[NuovoLaboratorio] Fw: APERTO IL SOCIAL FORUM IN INDIA

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> APERTO OGGI A BOMBAY, IN INDIA, IL FORUM SOCIALE MONDIALE
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> - Intervista con Alberto Zoratti -
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> Si è aperto a Bombay, India, il 4° Forum sociale mondiale. Tra le

contraddizioni di un Paese in cui l'estrema povertà convive con l'industria
informatica HiTech non poteva esserci uno scenario migliore per i
contestatori della cosiddetta "globalizzazione imperialista". Da Bombay,
Maria Grazia Coggiola:
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>
> A differenza dell'anno scorso a Porto Alegre, in Brasile, a Bombay c'è

forse una partecipazione minore. Il Forum è dominato dagli asiatici e
soprattutto dagli indiani, che si battono per l'abolizione del sistema
castale, per i diritti dei contadini, penalizzati dal sistema degli alti
sussidi all'agricoltura applicati in Europa e negli Stati Uniti. E' una
battaglia, questa dell'agricoltura, che è già stata vinta a Cancun, nei
negoziati multilaterali del Wto, dove l'India, insieme a Brasile e
Sudafrica, hanno fatto fronte comune contro l'Occidente. Forte di questa
vittoria i movimenti del Social Forum sono venuti a Bombay, con la
consapevolezza di avere già ottenuto qualcosa. Alto il profilo dei
partecipanti. Manca Lula da Silva, il presidente brasiliano, l'eroe di Porto
Alegre, ma c'è Joseph Stiglitz, professore americano di economia e premio
Nobel, che dopo aver lasciato la Banca Mondiale è diventato uno dei più
forti oppositori delle politiche di sviluppo seguite dalla stess
> a Banca e dal Fondo monetario internazionale. C'è poi il premio Nobel per

la pace, l'iraniana Shirin Ebadi, che si batte per i diritti delle donne
nell'islam, Mary Robinson, ex alto commissario dell'Onu per i diritti umani
e Jeremy Corbin, parlamentare laburista inglese e maggiore oppositore della
guerra in Iraq. Si stima che al Forum, organizzato in un ex sito industriale
a nord della città, ci siano almeno 75 mila persone, ma in una metropoli
come Bombay non si vedono neppure.
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> Da Bombay, per la Radio Vaticana, Maria Grazia Coggiola.
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> Tra i temi in agenda, grande spazio è dedicato a quello delle economie

solidali, sostenuto da una rete di organizzazioni diffuse nei 5 continenti.
Alberto Zoratti, dell'associazione italiana "Robe dell'altro mondo", spiega
al microfono di Andrea Sarubbi la scelta di partecipare all'incontro di
Bombay:
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>
> R. - Per noi, questo Forum rappresenta un motivo di incontro con tutte le

persone che stanno costruendo economie solidali nel mondo. Nei confronti di
questo movimento c'è una richiesta molto forte di concretezza, da parte
della società civile e della cittadinanza. È infatti un movimento
estremamente eterogeneo, particolare, che necessita di maggiore concretezza
e di una maggiore attenzione alle cause dell'esclusione sociale. Credo che
le economie solidali possano essere una delle tante risposte al problema:
perciò noi, qui a Bombay, stiamo cercando di costruire relazioni più solide
con i nostri produttori nelle realtà che le economie solidali stanno
sviluppando e sperimentando.
>
> D. - Riuscirete a passare dalla protesta alla proposta, come è stato detto

più volte?
>
> R. - Io credo, in realtà, una cosa: che questo movimento - a differenza di

quelli degli anni e dei decenni passati - abbia una peculiarità: l'aver
legato, cioè, fin dall'inizio, protesta e proposta. Seattle è stata
un'esperienza fondamentale per noi, perché ha dimostrato che tutto il lavoro
precedente delle ong e le varie campagne avviate - penso, ad esempio, a
'Sdebitarsi' - hanno portato ad una grande consapevolezza collettiva, che
ancora oggi continua a crescere. Personalmente, dunque, ritengo che il
problema non sia tanto passare dalla protesta alla proposta, quanto invece
rendere ancora più fruibile la proposta alle persone. È importante, insomma,
che anche la nostra vicina di casa sappia che non è necessario essere un
militante per impegnarsi nella costruzione di un mondo più giusto: si può
essere una persona socialmente ed ecologicamente responsabile anche
acquistando prodotti eco-solidali oppure cambiando stile di vita.