[NuovoLaboratorio] dal forum sociale di bombay

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Autor: antonio bruno
Data:  
Assunto: [NuovoLaboratorio] dal forum sociale di bombay
da www.attac.it

Autore : Louis Sallay.

Questo elemento =E8 una traduzione : =AB Mains pleines =BB (francese)

Qui, il taxi =E8 rischioso. Al posto del =93taxi=94, si aspetta un risci=F2,=
una
sorta di triciclo improbabile, instabile e aritmico da un punto di vista
=93cardiaco=94.

Qui, il taxi =E8 rischioso. Al posto del =93taxi=94, si aspetta un risci=F2,=
una
sorta di triciclo improbabile, instabile e aritmico da un punto di vista
=93cardiaco=94. Si, il cuore =E8 messo a dura prova, poich=E9 la=
circolazione ha i
suoi effetti collaterali. Ad esempio, questa mattina, invece di risalire
l=92autostrada, l=92autista del risci=F2 =E8 sceso: polvere, semafori e=
folla di
rifugiati preoccupati a seguire il contenuto delle pattumiere. Il risci=F2
non ha porte, aperto alla polvere, all=92inquinamento e alle richieste che
non mancano. Cos=EC, oggi, sul mio braccio si posa la mano di un bambino.
Esitante. All=92estremit=E0 della mano un volto sorridente, un corpicino
malaticcio che accenna ad una torsione di richiesta. Un pezzettino,
qualsiasi cosa, niente di speciale. Il risci=F2 prosegue, la mano sparisce;
frena, ricompare la mano. Semaforo rosso. =93Signore, signore=94: la testa m=
i
dice di no, il cuore =E8 indeciso, perch=E9 no, ma un altro bambino porge la
mano, due, tre, quanti sono? La testa mi dice di no, chiaramente. Il risci=
=F2
prosegue, la mano si aggrappa, accarezza, supplica, il semaforo =E8 verde, =
=E8
troppo tardi. Poi il cuore prende il sopravvento sulla testa, la rimprovera
di non avere cuore. Nel mondo che costruiremo ci saranno teste, cuori,
bambini, molti bambini. Avranno le mani piene.=20

Traduzione a cura di Emanuela Clodomiro=20
--------------
C'=E8 un'altra traduzione : portuguese.

Tre domande sulla dinamica dei Forum Sociali a Chico Whitaker, militante
brasiliano e membro fondatore del Comitato Organizzativo del Forum Sociale
Mondiale.

G.B. : I forum sociali sono ormai riconosciuti come luoghi mediatici di
alternative e come uno spazio di riflessione e di formazione tra i
militanti di movimenti sociali diversi. Ma in che modo questo tipo di forum
pu=F2 rispondere all=92urgenza delle popolazioni che non hanno accesso
all=92acqua, alla sanit=E0, all=92istruzione?=20

Chico Whitaker : Non tocca al Forum Sociale Mondiale rispondere a questa
domanda, il forum sociale non =E8 che uno spazio per rendere possibili gli
incontri tra le organizzazioni. Se i movimenti non prendono iniziative
utilizzando ovviamente il Forum Sociale come luogo per articolare le loro
azioni tra loro, non si far=E0 nulla. Per esempio l=92Acqua, le associazioni
che lavorano in questo campo devono mettersi d=92accordo tra loro per
elaborare delle proposte e fare pressione sui governi per far cambiare le
cose.=20

G.B. : Oggi i governi di sinistra in tutto il mondo non riescono veramente
a svincolarsi dalle politiche liberali. Anche il governo di Lula Da Silva
in Brasile si trova in difficolt=E0 nel condurre una politica sociale. Che n=
e
pensa?=20

Chico Whitaker : I politici che arrivano al potere sono intrappolati dal
sistema liberale dominante il quale gli impone le regole del gioco. I
cittadini devono organizzarsi tra loro per elaborare delle risposte
concrete e l=92apertura politica si far=E0 facendo pressione sui governi. Og=
gi,
Lula Da Silva =E8 preso in trappola, cerca di fare le cose bene ma =E8 messo
nella morsa dei compromessi che ha dovuto superare. Se oggi al livello
della societ=E0 civile in Brasile noi non riusciremo a trovare delle
soluzioni, allora, sar=E0 un disastro.=20

G.B. : Il Forum Sociale Mondiale si svolge ogni anno. Vi sono anche i forum
sociali continentali, i forum sociali locali =85 Localmente i militanti
possono cos=EC sentirsi molto mobilitati da questi incontri per tutto l'arco
dell'anno, come vede l=92avvenire di questo processo?=20

Chico Whitaker : Non c=92=E8 bisogno che tutti partecipino a tutti i forum
sociali. Bisogna anche saper organizzare i livelli: le associazioni locali
si organizzano localmente, le associazioni nazionali su scala nazionale...
I forum sociali devono soprattutto svilupparsi localmente, =E8 un processo
che aumenter=E0 sicuramente nei prossimi mesi. Sta ad ogni forum
organizzarsi, scegliere i suoi temi. Bisogna concepire i forum come delle
reti che devono funzionare in una prospettiva di non direzionalit=E0. Bisogn=
a
anche trovare il modo di rendere perenne questi spazi di lavoro che sono
importanti per uscire dai particolarismi di ogni organizzazione e far
lavorare insieme le associazioni.=20

Traduzione a cura di Francesco Verde

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Questo elemento =E8 una traduzione : =AB D'un workshop =E0 l'autre, quelques
paroles sur la communication =BB (francese)

Al FSM, ci si abitua subito a correre da una tenda all=92altra, alla ricerca
di discorsi da ascoltare, nuovi ed interessanti. Una sorta di zapping
spesso frustrante. Atmosfera, aspettando una giornata pi=F9 fruttuosa.

