dal manifesto 19.1.04
L'India popolare invade il Wsf=20
I viali di Bombay, pi=F9 dei capannoni del Forum, ribollono di movimenti
popolari =ABantiglobalizzazione=BB. Difficolt=E0 e successi dell'incontro=
con i
delegati =ABoccidentali=BB. Discorsi e teatro di strada si intrecciano, cort=
ei
e danze si trasformano in conferenze stampa. E mondi diversi entrano in
contatto
MARINA FORTI
INVIATA A MUMBAI (BOMBAY)=20
Le conferenze plenarie hanno platee di centinaia di persone; decine di
seminari e dibattiti raccolgono un'audience attenta; migliaia di persone
vagano tra stand, esposizioni e librerie (le maggiori librerie e case
editrici indiane progressiste sono qui, roba da fare invidia). Ma il vero
centro del quarto Forum sociale mondiale sembrano i viali del Centro delle
esposizioni di Goregaon, nella sterminata Bombay nord. E' lungo i viali
alberati che sfilano piccoli cortei, in successione continua, tra canti
slogan e rulli di tamburi. Ogni piccolo spiazzo =E8 la scena di performances
improvvisate, danze di tribali, teatro di strada. Spesso le performances si
trasformano in piccoli comizi o improvvisate conferenze stampa. Ed =E8
proprio in questo andirivieni che sta il senso di questo Forum, almeno in
questa prima giornata di =ABlavori=BB: =E8 qui che avviene il primo contatto=
tra
due mondi. Anzi, tanti mondi. Tra questi viali, molto pi=F9 che nelle
assemblee formali, attivisti europei e americani abituati a frequentare le
proteste contro il Wto o contro i G8 incontrano davvero dei movimenti di
massa, popolari nel senso pi=F9 stretto della parola, fatti di contadini
dalit (=ABintoccabili=BB, fuoricasta), sfollati delle campagne thailandesi,
rifugiati birmani, venditori di strada del Bihar (India settentrionale). E
l'incontro lascia stupefatti.
Nella sala numero 1, un capannone capace di contenere ottomila persone
sedute, un agricolture del Tamil Nadu, India meridionale, spiega come negli
anni `90 molti abbiano perso le terre collettive, date dal governo in
leasing trentennali a grandi aziende di sfruttamento agricolo. Una signora
brasiliana parla di riforma agraria: =ABNon basta redistribuire la terra per
migliorare la vita dei contadini=BB, dice Itevina Massioli, che rappresenta
la rete internazionale Via Campesina, =ABin questa fase del capitalismo
mondiale il punto =E8 il controllo delle sementi e l'accesso
all'agroindustria=BB, le chiavi della produzione di cibo e quindi della
sovranit=E0 alimentare. In sala entra un gruppo di donne che si accoccola a
riposare davanti al palco. E' un distaccamento di Ekta Parishad, rete
indiana di movimenti per la terra che coinvolge soprattutto =ABtribali=BB, l=
e
popolazioni indigene del subcontinente indiano, per lo pi=F9 abitanti delle
zone rurali pi=F9 remote: sono i primi a essere sloggiati da dighe o miniere
o sfruttamento forestale, spesso senza risarcimenti perch=E9 non hanno pezzi
di carta a dimostrare un diritto di propriet=E0 legale sulle terre in cui
vivono. In questi giorni tengono qui a Bombay nord un =ABfestival della
terra=BB e ora sfilano tra i viali del Forum Sociale Mondiale con volantini =
e
tamburi.
