da
www.attac.info
Arrivederci, Mumba=EF
Autore : Louis Sallay
Questo elemento =E8 una traduzione : =AB Bye bye, Mumba=EF =BB (francese)
Editoriale
Cachemire, Kerala, Tamil Nadu, Gujarat, Rajasthan, Orissa, Madhya Pradesh,
Uttar Pradesh, Karnataka, Calcutta, Delhi, Madrapur: Arrivederci, mondi di
Mumbay. Lakshmi, Moktar, Arayan, Florin, Lisa, Aanel, Isabella, Sati,
Santanam, Rupah, Assen: Arrivederci, gente di Mumbay. Curry, biriani,
masala, tandoori: Arrivederci, cucine di Mumbay. Caste, intoccabili,
traffici di bambini, delitti, spose =93suicide=94, analfabetismo, lotta cont=
ro
la fame, cooperative di donne, responsabilit=E0 sociale delle strutture,
inquinamento urbano, repressione, corruzione: se ne =E8 parlato a Mumbay.
Debito, miseria, sessismo, sfruttamento, speculazione, ricchezze: se ne
parler=E0 ancora di pi=F9 dopo Mumbay. Fraternit=E0, incontri, solidariet=E0=
,
scambi, altri mondi in cerca di altri mondi per una futura umanit=E0: grazie
Mumbay.=20
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Valutazione finale: un FSM che va ben aldil=E0 del folclore
Autore : Sergio Ferari
Questo elemento =E8 una traduzione : =AB Avalia=E7=E3o: um FSM que vai bem=
al=E9m do
folclore =BB (portuguese)
Pensata per "asiatizzare" il Forum Sociale Mondiale e in questo modo
estendere il processo iniziato a Porto Alegre, la riunione di Mumbai ha gi=
=E0
raggiunto i suoi primi obiettivi.
Con le sue complessit=E0, le sue ricchezze, le sue contraddizioni e il suo
simbolismo, l'India ha conquistato la sua posizione e l'Asia a partire da
adesso avr=E0 in Mumbai un punto di riferimento geografico e=
"altromondista".=20
Le 13 lingue ufficiali del FSM - hindi, marata, tamil, bengali, malase,
coreano, bahasa, indonesiano, tailandese, giapponese... inglese, francese e
spagnolo =97 ne sono una testimonianza evidente.=20
Colore e danza, il primato dell'identit=E0=20
L'apertura del Forum, nel pomeriggio del giorno 16, =E8 servita come
termometro e ha scosso gli scettici. Fra questi ultimi alcune
organizzazioni locali di contadini indiani, che dubitavano della validit=E0
del Forum, alcune delle quali si sono riunite in un Forum parallelo "Mumbai
Resistenza 2004", minoritario, che ha avuto luogo davanti all'evento
ufficiale.=20
Dall'inizio del FSM una marea umana ha traboccato dalle vaste installazioni
Nesco Ground, l'antica fabbrica abbandonata e riconvertita a "capitale
della solidariet=E0 senza frontiere", come l'ha definita il suo ideatore, il
giovane architetto militante K.P. Das.=20
Da allora a oggi - e sicuramente sar=E0 cos=EC fino alla chiusura di mercole=
d=EC
- tutto sembra piccolo in un ambiente che equivale a vari stadi di calcio
adiacenti ma con un impianto da quartiere popolare. La marea umana va e
viene senza sosta, percorrendo le strade al ritmo di canti e danze
rappresentando le regioni pi=F9 disparate del continente, dal folclore
pachistano ai monaci tibetani passando per gruppi tribali muniti di archi e
frecce ...=20
Il numero dei partecipanti supera di gran lunga i 100 mila inizialmente
previsti. E sembra ben superiore - il doppio se non il triplo - a causa di
una incessante e perpetua circolazione di persone.=20
Dietro al ritmo, alla confusione costante e ai colori risplendenti, tutto
questo movimento umano dai tratti asiatici oltrepassa il semplice folclore
o lo spettacolo dei media. E' l'irrompere di un'altra maniera con cui
comprendere il FSM che prende forma a Mumbai: che privilegia l'incontro con
gli altri a partire da una propria forte identit=E0 culturale e che non
accetta di essere mediata da chicchessia ma riconosce l'estrema diversit=E0
di popoli e lingue, solo in India (con 1,1 miliardi di abitanti) si parlano
15 idiomi ufficiali e pi=F9 di mille dialetti autoctoni.=20
L'identit=E0 culturale esige un esercizio etnologico per comprendere la
politica. Si afferma che un altro mondo sar=E0 possibile ... a partire dalla
diversit=E0. Si stima che la globalizzazione uniformante si combatte con un
altromondismo costruito a partire dalla realt=E0 locale, dal basso all'alto,
dallo specifico al generale, dal vissuto quotidiano alle grandi alternative.=
=20
Nuovi volti nella moltitudine=20
La massiccia presenza di donne in questo quarto Forum Sociale Mondiale =E8
alquanto visibile: si possono vedere circolare nelle vie del forum o
lavorare come volontarie nell'organizzazione occupandosi delle traduzioni.
