>From: "Giancarlo Canuto" <giancanuto@???>
>To: <Undisclosed-Recipient:;>
>Subject: Il dramma di Brindisi
>Date: Wed, 4 Feb 2004 20:46:23 +0100
>
>* Si sta consumando un dramma - dalle origini antiche - per Brindisi città 
>ed il suo territorio provinciale. La crisi ambientale unita all'esplodere 
>di quella occupazionale, la stessa vertenza politico-giudiziaria rendono 
>sempre più fosco uno scenario già drammatico. Che si consuma con i 
>riflettori nazionali e regionali da sempre spenti su una provincia che non 
>ha mai contato niente - manco sulla stampa di contro informazione -  e con 
>un dibattito politico nel centrosinistra (alla ricerca di identità, 
>programmi e candidature) caratterizzato da ritardi ed inadeguatezze. A 
>completare il quadro la notizia, sempre più confermata, della ipotesi di 
>fare del porto di Brindisi un sito per sommergibili nucleari (!!!???).
>* Per chi ha voglia e tempo per approfondire di seguito trova - e diffonda 
>se può- un articolo di Michele Di Schiena proprio su questi scenari e sul 
>dibattito nel centrosinistra (anche dopo la fuoriuscita del PRC dal tavolo 
>delle trattative); una  nota del Forum Ambiente-Salute-Sviluppo sulla crisi 
>economica e la vertenza "Multiservizi; e rilancio - è apparsa su tutti i 
>giornali locali - una e.mail di Bobo Aprile con la notizia 
>dell'interpellanza dell'on.le Bulgarelli sui sommergibili atomici
>Giancarlo CANUTO - A SINISTRA - Brindisi
>
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>PER IL CENTROSINISTRA E' L'ORA DELLA RESPONSABILITA'
>
>   Va dato atto all'on.le Mennitti, candidato Sindaco dello schieramento di 
>destra, di una sostanziale sincerità politica che suona però come una 
>condanna a morte per il futuro di questa città e di questo territorio. 
>Nell'intervista introduttiva della sua campagna elettorale egli infatti ha 
>detto che l'installazione del rigassificatore è oramai un fatto compiuto ed 
>ha espresso solo una fievole quanto evanescente contrarietà al 
>potenziamento della centrale di Brindisi Nord aprendo così una comoda 
>strada a scelte che faranno crescere pericoli e malattie e condanneranno 
>alla stagnazione e al regresso l'economia locale sempre più insidiata dalla 
>perdurante disoccupazione, dai ricorrenti licenziamenti e dalla crescente 
>precarietà del lavoro. Sul problema del rigassificatore l'on.le Mennitti, 
>pressato da incalzanti dissensi, è stato poi costretto ad ammettere che la 
>localizzazione dell'impianto nel porto è una scelta "sbagliata" dicendosi 
>in pratica favorevole, senza alcuna motivazione contro ogni buon senso, 
>alla installazione dell'impianto medesimo a qualche chilometro di distanza 
>dal porto, sempre sul nostro litorale marino. Ha cercato poi di defilarsi 
>l'on.le Mennitti quando, vestendo i panni di una studiata modestia, ha 
>fatto riferimento alla limitatezza dei suoi poteri, oggi come candidato e 
>domani come eventuale Sindaco. Ma non è forse egli uno dei più ascoltati 
>consiglieri di quel Berlusconi il quale ha assicurato a Tony Blair che la 
>British Gas potrà fare a Brindisi ciò che vuole? E perché mai egli 
>minimizza tanto i poteri che il Sindaco ancora conserva sul territorio 
>comunale ed omette di considerare che comunque lo stesso Sindaco, avendo la 
>rappresentanza complessiva degli interessi della città, può sempre guidare 
>una forte mobilitazione popolare per bloccare progetti "sbagliati" che 
>arrecano grave danno alla comunità cittadina?
>   Il fatto è che siamo di fronte ad uno schieramento, quello appunto della 
>destra locale, che costituisce uno strumento operativo della politica 
>industrialista del governo Berlusconi, una politica delle grandi opere e 
>dei grandi insediamenti che devasta l'ambiente e blocca il vero sviluppo. 
