[NuovoLaboratorio] Appello "Culture di Pace", con adesioni i…

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Szerző: Edoardo Magnone
Dátum:  
Tárgy: [NuovoLaboratorio] Appello "Culture di Pace", con adesioni in ordie alfabetico
--=====================_28241796==_.ALT
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Vi posso confermare anche l'adesione del Comitato "Scienziate e Scienziati=
=20
Contro la Guerra"
http://www.iac.rm.cnr.it/~spweb/

Grazie per l'attenzione e per il lavoro che fate.

                                                 Edoardo Magnone




******************************************************
Dr. Edoardo Magnone
Universit=E0 degli Studi di Genova - Dipartimento di Chimica e Chimica=20
Industriale,
Via Dodecaneso 31, I-16146 Genova (Italy),
tel.uff. 010-353.8737, tel.lab. 010-353.6102, fax. 010-3628252, cell.=20
347-7146467

******************************************************
Come sono geniali gli americani, te la mettono l=EC. La libert=E0 =E8 alla=
=20
portata di tutti come la chitarra.
Ognuno suona come vuole e tutti suonano come vuole la libert=E0.
da "L'America" Giorgio Gaber (Libert=E0 obbligatoria, 1976)
******************************************************




At 12.38 10/02/2004 +0100, you wrote:
>CULTURE DI PACE
>Appello dalla citt=E0 di Genova per il ritiro delle truppe dall'Irak contro
>tutte le guerre
>
>La guerra contro l'Irak =CB un conflitto che il mondo non voleva, scatenato
>dal governo statunitense e dai suoi alleati scavalcando gli organismi
>sovranazionali
>e il diritto internazionale. E' una guerra illegittima, le cui vere=

ragioni
>vanno individuate negli interessi diretti dei circoli finanziari dei=20
>componenti
>dell'amministrazione USA, e nella spregiudicata corsa all'accaparramento
>delle risorse petrolifere condotta dal Governo degli Stati Uniti e dei suoi
>alleati, che hanno eletto la guerra infinita e preventiva a moderno=

paradigma
>di governo del pianeta
>
>La guerra in Irak, dopo un anno, non ha ottenuto nessuno degli obiettivi
>"ufficiali" che si era prefissa: le armi di distruzioni di massa non sono
>state trovate, evidentemente perch=C8 non c?erano, ma l?attacco militare ha
>ulteriormente depauperato un paese gi=FD stremato da 12 anni di embargo e
>da una feroce dittatura militare, ha annichilito la societ=FD civile=

irakena,
>ha devastato ed avvelenato il territorio producendo danni economici sociali
>ambientali incalcolabili
>
>Il terrorismo non =CB stato sconfitto, ma si alimenta quotidianamente con
>i corpi delle sue vittime e dei suoi carnefici/vittime: il terrorismo, che
>sempre condanniamo, pu=DA essere sconfitto solo attraverso risposte=

concrete
>alle ingiustizie e agli squilibri geopolitici e commerciali dei paesi
>coinvolti.
>La mancanza di democrazia, di libert=FD, di una vita dignitosa, di=

prospettive
>di vita credibili sono il vero brodo di cultura dei terrorismi che=20
>insanguinano
>i paesi nel mondo
>
>La democrazia non =CB stata esportata in Iraq n=CB in altri Paesi sconvolti
>dalla guerra; la situazione in Iraq =CB del tutto fuori controllo. La=

democrazia
>non si impone con la forza militare ma creando, anche attraverso azioni
>di peace keeping garantite dalla diplomazia internazionale e dall?ONU, le
>condizioni per cui un popolo possa liberamente scegliere il proprio governo
>e il proprio modello di sviluppo.
>
>I "vincitori" oggi in Iraq sono seduti al banchetto della ricostruzione,
>sgomitano per accaparrarsi contratti di miliardi dollari e cercano nuove
>alleanze per le loro politiche, come esplicitamente dichiarato dal
>vicepresidente
>degli U.S.A., Cheney. Tutte le imprese dell?Iraq, a cominciare da quelle
>petrolifere, sono state privatizzate e consegnate a multinazionali U.S.A
>ed ai loro alleati. La popolazione irachena non =CB stata in alcun modo=20
>coinvolta
>in percorsi di ricostruzione del proprio autogoverno previsti dalla=20
>risoluzione
>1511 dell'ONU, ad oggi completamente disattesa.
>
>I soldati italiani sono stati inviati in una missione dagli obiettivi non
>chiari, in un quadro incerto, al di fuori del diritto internazionale. Essi
>partecipano ad una guerra a cui la risoluzione 1511 dell'ONU continua a
>non dare legittimit=FD. La presenza dei soldati italiani ha assimilato il
>nostro Paese alle forze responsabili del conflitto. La decisione di tutte
>le Ong italiane di rifiutare ogni collaborazione con le truppe e le=