Inoltre sono pari agli uomini tra le centinaia di moderatori e oratori
famosi che hanno animato le principali conferenze, cos=EC come le sessioni d=
i
apertura e di chiusura.=20
E' anche significativo ed evidente il carattere popolare delle migliaia di
persone che si sono date appuntamento nella capitale economica e
finanziaria del paese. Se le organizzazioni nazionali dei "Dalit" (gli
intoccabili, i senza casta) sono venuti con 30 mila delegati/e, la restante
maggioranza =E8 divisa tra rappresentanti di popolazioni tribali e degli
strati pi=F9 bassi della scala sociale dell'India e dei paesi vicini. In
proporzione i bianchi sono pochi, i meticci latino americani ancora meno e
gli africani eterni assenti. Inoltre sorprende la quantit=E0 di gruppi, di
organizzazioni e movimenti tra i pi=F9 disparati: politici, tribali, di cast=
a
bassa o senza casta, settoriali, religiosi, omosessuali, di bambini e
quelli a difesa di tutti i tipi di minoranze.=20
Questo ventaglio socio-culturale-generazionale e settoriale si rivela tanto
impressionante quanto la moltitudine che straborda dal Nesco Ground. La sua
composizione va ben oltre il gruppo di otto organizzazioni brasiliane che
originariamente convocarono il primo Forum Sociale Mondiale nel 2000, e
sorpassa di misura la rappresentanza formale del Consiglio Internazionale
del FSM. Questo obbligher=E0 a pensare il futuro di questo evento partendo d=
a
nuovi dati e parametri sulla partecipazione che ha conosciuto, in questa
sessione di Mumbai, una reale esplosione moltiplicatoria.=20
Una sfida gi=E0 visibile nel futuro=20
Se l'obiettivo era ampliare e asiatizzare il processo nato a Porto Alegre,
non c'=E8 stato niente di meglio che questo atterraggio del FSM in India, da
qui in avanti sar=E0 fondamentale proporre dei nuovi metodi che diano forma,
esistenza e funzionamento al Forum, in modo che sia possibile digerire
tutto il materiale prodotto nell' "esplosione di Mumbai".=20
Le prime sfide sono gi=E0 comparse. Il modo in cui verranno affrontate
dipender=E0 dalla fattibilit=E0 del salto qualitativo messo in atto.=20
Per primo: la questione non nuova di come convertire quantit=E0 in qualit=E0=
,
la moltitudine in sintesi, la partecipazione di massa in conclusioni
sintetiche e socialmente attuabili. Finora nessuno sembra avere una
risposta definitiva.=20
Secondo: come garantire nel prossimo FSM - che avr=E0 luogo a Porto Alegre
nel 2005 - una partecipazione cos=EC estesa e incisiva di quei settori
sociali emarginati e maggiormente sfruttati cos=EC come =E8 avvenuto a=
Mumbai?=20
Terzo: come ottenere in futuro che, a partire dalla presenza degli
autoctoni, in questa occasione tribali e locali, sia possibile formulare
delle proposte nuove ed alternative che rendano un altro mondo veramente
possibile? Permettendo che i nuovi volti dei protagonisti di questo
incontro altromondista continuino ad essere in numero crescente.=20
