R: [Cpt] I: Comunicato Regione: Superamento CPT Bo e Mo

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Autore: fabio raimondi
Data:  
Oggetto: R: [Cpt] I: Comunicato Regione: Superamento CPT Bo e Mo
Non vorrei essere il solito guastatore di feste, ma la chiusa è sibillina:
"opereremo per il superamento degli
attuali CPT"... attuali... ché si sa che una parte dei DS pensa che esistano
anche Cpt di altro tipo: quelli che funzionano davvero! All'occhio!
Fabio


-----Messaggio originale-----
Da: cpt-admin@??? [mailto:cpt-admin@inventati.org]Per conto di
f.martone@???
Inviato: venerdì 6 febbraio 2004 13.57
A: cpt@???
Oggetto: Rif: [Cpt] I: Comunicato Regione: Superamento CPT Bo e Mo






Fantastico, mi pare un bel passo in avanti...Forse potremo pensare a
lavorare anche con altri Consigli e Giunte Comunali per dichiarare regioni
cpt-free....
Un caro saluto

Francesco Martone



                      "Simone Sabattini"
                      <simone.sabattini@le         Per:
<cpt@???>
                      galgamb.it>                  Cc:
                      Inviato da:                  Oggetto: [Cpt] I:
Comunicato Regione: Superamento CPT Bo e Mo
                      cpt-admin@inventati.
                      org



                      06/02/2004 13.14
                      Per favore,
                      rispondere a cpt






     (Embedded image moved to file: pic00041.gif)Regione Emilia-Romagna
             Giunta Regionale - Servizio Stampa ed Informazione








 Prot. N 79/2004                      All'attenzione dei
 Data 06/02/2004                      - Capi redattori








IMMIGRAZIONE - LA REGIONE PER IL SUPERAMENTO DEI CPT. BORGHI: "DISATTESI
GLI IMPEGNI, LA SITUAZIONE E' DIVENTATA INACCETTABILE".



(Bologna, 6 febbraio 2004) - Denunce per violazione dei diritti umani, atti
di autolesionismo, scioperi della fame, rinvii a giudizio per violenze agli
immigrati: il clima di tensione nei Centri di permanenza temporanea e
assistenza, in Emilia-Romagna e nel resto del Paese, è salito "anche in
conseguenza delle politiche restrittive del governo, che riducono le vie di
ingresso legale e rendono sempre più precaria la condizione dei cittadini
stranieri già presenti sul territorio nazionale". La denuncia arriva dalla
Regione che, di fronte ai numerosi impegni disattesi, scende in campo per
dire basta. "E' necessario individuare soluzioni alternative che
garantiscano una maggiore tutela dei cittadini stranieri immigrati".
Dunque, la conclusione è che la Regione "opererà con tutti gli strumenti a
sua disposizione per il superamento dei CPT".
L'affondo ai Centri che fanno capo al ministero degli Interni arriva
dall'assessore alle politiche sociali e immigrazione Gianluca Borghi che
risponde, a nome della Giunta regionale, alle interrogazioni dei
consiglieri Leonardo Masella e Carlo Sabbi sul CPT di Bologna.
Borghi non entra nel merito delle recenti denunce a Bologna ("attendiamo
l'esito delle indagini della magistratura", scrive) ma definisce "critica e
preoccupante" la situazione di Bologna dove "il numero degli episodi,
accaduti o comunque denunciati, è ormai notevole". Nella risposta alle
interrogazioni, l'assessore ricostruisce la posizione della Regione fin dal
2002 quando, in vista dell'apertura del Centro bolognese, il presidente
Errani aveva chiesto al governo "garanzie sul pieno rispetto dei diritti
delle persone recluse". La preoccupazione nasceva, ricorda oggi Borghi, dal
diverso ruolo che queste strutture -istituite nel '98 - hanno assunto a
seguito dell'approvazione della legge 189, la cosiddetta Bossi-Fini.
In primo luogo, per garantire il rispetto dei diritti e la legalità, la
Giunta approvò e finanziò lo "Sportello diritti" - presentato dal Comune di
Bologna e aperto nel maggio del 2002 dalla Caritas all'interno del centro
di via Mattei - per svolgere attività di informazione, assistenza legale,
documentazione e realizzare micro progetti per situazioni personali
particolari.
Inoltre, nel novembre dello stesso anno la Regione propose alle Prefetture
competenti di attivare un "osservatorio" sui CPT, ma - scrive Borghi -
"allo stato attuale non sono ancora disponibili informazioni precise sulla
condizione dei cittadini stranieri rinchiusi nei due Centri
dell'Emilia-Romagna e quella richiesta non ha mai avuto riscontro,
nonostante le ripetute sollecitazioni avanzate dalla Giunta".
Infine, l'assessore sottolinea che, "è sempre più pressante l'esigenza di
una maggiore trasparenza sui rilevanti costi di gestione di tali strutture
(e dell'intera procedura di espulsione), dato contrastante con le precarie
condizioni denunciate dai trattenuti e con i limitati finanziamenti più
generalmente disponibili per l'integrazione sociale degli stranieri".
Da qui il nuovo impegno della Regione: "opereremo per il superamento degli
attuali CPT"