Davanti al capannone dei media si =E8 fermato un piccolo gruppo di giovani
uomini. Uno =E8 in divisa da poliziotto, uno =E8 travestito da maharaja con
turbante e baffi dipinti sul viso, gli altri fanno la parte dei poveri
contadini. Una recita a passo di danza, un tamburo scandisce la
performance. Intorno si forma un capannello misto: chi capisce la lingua
degli attori segue a occhi spalancati e applaude, gli occidentali guardano
incuriositi e scattano fotografie. Vengono da Aurangabad, spiega il pi=F9
anziano del gruppo, citt=E0 dell'interno del Maharashtra (lo stato in cui ci
troviamo), sull'altopiano del Deccan tormentato dalla siccit=E0. Si chiamano
Rashtra Seva Dal, =ABgruppo per il servigio alla nazione=BB, e il loro teatr=
o
di strada serve all'educazione popolare nei villaggi. I poveri contadini
vanno dal maharaja a dire che l'acqua manca e lui consulta un poeta, uno
scienziato, un prete, finch=E9 un saggio dice: per ritrovare l'acqua bisogna
piantare alberi e usare meglio quella che cade dal cielo. =ABAndiamo in giro
a spiegare queste cose, e lo facciamo con le recite=BB. Naive?
Il teatro di strada =E8 tra gli strumenti di mobilitazione popolare pi=F9 us=
ati
dai movimenti popolari soprattutto rurali, in India e in molte regioni
dell'Asia. E' lo strumento con cui il movimento per il diritto
all'informazione fondato in Rajasthan (India nordoccidentale) da una donna
straordinaria, Aruna Roy, ha ottenuto una legge statale sulla trasparenza:
il Mazdoor Kisan Shakti Sangathan, che significa semplicemente
=ABorganizzazione popolare non partitica=BB era nato dalla lotta di braccian=
ti
e contadini di alcuni villaggi dello stato nordoccidentale del Rajasthan,
nel 1990, quando un notabile latifondista della zona aveva illegalmente
occupato le loro terre. La battaglia contro l'espulsione dalla terra =E8
diventata una lotta per il salario minimo ai braccianti, e poi perch=E9 i
panchayats, consigli elettivi dei villaggi, fossero tenuti a dare
rendiconto di come spendono il budget (opere pubbliche, sussidi agricoli
ricevuti dallo stato e cos=EC via).
Tra folla, polvere e fragore, la signora Mary Robinson mantiene un aplomb
ammirabile, camicetta bianca e giacca. Al mattino interviene alla
conferenza plenaria su =ABglobalizzazione, governance globale e
stato-nazione=BB, nel pomeriggio tiene banco a un dibattito su diritti umani
e impunit=E0, infine una conferenza stampa. Ripete il suo favore per questo
raduno globale di movimenti, =ABil Forum sociale mondiale rappresenta una
nuova dinamica=BB, dice, =ABi governi e i poteri mondiali devono ascoltare
queste voci=BB. Governance significa stati che rendono conto ai cittadini e
cittadini che hanno modo di influire sui processi decisionali, trasparenza,
buon governo: =ABQuesto =E8 un movimento contro la globalizzazione controlla=
ta
dalle grandi corporations, ed =E8 un movimento in s=E9 globale. Io lo vedo
anche come un movimento per il buon governo. Bisogna usare gli strumenti
che esistono, cio=E8 i trattati per i diritti umani. Un movimento cos=EC pu=
=F2
chiamare gli stati e le istituzioni internazionali a rendere conto degli
impegni presi su diritti umani: perch=E9 il sistema di diritti esiste, ma la
sua applicazione =E8 fallimentare. Pensate che gli Stati uniti non hanno
neppure ratificato la convenzione sui diritti dell'infanzia=BB.
Alla ex-presidente della repubblica d'Irlanda, ed ex-Alto commissario
dell'Onu per i diritti umani, piace la babele di questo Forum: =ABBenvenuta
la diversit=E0 delle voci: una delle cose perniciose di questa
globalizzazione =E8 la tendenza a uniformare lingue e pensiero=BB.