Ore 10.15, Sala 3. Pubblico: un centinaio di persone. Tematica: Alternative
diverse per cambiamenti globali. Tutto inizia (con =BE d=92ora di ritardo) c=
on
un happening di fiori e canti, seguito dalla distribuzione al pubblico di
piccoli semi. Le oratrici sono massicciamente della potente organizzazione
di agricoltori Via Campesina. Il dibattito si orienta subito verso la
biodiversit=E0 e l=92esigenza di sovranit=E0 alimentare dei popoli. Lascio=
la sala.=20

Ore 10.35, Sala 1. Pubblico: forse 500 persone. Tematica: Media, cultura e
sapere. Arrivo nel momento in cui Bernard Cassen termine il suo duro
ritratto dei grandi gruppi di media moderni che, =93invece di essere il 4=B0
potere che erano una volta, oggi fanno parte del potere (economico, mi
permetto di aggiungere) in carica=94. Il pubblico brontola davanti la
traduzione simultanea, senza cuffia, che gli impone il nostro compagno.
Dopo un accordo, continua in inglese per calmare gli animi. Per Cassen,
bisogna osare criticare i media, anche se questo =E8 spesso mal interpretato=
.
=93Come per l=92industria, criticare l=92impresa non =E8 attaccare gli=
operai. E se
noi attacchiamo i media non siamo contro i giornalisti. (A buon
intenditore, =85) L=92oratore continua: =93Bisogna creare un 5=B0 potere!=94=
E=92 da
citare, per appoggiare l=92urgenza di questa nuova arma, il caso del
Venezuela in cui Hugo Chavez =E8 stato soffocato dai media onnipotenti che
hanno come obiettivo solo la protezione dei privilegi messi in pericolo
dalle riforme del governo popolare del paese. =93Una guerra ideologica,
afferma Cassen, peggio di quella condotta, ai tempi, contro Aliende.=20

Cassen riconosce la libert=E0 d'impresa, ma rifiuta che questo valore sia
posto =93al di sopra=94 del diritto dei popoli ad essere informati (e non
sottomessi alla pubblicit=E0). Richiama i media a soddisfare anche i loro
azionisti con un vero ruolo sociale. L=92intervento permette di concludere
con la presentazione rapida del nuovo =93Osservatorio internazionale dei
Media=94 che sar=E0, nei giorni successivi, oggetto di un seminario specific=
o.
Cassen precisa solo che l=92organo ha una vocazione triparte: giornalisti,
accademici e cittadini (lettori).=20

Richard Stallman, eminente sviluppatore e difensore del software libero (e
non =93gratuito=94 si precisa per i francofoni) prende la parola. Egli difen=
de
la libert=E0 di creare, sviluppare, condividere, scambiare, modificare con
l=92aiuto di una metafora molto chiarificatrice: i software sono come delle
ricette di cucina. Uno =93chef=94 le inventa (che si sappia che nulla si
inventa ndr), e dei colleghi, concorrenti e altre ottime cuoche se ne
ispirano, le modificano, le migliorano, decenni dopo decenni. Solo
un'industria avida di guadagni a potuto tentare di farci credere che
semplici strumenti di lavoro potevano essere protetti come essi lo sono
oggi. E l=92americano a ricordarci che il pianeta =E8 passato di copyright i=
n
copyright durante i millenni. =93Ci=F2 che =E8 amorale, =E8 proprio rifiutar=
e
questi scambi", strepita questo simpatico informatico in stile new age.=20

Richard Stallman fa tuttavia una differenza con i lavori della ricerca che
potrebbero ancora meritare (se comprendiamo bene) il copyright. Poich=E9 i
dati condivisibili con collegamento telefonico non sono semplici strumenti
di lavoro=85 E per coloro che dubitano ancora del software libero,
aggiungiamo qualche esempio che far=E0 la differenza: decine di
amministrazioni si indirizzano ormai su Linux, un software dalla stessa
complessit=E0 di Photoshop ormai in concorrenza con il =93libero=94 o ancora=
la
produzione attuale di un=92enciclopedia aperta, di un dizionario inglese, di
un dizionario vallone (francese svegliati), ecc., ecc.=20

L=92indiano che seguir=E0 questo intervento, N. Ram, dapprima grider=E0 la s=
ua
rabbia di dover parlare in inglese, =93un altro imperialismo di cui non se n=
e
parla abbastanza!=94 E di proseguire successivamente in indi e in inglese,
con grande disperazione degli Occidentali per i quali il messaggio viene
diviso in tre. Ma l=92essenziale ha a che fare con il discorso di Cassen:
=93Chi non ha un impegno sociale non pu=F2 dichiararsi giornalista=94, affer=
ma
l=92indiano. E ci piacerebbe affiggerla sulla porta d=92ingresso di tutte le
redazioni, almeno, d=92Europa =85 Ahim=E8, =93 Tutti i media hanno abbandona=
to
questa percezione della loro missione, hanno abbandonato il militantismo e
sono diventati gli altoparlanti delle multinazionali.=20

Fernando Martinez Heredia, di Cuba, ricercatore che =E8 fortemente preso
dalla questione, conferma, affermando che la zuppa mediatica e culturale
servita alle masse serve per prevenire la ribellione (che si potrebbe
suscitare dall=92incapacit=E0 dei governi di sovvenire ai bisogni essenziali=
)=85
=93Si tratta della formazione completa dell=92opinione pubblica, dei suoi
gusti, sentimenti e desideri: e questo, per chi fa parte del sistema cos=EC
come per gli altri, al fine di produrre ambizione, desiderio di adesione o
rassegnazione. L=92esempio di Cuba =E8 chiaro in questo campo, il che aggiun=
ge
alla negazione di ogni valore un totale dominio mediatico=94.=20