Per quanto riguarda le sfide future, =E8 innegabile che il processo nato a
Porto Alegre, dopo appena tre anni dalla sua nascita, gi=E0 si sia profilato
come uno spazio alternativo di riferimento mondiale che =E8 impossibile
negare o minimizzare. Si potr=E0 indebolire solo per dissidi interni - e
questo rischio =E8 stato corso per la prima volta in India - o per
cooptazione ideologica. Ora il FSM vive, cresce e rompe tutti gli schemi
delle forze politiche tradizionali nel rinforzare ogni anno, in ogni
incontro, una nuova forma di cultura politica universale.=20
http://www.ciranda.net/publique/=20
Traduzione di Silvia di Salvatore=20
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Parole di ottimisti
Autore : Xavier
Questo elemento =E8 una traduzione : =AB Paroles d'optimistes =BB (francese)
Futuro promettente, per almeno due oratori=85
Per George Monbit, giornalista ed attivista britannico, il potere attuale =
=E8
all=92origine dei suoi prossimi problemi: con l=92invito rivolto a pi=F9 pae=
si
possibili a partecipare alle grandi istanze quali l=92OMC, presto si
ritrover=E0 di fronte ad un G20 e poi ad un G90=85 O ancora: immaginate un p=
o=92
ci=F2 che succeder=E0 se molti paesi decidessero di comune accordo di non
assicurare pi=F9 il rimborso del debito. Insieme, potrebbero certamente
imporre le loro condizioni=85Il sistema moderno =E8 d=92altronde pi=F9=
facile da
combattere di quanto si creda: da un capo all=92altro del pianeta, si tratta
delle stesse multinazionali, delle stesse regole, degli stessi strumenti:
una lotta uniforme dovrebbe portare i suoi frutti. E poi abbiamo Internet,
uno strumento formidabile che ci permette, ad esempio, di essere oggi
riuniti qui.=20
Per Colin Hines ex Greenpeace che oggi ha fondato una sua ONG, =93Protect th=
e
local, globally=94, abbiamo almeno tre motivi per essere ottimisti: 1) le
lotte dei popoli continuano ad aumentare ed =E8 una tendenza irreversibile
viste le poste in gioco e la congiuntura attuale; 2) i cambiamenti
climatici saranno sempre pi=F9 evidenti, sempre meno discutibili. Soprattutt=
o
i ricchi che ancora non vedono perch=E9 dovrebbero perdere una parte del lor=
o
benessere, comprenderanno presto l=92urgenza di questo regime; 3) Le
alternative e le proposte per un=92altra societ=E0 continuano a crescere, ad
affinarsi, a guadagnare credibilit=E0 e fare proseliti.=20
Traduzione a cura di Valentina Barbieri
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da liberazione
etnie e nazioni diverse che ha conquistato gli abitanti
Arrivederci, indimenticabile Bombay
Bombaynostra inviataIl Forum scende in citt=E0 e anche nel suo ultimo atto
sorprende e lascia il segno. Dopo cinque giorni di dibattiti, che si sono
svolti al "Nesco ground" a nord di Bombay, la manifestazione di chiusura
sceglie di marciare nel centro della enorme metropoli indiana, nelle vie
strette e trafficate di quella che =E8 la parte pi=F9 vecchia della citt=E0.
