[NuovoLaboratorio] SIAMO TUTTI INTERMITTENTI!

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Auteur: Sergio Casanova
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Sujet: [NuovoLaboratorio] SIAMO TUTTI INTERMITTENTI!
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<DIV class=RTE>venerdí 30 gennaio, ore 21.30<BR>"Cultura e diritti sociali in Europa"<BR>incontro con la rete francese degli intermittenti dello spettacolo e le<BR>esperienze italiane contro la precarietà".<BR>in collaborazione con <BR>Rete metropolitana reddito per tutti - Roma<BR>ChainWorkers - Milano<BR><BR><BR><BR>------<BR>di seguito l'appello per l'assemblea:<BR><BR>Siamo tutti intermittenti !<BR>Accesso alla cultura, diritto all’autogestione, reddito per tutti !<BR>L’europa la facciamo noi !<BR><BR>Roma 1 gennaio 2004.<BR>Mentre entra in vigore il protocollo che riforma il diritto al reddito<BR>integrativo, gli intermittenti e i precari francesi, insieme ad alcuni studenti<BR>e precari di Roma, occupano Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia, e<BR>simbolo della cultura “d’eccezione”.<BR>Da villa medici occupata, e in seguito ad un’assemblea insieme alla rete<BR>“reddito per tutti”, gli intermittenti lanciano un appello ai precari, agli<BR>intermittenti, ai lavora
tori dello spettacolo e della cultura a costruire lotte<BR>comuni in Europa per conquistare nuovi diritti sociali e per difendere la<BR>differenza culturale come ricchezza pubblica.<BR>L’occupazione di Villa Medici, che in Francia ha avuto un enorme risalto<BR>mediatico e ha contribuito a rilanciare la lotta degli intermittenti, si<BR>configura come la prima “azione europea” (fuori dai grandi appuntamenti di<BR>movimento), in cui i conflitti sociali agiscono e costruiscono direttamente il<BR>territorio comune europeo. Le lotte degli intermittenti dello spettacolo<BR>francesi, di cui avevamo raccolto informazioni e suggestioni nell’estate, e che<BR>abbiamo conosciuto attraverso azioni comuni durante il Forum Sociale Europeo, ci<BR>dicono molte cose importanti.<BR>Da una parte si tratta di lotte di resistenza “singolare”, perché lo statuto<BR>degli intermittenti dello spettacolo francese (509 ore di lavoro annuo e reddito<BR>integrativo uguale per tutti) è cosa del tutto inesi
stente in Italia come in<BR>altri paesi europei. La sfida per loro, come per noi, non è tanto resistere per<BR>se ma estendere il “proprio” come vertenza esemplare e generalizzabile a livello<BR>europeo. Dall’altra sono lotte che oltre a resistere costruiscono un discorso in<BR>generale sul lavoro creativo e immateriale: il tempo di non lavoro è tempo di<BR>cooperazione, di nuove relazioni, di formazione, di studio e di ricerca, servono<BR>soldi per sostenerlo!<BR>Gli intermittenti ci hanno anche offerto un nuovo impulso sulle pratiche di<BR>lotta. L’occupazione dei Tg e dei ministeri, il blocco dei teatri e dei grandi<BR>festival (come quello di Avignone), ma anche azioni nei Megastore musicali,<BR>nelle strade e l’ultima occupazione di Villa Medici diventano forme di<BR>invenzione dello sciopero per chi non può scioperare in senso classico.<BR><BR>Genova 30 gennaio 2004<BR>Gli intermittenti hanno scelto la data del 30 Gennaio a Genova, capitale europea<BR>della cultura nel
2004 e città simbolo dei movimenti sociali globali, per<BR>costruire un primo incontro con i precari e i lavoratori dello spettacolo e<BR>della cultura italiani e europei.<BR>Lo spazio che ospiterà questo forum è uno di quei laboratori che nascono nelle<BR>città e nelle metropoli europee come risposta alla privatizzazione della cultura<BR>e alla precarizzazione della vita.<BR>Da otto mesi il Laboratorio Buridda è l’esempio di come i saperi, le<BR>sperimentazioni culturali, la ricerca si producano attraverso la libera<BR>cooperazione e di come sia necessario occupare e liberare degli spazi pubblici<BR>non privatizzabili.<BR><BR>Il 30 Gennaio sarà anche una giornata di sciopero e di azioni in tutta Italia.<BR>Allo sciopero degli Autoferrotranvieri, che sarà sostenuto e generalizzato<BR>attraverso azioni di sciopero del biglietto degli utenti precari, si sono uniti<BR>lo sciopero dei Vigili del fuoco e dei lavoratori Telecom.<BR><BR>Per questo, per scambiarsi le esperienze di
lotta contro la precarietà, di<BR>autogestione dei saperi, di conflittualità diffusa per la redistribuzione delle<BR>ricchezze, per costruire nomi, azioni e battaglie comuni in europa invitiamo a<BR>partecipare e intervenire all’incontro con gli “intermittenti” francesi.<BR>Invitiamo musicisti e attori, poeti e pittori, tecnici e precari della<BR>comunicazione, mediattivisti e attivisti, cognitivi e precog, giocolieri e<BR>artisti di strada, studenti universitari e ricercatori e&nbsp; tutti coloro che hanno<BR>poco tempo a disposizione per lavorare e che hanno bisogno di tempo e soldi per<BR>produrre, creare, inventare, trasformare il mondo.<BR><BR><BR><BR><BR></DIV></DIV></div><br clear=all><hr>MSN Extra Storage: piena libertà di esprimersi e <a href="http://g.msn.com/8HMAITIT/2743??PS=">comunicare</a> </html>