Ore 12.30. Correre ancora, ritrovare qualcuno, sgranocchiare qualcosa in un
refettorio della sala d'attesa.=20

Ore 13.00. Workshop Nuove tecnologie dell=92informazione e societ=E0 civile.=
13
persone, =E8 tutto il pubblico che questo workshop ha potuto riunire, un
segno di erosione del miraggio digitale? Vi sono un keniano (l=92animatore),
tre indiani, un americano, un olandese, un taiwanese, un sudafricano e
qualche curioso che si allontana subito. L=92animatore si d=E0 da fare con i=
l
suo ordine del giorno. Si sente appena, poich=E9 vi =E8 un cantiere rumoroso
accanto alla nostra sala fatta di teli e rami. Impossibile comprendere
l=92anglo-indi con questa valanga di decibel. Cosa di scava dall=92altra par=
te?
L=92odore di merda =E8 insopportabile, lasciamo vilmente la piccola assemble=
a
ascoltando un ultima voce chiedere: =93Aspettate, qual =E8 l=92obiettivo=
qui?=94=20

Ore 14.30. Workshop Post-neoliberalismo: alternative strategiche. Qui si
sente la concretezza. 30 persone. Un buon audio, ci si siede pieni di
speranza. Ma sicuramente si =E8 mancato l=92essenziale: la questione del =93=
Sud
ancora sotto controllo, malgrado la decolonizzazione=94, un consumo che
inizia ad essere uniforme da un capo all=92altro del pianeta. E del fatto ch=
e
i cittadini del Sud non sarebbero molto coscienti di questi due fenomeni.
Laura Tavares, dell=92IBASE (Istituto brasiliano di analisi sociali ed
economiche) prende il microfono ed insiste sulla necessit=E0 di mostrare che
i benefici promessi dalle privatizzazioni (abbassamento dei prezzi, ecc.)
non sono mai avvenuti e che le privatizzazioni non permetteranno mai (anzi
al contrario) la diversit=E0. La ricercatrice militante dichiara: =93si parl=
a
del Brasile come un paese in via di sviluppo, ma =E8 falso! Noi siamo un
paese sottosviluppato. E il programma neoliberale attuale ci ha fatto
persino regredire". Per Laura Tavares, bisogna creare dei programmi
pubblici universali destinati non =93ai poveri=94 ma ai CITTADINI. Le domand=
e
seguono, ma sar=E0 difficile essere pi=F9 concreti.=20

Ore 16.00. Correre, bagni di folla, canti, tamburi, camion, scalare le
rovine per superare un tappo umano, saltare pozzanghere di fango, cercare
una sala in pi=F9. Spero di essere ripagato di questi momenti persi da una
buona conclusione, da buone domande, come ad esempio al =93G20: un fenomeno
specifico o destinato a perdurare?=94 Walden Bello, famoso filippino di
Globus on the Global South termina appunto la sessione. Gli faccio
promettere di inviarmi un resoconto per e-mail, ma 24 ore pi=F9 tardi ho
perso le speranze.=20

Ore 16.30. Correre, trovare un computer libero, essere fortunato che
funzioni, digitare qualche appunto. Ripartire, ascoltare le donne sulla
pianura, con =93Guerra contro le donne, donne contro la guerra alle 18.00. M=
a
questo =E8 gi=E0 un altro articolo.=20

Traduzione a cura di Francesco Verde
-----------
utore : Pia Lichtblau

Questo elemento =E8 una traduzione : =AB Weltsozialforum vs. Mumbai Resistan=
ce
=BB (tedesco)

2000 poliziotti schierati e non =E8 successo nulla.

La polizia locale era molto preoccupata che i conflitti tra i partecipanti
del WSF e quelli della Mumbai Resistance 2004 (la manifestazione
parallela/alternativa) potessero degenerare in disordini e battaglie
stradali. Pertanto erano stati predisposti due battaglioni di circa 2000
poliziotti pronti a intervenire in caso di necessit=E0. Finora per=F2 tutto =
si
=E8 svolto pacificamente, le "battaglie" si sono limitate al livello verbale
o ideologico. Per esempio i partecipanti della Mumbai Resistance hanno
dipinto slogan sui muri degli edifici che ospitano il WSF: "Globalisation
with a human face is not possible. Knock-out globalisation!"=20

Per il resto le due manifestazioni si differenziano nella diversa
organizzazione professionale. Mentre i partecipanti del WSF siedono in
capannoni abbastanza ben arieggiati, dotati di tutte le raffinatezze
tecniche, come per esempio pareti video e impianti di traduzione
simultanea, i partecipanti della Mumbai Resistance non hanno alcuna
possibilit=E0 di sfuggire alla calura di mezzogiorno.=20

Ci=F2 nonostante l'atmosfera in entrambe le manifestazioni =E8 ottima, la
molteplicit=E0 dei partecipanti, degli stand di vendita e delle
manifestazioni =E8 impressionante. Anche l'offerta culturale =E8 buona, il W=
SF
dispone per esempio di un proprio teatro, di diversi palchi all'aperto e di
un cinema con 2 sale.=20

