giovanni LUPERI, vice capo dell´Ucigos, dallo stesso cortile
Vincenzo CANTERINI, capo del VII reparto mobile, nella scuola Diaz
Alessandro PERUGINI, ex Digos di Genova, a Bolzaneto e non solo lì
.
Vi bastano?
Haidi Gaggio Giuliani

P.S. Noi mamme, chiedo scusa per il paragone irriverente, siamo un po' come
il Papa: tutti si commuovono quando parliamo ma subito dimenticano, o fanno
finta di non aver capito, le nostre parole.
Qualche giorno fa un'altra madre ha scritto una lettera al Sindaco della
nostra città.
La riporto qui, per i più distratti.

LETTERA APERTA AL SIG. PERICU, SINDACO DI GENOVA
A partire da questo mese e per tutto il 2004 la città di Genova sarà la
capitale europea della cultura, è un compito importante e, certamente, Lei
ed i suoi concittadini avrete già predisposto un vasto programma di eventi
culturali che celebrino questo avvenimento. Io non sono una cittadina
genovese ma mi permetto, Signor Pericu, di chiederle in quest'occasione, un
impegno.
Glielo chiedo a nome delle centinaia, migliaia di cittadine e cittadini
italiani, europei, del mondo, che durante le manifestazioni anti-G8 del mese
di luglio del 2001, a Genova hanno riportato gravi ferite ed ancora soffrono
per questo. Come Lei ed i suoi concittadini sicuramente ricorderete, in quei
giorni furono calpestati molti dei fondamentali diritti previsti dalla
nostra Costituzione e dalle norme Europee ed internazionali.
Il diritto a manifestare senza essere uccisi o feriti (e rischiare di
morire) per mano delle forze dell'ordine, come successo in piazza Alimonda,
nelle strade e alla scuola Diaz. Quello di essere curati se feriti, quello
che prevede in caso di fermo o di arresto che siano informate le famiglie ed
i consolati per gli stranieri, quello di conoscere, per gli arrestati,
perché e dove si trovano e dove saranno condotti. Quello che garantisce a
chiunque in stato di fermo o arresto di essere tutelato dalle forze
dell'ordine che lo custodiscono, e non di essere ingiuriato, picchiato,
torturato come avvenuto nella caserma di Genova Bolzaneto e a San Giuliano.
Tutti questi diritti e molto altri furono soppressi a luglio del 2001.
Io le chiedo, quale primo cittadino di Genova, di impegnarsi, perché si
chiariscano tutte le responsabilità a tutti i livelli, affinché sia
istituita una Commissione di indagine parlamentare con pieni poteri che
ricostruisca quanto accaduto in quei drammatici giorni.
Glielo chiedo perché fino a quando questo non succederà (e son già passati
due anni e mezzo) Genova continuerà ad essere una parola ostile, continuerà
a ricordare i giorni più bui della nostra democrazia a tante, troppe
persone. E non saranno sufficienti eventi culturali, anche se di alto
livello, a cancellare il terrore e l'angoscia che questo nome ancora suscita
in noi.
E non ci bastano le benedizioni del Vescovo a Bolzaneto o improbabili gite
scolastiche, ci vuole ben altro perché la frattura che in quei giorni si è
creata tra cittadini e forze dell'ordine si ricomponga, ci vogliono verità e
giustizia.
Questo non riguarda solo noi, testimoni e parenti, vittime, della furia
cieca ed ingiustificata di quei giorni, riguarda anche Lei, ed i suoi
concittadini, perché Genova ritorni ad essere per noi e per voi la splendida
e generosa città che avevamo dentro il cuore prima del G8 e possa esserlo
per tutti quanti, italiani e stranieri, l'hanno conosciuta solo a luglio del
2001 e, da allora, non possono o non riescono a ritornare a Genova.
La sua città, Signor Sindaco, in quei terribili giorni reagì con grande
solidarietà e genuina democrazia, noi l'abbiamo conosciuta attraverso i
legali, i medici, i giornalisti, tutti coloro che si prodigarono affinché le
ferite inferte ai manifestanti, alla democrazia, non fossero ancora più
gravi di quanto furono, di questo io La ringrazio e ringrazio tutti i
genovesi. Penso che questo anno della cultura non possa però dimenticare
quei giorni, perché cultura sono anche i sentimenti che ci legano ad una
città, gli ideali di cittadinanza che tutelano i diritti di chi ci vive ma
anche di chi ci passa, magari per poche ore, durante una gita o una
manifestazione.
Per questo Le chiedo che Genova si costituisca parte civile nei prossimi
processi per Diaz e Bolzaneto, Le chiedo che Genova nel 2004 sia, oltre che
capitale europea della cultura, anche capitale europea dei diritti,
organizzando incontri ed altre iniziative sul tema dei diritti civili
nell'ambito europeo nel corso del 2004, a Genova. Io ed il comitato verità e
giustizia per Genova, siamo pronti a collaborare con Lei.
Grazie,
Enrica Bartesaghi - Presidente Comitato Verità e Giustizia per Genova
UNA CAPITALE EUROPEA CHE IGNORA I DIRITTI?





Signor Sindaco Pericu,

siamo sorpresi dalla solerzia con cui la Sua amministrazione comunale
si mossa per costituirsi parte civile, per danni materiali e morali,
contro i 26 manifestanti il cui processo inizierà il 2 marzo.
Il nostro stupore aumenta se consideriamo il Suo silenzio di fronte alla
nostra lettera del 19 gennaio scorso, con la quale le chiedevamo di fare
di Genova nel 2004 non solo la capitale europea della cultura, ma anche
la capitale europea dei diritti civili. Le chiedevamo di costituirsi
come parte dei civili nei futuri processi per i fatti di Bolzaneto e
della Diaz, e di impegnarsi affinchè siano accertate tutte le
responsabilità per i gravissimi abusi sulle persone commessi dalle
forze dell'ordine dei giorni del G8. Glielo chiedevamo perchè siamo
convinti che finchè questo non avverrà, Genova in tutto il mondo
continuerà ad essere una parola ostile, continuerà a ricordare i
giorni più bui della nostra democrazia a tante, troppe persone.

Nel luglio 2001 nella Sua città furono calpestati molti dei
fondamentali diritti previsti dalla nostra Costituzione e dalle norme
europee ed internazionali, come più volte denunciato anche da Amnesty
International. Ora apprendiamo che i suoi legali chiederanno
risarcimento per i danni all'immagine della città arrecati dai 26
imputati che saranno in tribunale il 2 marzo.
E' stupefacente che Lei non si sia accorto che l'immagine di Genova è
stata profondamente segnata da quei giorni per ben altri motivi. Ci sono
migliaia di persone, in Italia, per le quali è ancora difficile, a due
anni e mezzo di distanza, tornare in Corso Italia, come in piazza Manin,
per non parlare di piazza Alimonda.
Bolzaneto è un toponimo ormai conosciuto in tutto il pianeta come il
luogo dove centinaia di persone sono state torturate. Diaz non è più
il nome di un generale impegnato nell'inutile strage del 1914-1918 ma il
luogo dove alcune decine di appartenenti alle forze dell'ordine
(travisati e quindi sfuggiti alla giustizia) hanno devastato e
saccheggiato due edifici pubblici, pestando a sangue 93 persone. In
tutto il mondo è noto che chi ha guidato quella mattanza e ha
preparato in maniera così goffa la falsificazione delle prove, oggi
è stato promosso ad alti incarichi.

Non comprendiamo come Lei possa fingere di non sapere tutto ciò

COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA



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