[Cm-roma] dal manifesto

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Autor: giax74@libero.it
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Asunto: [Cm-roma] dal manifesto
=ABEvviva ho perso il tram=BB
Elogio della lentezza: dopo anni di esalt=
azione della velocit=E0, lo sciopero degli autoferrotranvieri ha prodotto=
un imprevisto e benefico effetto collaterale: la riscoperta di tempi pi=F9=
lunghi per organizzare la nostra vita e, con essa, il nostro modo di via=
ggiare
ROBERTO DUIZ
Pedoni sgomenti in vana attesa di un tram, un bus, =
un metr=F2 e automobilisti lamierati vivi in un traffico che procede con =
esasperante lentezza. Taxisti sull'orlo di una crisi di nervi e talvolta =
anche oltre. Voci concitate al telefonino che annunciano l'impossibilit=E0=
di presentarsi ad un appuntamento fissato. Disarmante impotenza colletti=
va indotta dagli scioperi selvaggi dei mezzi di trasporto. Ritmi cittadin=
i bruscamente alterati. Si sa quando si parte ma non si sa quando si arri=
ver=E0 a destinazione. Spaesamento e altro duro colpo alla conquistata si=
curezza di potersi spostare velocemente da un luogo all'altro. Distanze c=
he improvvisamente si dilatano. Luoghi abitualmente considerati a facile =
portata che diventano irraggiungibili. Spiazzamento inevitabile perch=E9 =
l'alterazione piomba violenta sulla quotidianit=E0, il lavoro, lo shoppin=
g, l'aperitivo, i rendez-vous sentimentali, sconvolgendo abitudini sedime=
ntate e la cui possibilit=E0 di praticarle =E8 data per scontata. Ma c'=E8=
una tendenza epocale che forse, in fondo, sdrammatizza il rallentamento =
a singhiozzo che solo qualche anno fa sarebbe stato intollerabile, reso f=
astidioso oggi, pi=F9 che altro, dal fatto che non =E8 una libera scelta =
individuale. Un esempio: otto/dieci anni fa nel cortile della casa in cui=
abito, a Milano, c'era una bicicletta sgangherata e mezzo arruginita, og=
gi ne ho contate venticinque, di varie fogge e modelli, tutte ben allinea=
te in una rastrelliera piazzata l=EC da poco. Qualche mese fa =E8 uscito =
un libro della Feltrinelli dal titolo emblematico: =ABL'uso sovversivo de=
lla bicicletta=BB. Parla di Critical Mass, movimento nato a San Francisco=
all'indomani della guerra del Golfo e rapidamente dilagato in tutto il m=
ondo, un'utopia postautomobilistica che non dichiara obiettivi specifici =
se non un generico miglioramento e =ABumanizzazione=BB della vita urbana,=
soffocata dal traffico, assordata dai rumori, asfissiata dai gas, tutti =
elementi che convergono nelle motivazioni dei pedalatori che vi aderiscon=
o. Ogni tanto si danno convegno, quelli di Montreal, cos=EC come quelli d=
i Sidney o di Milano e scorrazzano in gruppo per la citt=E0, scampanellan=
do allegramente e lanciando slogan contro il potere assoluto e l'invadenz=
a delle automobili, di cui rallentano il passo incuranti delle imprecazio=
ni che ne ricavano. Difficilmente tutti i pedalatori del condominio cui a=
ppartengo sono militanti di Critical Mass. Certo =E8 che la bici la usano=
, quotidianamente. E cos=EC altre migliaia di milanesi, favoriti anche da=
lla struttura prevalentemente pianeggiante della citt=E0. Del resto, non =
=E8 forse vero che gli urbanisti per lo pi=F9 concordano nel progettare c=
itt=E0 del futuro ad alta densit=E0 abitativa, poco estese, pensate per i=
pedoni e per il trasporto pubblico, per un gran numero di biciclette e p=
oche automobili?