Traduzione a cura di Chiara Pazienti

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da liberazione

Per la prima volta nella loro storia i "Dalit", gli "intoccabili" , si
riuniscono in assemblea. E ci spiegano che cosa =E8 la schiavit=F9 della
globalizzazione
E' davvero cominciato
il Forum della dignit=E0
Bombaynostra inviataLo hanno chiamato il Primo forum mondiale per la
dignit=E0 e per molti ha un significato che va molto al di l=E0 della sempli=
ce
partecipazione. Il primo congresso nazionale delle organizzazioni dei Dalit
- i paria, gli ultimi dell'India, quelli con cui Gandhi volle confondersi e
"contaminarsi" nel corso di tutta la sua vita - si =E8 svolto qui al Social
Forum mondiale di Bombay. Una scelta su cui hanno puntato molto gli
organizzatori del comitato indiano, che hanno voluto cos=EC segnare in modo
storico e solenne anche per l'India il grande appuntamento del movimento.=20

Organizzati e ordinati. I delegati provenienti da tutto il paese hanno
preso posto nell'enorme capannone pronto per riceverli. Facce segnate, ma
felici. Pochi parlano inglese: per ironia della sorte (ovvero delle "leggi"
della globalizzazione) qui si parla soprattutto nella lingua che pi=F9 di
ogni altra =E8 il simbolo dell'antica oppressione coloniale. Qualcuno
comincia a protestare, qualcuno non ci sta. Ma che fare? Un eroico gruppo
di interpreti si mette a tradurre in Hindi, ma si scopre subito che sono
pochi quelli che hanno le cuffie per ascoltare - e che per ottenerle
occorre fare una lunga trafila burocratica a cui chiaramente nessuno ha
tempo e voglia di sottoporsi. Teniamoci l'inglese, non c'=E8 altra via, per
il momento. Intanto, l'essenziale =E8 esser-ci, partecipare, cominciare a
scoprire una consapevolezza soggettiva mai realmente vissuta.=20

Dalit =E8 parola di conio recente, vuol dire "uomo spezzato". Dalit sono
tutti coloro che non appartengono ad una casta, che sono esclusi,
emarginati, antropologicamente impuri. Non a caso, tra di loro sono tante,
tantissime, le donne. Basta scorrere i titoli dei temi del Forum per capire
la straordinaria elaborazione culturale - e trasformazione di s=E9 - che
questi uomini e donne hanno compiuto. Basta sentirli parlare, oltre le
formule e l'ideologia della quale scoppiano tante volte le nostre riunioni:
=ABLa dignit=E0 deve essere globale=BB, =ABla globalizzazione =E8 il nostro =
nemico
principale perch=E9 presuppone dignit=E0 per pochi e vuole riprodurre una
societ=E0 gerarchica=BB. E le donne? =ABSono loro le principali vittime dell=
o
sfruttamento di questo sistema=BB.=20

Introducendo il convegno, il coordinatore nazionale, Ashok Bharati, cita
non solo i dalit indiani, ma gli adivasi e tutti quei popoli che subiscono
discriminazioni a causa del colore della loro pelle o delle loro pratiche
religiose. Lo incontriamo subito dopo il suo intervento e gli chiediamo che
cosa significa per loro essere qui al Social Forum. =ABLa questione della
discriminazione, quella per casta, razze e religioni era assente all'ultimo
Forum mondiale. Abbiamo ritenuto che fosse necessario imporre dentro il
Forum un'agenda sociale, senza la quale un altro mondo non =E8 possibile=BB.
Che valore ha avuto la decisione del World Social Forum di tenersi in
India? =ABE' stata una scelta di immenso significato, che qui in India ha
creato un vero evento. Che ha permesso a molti di noi di imparare a
lavorare in modo collettivo, una cosa che fino ad oggi non eravamo riusciti
a fare. Stiamo anche imparando che persone con ideologie e culture diverse
possono ritrovarsi e provare ad agire insieme. E per i dalit, che sono i
veri schiavi della globalizzazione poter essere qui da protagonisti ha una
importanza enorme=BB.=20

Problemi non solo indiani, ma di tutta l'Asia, come spiega l'intervento del
professore Karamit Ali, dal Pakistan. Insegna e lavora per una Ong. Per noi
spiegare che cosa vuol dire dalit non =E8 difficile, dice all'assemblea. E s=
i
rivolge agli occidentali presenti: =ABMettete insieme schiavit=F9, coloniali=
smo
e patriarcato e avrete il senso della dimensione di casta=BB. Racconta le su=
e
esperienze di sindacalista, quando a Karachi ha dovuto subire un mese di
rappresaglie dai lavoratori che rappresentava solo perch=E9 un giorno ha
deciso di pranzare con gli esclusi. Conclude il suo intervento incitando i
partiti, le organizzazioni e i sindacati presenti a prendere posizione
contro questo sistema. =ABDenunciatelo pubblicamente, questo orrendo sistema
di sfruttamento: la societ=E0 civile se vuole pu=F2 cancellare questa vergog=
na
senza aspettare ancora l'intervento dei governi. Questa =E8 la vera
rivoluzione, pacifica e nonviolenta, di cui c'=E8 bisogno=BB.=20

Alla fine mentre si esce in lunghe file, i dalit ti guardano negli occhi e
sorridono. Sperano che anche noi occidentali da oggi capiremo davvero che
cosa vuol dire =ABdignit=E0=BB.=20