Uno scatolone rovesciato =E8 il banchetto improvvisato da due giovani
sudcoreani. Sono del dipartimento per i diritti dei migranti del Sindacato
per l'eguaglianza (Equality trade union), che aderisce alla confederazione
Kctu (quella pi=F9 radicale). Raccolgono firme per legalizzare tutti gi
immigrati clandestini in Corea del Sud, e spiegano: quattrocentomila
immigrati di cui oltre met=E0 illegali, vengono da Bangladesh, Nepal, Cina,
Kazakhstan e sono occupati in nero nelle fabbrichette metallurgiche o
tessili: =E8 una novit=E0 degli ultimi dieci anni, da quando le grandi
fabbriche hanno ristrutturato ed =E8 proliferato il lavoro precario,
flessibile, o in piccolissime officine, ma cos=EC =E8 diventato un lavoro
talmente malpagato che i coreani lo delegano volentieri. Ricorda qualcosa?
Un dragone blu come quelli cinesi avanza verso il maidan, ma dev'essersi
perso perch=E9 intorno non c'=E8 nessuno a spiegare da dove venga e dove vad=
a,
n=E9 che lingua parli.
Passa il corteo giunto da Bhopal, nome che evoca l'incidente pi=F9
catastrofico nella storia dell'industria chimica. Sono 150 persone, con
casacche di tela nera su cui sono disegnati polmoni anneriti: le scritte
accusano Dow chemical, la multinazionale chimica statunitense che ha
assorbito la Union Carbide ma si lava le mani dell'eredit=E0 lasciata attorn=
o
allo stabilimento esploso diciannove anni fa facendo ventimila vittime. Li
avevamo visti domenica scorsa, a Bhopal, mentre ritagliavano la gommapiuma
gialla per decorare le casacche nere e provavano la coreografia delle
canzoni. Rashida Bee =E8 la presidente di un sindacato di donne sopravvissut=
e
all'incidente, arruolate dal governo nei programmi di =ABriabilitazione=BB
sotto forma di formazione professionale e poi abbandonate a s=E9 stesse. Ci
aveva parlato di come lei e altre, musulmane e hindu, dopo l'incidente si
sono ritrovate d'improvviso a mandare avanti le famiglie e anche a
organizzare proteste, loro che non sapevano nulla di attivismo sindacale
(=ABNon ero mai uscita di casa, prima. Quando ho dovuto mettermi a lavorare
con le altre ho capito cosa avevo perso: quando le donne parlano insieme
ottengono anche l'impensabile. Ora so come argomentare che =E8 sbagliato
tenere le donne segregate in casa=BB).
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Viaggio in un movimento che resiste
Una delegazione del Social forum attraversa i villaggi dell'India rurale
lungo le sponde del fiume Narmada, da Sardar Saromar a Madhuri Ben. E
scopre la difficile lotta del movimento di resistenza dei rurali =ABNarmada
movement=BB, tra le dighe che incombono e il governo che promette rimborsi
MEENA DESAI
MUMBAI (BOMBAY)
Dal barcone che lentamente risale il tratto finale del fiume Narmada, ormai
trasformato in grande lago per via della famosa mega-diga (la Sardar
Sarovar, che non smette di crescere poco pi=F9 gi=F9) si vede chiaramente la
striscia scura che segna il livello di massima capienza ad ogni monsone. E
soprattutto quest'anno che il monsone =E8 stato generoso, molti villaggi
hanno dovuto sloggiare, per l'ennesima volta. Domkedi, Jalsindhi, Nimgavan.
