dal mercantile
G8: Pellegrino contro Porcelli
Polemica risposta del procuratore aggiunto al procuratore generale per le
inchieste sui g8
Botta e risposta su come fare le indagini sulla devastazione di Genova nei
giorni del G8 20O1 fra il procuratore aggiunto Giancarlo Pellegrino e il
procuratore generale Domenico Porcelli Quest'ultimo nella sua relazione per
l'inaugurazione dell'anno giudiziario, ha riservato alcune punzecchiature
polemiche alla stampa e una sorta di reprimenda ai pm che hanno indagato su
no global e Black bloc. Ai giornalisti' Porcelli ha ricordato come sulla
Stampa "pare cogliersi un tentativo; mi auguro inconsapevole, di:
esorcizzare il ricordo di quei terribili giorni del luglio 2001,
rimuovendone ogni traccia dalla memoria collettiva con la semplice
operazione di addebitare alle forze dell'ordine la responsabilit=E0 di
singoli episodi, come se in quei giorni fossero avvenuti solo la irruzione
nella scuola Diaz e le violenze della caserma di Bolzaneto e niente altro".
Le osservazioni di Porcelli ai pm (Anna Canepa, Andrea Canciani) e al
procuratore aggiunto Giancarlo Pellegrino riguardano, invece oltre che il
numero degli indagati (<in effetti, deve ammettersi che, in termini
proporzionali, le indagini indirizzate nei confronti dei facinorosi
manifestanti non hanno condotto a ristatati numericamente apprezzabili dice
il pg) anche, "difetto di coordinamento". Con la procura di Cosenza che per
gli stessi fatti si =E8 ritenuta <competente per il reato associativo la'
consumato".,<Il coordinamento c'=E8 stato, ma non sono emersi per noi fatti
probanti per contestare a Genova reati associativi" ha puntualizato oggi
Pellegrino. E ha aggiunto: "Una cosa =E8 il coordinamento &a diverse procure=
,
un'altra =E8, i1 libero convincimento degli inquirenti. Sui fatti per i qual
abbiamo indagato non si pu=F2 contestare a nostro avviso il reato
associativo". "Anche su sollecitazione del pg - ha aggiunto Pellegrino
-abbiamo scambiato materiale informativo con i colleghi di Cosenza,
comprese le intercettazioni telefoniche, ma alla fine delle nostre indagini
abbiamo valutato di imputare ai manifestanti, indagati come autori di
saccheggi e violenze, solo le singole responsabilit=E0 per i reati di
devastazione e saccheggio". Il reato associativo, spiega ancora Pellegrino,
non si manifesta nel momento in cui piu' persone; si riuniscono per
spaccare le vetrate di una banca o per dare fuoco alle auto in una
manifestazione di piazza che pu=F2 assumere anche gli aspetti di guerriglia
urbana. L'associazione per delinquere ha bisogno di "fatti .pregressi" di
accordi che risalgono nel tempo fra le persone cue poi commettono i reati,:
Nel caso della folla che saccheggia o brucia auto e negozi si tratterr=E0
invece di devastazione e saccheggio. Pellegrino rimarca inoItre la diversa
giurisprudenza che viene tenuta in conto dalle procure del meridione sul
fatte associativo perch=E9 l=E0 i magi strati sono a contatto con realta' mo=
lto
diverse- Per quanto: riguarda la criminalit=E0 organizzata rimarca il
procuratore aggiunto per anni a Genova e in Liguria i giudici hanno sempre
respinto le ipotesi associative an che in presenza di gravissimi reati. Sui
numeri degli indagati pellegrino d=E0 atto alle forze dell'ordine di avere
fatto il possibile per individuare le persone, ma c'=E8 stata indubbia
difficolt=E0 delI'individuazione attraverso foto e filmati.
p.g.
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"Eppure il vento soffia ancora...."
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antonio bruno
339 3442011
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