Simonetta Cossu =20
-------------
=20
L'intervento, applauditissimo, di Arundhati Roy, la pi=F9 nota scrittrice
indiana, autrice de "Il dio delle piccole cose"
=ABTra la violenza imperiale e quella della tradizione...=BB
Bombaynostra inviataHa la specialit=E0 di dire cose terribili in tono pacato=
,
di scandalizzare sottovoce e di far riflettere senza mai essere saccente.
Se il libro con cui ha conquistato fama mondiale (Il dio delle piccole
cose), in patria le ha causato non pochi guai, la sua militanza nel fronte
anti-dighe l'ha resa assai =ABsgradita=BB al governo. Cos=EC, nella plenaria
notturna del Forum sociale, basta che si avvicini al microfono - cos=EC
minuta e timida, almeno a vederla - per suscitare ovazioni - come una
rockstar. E lei, prima di cedere tre minuti del proprio tempo a una ragazza
musulmana picchiata dalla polizia hindu durante il pogrom del Gujarat, ha
il tempo di piazzare alcuni dei suoi famosi colpi bassi.=20

=ABA dar retta ai media delle corporations i paladini del femminismo ci sono
gi=E0: sono Bush e Blair, che pensano di poter calare i diritti delle donne
dall'alto, insieme alle bombe (....). Parliamo della brutalit=E0
dell'imperialismo, certo. Ma non dobbiamo dimenticare la brutalit=E0 della
tradizione. E' questo il dramma della condizione femminile in India:
trovarsi schiacciate fra la violenza antica della tradizione e quella
moderna dell'impero. I media ci hanno instillato un riflesso condizionato:
quando si parla di fondamentalismo religioso si pensa sempre e solo
all'Islam. Ma gli indiani non dovrebbero scordarsi quel che =E8 successo
appena un anno fa nel Gujarat, dove centinaia di persone sono state
massacrate dalle bande di fondamentalisti hindu protetti dalla polizia. L=EC=
=E2
donne musulmane sono state stuprate e poi bruciate vive, alle donne incinte
sono state aperte le pance. E non erano masse inferocite, era
un'aggressione molto ben organizzata e in perfetta linea con il progetto di
induizzazione portato avanti dalla democrazia fascista e corrotta che ci
governa=BB (...).=20

=ABIo sono contro la guerra soprattutto perch=E9 sono consapevole che, alla
fine, qualsiasi guerra ricade sulle spalle delle donne. Perfino le armi che
sono state distribuite alle milizie nel Gujarat (delle quali, mi duole
ammetterlo, hanno fatto parte anche alcune donne), anche quelle spade e
quelle lance prima o poi verranno rivolte contro di loro.... Dobbiamo stare
attenti quando parliamo di guerra. Per la maggior parte degli abitanti
dell'India come dell'Africa sopravvivere nelle condizioni miserevoli in cui
sono costretti significa vivere ogni giorno una condizione di guerra
perpetua=BB.=20

Sa. Mo. =20

-------------
A Dharavi dove si vive immersi nella merda
Bombaynostra inviataCome vicolo, cinquanta centimetri di fango. Come casa,
una palafitta di legno e lamiera. Nello slum di Dharavi, dio ha smesso di
esistere da un pezzo. E chi non credeva in dio, appena mette piede dentro
questa specie di termitaio edificato direttamente - su e con - la
spazzatura della citt=E0, perde ogni fede negli esseri umani. Il che, forse,
=E8 anche peggio. La gente (settecentomila e passa esseri umani) si affaccia
per guardarti passare. I bambini hanno le pance gonfie e le facce attonite.
Tutti gli altri (donne, vecchi e ragazzi) smettono di lavorare e rispondono
educatamente al tuo saluto. Perch=E9, dentro a questo inferno puzzolente, la
gente lavora, ogni giorno, dall'alba al tramonto. Pescano la spazzatura
immersi fino al petto nell'acqua nera del canale di scolo. Cuociono e
macerano e rimestano e seccano finch=E9 non hanno ottenuto materiale da
riciclare dagli avanzi della citt=E0.=20

Nelle squallide costruzioni dove gli unici effetti personali sono degli
stracci, vengono allineate, in ordine perfetto, pile e pile di cartone,
latta, plastica. E' la prima fase del riciclaggio industriale. Solo che qui
viene fatto a mano, direttamente nella discarica.=20

Pi=F9 avanti, vicino a una sorta di radura che potrebbe essere considerata
una piazza, con tanto di sedia da barbiere, =E8 stata costruita una piccola
officina dove il Pvc (un tipo di plastica proibito da noi perch=E9 altamente
cancerogeno) viene lavorato in modo rudimentale. Inutile dire che i fumi,
nauseanti e notoriamente tossici, vengono respirati dai lavoranti e dai
bambini che vivono a ridosso dell'officina.=20

Per descrivere che cosa ha questa gente basta mettere in fila una serie di
negazioni: niente luce, niente acqua, ovviamente niente servizi igienici.
La scuola =E8 su Marte, l'assistenza sanitaria sulla luna. Il governo manda
un medico una volta l'anno a farsi un giro per Dharavi, cos=EC pu=F2
prescrivere medicine che nessuno potr=E0 mai comprare.=20

Dimenticatevi tutte le belle fandonie sul fatalismo o sulla capacit=E0 di
sopportazione degli hindu. Dharavi, dove le religioni si mescolano in un
comune sconforto, =E8 un luogo inumano che rende inumani, e la sua esistenza
=E8 semplicemente inaccettabile. E se, a fatica, si riesce in qualche modo a
superare la rabbia suscitata dal contatto con una realt=E0 del genere, per
riuscire a fare qualcosa non si pu=F2 che partire dalle uniche due risorse
disponibili: la coesione della comunit=E0 e la spazzatura.=20

Il riciclaggio della spazzatura di Bombay, che confluisce qui attraverso i
canali, d=E0 da vivere a centinaia di piccole botteghe nate a ridosso della
baraccopoli. Dove una volta c'erano i conciatori di pelle ora si recupera
plastica, alluminio, cartone e milioni di contenitori che vengono
ripescati. Il materiale riciclato viene rivenduto agli stabilimenti
industriali (come il Pvc) oppure al dettaglio.=20