autorit=FD
>di occupazione, svela e denuncia in modo inequivoco l?inconsistenza della
> "funzione umanitaria" della missione militare italiana.
>
>La presenza del contingente italiano in Irak =CB stata prorogata per=

decreto,
>nel silenzio assordante dei mezzi di informazione, in spregio al Parlamento
>cui non =CB ancora stata garantita la possibilit=FD di discutere se, come e
>per quanto tempo rimanere in Iraq con le nostre truppe, che oggi fanno=

parte,
>di fatto, di un contingente militare di occupazione, nonostante i limiti
>posti dall'articolo 11 della nostra Costituzione.
>
>***
>
>Noi, persone singole, associazioni, movimenti, articolazioni della societ=

=FD
>civile organizzata, portatori/trici di una proposta complessiva per la pace
>(disarmo, lotta alla miseria, agli squilibri nord-sud, alle spese militari,
>alla diseguale allocazione delle risorse su scala planetaria), ci=

rivolgiamo
>agli abitanti vecchi e nuovi di questa citt=FD multiculturale e=

multietnica,
>alla ricchezza del suo tessuto associativo, alle forze sociali, politiche,
>sindacali, agli amministratori locali affinch=CB sottoscrivano il seguente
>
>APPELLO
>Chiediamo la rottura della complicit=FD italiana con la guerra preventiva
>voluta dal Governo degli Stati Uniti
>
>Chiediamo il ritiro immediato del contingente italiano dall'Irak, ridando
>simultaneamente la parola alla diplomazia, all'ONU, al necessario processo
>di autodeterminazione del popolo irakeno.
>
>Al Parlamento chiediamo il rispetto dell?art.11 delle Costituzione, non
>convertendo in legge il decreto del governo che d?imperio proroga la=

missione
>italiana in Iraq
>
>Genova, Capitale europea della Cultura 2004 non pu=DA che essere portatrice
>di una autentica cultura di pace e di ripudio della guerra in ogni sua=

forma:
>guerra militare, politica, economica, sociale e globale permanente: a=

tutte
>le persone che vivono in questa citt=FD, alle reti, organizzazioni,=

associazioni
>che si sono opposte alla guerra in Iraq chiediamo di raccogliere l?appello
>del movimento pacifista statunitense per una giornata di mobilitazione il
>20 marzo 2004, anniversario dell?inizio della guerra in Iraq contro la=

guerra
>e per il ritiro delle truppe di occupazione .
>
>RICORDIAMO CHE LE FIRME AL PRESENTE DOCUMENTO SI RACCOLGONO ANCHE PRESSO
>LE SEDI DELLE ORGANIZZAZIONI CHE HANNO ADERITO ALL?APPELLO, CHE VENGONO
>RIPORTATE QUI DI SEGUITO.
>
>adesioni ad oggi (10.02.2004)
>Arci Genova
>Associazione Piazza Carlo Giuliani Onlus
>Centro Sociale Zapata
>Centro Ligure documentAzione Pace
>Centro Sociale Zapata
>Centro Ligure documentAzione Pace Cgil
>Circolo Arci Mascherona
>Cobas
>Comunit=FD S.Benedetto al porto
>Forum ambientalista-Movimento rosso verde
>Forum sociale di Genova
>Forum sociale del Ponente Legambiente
>Giovani Comunisti
>Laboratorio Buridda
>Manitese
>Prc
>Rete Lilliput nodo di Genova
>Sinistra giovanile Genova
>Uisp Genova
>
>Paola Manduca, Prof.
>Dipartimento di Oncologia,Biologia e Genetica
>Universit=E0 di Genova
>4=B0piano, Palazzo delle Scienze
>26, C.Europa
>16132, Genova
>Tel.& Fax 0039-010-353 8240
>Email man-via@???


