[Lecce-sf] FW: Appello a sostegno dei movimenti ecuadoriani,…

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Autore: Verdi Lecce
Data:  
Oggetto: [Lecce-sf] FW: Appello a sostegno dei movimenti ecuadoriani, contro la repressione in atto
>From: "A SUD Redazione" <redazione@???>
>To: <Undisclosed-Recipient:;>
>Subject: Appello a sostegno dei movimenti ecuadoriani, contro la
>repressione in atto
>Date: Fri, 6 Feb 2004 19:00:24 +0100
>
>Appello a sostegno dei movimenti ecuadoriani
>
>Alle associazioni ed ai movimenti italiani
>
>Alla stampa ed alle organizzazioni politiche
>
>
>
>di Giuseppe De Marzo
>
>
>Nella notte del primo febbraio hanno tentato di assassinare Leonidas Iza,
>Presidente della CONAIE, la potente organizzazione che raggruppa le
>nazionalità indigene ecuadoriane. Appena arrivato nella sede centrale della
>CONAIE, a nord di Quito, è stato aggredito da due persone che hanno esploso
>colpi di pistola ferendo gravemente il figlio Xavier di 22 anni ed altri
>suoi familiari. Leonidas Iza, rimasto fortunatamente illeso, tornava da
>Cuba dove era appena terminato il III incontro emisferico di tutti i
>movimenti latinoamericani contro l’ALCA (accordo di libero commercio delle
>Americhe), vera e propria truffa voluta da Washington e dalle
>transnazionali, organizzata per saccheggiare le ricchezze del continente e
>reprimere l’enorme onda di protesta verso le ricette neoliberali che hanno
>prodotto disastri finanziari e politici con impressionante sequenza. Nelle
>mobilitazioni contro l’Alca, e non solo, la CONAIE ha un ruolo guida,
>essendo stata promotrice nell’ottobre 2001 del primo incontro continentale
>che a Quito ha sancito la costituzione dell’Alleanza Sociale Continentale
>contro l’ALCA. Per questo l’attentato contro Leonidas rappresenta un
>attentato contro tutto il movimento latinoamericano che contesta la
>globalizzazione economica neoliberista, che si manifesta sempre più come
>vera e propria "repressione globale". Il governo ecuadoriano dovrà fare
>chiarezza e investigare in maniera approfondita ed alla svelta. Su questo
>terreno gli errori ed i voltafaccia del presidente Gutierrez sono stati
>troppi, al punto da far apparire ormai il suo governo come vero e proprio
>vassallo di Bush e delle politiche del FMI. Le repressioni ordinate ed
>eseguite puntualmente negli ultimi mesi ne sono sicuramente la prova, più
>che il segnale. Negli ultimi mesi, infatti, in Ecuador si è intensificata
>la persecuzione politica contro i movimenti sociali e le comunità in
>resistenza. Lo scorso 4 novembre era stato assassinato, dopo innumerevoli
>minacce, l’ecologista e leader sindacale Angelo Shingre proprio subito dopo
>l’apertura dello storico processo contro la multinazionale statunitense
>Texaco: processo aperto grazie alla testardaggine di Angelo e di altre
>trentamila indigeni vittime di decenni di abusi da parte delle grandi
>corporations occidentali. Le comunità indigene di Sarayacu, nell’amazzonia
>orientale ecuadoriana, sono in resistenza per impedire l’ingresso nel loro
>territorio da parte della compagnia petrolifera argentina CGC e per questo
>il governo ha minacciato di invadere le terre ancestrali con l’utilizzo dei
>militari. Numerosi sono stati e continuano ad essere gli arresti e le
>intimidazioni contro tutti gli attivisti, le associazioni ed i movimenti
>che si sono opposti alla costruzione del megaoleodotto gestito dal
>consorzio OCP (tra le cui transnazionali figura l’italiana ENI). Molte sono
>le detenzioni arbitrarie, non ultima quella del dirigente indigeno Humberto
>Cholango della federazione indigena ECUARUNARI. Ed arriviamo così al
>bersaglio più grosso: la CONAIE ed il suo presidente; l’organizzazione più
>popolare e potente dell’Ecuador, uno dei punto di riferimento dei movimenti
>indigeni e popolari di tutta l’America Latina, che porta avanti dal 1985
>una politica di riscatto della cultura nativa con attività e mobilitazioni
>continue e costanti contro il modello economico e culturale dominante. Come
>nel caso del gennaio 2000 quando in seguito alla dollarizzazione imposta
>dal FMI organizzò un’insurrezione di massa, "levantamento", che costrinse
>alla fuga il presidente ecuadoriano. In Ecuador i movimenti contrari alla
>globalizzazione neoliberista stanno portando avanti una lotta durissima
>contro le richieste del FMI, contro le privatizzazioni delle risorse,
>contro la militarizzazione dei territori ed a difesa della propria
>sovranità, dei propri diritti e di quella che definiscono Madre Terra.
>L’attentato a Leonidas Iza rientra nella strategia di repressione di ogni
>forma di dissenso e mira a colpire i rappresentanti delle grandi
>organizzazioni che più di tutte hanno in questi anni mobilitato la
>partecipazione popolare ed hanno concretamente sperimentato nuove forme
>della politica, come ad esempio l’autogestione comunitaria o la democrazia
>partecipativa.
>
>Le intimidazioni e le violenze non faranno arretrare nazionalità e popoli
>abituati a notti che durano più di cinquecento anni. La solidarietà e la
>capacità acquisita del movimento a livello internazionale di muoversi e
>legarsi ai movimenti locali in resistenza sta facendo il resto, rendendo
>sempre più fallimentare una politica che mira alla distruzione di tutti
>coloro che vivono e resistono individuando alternative all’unico scenario
>che ci viene messo dinanzi.
>
>per inviare email di solidarietà alla CONAIE conaie@???
>
>
>per inviare email di protesta al governo ecuadoriano
>monica.iza@???
>
>per inviare fax di protesta al governo ecuadoriano : 593-2-2580-751
>oppure 593-2-2580-748
>
>
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>ASUD Ecologia e Cooperazione ONLUS
>Chiara Certomà ed Eva Bonomini
>Redazione
>Via A.Contarini 13
>I-00154 Roma
>Cod. fisc. 97296729589
>Tel.: +39 338 3858424
>www.asud.net
>redazione@???
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