>Una politica economica vecchia e fallimentare che punta sul "grande" e 
>soffoca il "piccolo", che favorisce le forti concentrazioni industriali e 
>danneggia l'imprenditoria delle vocazioni locali e delle iniziative di 
>base, che privilegia le ragioni del grande profitto sugli interessi 
>generali e su quelli dei ceti meno tutelati. Ora, questa politica si può e 
>si deve battere per assicurare alla città un futuro migliore. Ecco perché 
>le istanze democratiche più avvertite dell'area progressista hanno detto 
>per tempo che si deve "cambiare rotta" e che bisogna farlo lungo due 
>direttrici fondamentali: quella di un serio impegno per il rilancio della 
>partecipazione dei cittadini alle scelte politiche e quella del cambiamento 
>del modello di sviluppo mediante la promozione di un polo produttivo 
>costituito da piccole e medie imprese e da sodalizi a struttura 
>cooperativistica capaci di esprimere esigenze ed attitudini di 
>autorganizzazione e di autogestione. Come metodo, dunque, la città dei 
>pochi che diventa la città di tutti e come progetto un polo produttivo dai 
>connotati sociali in grado di affiancare, non in modo marginale, il polo 
>chimico e quello energetico e di porsi come una realtà emergente e 
>tendenzialmente prevalente rispetto ai due citati settori.
>   A Brindisi si gioca quindi una partita decisiva per le sorti della città 
>ed anche - giova sottolinearlo - di grande rilievo nazionale per il valore 
>simbolico che può avere da noi il responso popolare in un confronto dove la 
>sinistra ed il centrosinistra sono chiamati ad opporsi ad un odioso diktat 
>berlusconiano che si incarna nella candidatura di uno dei più fedeli ed 
>autorevoli collaboratori del premier. Ed allora, di fronte ad una così 
>grande responsabilità come potrebbero trovare giustificazione i 
>personalismi, le divisioni, i ritiri aventiniani, le rivalse, i 
>corporativismi e gli orgogli di partito o di gruppo? E non sarebbero 
>espressione di vocazioni autodistruttive, di un vero e proprio "cupio 
>dissolvi", i rinnovamenti di facciata, i camaleontismi, le regie dietro le 
>quinte e le "desistenze" tattiche senza autentici "ravvedimenti operosi"? 
>Occorre perciò mettere al bando i rigurgiti di vecchi metodi e di vecchie 
>prassi che sono in aperto contrasto con lo spirito del "cambiare rotta" e 
>che condannerebbero lo schieramento progressista ad un'amara e forse 
>irreparabile sconfitta.
>   Sento perciò il dovere, col cuore di chi non ha altra ambizione se non 
>quella di rendere un modesto servizio al cammino che abbiamo insieme 
>intrapreso, di pregare i gruppi dirigenti dell'Ulivo di dare risposte 
>rassicuranti alla domanda di un più deciso e coraggioso rinnovamento, che 
>verrebbe maggiormente accreditato dalla scelta di aderire in massa alla 
>mobilitazione popolare che stanno promuovendo le associazioni ambientaliste 
>contro le rovinose scelte industrialiste di ieri e di oggi. E mi sia 
>consentito anche pregare gli amici di Rifondazione Comunista e delle altre 
>formazioni che hanno dato impulso al progetto rinnovatore di superare il 
>disagio provocato da qualche comprensibile delusione per riprendere il 
>cammino assembleare e non disperdere i frutti preziosi della loro generosa 
>e provvida iniziativa che ha avuto nelle due assemblee dell' "Universal" i 
>suoi momenti più significativi di partecipazione democratica e di 
>progettazione politica. Ed infine uno spunto di riflessione mi permetto 
>anche di offrire al notaio Errico e agli altri amici di orientamento 
>progressista che hanno dato il loro contributo alla raccolta qualche tempo 
>addietro delle diecimila firme per chiedere un referendum consultivo sugli 
>impianti inquinanti di questa città. Quel referendum ci fu negato ma, 
>tenuto conto dell'evoluzione che le cose hanno avuto e della politica di 
>questo governo sul futuro di Brindisi, si presenta oggi una grande 
>occasione: quella di vivere all'interno dello schieramento progressista 
>l'appuntamento elettorale della prossima primavera anche come la 
>riproposizione di quel referendum che ci fu scippato, come una grande 
>consultazione popolare sul futuro della città e del suo territorio. Bisogna 
>allora ritrovare l'unità intorno all'idea-forza del "cambiare rotta". 
>Abbiamo tutti il dovere di provarci e per farlo dovremmo ritrovarci al più 
>presto in quel comitato nominato a conclusione dell'assemblea del 23 
>gennaio.
>   Mi si perdoni infine un'annotazione di carattere personale: se le cose 
>andranno nel verso auspicato, sentirò il dovere di candidarmi, sempre che 
>gli amici lo ritengano utile, a dare il contributo di cui sono capace al 
>lavoro di conduzione e di svolgimento della campagna elettorale mentre 
>escludo categoricamente ogni mio interesse, per i  motivi già pubblicamente 
>indicati, a qualsiasi candidatura in senso proprio.
