[Cerchio] Fw: [Papillon] emergenza!

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Szerző: Bebe
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Tárgy: [Cerchio] Fw: [Papillon] emergenza!
chi conoscesse l'e-mail di questo merdosissimo giornalista (guido ruotolo) è
pregato di diffonderla, cosicchè ci si possa divertire con lui come ci si
può divertire con quella diarrea di numa
bebe
piss&love
"la vostra violenza ha il colore dei soldi, la nostra quello della passione"
----- Original Message -----
From: "uomonero"
Sent: Saturday, January 17, 2004 4:24 PM
Subject: [Papillon] emergenza!


> sempre più pesante l'attacco contro di noi. tutti noi.
> credo sia importante la traduzione in altre lingue.
> vi invio solo gli articoli più gravi usciti sulla Stampa di ieri
>
>
> DUE INCONTRI A TORINO AVREBBERO SEGNATO LA SVOLTA «ANTIREPRESSIVA»
> Lo «scambio di favori» tra anarchici
> Strane coincidenze tra attentati e viaggi degli insurrezionalisti
>
> inviato a L'AJA DUE incontri a Torino nel 2003, il primo tra il 5 e 6
> aprile, il secondo, tra il 9 e l'11 ottobre, segnano la svolta
> dell'Internazionale degli anarcoinsurrezionalisti. Al primo, il
> Coordinamento europeo anticarcerario e antirepressivo, che si tenne alla
> «Lega dei furiosi», parteciparono in centocinquanta e tra loro, come
> personaggi «noti», anche «quattro tedeschi, tre spagnoli e quindici
> francesi». Nel secondo, il tema era il carcerario e tra i «noti» sono
> stati segnalati anche «otto francesi, due spagnoli e tre portoghesi»,
> sui circa quaranta partecipanti. Probabilmente, in questi due incontri
> si sono gettate le basi della nuova offensiva eversiva in Europa. Nel
> primo incontro, sono stati «approvati due documenti finali: il primo per
> la creazione di una rete informativa nell'ambito dello spazio comune
> europeo» (sulle iniziative da prendere); il secondo un elaborato che
> riafferma le ragioni del «rifiuto del sistema istituzionale». Il vertice
> dei magistrati dell'Aja ha avuto come base di discussione una relazione
> investigativa, un documento che fotografa i rapporti tra gli
> insurrezionalisti italiani, greci e spagnoli, che documenta i possibili
> punti di contatto tra i diversi attentati a loro riconducibili e che
> sono stati realizzati in Italia, Grecia e Spagna. E, infine, la
> relazione propone gli incontri di Torino come conferma degli intrecci
> europei. Risalgono all'aprile del 1998, le tracce di questi rapporti
> internazionali e, evidentemente, l'inizio della nuova offensiva
> insurrezionalista. Il rapporto investigativo affronta il capitolo dei
> rapporti Grecia-Italia. In quell'aprile del '98, ad Atene fu incendiata
> l'auto di un funzionario dell'ambasciata italiana, di un diplomatico
> belga e di una decina di auto con targhe italiane di una concessionaria
> d'auto. La catena di attentati fu rivendicata da un volantino «come atto
> di solidarietà con gli anarchici assassinati e perseguitati dallo stato
> italiano». Tra il 26 e il 27 ottobre del '99, a Milano vengono presi di
> mira una caserma dei carabinieri di Musocco e l'Ente nazionale ellenico
> per il turismo. I due attentati, «riconducibili a una come azione di
> solidarietà a favore dell'anarchico greco Nikos Matziotis» - arrestato
> in Grecia per aver «collocato una bomba nel dicembre del '97 al
> Ministero dello sviluppo», furono rivendicati dalla sigla «Solidarietà
> internazionale». Il 4 novembre del '99 arrivò una lettera di minaccia
> nei confronti di un giornalista greco. Nell'agosto del 2000, sempre ad
> Atene, fu incendiata l'auto di un funzionario del consolato italiano,