In questo contesto parlare di commercio equo, di fair trade, per dirla
all'inglese, pu=F2 sembrare surreale, eppure =E8 esattamente da qui che si d=
eve
partire secondo Joachim Arputham Magsaysay, presidente della Federation of
slum dwellers dell'India, ovvero i raccoglitori delle baraccopoli: =ABAbbiam=
o
voluto fortemente che la nuova rete del commercio equo e solidale di tutto
il mondo venisse lanciata da qui, dove la gente vive dei rifiuti della
citt=E0, perch=E9 solo sperimentando e imponendo, a partire da un'esperienza
concreta di economia alternativa, regole nuove, giustizia e rispetto della
dignit=E0 di tutti noi, possiamo avere la speranza di cambiare tutto=
questo=BB.=20

Joachim parla del marchio Fto lanciato dalla Federazione internazionale del
commercio alternativo Ifat, che la gente di Dharavi =E8 venuta a festeggiare=
,
polizia permettendo. L'idea, sostenuta da pi=F9 di 200 organizzazioni (fra
cui l'italiana Roba dell'Altro Mondo) =E8 quella di mettere l'importazione d=
i
oggetti di artigianato e dei prodotti agricoli al riparo dalle speculazioni
e dalle fluttuazioni del mercato. Coinvolgere l'infernale produzione dello
slum di Bombay assume quindi un doppio significato: dare dignit=E0 al lavoro
di queste persone e trasmettere loro un sistema di regole condiviso, da
rispettare e da far rispettare. Per la gente dello slum significa imparare
subito a difendersi dagli intermediari e dagli sfruttatori per riuscire,
domani, a trasformare la raccolta dei rifiuti in un lavoro pi=F9 umano.
Un'opportunit=E0 che Dharavi festeggia con un vero banchetto con tanto di
banda (indivisa) e di elefante bardato a festa.=20

Sabina Morandi =20
--------------

da il manifesto

l premio Nobel nello slum=20
A colloquio con Shirin Ebadi, l'avvocata iraniana premio Nobel per la pace
2003, in visita a una scuola fai-da-te a Bombay. =ABLa povert=E0 estrema =E8=
una
negazione dei diritti umani, come la guerra e le discriminazioni=BB
MARINA FORTI
INVIATA A MUMBAI (BOMBAY)=20
L'estremo limite di Goregaon, suburbio settentrionale della Grande Bombay,
verso le colline dell'entroterra. Edifici di cemento armato, grigi come i
quartieri di edilizia popolare in tutto il mondo. Strade sterrate invase da
bambini, baracchini, carretti; basamenti di altri edifici in costruzione.
In basso, ai piedi della collina, i tetti di lamiera di uno slum. Un set
inusuale per la visita di un premio Nobel, anche perch=E9 ad accogliere la
signora Shirin Ebadi non ci sono autorit=E0 pubbliche n=E9 una scorta di
polizia, neppure in borghese. Ci sono invece due giovani donne e un gruppo
di bambine e ragazze, insegnanti (volontarie) e alunne di una Sahyog, una
informale =ABscuola senza mura=BB, che accoglie ragazze che di giorno lavora=
no,
la sera frequentano i corsi e alla fine riusciranno a fare gli esami della
scuola pubblica. C'=E8 ben poco di cerimoniale nella mattinata trascorsa ier=
i
da Shirin Ebadi - a Bombay per partecipare al Wsf. E non c'=E8 nulla di
edulcorato in questa spedizione, organizzata da attivisti francesi della
Federazione internazionale per i diritti umani con gli indiani della
Fondazione Chehak, promotori della =ABscuola senza mura=BB. L'India non
attutisce la vista della povert=E0 estrema e l'avvocata iraniana =E8
impressionata: =ABVorrei conoscere meglio la situazione delle donne in
India=BB, ci dice lungo i sobbalzi del viaggio verso la =ABscuola senza mura=
=BB.
=ABQuesta povert=E0 assoluta per me =E8 scioccante: persone che non hanno nu=
lla,
alloggiate in baracche che sembrano caverne a pochi metri da palazzi e case
opulente. Un tale gap tra le classi =E8 difficile da accettare=BB. E questo
rafforza la convinzione di Shirin Ebadi circa l'importanza del Forum
sociale mondiale: =ABQui ci sono persone che hanno rivendicazioni da
avanzare, vogliono confrontarle, cercare insieme delle alternative. E
soprattutto vogliono farsi sentire=BB.

Neha Madhiwala, insegnante volontaria, fa gli onori di casa: la scuola in
effetti =E8 una stanzetta al piano terra della casa popolare. Per l'occasion=
e
=E8 stata allestita un'accoglienza fuori, sul tetto della cisterna d'acqua:
stuoie sul pavimento, qualche sedia per gli ospiti e un vassoio di
bicchieri di t=E8. Le bambine hanno preparato canzoni di benvenuto,
l'avvocata parla dell'importanza di studiare per costruire un futuro e non
arrendersi mai. L'intera popolazione dell'edificio =E8 affacciata alle
inferiate per assistere all'insolita reception. I palazzoni si chiamano
Shantiniketan (il nome che il poeta Rabindranath Tagore aveva dato alla sua
universit=E0), sono stati costruiti dal municipio per alloggiarvi la comunit=
=E0
di uno slum sgomberato l'estate del 2002, quando fu deciso di ampliare
l'aeroporto di Bombay. Il governo municipale aveva molto vantato il suo
=ABpiano di riabilitazione=BB: gli abitanti di uno slum finalmente ricevevan=
o
=ABvere=BB case. E per=F2, spiega Qudsiya, insegnante volontaria, manca=
tutto il
resto: lavoratori alla giornata che fanno 50 o 60 rupie al giorno (circa un
euro) ne devono spendere 15 o 20 per l'autobus per tornare sul luogo del
vecchio slum, dove c'=E8 il lavoro e dove ricevono le razioni di riso e di
kerosene del sistema di distribuzione pubblico per i =ABpoveri=BB. Le bollet=
te
della luce sono care e cos=EC a volte non c'=E8 energia per pompare l'acqua
corrente per sette piani, non c'=E8 un ambulatorio vicino, nessuna cura per
madri e bambini n=E9 per nessun altro, molte famiglie non possono neppure
pagare l'uniforme scolastica e i libri per mandare i figli nelle lontane
scuole municipali.