>Brindisi, 02 febbraio 2004
>Michele DI SCHIENA
>
>forum ambiente  salute e  sviluppo
>c/o studio avv. Carlo De Carlo
>Via Casimiro 6 -Brindisi
>tel. 0831/524136 - fax 524137
>---------------------
>
>L'OSCURO MONDO DEI RIFIUTI
>
>   In queste settimane continua a dilagare a Brindisi la crisi 
>occupazionale. Dopo Dow, Fiat Avio, Powerco molti posti di lavoro della 
>Multiservizi e di ditte i cui dirigenti sarebbero stati coinvolti nelle 
>indagini giudiziarie dello scorso autunno sono minacciati di licenziamento. 
>L'Edipower mette alla porta le ditte dei servizi che sarebbero  coinvolte 
>nella "tangentopoli" brindisina. Inoltre l'azienda che gestisce la 
>discarica in contrada Autigno, in previsione dell'entrata in funzione 
>dell'impianto per la produzione di "combustibile da rifiuti" (CDR), procede 
>al licenziamento della metà dei lavoratori impegnati in quella attività 
>sulla base della previsione di una riduzione della quantità di rifiuti 
>conferiti in discarica. Dal canto suo, la ditta Termomeccanica, gestore 
>dell'inceneritore di rifiuti industriali del consorzio SISRI nella zona 
>industriale e socio di minoranza al 49% della stessa Multiservizi, 
>pretenderebbe che le si affidi l'intero ciclo dei rifiuti ( dalla 
>produzione del CDR, al suo incenerimento eufemisticamente chiamato 
>termovalorizzazione) - e  che si incrementi il numero dei parcheggi a 
>pagamento in città per  favorire il  ripiano dei debiti della Multiservizi 
>e per scongiurare così i minacciati licenziamenti.
>   In coincidenza non casuale di queste vicende occupazionali  si è appresa 
>in questi giorni la notizia che la caratterizzazione del suolo del 
>Petrolchimico avrebbe messo in evidenza la presenza di grandi quantità di 
>diossine e di furani. Ora,  tali reperti sono da tempo emersi in analoghe 
>realtà industriali come quelle di Porto Marghera e di Mantova. In quelle 
>realtà del Nord diossine e rifiuti industriali sono stati trovati 
>rispettivamente nelle aree prospicienti  al perimetro industriale e in 
>discariche abusive nei territori dei comuni limitrofi a quelli di 
>localizzazione degli impianti. Intorno poi al petrolchimico di Mantova uno 
>studio di tipo sanitario ha rilevato un incremento di ben 25 volte della 
>mortalità per un particolare quanto raro tumore strettamente correlato alle 
>diossine e quindi all'incenerimento dei rifiuti, ossia il sarcoma delle 
>parti molli.
>   Il ritrovamento delle diossine nel Petrolchimico di Brindisi è correlato 
>alle attività ormai dismesse degli impianti di cloro-soda e di cloruro di 
>vinile monomero, ma  occorre tener presente  che diossine vengono emesse 
>anche dalle attività di incenerimento dei rifiuti  e  questo vale a 
>Brindisi anche per la piattaforma del SISRI gestita dalla Termomeccanica e 
>per l'inceneritore che si intende costruire a Carovigno.
>   Le vicende occupazionali a cui stiamo assistendo in queste settimane 
>confermano che il malaffare si coniuga sempre con il disprezzo della salute 
>e dell'ambiente ma anche del lavoro e che l'attuale distorta gestione dei 
>rifiuti perpetua la dipendenza economica del nostro territorio e la piaga 
>della disoccupazione. I rifiuti oltre che costituire una risorsa molto 
>profittevole per chi vuole ricavare dalla loro manipolazione CDR per 
>bruciarlo (il che non significa - si badi - far scomparire i rifiuti nel 
>nulla!) possono  rappresentare una ricchezza di valore anche maggiore per 
>la collettività sia dal punto di vista genericamente economico che da 
>quello più strettamente occupazionale. Infatti se le diverse tipologie 
>merceologiche (carta, vetro, alluminio, plastica, umido) venissero separate 
>in casa, con la predisposizione dei necessari presidi e con il 
>dispiegamento della opportuna organizzazione, potrebbero essere avviate al 
>vero riciclo con produzione di nuova carta, vetro, plastica ed alluminio e 
>con molto più profitto per la collettività anche in termini occupazionali. 
>Proseguendo invece sulla strada della differenziazione dei rifiuti a 
>"valle", solo per la produzione di CDR da bruciare negli inceneritori, si 
>incrementano solo i profitti di pochi ed  i costi per la collettività 
>(TARSU e "strisce blu") e si abbandonano  i lavoratori al ricatto 
>occupazionale.
