dal Lavoro Repubblica
SARANNO notificati nei prossimi giorni 48 avvisi di conclusione delle
indagini preliminari - sulla gestione della caserma di Bolzaneto durante il
G8. Con l'interrogatorio del pm Alfonso Sabella la fase istruttoria si =E8
chiusa definitivamente, le parti chiamate in causa hanno venti giorni di
tempo per presentare memorie o chiedere di essere nuovamente ascoltati,
quindi la Procura preparer=E0 quella richiesta di rinvio a ,giudizio che
dovrebbe riguardare tutti gli indagati tranne uno: il fascicolo del
magistrato, allora responsabile ispettivo del Dipartimento di
amministrazione penitenziaria, sembra infatti destinato all'archiviazione.
Sotto accusa ci sono guardie carcerarie, ufficiali dei carabinieri,
funzionari di polizia, agenti, militari, quattro medici e un generale. E'
stata stralciata la posizione di un ispettore della polizia
penitenziaria,-che dovr=E0 anche rispondere anche di false dichiarazioni. Le=
'
ipotesi di reato si nutrono in particolare delle circa duecentocinquanta
denunce presentate dagli altrettanti no-global passati per il "centro di
detenzione temporanea". A queste, in tempi pi=F9 recenti si sono aggiunte le
ammissioni di alcune guardie ascoltate in Procura nello scorso
dicembre.Partendo dalle ultime dichiarazioni, e da supposto coinvolgimento
de vertici (che erano a conoscenza de=ED soprusi?) i pm genovesi sono
rlsaliti ai gestori formali della caserma: e dopo gli "avvisi" a due
capitani si =E8 passati a quelli per Alfonso Sabella - ex braccio destro di
Caselli all'antimafia, oggi magistrato a Firenze - e il suo allora pi=F9
stretto collaboratore generale Oronzo D'Oria.
Ma perch=E9 Sabella, a differenza degli altri, non sar=E0 processato? Non pe=
r
il fantomatico piano di arresti preventivi tirato in ballo dal suo
avvocato, Alessandro Garassini: =E8 vero che Sabella ha genericamente parlat=
o
nel sui interrogatorio di un progetto anti-Black Bloc studiato prima del
G8, ma questo riguarderebbe molto relativamente l'indagine di Bolzaneto.
Secondo il presunto piano, le altrettanto presunte Tute Nere (se armate di
mazze, bastoni, temperini o comunque in possesso di simboli che potevano
ricondurli al gruppo) una volta individuate dovevano essere messe in
condizioni di non nuocere attraverso un fermo ed una successiva convalida
il pi=F9 a lungo possibile dilatate. Riconosciuti il 15 luglio, presi il 17 =
e
nella migliore delle ipotesi rimessi in libert=E0, il 21. Fino a seicento
persone avrebbero potuto passare per la caserma, che per questo era
attrezzata. Ma prima del vertice i violenti non furono fermati ("Perch=E9?,
si chiede Garassini), e invece tra il 20 e il 21 vennero scaricati a
Bolzaneto oltre trecento no-global: secondo Sabella, l'arrivo per scaglioni
troppo numerosi e le lungaggini legate alla redazione dei verbali di
polizia avrebbero finito per congestionare la struttura. Ma il pm indagato
ha ribadito che, nel poco tempo trascorso nel centro, non ha mai assistito
a violenze e tanto meno qualcuno gli ha riferite
di episodi del genere. Ha visto per ben due volte, =E8 vero, fermati che
stavano in piedi ed a mani alzate. Un ispettore gli spieg=F2 che si trattava
di situazioni temporanee e brevissime, necessarie per distinguere gli
identificati da quelli che dovevano ancora essere riconosciuti. E lui
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"Eppure il vento soffia ancora...."
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antonio bruno FORUM AMBIENTALISTA MOVIMENTO ROSSO VERDE 339 3442011
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