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<html>
<font face=3D"Times New Roman CE, Times">Vi posso confermare anche
l'adesione del Comitato "<b>Scienziate e Scienziati Contro la
Guerra</b>"<br>
<a href=3D"http://www.iac.rm.cnr.it/~spweb/"=
eudora=3D"autourl">http://www.iac.rm.cnr.it/~spweb/</a><br><br>
Grazie per l'attenzione e per il lavoro che fate.<br><br>
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sp;</x-tab><x-tab>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;</x-tab>Ed=
oardo
Magnone<br><br>
<br><br>
</font><font face=3D"Times New Roman,=
Times">******************************************************<br>
Dr. Edoardo Magnone <br>
Universit=E0 degli Studi di Genova - Dipartimento di Chimica e Chimica
Industriale, <br>
Via Dodecaneso 31, I-16146 Genova (Italy), <br>
tel.uff. 010-353.8737, tel.lab. 010-353.6102, fax. 010-3628252, cell.
347-7146467<br><br>
******************************************************<br>
</font><font face=3D"Times New Roman, Times" size=3D2><i>Come sono geniali
gli americani, te la mettono l=EC. La libert=E0 =E8 alla portata di tutti co=
me
la chitarra. <br>
Ognuno suona come vuole e tutti suonano come vuole la libert=E0.<br>
</i>da "L'America<b><i>"</b> </i>Giorgio Gaber <i>(</i>Libert=E0
obbligatoria, <i>1976)<br>
</i></font><font face=3D"Times New Roman,=
Times">******************************************************<br><br>
<br><br>
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</font>At 12.38 10/02/2004 +0100, you wrote:<br>
<blockquote type=3Dcite class=3Dcite cite>CULTURE DI PACE<br>
Appello dalla citt=E0 di Genova per il ritiro delle truppe dall'Irak
contro<br>
tutte le guerre<br><br>
La guerra contro l'Irak =CB un conflitto che il mondo non voleva,
scatenato<br>
dal governo statunitense e dai suoi alleati scavalcando gli
organismi<br>
sovranazionali<br>
e il diritto internazionale.&nbsp; E' una guerra illegittima, le cui vere
ragioni<br>
vanno individuate negli interessi diretti dei circoli finanziari dei
componenti<br>
dell'amministrazione USA, e nella spregiudicata corsa
all'accaparramento<br>
delle risorse petrolifere condotta dal Governo degli Stati Uniti e dei
suoi<br>
alleati, che hanno eletto la guerra infinita e preventiva a moderno
paradigma<br>
di governo del pianeta<br><br>
La guerra in Irak, dopo un anno, non ha ottenuto nessuno degli
obiettivi<br>
"ufficiali" che si era prefissa: le armi di distruzioni di
massa non sono<br>
state trovate, evidentemente perch=C8 non c?erano, ma l?attacco militare
ha<br>
ulteriormente depauperato un paese gi=FD stremato da 12 anni di embargo
e<br>
da una feroce dittatura militare, ha annichilito la societ=FD civile
irakena,<br>
ha devastato ed avvelenato il territorio producendo danni economici
sociali<br>
ambientali incalcolabili<br><br>
Il terrorismo non =CB stato sconfitto, ma si alimenta quotidianamente
con<br>
i corpi delle sue vittime e dei suoi carnefici/vittime: il terrorismo,
che<br>
sempre condanniamo, pu=DA essere sconfitto solo attraverso risposte
concrete<br>
alle ingiustizie e agli squilibri geopolitici e commerciali dei
paesi<br>
coinvolti.<br>
La mancanza di democrazia, di libert=FD, di una vita dignitosa, di
prospettive<br>
di vita credibili sono il vero brodo di cultura dei terrorismi che
insanguinano<br>
i paesi nel mondo<br><br>
La democrazia non =CB stata esportata in Iraq n=CB in altri Paesi
sconvolti<br>
dalla guerra; la situazione in Iraq =CB del tutto fuori controllo. La
democrazia<br>
non si impone con la forza militare ma creando, anche attraverso
azioni<br>
di peace keeping garantite dalla diplomazia internazionale e dall?ONU,
le<br>
condizioni per cui un popolo possa liberamente scegliere il proprio
governo<br>
e il proprio modello di sviluppo.<br><br>
I "vincitori" oggi in Iraq sono seduti al banchetto della
ricostruzione,<br>
sgomitano per accaparrarsi contratti di miliardi dollari e cercano
nuove<br>
alleanze per le loro politiche, come esplicitamente dichiarato dal<br>
vicepresidente<br>
degli U.S.A., Cheney. Tutte le imprese dell?Iraq, a cominciare da
quelle<br>
petrolifere, sono state privatizzate e consegnate a multinazionali