Shirin Ebadi scuote la testa. Le bambine hanno preparato una recita,
quadretti di educazione popolare: un politico corrotto, un medico, donne
hindu e musulmane che fraternizzano. Ebadi cita Gandhi e la ahimsa (non
violenza) e ripete: non bisogna mollare ma combattere per i propri diritti.
La canzone di saluto parla di armonia tra le comunit=E0 - ma non c'=E8 molta
armonia qui, gli abitanti delle case =ABper bene=BB non sono contenti di ave=
re
=ABgente dello slum=BB come nuovi vicini, e gli abitanti della baraccopoli a=
i
piedi di Shantiniketan recriminano che quelli hanno avuto la casa e loro no.

L'avvocata che ha dedicato una vita a combattere per i diritti umani e i
diritti delle donne torna al punto: =ABQuando qui al Forum si parla di
guerra, di discriminazioni, di povert=E0 assoluta, stiamo parlando di diritt=
i
umani. La povert=E0 assoluta =E8 una violazione dei diritti umani=BB, ripete
mentre l'auto sobbalza sulla via del ritorno: =ABDiritti umani e democrazia
non sono separabili, l'uno senza l'altro non ha senso=BB.

Ne approfittiamo per qualche domanda sul suo paese, impegnato in un braccio
di ferro politico tra il parlamento e il movimento riformista e i poteri
forti della Repubblica islamica, le istituzioni non elette ma cooptate
dalla Guida suprema che per=F2 hanno poteri senza appello.

Si aspettava di ricevere il Nobel? =ABForse s=EC, ma a 80 anni. Pensavo ci
volesse pi=F9 lavoro. Come dire, sono stupita e felice=BB. Come =E8 stato ac=
colto
in Iran? =ABChi crede nella democrazia e nei diritti umani mi ha dimostrato
simpatia e sostenuto. Certo, i tradizionalisti e i conservatori non erano
molto contenti. Ma =E8 importante che imparino ad ascoltare le idee critiche=
.
Dobbiamo aprire spazi e portarli dalla nostra parte passo per passo, in
modo pacifico=BB.

In Iran per=F2 molti sono delusi, dopo che la presidenza Khatami aveva apert=
o
grandi speranze di riforma. =ABSe compari Khatami con gli altri presidenti
che abbiamo avuto dopo la rivoluzione islamica, =E8 il migliore. Ma =E8 vero=
,
si pu=F2 muovergli molte critiche: ad esempio che non =E8 stato abbastanza
forte e determinato. Ha perso una grande opportunit=E0 storica per avviare u=
n
cambiamento reale. Di recente ha presentato due leggi che potevano cambiare
il gioco, ma troppo tardi (una avrebbe rafforzato i poteri del presidente
rispetto a interventi arbitrari della magistratura, l'altra avrebbe
limitato il diritto del Consiglio dei guardiani di bocciare candidati alle
cariche elettive, ndr). Avrebbe dovuto proporle molto prima=BB.

Ora, con elezioni legislative imminenti, =E8 scoppiata la crisi: molte
candidature riformiste sono state respinte dal Consiglio dei guardiani. Si
attende una decisione entro fine mese. Come commenta? =ABSpero che il
consiglio di arbitraggio accetti tutte le candidature in modo che possiamo
tenere elezioni libere e corrette. Ripeto, io mi batto per i diritti umani
e questi non sono separabili dalla democrazia. La religione? E' al di sopra
della politica. Non si pu=F2 abusare della religione per fini politici o per
negare i diritti fondamentali delle persone=BB.