C'era un'epoca in cui stavano dove adesso =E8 fondo-lago, meta di
pellegrinaggi per via del tempio di Hapeshawar, all'ombra di alberi
altissimi che adesso vedi emergere dall'acqua: la sommit=E0 della cupola,
qualche spoglio ramo. Era solo una settimana fa e per noi che avevamo
aderito al =ABrural trip=BB preliminare al Social forum, proposto all'ultimo
momento dalla Napm (l'alleanza di movimenti, tra cui anche il Narmada
Bachao Andolan) era solo l'inizio di un viaggio emozionante nel cuore
dell'India dei villaggi. Villaggi raggiungibili solo in barca oppure a
piedi, dentro valli che persino le jeep faticano a raggiungere: l'India che
vagamente esiste solo sulle mappe e ancor meno per i censimenti, l'India
che dovr=E0 sparire. L'India che resiste, in qualche modo. Ad ogni monsone i
villaggi si spostano pi=F9 su, ricostruire capanne di paglia e argilla non =
=E8
poi cos=EC drammatico. Pi=F9 difficile spostare i campi e l'agricoltura che =
un
tempo fioriva dove adesso =E8 fondo lago. E per fortuna che quella dei
tribali non =E8 un'economia di mercato: coltivano e allevano quel che basta
per vivere. Il problema =E8 che non saprebbero vivere che qui. Dai
faraglioni, ad ogni nuovo villaggio, =E8 un delirio di fiori e ghirlande e
slogan gridati per festeggiare l'arrivo di Medha didi (=ABsorella=BB) e di
tutti noi che viaggiamo insieme a lei. =ABAamu aakha=BB =E8 il richiamo=
rauco di
qualcuno cui tutti quanti rispondono fino a sgolarsi =ABEk se=BB. Uniti si
vince. O anche: =ABHamare gaon mein amari raj=BB, =ABAutogoverno nel nostro
villaggio=BB. Facce scure, turbanti, pugni chiusi contro il blu del cielo:
sembra un film, un John Ford nell'India dei tribali e su copione di Gramsci.
A Ningavam ci accoglie una processione di bambini in frenetica danza al
suono dei tamburi. Nella cerimonia che segue qualcuno ricorda che fino a
quando non cominci=F2 il movimento per la difesa del Narmada, ovvero fino
alla met=E0 degli anni `80, da queste parti non si sapeva neppure che cosa
fosse l'India. Una volta all'anno arrivava un tizio con la bandiera
tricolore e diceva che era il 15 agosto, anniversario della dichiarazione
d'indipendenza: e quello era l'unico contatto che i villaggi avevano con la
cosiddetta nazione. Niente scuole, strade, sussidi, men che meno cure
mediche. Nel villaggio pi=F9 grande di Bilgaon, che raggiungiamo parecchio
pi=F9 tardi dopo una lunga scarpinata al chiaro di luna, la scuola =E8 arriv=
ata
solo l'anno scorso e ora serve 17 sub-villaggi. Fa impressione rivedere la
mattina dopo gli stessi bambini che ieri ci danzavano intorno, tutti in
divisa hindutva style, camicia bianca e pantaloni caki. Lungi dal
rassegnarsi alla minaccia dell'inondazione, Bilgaon si =E8 recentemente
dotato di un proprio sistema di micro-produzione energetica: una mini-diga,
costruita con l'aiuto di alcuni ingegneri di Bangalore, che assicura la
luce in tutto il circondario al costo di 10 Rs (25 centesimi, al mese) per
neon. Nulla in confronto alle 300 Rs dell'attuale canone
post-privatizzazione, e che sembra la miglior conferma dello slogan =ABUniti
si vince=BB. Ma non =E8 cos=EC. Seppure uniti, nonostante l'eccezionale segu=
ito
mediatico che grazie al coinvolgimento di personaggi come Arundhati Roy la
resistenza di questi villaggi ha ricevuto, quella della Nba =E8 una battagli=
a
persa. Ridotta ai minimi termini dalla contrattazione con i vari Palazzi
del potere, cui i villaggi si rivolgono nella speranza di vedersi assegnate
terre equivalenti a quelle che verranno inondate o strappare il massimo
dell'indennit=E0.
