Szerző: Tuula Haapiainen Dátum: Tárgy: [Cerchio] Non più uomini, non più animali
dalla presentazione del libro in Oggetto:
Il fenomeno degli xenotrapianti e della manipolazione genetica in genere
è un fenomeno inquietante sotto molti punti di vista. Esistono problemi
di carattere sociale, legati alla proprietà dei brevetti sul vivente,
argomento
sul quale in Europa si discute da tempo, esiste il problema dell'
espropriazione
dei paesi poveri della Terra di quella varietà vegetale e animale che
di fatto costituisce la loro ricchezza e che attraverso il fenomeno della
brevettazione
si trasforma da patrimonio collettivo in proprietà privata di
grandi multinazionali. Enorme è poi il problema ambientale, legato alla
riduzione
della biodiversità, all'ibridazione senza controllo delle specie autoctone,
all'impatto che questi organismi, animali o vegetali, possono avere
sul delicato equilibrio del pianeta. Di questi argomenti, si discute da
tempo, tutto il movimento no-global, si batte per arginare il fenomeno,
contenere i danni economici e i rischi per la salute umana.
Ma c'è un aspetto che neppure i movimenti di contestazione hanno avuto
il coraggio di affrontare ed è quello della sofferenza e dei diritti degli
animali
coinvolti negli esperimenti. La sorte di milioni di animali rinchiusi nei
laboratori
di tutto il mondo, sui quali si compiono esperimenti di ogni tipo, per
trasformarli in produttori più efficienti o per renderli compatibili con l'
uomo
e farne veri e propri serbatoi di organi da trapianto, sembra non
interessare
nessuno. Di più, sembra che il problema non esista. Anche tra coloro che
lavorano
per costruire un mondo migliore, l'idea che gli animali abbiano dei
diritti in quanto esseri senzienti dotati di valore in sé, fatica a farsi
strada. Se
si affronta il problema, lo si fa in un'ottica antropocentrica, in cui
domina la
preoccupazione per le ricadute sulla salute umana.
Questo libro affronta quindi un aspetto della questione "biotecnologie"
solitamente ignorato. Analizza le condizioni in cui gli animali sono
costretti
a "vivere", i progetti folli nei quali sono coinvolti, gli scenari futuri e
le
conseguenze che potranno derivarne, per gli animali stessi, ma anche per
l'umanità. Perché l'inferno che ora imponiamo agli altri animali, potrebbe
un giorno, in nome di vantaggi enormi, riservati a pochi, coinvolgere la
nostra
stessa specie.