Paolo Rumiz, in bicicletta, addirittura ci viaggia. L=
a sua, che lui chiama =ABvecchio catorcio=BB, non la cambierebbe con una =
nuova, superaccessoriata e in lega leggera. Per una ragione molto semplic=
e, spiega: =ABVoglio troppo bene a questo vecchio guerrigliero anarchico,=
carico di rum e di storie da raccontare=BB. Tullio Altan, che pedala con=
lui da Trieste a Istambul (=ABTre uomini in bicicletta=BB, Feltrinelli) =
sintetizza la passione per il velocipede in una delle sue fulminanti vign=
ette. Una donna, con espressione di sufficienza, chiede a un ometto buffo=
in tenuta da ciclista che tiene a fianco la sua due ruote: =ABDove vai?=BB=
. Risposta: =ABA portare a spasso il bambino che =E8 in me=BB.

Ognuno =
con le sue motivazioni, ma tutti convergenti in quel generale desiderio d=
i =ABrallentamento=BB, dopo tanta euforia per la velocit=E0, felicemente =
colto da Milan Kundera, che della lentezza ha fatto l'elogio in anticipo =
sui tempi (=ABLa lentezza=BB, Adelphi): =ABLa velocit=E0 =E8 la forma di =
estasi che la rivoluzione tecnologica ha regalato all'uomo. A differenza =
del motociclista, l'uomo che corre a piedi =E8 sempre presente al proprio=
corpo, costretto com'=E8 a pensare continuamente alle vesciche, all'affa=
nno: quando corre avverte il proprio peso e la propria et=E0, ed =E8 pi=F9=
che mai consapevole di se stesso e del tempo della sua vita. Ma quando l=
'uomo delega il potere di produrre velocit=E0 a una macchina, allora tutt=
o cambia: il suo corpo =E8 fuori gioco e la velocit=E0 a cui si abbandona=
=E8 incorporea, immateriale - velocit=E0 pura, velocit=E0 in s=E9 e per =
s=E9, velocit=E0 estasi=BB. In sintonia con le riflessioni dello scrittor=
e boemo anche il viaggiatore moderno rallenta. Tutta la recente letteratu=
ra di viaggio ha un andamento lento. Non pi=F9 convulsi rimbalzi qua e l=E0=
come palline di un flipper planetario alimentando l'illusione che il mon=
do sia diventato pi=F9 piccolo davvero, ma spostamenti meditati, immersio=
ne in apnea negli scenari attraversati, recupero della consapevolezza che=
il viaggio non =E8 semplicemente spostarsi da un posto all'altro, ma acq=
uista consistenza solo =ABvivendo=BB il percorso che separa e contemporan=
eamente lega un posto all'altro. Percorso che la velocit=E0, invece, canc=
ella, riducendolo ad uno spazio vuoto, una necessaria - ma inutile all'es=
perienza - attesa di arrivare, un tempo morto apparentemente breve, in re=
alt=E0 lunghissimo perch=E9 vuoto di senso.

Calma ragazzi, insomma, e =
conseguente rivalutazione di mezzi caduti in uso nell'era pretecnologica:=
le proprie gambe, innanzitutto, la bicicletta, il cavallo, il cammello, =
la barca a vela e a remi, anche la slitta trainata da cani, pullman scarc=
assati e linee ferroviarie secondarie su cui si muove un'umanit=E0 esclus=
a dalle comunicazioni di massa e che transitano per luoghi altrimenti inv=
isibili ma che sono l'anima del contesto che si sta attraversando. Nessun=
consumo di energia sottratta alle esangui risorse naturali del pianeta, =
solo propria energia muscolare, fatica ripagata da un accumulo di esperie=
nze che la velocit=E0 nega e dal sollievo nel constatare che il mondo =E8=
rimasto vario, alla faccia dell'omologazione trionfante e alla larga dai=
luoghi tutti uguali che celebrano il trionfo del turismo esotico di mass=
a. E che nel passaggio da un luogo all'altro, dal caldo al freddo, dalla =
vegetazione lussureggiante all'arida pianura o deserto, da un'attivit=E0 =
economica ad una totalmente diversa c'=E8 una logica =ABnarrativa=BB. C'=E8=
chi, come Jeffrey Tayler, (=ABLa valle delle casbah=BB, Neri Pozzi) si i=
mmerge nel deserto sahariano per seguire il fiume Draa fino al suo sbocco=
nell'Atlantico, a dorso di cammello perch=E9 non ci sono piste accessibi=
li alle Land Rover, oppure (=ABCongo=BB, Neri Pozzi) si lasca andare nell=
a corrente del fiume =ABconradiano=BB per verificare che sulle sue rive s=
i affaccia una realt=E0 non molto diversa da quella incontrata da Stanley=
, il primo bianco a venirci in contatto un secolo e mezzo fa. C'=E8 chi, =
come Sven Lindqvist (=ABNei deserti=BB, Ponte alle Grazie) si muove segue=
ndo le tracce di vecchi viaggiatori che i suoi sogni hanno alimentato, pe=
rch=E9 anche questo =E8 un buon metodo per verificare cos'=E8 sopravvissu=
to del passato di un mondo che questo vorticoso presente ambisce a unifor=
mare. A passo lento si riflette meglio: ogni immagine rimanda a una stori=
a e alla storia, evocazioni e associazioni. Mackintosh Smith (=ABLa strad=
a di Tangeri=BB, Rizzoli), seguendo solo uno spezzone della lunghissima s=
trada percorsa da Ibn Battutah, constata che spostarsi, oggi, =E8 pi=F9 p=
roblematico di 600 anni fa, perch=E9 guerre e rivolte, eserciti e predoni=
rendono molte zone impraticabili. Ma ritrova anche frammenti sostanziosi=
di quel mondo antico, quasi clandestino ormai, chiss=E0 come sopravviven=
te. Basta saper vedere e assaporare, senza soccombere alla fretta di cons=
umare, ingurgitando.