La diga ha ormai raggiunto i 100 metri di altezza, altri 10 se ne
aggiungeranno per velocizzare le esigenze di industrializzazione in
Gujarath. A rischio inondazione non sono solo le aree tribali. A poca
distanza da qui, le terre tra Kakrana e Badwani fertilissime e
magnificamente coltivate rischiano di fare la stessa fine. A Chota Barda,
dove trascorriamo la notte appena fuori Badwani, veniamo informati che 2/3
del villaggio hanno gi=E0 capitolato e sono in trattative per le stipule di
indennit=E0. La polizia =E8 venuta pi=F9 volte, con la forza ha cercato di
costringere tutti gli altri: ci sono stati episodi di violenza, sanguinosi
pestaggi, minacce. Prima o poi, =E8 =ABlogico=BB, cederanno tutti.
Il glorioso, ventennale =ABNarmada movement=BB si =E8 ormai ridotto dunque a
=ABgraduare=BB la sconfitta? Duro ammetterlo e infatti i leader locali non l=
o
ammettono: l'Nba ha avuto i suoi alti e bassi, e questo =E8 il momento pi=F9
basso, ma l'esperienza del movimento resta, l'eredit=E0 delle lotte etc etc,
le cose che si dicono per tenere alto lo spirito quando tutto il resto
crolla. Consumiamo un crescendo di colazioni in ben tre diverse case, una
pi=F9 ospitale e incredibile dell'altra: la vacca e il vitello nell'angolo
accanto alla cucina, il living pi=F9 elevato e spazioso per accomodare anche
la panca a dondolo, pareti letteralmente tappezzate di divinit=E0, una
meraviglia di pop-India. Poi arriva la polizia, vuole sapere chi siamo: che
ci fa una comitiva di turisti in un posto come Chota Barda? Si fa finta di
niente, si parte al volo con le jeep. Prossima tappa le sperdute vallate di
Patti a 4 ore di scossoni da Badwani.
Una successione di profili montagnosi, un tempo verdeggianti di foreste di
teak, e ridotti all'attuale desolazione dal sistematico saccheggio prima
degli inglesi, poi degli stessi indiani. Paesaggio da mozzare il fiato: per
la lunare bellezza e l'irreparabilit=E0 dello scempio. A supportare la
resistenza delle popolazioni tribali che vivono sparsi lungo questi
crinali, =E8 arrivata fin quass=F9 una certa Madhuri Ben. Cittadina di Delhi=
,
giovane, colta, sensibile. Ha deciso di trasferirsi in questo fazzoletto di
terra ultimamente minacciato da un progetto di miniera di calce. Minerale
tra i meno preziosi che esistano, a parte la propriet=E0 di fare peso (per
esempio nelle confezioni di detergente). Ma a parte l'illegittimit=E0 di que=
i
contratti incomprensibili, fatti circolare tra i locali dall'industrialotto
locale di turno, i tribali sono da tempo impegnati nel recupero delle loro
terre e risorse, e nell'ambizioso progetto di riattivare le falde
acquifere. E i filoni di calce sono come vene nel corpo umano, vettori di
assorbimento per l'acqua che si raccoglie negli avvallamenti coi monsoni.
Marciamo fino alla piccola diga costruita poco pi=F9 su: budget irrisorio,
lavoro prestato gratis dalla comunit=E0, prototipo di altri 18 simili
reservoir. Una sfida all'incuria dell'uomo, la scommessa sulla possibilit=E0
di riforestare un territorio ormai completamente spoglio. Ma a che prezzo?
A parte la difficolt=E0 di coordinare gli sforzi (e su un'estensione
territoriale scoraggiante, percorribile solo a piedi, senza alcuna ombra di
copertura telefonica), c'=E8 da combattere ogni giorno. Per aver ostacolato
il transito del primo camion di calce, qualche mese fa, i tribali di
Madhuri Ben sono finiti in galera per 17 giorni. Erano talmente tanti che
hanno riempito anche la prigione del distretto pi=F9 vicino. Per fortuna uno
di loro =E8 riuscito a scappare e il giorno dopo a difendere l'imbocco della
miniera c'erano tutti i villaggi della valle, compatti. Come andr=E0 a finir=
e
non si sa.=20
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"Eppure il vento soffia ancora...."
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antonio bruno
339 3442011
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