> Antonella Tassi. In quello stesso periodo, sono stati segnalati in
> Grecia tre anarchici italiani: i sardi Costantino Cavalleri e Pierleone
> Porcu, e il catanese Alfredo Maria Bonanno. Quest'ultimo e Cavalleri
> sono considerati leader carismatici dell'anarcoinsurrezionalismo
> italiano anche se oggi, secondo gli esperti dell'Antiterrorismo,
> potrebbero aver perso il ruolo guida nel movimento, scalzati da una
> nuova generazione di leader molto più agguerriti. Si arriva al G8 di
> Genova: tra il 21 e il 27 luglio del 2001 si registrano in Grecia nove
> attentati contro obiettivi italiani. Il secondo capitolo del rapporto
> investigativo affronta i legami tra Spagna e Italia. Rapporti antichi,
> storici, consolidati nel tempo. Agosto del 2000: a Bilbao viene
> arrestato il livornese Marco Pierattini, accusato di aver incendiato un
> auto della polizia basca. Il 27 ottobre del 2000 vengono identificati a
> Milano tre spagnoli, due donne e un uomo, che erano stati ospitati a
> Torino a casa di un anarchico che poi risulterà essere stato presente a
> Bologna nei giorni degli attentati di via Terribilia - la pentola a
> pressione imbottiva di esplosiva che fu disinnescata da un artificiere -
> e alla Banca agricola mantovana. I tre spagnoli avevano partecipato quel
> giorno a Torino a una riunione con anarchici torinesi, milanesi e
> cagliaritani. Due anni dopo, a Genova, il 9 dicembre del 2002, esplodono
> due ordigni nei pressi della Questura. L'attentato viene rivendicato
> dalla sigla Brigata 20 luglio», confluita oggi nella Federazione
> anarchica informale. Da un controllo del traffico telefonico di quelle
> ore, emerge la presenza di uno spagnolo, S. B. I., a Genova per
> partecipare al programma Erasmus, «in contatto con il centro sociale
> Inmensa». Il 13 giugno del 2003 transitano per Genova, a bordo della
> nave Splendid, due spagnoli diretti a Salonicco, dove si teneva il
> vertice della Ue e dove gli anarcoinsurrezionalisti provocarono
> durissimi scontri con le forze di polizia. In quell'occasione furono
> arrestati anche la torinese Alessia Borge e un francese, Vincent Pecaut,
> condannati a due anni «per possesso d'armi».
> guido ruotolo
>
>
>
> PREVISTO UNO SCAMBIO DI INFORMAZIONI SUI VARI MOVIMENTI
> L’Europa si mobilita contro i pacchi bomba
> Vertice all’Aja tra i rappresentanti dei Paesi colpiti «dall’offensiva»
> delle lettere esplosive inviate dai gruppi anarchici alle istituzioni Ue
> Gli inquirenti temono atti dimostrativi anche alle Olimpiadi di Atene
>
> dall’inviato a L'AIA
>
> Si organizzano, sono in contatto tra loro, si muovono all'interno dei
> confini dell'Europa scambiandosi i «favori», gli attentati, elaborando e
> stilando documenti fondativi di nuove proposte eversive. Cambiano i
> leader italiani, vanno in minoranza i riferimenti storici, in soffitta
> le proposte «soft», quelle più marcatamente riconoscibili come
> testimonianza di un patrimonio storico. Insomma, il mondo
> dell'anarcoinsurrezionalismo è in ebollizione. L'offensiva di «Santa
> Claus», i pacchi bomba spediti da Bologna contro i simboli delle
> istituzioni europee, è un brutto segnale. Se ne sono accorti gli
> italiani, lo hanno capito anche gli altri Paesi dell'Europa. Che adesso
> temono che quest'offensiva partita dall'Italia, da Bologna, possa
> spostarsi su altri fronti. Non solo l'Europa - e il timore è che la
> Federazione anarchica informale, che ha rivendicato i pacchi bomba
> europei, abbia aperto il varco ad altri attentati «emulativi» di singole
> individualità o gruppi anarchici - ma anche, per esempio, le Olimpiadi
> di Atene del 2004. Se questo è il quadro, bisogna correre ai ripari.