>   I cittadini pagano già molte tasse, comprese quelle comunali, e 
>sarebbero sicuramente pronti a pagarne altre se ciò servisse  ad evitare la 
>disoccupazione di molti lavoratori. Ma le risorse che il Comune già assorbe 
>dai loro redditi con la tassa sui rifiuti e con i parcheggi, per citare 
>solo alcuni dei numerosi prelievi, potrebbero creare molto più lavoro anche 
>nella stessa Multiservizi se anziché venire assorbite dai gestori delle 
>discariche, dai produttori di CDR e dai conduttori degli inceneritori, 
>fossero impiegate per finanziare un vero riutilizzo dei rifiuti 
>differenziati e recuperati direttamente nelle case.
>   Un "cambiamento di rotta" nella gestione dei rifiuti che blocchi la 
>costruzione dei nuovi inceneritori e programmi la dismissione di quelli 
>funzionanti, oltre a rappresentare un segnale concreto di contrasto del 
>malaffare e  di discutibili intrecci  tra politica ed interessi 
>industriali, consentirebbe di trasferire il profitto finora destinato a 
>pochi verso attività economiche che la stessa Multiservizi potrebbe gestire 
>nell'interesse della collettività.
>
>Brindisi,  3/2/2004
>
>Annino Baroni - Giovanni Caputo - Carlo De Carlo -Michele Di Schiena - 
>Raffaella Guadalupi - Teodoro Marinazzo - Achille Noia - Michele Polignano 
>- Maurizio Portaluri.
>
>Ricevo ed inoltro da Bobo Aprile
>RICORDATE QUELLA RICHIESTA DI INFORMAZIONI FATTA DA ME E DA STEFANO 
>PALMISANO AL PREFETTO DI BRINDISI , DOPO LE NOTIZIE APPARSE SUL MANIFESTO E 
>RELATIVE AGLI 11 PORTI ITALIANI CHE POTEVANO OSPITARE SOMMERGIBILI 
>NUCLEARI? I nodi vengono al pettine
>
>
>ON.LE BULGARELLI: A BRINDISI SITO SOMMERGIBILI NUCLEARI? INTERROGAZIONE 
>DEPUTATO DEI VERDI
>
>   (ANSA) - ROMA, 3 FEB - Il governo ha autorizzato un sito per 
>sommergibili nucleari nel porto di Brindisi? E' quanto chiede di sapere, in 
>una interrogazione parlamentare, il verde Mauro Bulgarelli. ''Secondo 
>informazioni in nostro possesso - afferma Bulgarelli in una nota - 
>sarebbero in corso accordi tra la Marina Militare, il governo e l'Autorità 
>portuale di Brindisi per la costruzione di un punto di attracco e 
>rifornimento per sommergibili nucleari sulla banchina di Capobianco, nella 
>zona industriale di Brindisi. Il dato sconcertante - sottolinea il deputato 
>dei verdi - e' che il sito dovrebbe sorgere accanto al futuro impianto di 
>rigassificazione della British Gas e a breve distanza dalle centrali 
>termiche che si trovano tra la zona industriale e la costa sud. Secondo 
>indiscrezioni, al punto di rifornimento sarebbero interessati le flotte 
>nucleari di Stati Uniti, Francia e Russia''. ''E' inutile sottolineare - 
>afferma Bulgarelli - gli enormi rischi che una simile collocazione 
>comporterebbe per la popolazione civile, sia in caso di incidente - che 
>provocherebbe una vera e propria catastrofe - sia in seguito 
>all'inquinamento radioattivo derivante dal transito dei sommergibili''.
>   Il parlamentare dei verdi sottolinea inoltre che, secondo alcuni organi 
>di informazione locali, ''a Taranto sarebbe in costruzione una terza base 
>militare sotto comando Usa. Barbara Lief, diplomatica dell'ambasciata 
>americana, e' giunta a Taranto il 12 gennaio scorso con al seguito 
>funzionari della Westland Securities, societa' specializzata in studi di 
>fattibilita'. La nuova base - continua Bulgarelli - dovrebbe far parte del 
>sofisticato sistema C4I, una rete di coordinamento e spionaggio militare 
>che colleghera' la base navale jonica direttamente al Navy Center for 
>Tactical System Interoperability di San Diego, in California, scavalcando 
>di fatto la catena di comando Nato''.
>   ''Insomma - conclude il deputato dei verdi - siamo di fronte al solito 
>intollerabile gioco: grazie ad accordi segreti il nostro territorio diviene 
>di fatto un protettorato Usa e l'Italia, pur avendo ripudiato da anni 
>l'energia nucleare, si trova ad essere disseminata di ordigni nucleari che 
>attentano quotidianamente alla salute della sua gente''. (ANSA).
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