[Badgirlz-list] Anarchists Against The Wall

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Autore: Errata
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Oggetto: [Badgirlz-list] Anarchists Against The Wall
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Anarchists Against The Wall

In questi giorni, con la costruzione del sistema di
recinti, trincee e
il
muro della separazione che ruba i campi e lascia la
gente rinchiusa
senza i
mezzi necessari per l'esistenza, quando centinaia di
migliaia sono
esclusi
dalle strutture sanitarie, dalle scuole e
dall'infrastruttura
essenziale,
costretti a scegliere tra l'espatrio "volontario" o la
morte, è nostro
dovere come esseri umani lottare contro questi
crimini.

Abbiamo aperto a forza i cancelli a Mas'Ha per aprire
una breccia nel
muro
dell'odio e, con le nostre azioni, proporre
un'alternativa vibrante e
vitale alla politica di apartheid del governo
israeliano. Noi, per cui
il
destino di questa terra è importante, consideriamo il
sistema di
recinti e
muri un disastro immenso per il popolo palestinese, ma
anche una
minaccia
diretta per noi e per chiunque desideri una vita
sicura di pace. Non è
un
recinto per la sicurezza; è un recinto razzista di
apartheid che sarà
la
causa di versamenti di sangue per molti anni.

Noi cerchiamo nelle nostre vite quotidiane di vivere i
cambiamenti che
vogliamo. Lavoriamo nello spirito di piena
cooperazione, senza capi.
Arriviamo alle nostre decisioni tramite il consenso e
ognuno
contribuisce
secondo le sue capacità. Crediamo che si possa
ottenere giustizia e
uguaglianza con l'accordo libero tra le persone e che
lo Stato sia
solamente uno strumento di aggressione dei gruppi
dominanti etnici o di
classe.

Siamo realisti; ci appare chiaro che l'abolizione del
sistema di stato
non
accadrà domani. Ma oggi stesso, si può tentare un modo
di vivere "senza
governatori o governati", "senza padroni o schiavi".
L'azione diretta
diventa atto democratico quando la democrazia smette
di funzionare. Il
Muro
di Berlino non fu smantellato dai governi o dagli
accordi, ma dai
cittadini
stessi che l'hanno buttato giù con le proprie mani.

Da sempre, ci sembra, ci hanno lavato il cervello con
l'odio e la paura
nei
confronti dei nostri vicini palestinesi. Non abbiamo
fatto le gite in
campagna senza la scorta armata... Ci dicevano che
eravamo stati noi a
porre la mano della pace ma che non c'era stata
risposta. Però queste
menzogne sono state svelate e ora sono sotto gli occhi
di tutti coloro
che
collaborano nelle azioni contro l'occupazione. Abbiamo
dormito insieme
sotto gli ulivi (prima che sono stati sradicati),
abbiamo marciato
insieme
fino al recinto e continueremo a lottare insieme -
israeliani,
palestinesi,
internazionali - per la giustizia e l'uguaglianza per
tutti.

Sono ormai anni che la brava gente dice che quando
sarà in atto il
trasferimento forzato dei palestinesi, loro si
sdraieranno davanti ai
camion e ai pullman, in modo di impedire che venga
commesso un tale
crimine. Ma hanno già cominciato! Quando si toglie
dalla gente la
possibilità di accedere ai mezzi di esistenza, non
hanno più scelta.
Migliaia lasciano già i loro villaggi per trovare cibo
per sfamare i
figli.
La pulizia etnica c'è, davanti ai nostri propri occhi
e abbiamo una
sola
scelta: usare quei pochi diritti di cui ancora
godiamo, rimasti dai
tempi
della democrazia israeliana, per infrangere le leggi
razziste e
immorali.
Sì, rompere i cancelli e i recinti, bloccare le ruspe
con i nostri
corpi,
entrare nelle zone militare chiuse, trasformare il
nemico in amico! La
resistenza palestinese e israeliana continuerà finché
ci sia
l'occupazione
che è fonte e infrastruttura del terrore.

5 gennaio 2004

Anarchists Against The Wall




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