L'appuntamento di partenza =E8 a August Kranti uno dei luoghi con maggiore
significato storico per il movimento indiano: da qui, nell'agosto del 1942,
part=EC la rivolta contro gli inglesi e la lotta per l'indipendenza. Un luog=
o
migliore e pi=F9 simbolico non poteva essere scelto.=20
Un corteo diverso, quello che ha sfilato per le strade caotiche, tra
negozietti di tutti i generi, (la diversificazione di mercato =E8 un concett=
o
molto applicato qui in India: chi vende caff=E8 contemporaneamente ospita fa=
x
e fotocopiatrici) in mezzo ad un traffico pazzo e alle mucche che pascolano
lungo i marciapiedi, i dimostranti sono sfilati tra la curiosit=E0 degli
abitanti. Una marcia colorata che ha ricalcato l'immagine dell'edizione
indiana del Forum: un insieme di rivendicazioni, di etnie e di paesi
differenti che si sono ritrovati uniti con gli slogan per la pace e la fine
dell'occupazione dell'Iraq.=20
Nutritissimi, organizzatissimi e molto allegri i gruppi di sud coreani che,
in un centinaio, hanno movimentato il tragitto con corse e cori. Alla fine
la loro spontaneit=E0 ha conquistato anche gruppi di indiani che si sono
uniti a loro. L'insieme =E8 stato sorprendente: indiani che gridavano slogan
contro la guerra di Bush in coreano e viceversa. Pi=F9 ordinati, ma pi=F9
numerosi, i tibetani, molti dei quali hanno trovato rifugio proprio qui in
India formando la pi=F9 grossa comunit=E0 del mondo. Anche loro hanno sfilat=
o
per chiedere la fine delle guerre e un Tibet libero.=20
Il corteo, all'inizio sfilacciato, =E8 andato via via ingrossandosi con
l'arrivo dei delegati e degli occidentali che hanno impiegato un po' di
tempo per raggiungere il luogo dell'appuntamento a causa delle enormi
distanze che caratterizzano questa citt=E0.=20
A far da cornice alla manifestazione questa metropoli con tutte le sue
contraddizioni: case che all'apparenza non dovrebbero stare pi=F9 in piedi e
che invece ospitano decine di persone. Molti indiani hanno osservato il
passaggio degli "alteromondialisti" prima con po' di scetticismo, poi con
un po' di curiosit=E0 e, alla fine, facendosi risucchiare nel fiume che si
andava formando. Quando il corteo si =E8 presentato all'entrata del viale ch=
e
porta alla storica Victoria Station, la stazione ferroviaria che sembra una
copia di quella di Londra, la folla era ormai grande.=20
Lentamente, ma con ordine, le decine di migliaia di partecipanti si sono
accomodati nella Piazza della Libert=E0, un grande campo allestito dagli
organizzatori per la cerimonia e il concerto di chiusura. Moltissimi gli
italiani presenti, forse i pi=F9 numerosi tra quelli provenienti dall'altra
parte del mondo. Tantissime le bandiere della pace, e possiamo dire di aver
visto anche bandiere di Rifondazione comunista.=20
Tra i partecipanti uno stanco ma soddisfatto Vittorio Agnoletto, che si =E8
unito al corteo dopo aver partecipato ad un sit-in davanti al palazzo del
governatore organizzato dal movimento contro le dighe nel Narmada.
Agnoletto ha cos=EC potuto incontrare una delle protagoniste di questo Forum=
,
Medha Patkar, che gli ha raccontato dell'ultima battaglia intrapresa dal
suo movimento per fermare l'ennesima diga nello stato di Bombay, che il
governo vuole ampliare deportando in massa migliaia di contadini. Spiega
Agnoletto: =ABIl movimento del Narmada chiede una cosa precisa al movimento,
che denunci questa nuova azione del governo indiano e si unisca alla lotta
dei contadini. Sottoporr=F2 la proposta al Consiglio internazionale proprio
oggi nel nostro incontro di chiusura=BB. Se sar=E0 accolto sar=E0 il primo
tangibile segnale degli effetti che questo Forum potrebbe produrre.=20
Dal lontano Sud Africa, con un messaggio via tv, l'anziano ma sempre vitale
Nelson Mandela =E8 stato il primo a parlare al popolo alteromondialista.