Ci sono mille altri viaggiatori che, lentamente, =
rivisitano il mondo e si riappropriano del tempo necessario a riconquista=
re la dimensione reale dello spazio. Africa, Asia, America Latina, Oceani=
a. Qualcuno, come Clare de Vries (=ABDi gatti di re=BB, Feltrinelli), non=
usa mezzi di trasporto pubblici in Birmania per non contribuire alle ent=
rate di un odioso regime dittatoriale. Qualcun altro, come Andrea Burrini=
(=ABStorie africane=BB, Edt), =E8 camminando per i sentieri del bush del=
la Tanzania che coglie il senso intimo della diffidenza con cui gli afric=
ani guardano gli europei, che continuano ad andare in Africa senza capirc=
i nulla, se non che chiunque ha la pelle bianca entra immediatamente in p=
ossesso di quello che Kapuscinski, uno dei pochi che ha cercato di capirc=
i qualcosa, ha chiamato =ABcertificato di esclusione=BB. Qualcun altro an=
cora, come Ella Mailland (=ABVagabonda nel Turkestan=BB, Edt) attraversa =
il lago d'Aral gelato, in groppa ad un cammello dal nome emblematico, Bas=
tardo, solo per constatare, arrivata a destinazione, che =ABla mia ansia =
di bellezza =E8 appagata=BB.

Chiedere, ad esempio, ad uno come Bernard=
Ollivier (=ABLa lunga marcia=BB e =ABVerso Samarcanda=BB, Feltrinelli), =
che si =E8 messo in testa di percorrere l'intera, mitica Via della Seta a=
piedi, da Istambul a Xi'an, in Cina, vale a dire 12 mila chilometri, per=
ch=E9 lo fa vuol dire sentirsi rispondere come da Burt Reynolds in =ABLa =
corsa pi=F9 pazza d'America=BB a chi gli chiedeva perch=E9 si ostinasse a=
rischiare l'osso del collo ad ogni gara: =ABPer sfizio=BB.

Pi=F9 arti=
colata la risposta di Peter Moore (=ABLa strada sbagliata=BB, Feltrinelli=
), che per andare da Londra a Sidney =E8 disposto a servirsi di qualunque=
mezzo, fuorch=E9, tassativamente, l'aereo. Perch=E9? =ABPer pura, genuin=
a invidia degli hippy. Avevano la musica migliore, le droghe pi=F9 buone,=
potevano fare sesso con chi volevano senza preoccuparsi di fare cilecca.=
Ma, soprattutto, facevano i viaggi pi=F9 belli=BB.

Se poi qualcuno ch=
iede a me il perch=E9 di queste divagazioni che in fondo nulla c'entrano =
con la cronaca, n=E9 con un commento, di uno sciopero selvaggio dei mezzi=
di trasporto, non so cosa rispondere, tranne che =E8 meglio far viaggiar=
e la testa, mentre il corpo =E8 immobile nella vana attesa di un autobus =
o un metr=F2 che non arriva, piuttosto che smanettare nervosamente sms gr=
ondanti sgomento e bile.