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OMBAY=20
La classe dei senza diritti=20
Al Forum occhi puntati sulle mille discriminazioni in Asia Domenica corteo
di donne per chiedere la fine degli abusi sessuali=20
Vittime fuori casta =ABRazzismo, sfruttamento, disprezzo=BB. E' la vita
quotidiana denunciata dalle delegazioni del Pakistan e del Bangladesh
MA.FO.
MUMBAI (BOMBAY)=20
Un gruppo di bambini avanza a suono di tamburi sul viale centrale del
centro delle Esposizioni, Bombay nord, dove il Forum Sociale mondiale ieri
=E8 giunto alla quarta giornata. Mima una scena di =ABvita reale=BB: i ragaz=
zi
portano sulle spalle carichi pi=F9 grandi di loro (ma per fortuna sono solo
cartapesta), spazzano, portano mattoni, sollevano un intero obelisco,
scenette quotidiane di lavoro minorile. Un cartello annuncia: =ABSpartacus
return=BB, spettacolo alle 20 sul Maidan, la spianata centrale. Domenica il
corteo delle sex workers era sfilato per una buona mezz'ora: centinaia di
donne, qualcuna con bimbi infanti in braccio, divise per gruppi provenienti
da diversi stati indiani. Rivendicano riconoscimento legale, stop con
maltrattamenti e abusi dei poliziotti. Un cartello chiede: =ABSe adulti in
grado di intendere e volere decidono di usare i propri organi sessuali per
considerazioni monetarie altrui, puoi dedurne qualcosa circa la legalit=E0
della transazione?=BB. Un gruppo ha mascherine carnevalesche arcobaleno.
Altre hanno gli inquietanti volti mascolini su sembianze e abbigliamento
femminili delle hijras, n=E9 donne n=E9 uomini. Altre e altri chiedono
l'abolizione dell'articolo del codice civile che bandisce l'omosessualit=E0.
La scena =E8 tutta per le numerose emarginazioni sociali del continente
asiatico. E ormai i commenti sono unanimi: il trasferimento da Porto Alegre
in Brasile a Mumbai-Bombay, India, ha aperto una nuova prospettiva al
movimento globale di critica del liberismo economico - i movimenti
no-global, per dirla in breve. Cos=EC ieri mentre una conferenza plenaria
discuteva di =ABglobalizzazione economica e sicurezza sociale=BB (con lo
scontro diretto tra un illustre economista indiano di scuola marxista,
Prabat Patnaik, e un Nobel per l'economia, Joseph Stiglitz) e un'altra di
=ABglobalizzazione e sue alternative=BB, nei viali continuava il festival de=
lle
danze tribali, dei movimenti per i diritti dei dalit (fuoricasta), o delle
donne di una rete di villaggi dell'Andra Pradesh (India meridionale) che
cantano in un inglese improbabile =ABi diritti delle donne sono diritti
umani=BB - chi ha detto che la cultura dei diritti umani =E8 un'imposizione
occidentale?

Ai lati del viale qualcuno vende gilet con stampato lo slogan =ABun mondo di
diritti per i dalit =E8 possibile=BB, mentre altri vendono il calendario dei
raccoglitori di merda: per documentare uno dei =ABmestieri=BB che l'India
tradizionale riservava ai pi=F9 marginali tra i fuoricasta, intoccabili,
ovvero pulire le latrine. Per fortuna =E8 un mestiere in via di scomparsa, m=
a
non scompare l'aura di disprezzo che continua a circondare i dalit. Del
resto le cronache parlano ancora di villaggi di intoccabili (o di caste
molto basse) attaccati da gang di bramini, magari al servizio del
latifondista locale - una tale violenza =E8 di solito limitata a zone rurali
tra le pi=F9 arretrate, ma succede, e questo fa riflettere: l'urbanizzazione
e l'ingresso nell'economia moderna in generale aiuta a diminuire la
discriminazione dei dalit, almeno quella materiale.

=ABLe dichiarazioni sull'abolizione delle caste si sono accumulate per
decenni. Ma non hanno eliminato l'oppressione di casta, insieme al
fondamentalismo religioso e alle aggressioni in nome dell'appartenenza a
una comunit=E0=BB, dice il signor Padmanaban alla tribuna del =ABForum mondi=
ale
sulla dignit=E0=BB. L'anziano ex governatore dello stato di Mizoram (India
nord-orientale) e fondatore della Ambedkar Academy =E8 tra i pi=F9 illustri
difensori dei diritti dei fuoricasta come lui (deputato all'Assemblea
costituente che scrisse la carta fondamentale dell'India indipendente, =E8
stato il primo a indicare la conversione al cristianesimo o al buddismo per
sfuggire alla maledizione del sistema di casta). Fuori, uno striscione
rivendica: =ABLe azioni positive reservation, quote riservate dalla legge
indiana alle caste svantaggiate nell'amministrazione pubblica e
nell'istruzione pubblica non sono carit=E0=BB.

=ABImmaginate di vivere ogni giorno una combinazione tra razzismo,
sfruttamento, disprezzo. Solo cos=EC capirete cosa =E8 la discriminazione di
casta=BB, dice il dirigente sindacale pakistano Karamat Ali. E spiega che
negli anni `70 a Karachi, la grande citt=E0 portuale e industriale del
Pakistan, non =E8 stato facile affrontare il problema tra i lavoratori
dell'industria tessile: =ABGli addetti alle pulizie, la mansione pi=F9 umile=
,
erano cristiani: tutti convertiti, in origine dalit. Per loro in mensa
c'erano piatti e tavoli separati. Una volta ho mangiato insieme a loro, al
loro tavolo, e i lavoratori musulmani mi hanno boicottato per un mese -
erano per lo pi=F9 pashtun, con un'idea assai peculiare della religione.
Neppure i convertiti all'islam erano accettati: dicevano che rimanevano
sempre chulas, intoccabili=BB. N=E9 si tratta solo di casta in senso stretto=
.
Una simile discriminazione era stampata sui lavoratori immigrati dal
Bengala orientale (divenuto Bangladesh dopo la secessione dal Pakistan nel
1971), racconta Ali: trattati da pariah, sfruttati dalla polizia perch=E9
senza permesso di residenza. =ABSenza diritto al lavoro non hai diritti di
cittadinanza, e per persone cos=EC discriminate la vita =E8 precaria,
subumana=BB. Assentono i sudcoreani che fanno campagna per legalizzare i
lavoratori immigrati: senza diritti di cittadinanza, nel mondo globale si
stanno moltiplicando le =ABcaste=BB escluse.=20
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"Eppure il vento soffia ancora...."
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antonio bruno

339 3442011
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www.veritagiustizia.it su cui c'e' una rassegna stampa sull'argomento
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