Dobbiamo consacrare il nostro tempo e le nostre energie all'avvio di una
strategia per combattere la discriminazione che si fonda sulle caste, la
razza, la religione e l'etnia=BB ha detto il grande leader sudafricano.=20
L'attivista pakistana Asmaa Jehangir ha arringato la platea con un
intervento applauditissimo: =ABVogliamo una globalizzazione democratica - ha
detto -. I militari americani devono tornare a casa. Salutiamo i popoli di
Usa e Gran Bretagna che sono scesi in piazza per dire no alla guerra, ma
abbiamo paura che l'amministrazione americana sia un gigante grasso e
ingordo. La loro politica =E8 la paura, tengono nell'ignoranza la loro gente
con lo spettro del terrorismo=BB.=20
E' stata poi la volta dell'anziano presidente indiano Narayanan, primo
"intoccabile" a poter accedere alla carica pi=F9 alta dello Stato. =ABIl pot=
ere
del popolo =E8 il potere supremo=BB, ha detto, =ABnoi vogliamo la
mondializzazione, ma una mondializzazione che porti una vita migliore per
tutti=BB.=20
Grande chiusura infine con l'intervento del ministro della Cultura
brasiliano Gilberto Gil. Mentre cala il sipario sul quarto Social forum
mondiale a Davos in Svizzera si apre quello dei banchieri. Due eventi che
poco tempo fa sarebbe stato impossibile mettere a confronto, oggi
rappresentano invece due concezioni alternative del fare politica. E quanto
=E8 accaduto a Bombay lo dimostrer=E0 ben presto.=20
Simonetta Cossu =20
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Dall'India,=20
la lezione
delle strade
L'incontro tra i due mondi
Bombaynostro servizio I piedi nudi degli Adivasi. I pugni alzati dei
coreani. Lo sguardo dignitoso dei Dalit. Qui =ABdove ogni mattina ci si
sveglia dal lato sbagliato del capitalismo=BB, come recita uno dei tanti
striscioni che hanno riempito fino all'inverosimile i viali del social
forum, l'abbiamo toccato nelle viscere =ABil lato sbagliato del capitalismo=
=BB,
ovvero il suo volto brutale, l'altra faccia della nostra ricchezza,
relativa ma incommensurabile di fronte alla povert=E0 indiana. A Seattle
l'abbiamo strillato nelle strade: non ci pu=F2 essere giustizia, n=E9 diritt=
i,
n=E9 pace, se tutto ci=F2 =E8 solo per pochi. Siamo tutti sulla stessa barca=
,
urlavano insieme sindacalisti e studenti. Qui abbiamo capito che sulla
stessa barca ci sono anche loro, le vittime di un sistema capace di
produrre abiezioni inimmaginabili.=20
Ora, su questa nave diretta verso un altro mondo, ci sono anche loro.
Gioiosi, determinati, festanti e decisi. Ci volevano loro a spiegarci che
"tecnologia", "progresso", "sviluppo", "modernit=E0" sono parole vuote quand=
o
piombano dall'alto come bombe. Ci volevano loro per renderci dolorosamente
consapevoli di quanto costano i giocattoli con cui, nel =ABlato giusto del
capitalismo=BB, viene lenita la nostra infelicit=E0 esistenziale, la nostra
solitudine e la precariet=E0 che, sempre pi=F9, risucchia silenziosamente le
nostre vite apparentemente sicure.=20
Perch=E9 a legarci a questa gente cos=EC diversa da noi, con problemi cos=EC
drammaticamente pi=F9 impellenti dei nostri, non =E8 semplice compassione, n=
=E9
il dolore morale ogni volta che incroci lo sguardo di un bambino scalzo che
ti chiede da mangiare. Paradossalmente, malgrado la distanza, non c'=E8 stat=
o
niente, negli incontri di questi giorni, che assomigliasse alla
condiscendenza caritatevole dei bianchi nella loro versione migliore. Al
contrario circolava un sentimento di vicinanza impensabile. Una sensazione
- spiazzante viste le innegabili differenze - di identificazione con dei
fratelli pi=F9 sfortunati ma vittime, come noi, dell'implacabile meccanismo
messo in moto dalla concentrazione del potere e delle risorse in poche,
invisibili mani.=20
Cos=EC, europei e giapponesi, americani e australiani, per una volta non
avevano niente da insegnare. Al contrario ascoltavano attoniti, prendendo
appunti, un indigeno appena uscito dalle foreste che spiegava, in due
parole, la finanziarizzazione dell'economia globale: =ABuna volta arrivavano=
,
rovinavano la nostra terra ma costruivano una centrale, una fabbrica, un
luogo dove ci sfruttavano in cambio di qualche soldo. Adesso vengono e
distruggono, senza nemmeno darci uno straccio di lavoro=BB. Sono stati loro,
gli abitanti dei villaggi deportati per fare posto alle dighe - un solo
centro commerciale risucchia l'energia prodotta col trasferimento forzato