> Come a livello investigativo il nostro Paese si è fatto promotore di un
> coordinamento, della creazione di un gruppo di lavoro intanto di
> «analisi» (la seconda riunione si è tenuta ieri al Viminale ed è stata
> coordinata da uno dei vertici dell'Antiterrorismo, Gianni Luperi), così
> anche a livello di magistratura inquirente il rappresentante italiano di
> Eurojust, Cesare Martellino, ha organizzato ieri un vertice tra
> magistrati e investigatori europei, che oggi continuerà con incontri
> bilaterali. Un buon segnale quello di ieri, produttivo soprattutto per
> gli italiani, anche se vi sono state alcune assenze, come quella dei
> magistrati francesi, tra gli interlocutori naturali dei pubblici
> ministeri di Cagliari per i rapporti tra gli indipendentisti sardi e
> quelli corsi, i cui legami si spingono anche a comuni traffici di armi.
> Nel palazzo di Eurojust erano presenti i procuratori di Bologna e
> Cagliari, Di Nicola e Piana, accompagnati dai sostituti Giovagnoli e De
> Angelis, i pm di Genova e Roma, Canepa, Canciani, Capaldo e Vitello. E
> con loro funzionari dell'Antiterrorismo e della polizia giudiziaria che
> svolge le indagini. E poi i magistrati e gli investigatori spagnoli,
> greci, inglesi, tedeschi, olandesi, belgi e un osservatore di Europol.
> Insomma, i rappresentanti di quei Paesi «vittime» dell'offensiva di
> «Santa Claus» e dove si registra una presenza significativa e attiva
> degli anarcoinsurrezionalisti. Al termine della riunione, i partecipanti
> italiani hanno espresso la comune convinzione che il nostro Paese,
> purtroppo, ha il primato - in questo preciso momento - della presenza
> degli anarcoinsurrezionalisti, che sono «il gruppo più attivo e più
> organizzato e che si sta estendendo». «Eravamo consapevoli - ha spiegato
> un magistrato che ha partecipato all'incontro - che il semestre italiano
> di presidenza Ue sarebbe stato un appuntamento da non mancare per gli
> anarcoinsurrezionalisti». Sono stati i funzionari dell'Antiterrorismo di
> Atene a sollevare il problema: «Noi abbiamo bisogno di tutte le
> informazioni possibili e utili perché temiamo che le Olimpiadi del 2004
> ormai alle porte possano diventare un obiettivo». Degli
> anarcoinsurrezionalisti e non solo (il timore è che anche il terrorismo
> islamico possa sfruttare quest'appuntamento per una sua offensiva). E,
> dunque, gli uomini dell'Antiterrorismo greco hanno posto il problema di
> una comunicazione di informazioni sugli anarcoinsurrezionalisti europei,
> italiani e spagnoli soprattutto, che hanno rapporti con i greci. Dal
> punto di vista italiano, l'incontro di ieri è stato molto positivo per
> due motivi: intanto perché ha consentito ai magistrati bolognesi di
> sollecitare le rogatorie avviate con i Paesi destinatari dei pacchi
> bomba, per avere in tempi rapidi le informazioni della polizia
> scientifica sui reperti degli ordigni. E inoltre, secondo motivo, ha
> consentito un proficuo incontro (informale) di coordinamento tra le
> diverse procure italiane che indagano sugli anarcoinsurrezionalisti.
>
> guido ruotolo
>
>
>
>
>
> --
> uomonero
> la rinuncia a un mondo migliore non è la rinuncia al migliore dei mondi
>
> c'è chi pubblica i suoi componimenti
> io mi limito
> a liberare i miei serpenti.
> sebastiao uchoa leite - antilogia
>
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