U.S.A<br>
ed ai loro alleati. La popolazione irachena non =CB stata in alcun modo
coinvolta<br>
in percorsi di ricostruzione del proprio autogoverno previsti dalla
risoluzione<br>
1511 dell'ONU, ad oggi completamente disattesa.<br><br>
I soldati italiani sono stati inviati in una missione dagli obiettivi
non<br>
chiari, in un quadro incerto, al di fuori del diritto internazionale.
Essi<br>
partecipano ad una guerra a cui la risoluzione 1511 dell'ONU continua
a<br>
non dare legittimit=FD. La presenza dei soldati italiani ha assimilato
il<br>
nostro Paese alle forze responsabili del conflitto. La decisione di
tutte<br>
le Ong italiane di rifiutare ogni collaborazione con le truppe e le
autorit=FD<br>
di occupazione, svela e denuncia in modo inequivoco l?inconsistenza
della<br>
&nbsp;"funzione umanitaria" della missione militare
italiana.<br><br>
La presenza del contingente italiano in Irak =CB stata prorogata per
decreto,<br>
nel silenzio assordante dei mezzi di informazione, in spregio al
Parlamento<br>
cui non =CB ancora stata garantita la possibilit=FD di discutere se, come
e<br>
per quanto tempo rimanere in Iraq con le nostre truppe, che oggi fanno
parte,<br>
di fatto, di un contingente militare di occupazione, nonostante i
limiti<br>
posti dall'articolo 11 della nostra Costituzione.<br><br>
***<br><br>
Noi, persone singole, associazioni, movimenti, articolazioni della
societ=FD<br>
civile organizzata, portatori/trici di una proposta complessiva per la
pace<br>
(disarmo, lotta alla miseria, agli squilibri nord-sud, alle spese
militari,<br>
alla diseguale allocazione delle risorse su scala planetaria), ci
rivolgiamo<br>
agli abitanti vecchi e nuovi di questa citt=FD multiculturale e
multietnica,<br>
alla ricchezza del suo tessuto associativo, alle forze sociali,
politiche,<br>
sindacali,&nbsp; agli amministratori locali affinch=CB sottoscrivano il
seguente<br><br>
APPELLO<br>
Chiediamo la rottura della complicit=FD italiana con la guerra
preventiva<br>
voluta dal Governo degli Stati Uniti<br><br>
Chiediamo il ritiro immediato del contingente italiano dall'Irak,
ridando<br>
simultaneamente la parola alla diplomazia, all'ONU, al necessario
processo<br>
di autodeterminazione del popolo irakeno.<br><br>
Al Parlamento chiediamo il rispetto dell?art.11 delle Costituzione,
non<br>
convertendo in legge il decreto del governo che d?imperio proroga la
missione<br>
italiana in Iraq<br><br>
Genova, Capitale europea della Cultura 2004 non pu=DA che essere
portatrice<br>
di una autentica cultura di pace e di ripudio della guerra in ogni sua
forma:<br>
guerra militare, politica, economica, sociale e globale permanente:&nbsp;
a tutte<br>
le persone che vivono in questa citt=FD, alle reti, organizzazioni,
associazioni<br>
che si sono opposte alla guerra in Iraq chiediamo di raccogliere
l?appello<br>
del movimento pacifista statunitense per una giornata di mobilitazione
il<br>
20 marzo 2004, anniversario dell?inizio della guerra in Iraq contro la
guerra<br>
e per il ritiro delle truppe di occupazione .<br><br>
RICORDIAMO CHE LE FIRME AL PRESENTE DOCUMENTO SI RACCOLGONO ANCHE
PRESSO<br>
LE SEDI DELLE ORGANIZZAZIONI CHE HANNO ADERITO ALL?APPELLO, CHE
VENGONO<br>
RIPORTATE QUI DI SEGUITO.<br><br>
adesioni ad oggi (10.02.2004)<br>
Arci Genova<br>
Associazione Piazza Carlo Giuliani Onlus<br>
Centro Sociale Zapata<br>
Centro Ligure documentAzione Pace<br>
Centro Sociale Zapata<br>
Centro Ligure documentAzione Pace Cgil<br>
Circolo Arci Mascherona<br>
Cobas<br>
Comunit=FD S.Benedetto al porto<br>
Forum ambientalista-Movimento rosso verde<br>
Forum sociale di Genova<br>
Forum sociale del Ponente Legambiente<br>
Giovani Comunisti<br>
Laboratorio Buridda<br>
Manitese<br>
Prc<br>
Rete Lilliput nodo di Genova<br>
Sinistra giovanile Genova<br>
Uisp Genova<br><br>
Paola Manduca, Prof.<br>
Dipartimento di Oncologia,Biologia e Genetica<br>
Universit=E0 di Genova<br>
4=B0piano, Palazzo delle Scienze<br>
26, C.Europa<br>
16132, Genova<br>
Tel.& Fax 0039-010-353 8240<br>
Email&nbsp; man-via@??? <br>
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