di cinquemila persone - a spiegarci che l'essenza della globalizzazione
economica sta tutta in una parola: deportazione. Deportano i governi, per
obbedire agli imperativi di un modello di sviluppo asservito agli interessi
delle corporation che ingoiano foreste, fiumi e posti di lavoro, deporta il
mercato quando, in una citt=E0 povera come Bombay, fissa il costo degli
appartamenti sulle tariffe di New York, deportano i militari per fare posto
alla globalizzazione armata, ultima tappa di un sistema impazzito che pu=F2
tenere sotto controllo il caos che ha innescato soltanto con le bombe. Ce
lo hanno spiegato i piccoli lavoratori informali asiatici e africani,
spazzati via dai supermercati, i contadini distrutti dai prezzi delle
materie prime alimentari, gli impiegati pubblici sgominati dai piani di
aggiustamento strutturale. Ma la cecit=E0 di un sistema impazzito non pu=F2 =
che
provocare l'emergere di una resistenza tenace, che sta trovando lingue
comuni e comuni strategie, che costruisce giorno per giorno, nella pratica
e nella riflessione, alternative pi=F9 umane, pi=F9 giuste o anche
semplicemente pi=F9 sensate per garantire un futuro possibile.=20
In India, forse per la prima volta, abbiamo toccato con mano il potenziale
trasformativo dei forum sociali mondiali. Non soltanto, nel senso pi=F9 alto
della riflessione, la riappropriazione della possibilit=E0 di pensare, nelle
mille tradizioni politiche e nelle mille lingue del pianeta, le mille
alternative di cui viene negata continuamente l'esistenza. Ma anche, e qui
l'abbiamo visto accadere sotto ai nostri occhi, il cambiamento messo in
moto da un incontro internazionale di questa entit=E0. A livello locale =E8 =
una
reazione chimica esplosiva che d=E0 alle comunit=E0 in lotta la visibilit=E0
necessaria per non venire spazzate via nel silenzio dei media e,
contemporaneamente, la possibilit=E0 di riconoscersi, di stringere alleanze =
e
di delineare strategie comuni al di l=E0 delle contrapposizioni feroci che
modernit=E0 e tradizione alimentano ad arte. =ABAlla fine vinceremo noi!=BB =
hanno
gridato gli ultimi della terra. E oggi sembra davvero possibile.=20
Sabina Morandi =20
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I prossimi appuntamenti nel documento finale del forum
Il documento finale dell'Assemblea dei movimenti sociali approvato a Bombay.=
=20
=ABRifiutiamo la violenza sociale e patriarcale contro le donne e esortiamo
tutti a mobilitarsi l'8 marzo, giornata internazionale della donna.
Esortiamo all'unit=E0 con i contadini nella mobilitazione internazionale del
17 aprile, giornata della lotta contadina. E' per questo che sosteniamo la
lotta dei Dalit contro l'esclusione e ci impegnamo a rafforzare le nostre
iniziative a favore di campagne internazionali per l'inclusione sociale.
Chiamiamo ogni cittadino del mondo a mobilitarsi contemporaneamente il 20
di marzo in uina giornata internazionale contro la guerra e l'occupazione
dell'Iraq da parte degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e dei governi
alleati.=20
Chiamiamo tutti a sostenere fortemente per tutto l'anno la mobilitaziuone
per il popolo palestinese e contro la costruzione del muro.
Contemporaneamente protestiamo contro gli incontri dei G8, del Fondo
monetario e della Banca mondiale.=20
Chiamiamo tutti a mobilitarsi per il diritto all'acqua come fonte di vita
che non pu=F2 essere privatizzata e per recuperare il controllo dei beni
comuni e delle risorse naturali che sono stati privatizzati e consegnati
alle multinazionali e ai profitti privati.=20
Esortiamo tutti i movimenti sociali del mondo a partecipare alla
mobilitazione a Hong Kong o in qualunque altro posto i ministri del Wto
decidano di incontrarsi, per unire i nostri sforzi, nelle molte lotte
contro le privatizzazioni, in difesa dei beni comuni, dell'ambiente,
dell'agricoltura, dell'acqua, della salute, dei servizi e dell'educazione.
Sostituiamo l'agenda del Wto con proposte che includano i diritti dei
popoli.=20
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"Eppure il vento soffia ancora...."
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antonio bruno
339 3442011
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visitate il sito del Comitato Verita' e Giustizia per Genova
www.veritagiustizia.it su cui c'e' una rassegna stampa sull'argomento
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