[NuovoLaboratorio] forum permanente contro la guerra

Delete this message

Reply to this message
Autor: Giovanna Caviglione
Data:  
Assumpte: [NuovoLaboratorio] forum permanente contro la guerra
da Il Manifesto di ieri, marted=EC 13 gennaio 2004
io non sono andata a milano nel fine settimana. qualcuno =E8 andato?
mi sembra che non sia ancora passato in rete... come ci poniamo noi nei
confronti di questa realt=E0. mi sono persa qualcosa probabilmente.
saluti.
giovanna caviglione

GUERRA/PACE=20
Sempre pi=F9 Forum=20
STEFANO CHIARINI
Il =ABForum permanente contro la guerra=BB, nato in queste settimane su
iniziativa di oltre 120 sindacalisti e dirigenti della Fiom e della Cgil,
intellettuali, esponenti del sindacalismo di base, della solidariet=E0, delle
forze della sinistra e dell'antagonismo sociale, ha tenuto domenica a Milan=
o
la sua prima riunione nazionale. Tra i suoi obiettivi: il moltiplicare gli
organismi di base di questo tipo per dare continuit=E0 e profondit=E0 al
movimento per la richiesta del ritiro delle truppe italiane dall'Iraq e
dall'Afghanistan, per fermare la guerra preventiva, e pi=F9 in generale =ABper
rimuovere le radici del sistema di guerra=BB nel quale il nostro paese =E8
tragicamente immerso. L'iniziativa, alla quale hanno partecipato oltre 300
tra firmatari vecchi e nuovi dell'appello per la creazione del Forum
nazionale e dei forum locali, si =E8 subito caratterizzata per le sue
peculiarit=E0 nei confronti di altri organismi o strutture con le quali il
nuovo coordinamento =E8 impegnato a lavorare per realizzare la grande
manifestazione del 20 marzo prossimo per il ritiro delle truppe di
occupazione dall'Iraq e da tutti i paesi del Medioriente.
Si tratta innanzitutto del legame pace-giustizia e quindi pace-resistenza,
alla base della scelta di tenere i suoi lavori nella storica sede dell'Anpi
di Milano, di mettere alla presidenza Giovanni Pesce, medaglia d'oro, e i
rappresentanti dei movimenti di solidariet=E0 con i popoli in lotta del terzo
mondo a cominciare dalla Palestina e da Cuba. In secondo luogo si tratta di
un forte protagonismo del mondo del lavoro, con la presenza nel
coordinamento provvisorio di rappresentanti della Fiom, della Cgil, delle
Rdb-Cub, dei Cobas e di un vasto arco di forze politiche e sociali da
=ABSocialismo 2000=BB, ai verdi, da Rifondazione, al Pdci, al mondo dei centri
sociali e dell'antagonismo.
Uno schieramento simile a quello che ha portato in piazza oltre 20.000
persone a Roma per la Palestina a novembre, e oltre 10.000 a Napoli contro
la guerra nel mese di dicembre ma con in pi=F9 un nuovo, centrale,
protagonismo del mondo del lavoro, di quella che potremo chiamare la
sinistra sindacale interna ed esterna alle confederazioni.
Il =ABForum permanente contro la guerra=BB, se da una parte si pone tra gli
obiettivi immediati il ritiro delle truppe dall'Iraq -l'uscita quindi
dell'Italia dalla guerra- allo stesso tempo chiede anche =ABl'uscita della
guerra dall'Italia=BB, in altri termini lo smantellamento delle basi Usa e
Nato nel nostro paese, la revisione degli automatismi, dei vincoli e dei
condizionamenti alla nostra sovranit=E0 connessi con il Patto atlantico e
l'allontanamento di tutte le armi di distruzione di massa che si trovano ne=
l
nostro paese, al di fuori del controllo del governo e del parlamento.
Inoltre il Forum chiede di fermare la corsa al riarmo e all'aumento delle
spese militari che rischia di investire i paesi europei, si propone di
affrontare il problema della riconversione produttiva e delle esportazioni
di armi, e di sostenere con forza le lotte di liberazione.
Se le prossime settimane, dopo il Forum di Bombay, saranno dedicate alla
preparazione degli organismi locali promotori della importantissima
manifestazione per la pace di met=E0 marzo - e a sostenere le iniziative
contro il muro di Sharon del 20-27 febbraio- il nuovo coordinamento sembra
deciso a non =ABautoghettizzarsi=BB e a disturbare i =ABmanovratori=BB del
centro-sinistra e affini.
Si tratta di arrivare alla formulazione di una sorta di =ABcontratto per la
pace=BB con il quale i partiti e i candidati alle prossime elezioni europee
dovrebbero impegnarsi di fronte al movimento e agli elettori a chiedere
l'uscita dell'Italia dalla guerra, il ritiro israeliano dai territori
occupati, il congelamento del trattato di associazione di Israele alla Ue,
la fine dell'embargo a Cuba. Impegni precisi =ABsenza se e senza ma=BB che
potrebbero contribuire a far arrivare ovunque, anche al parlamento europeo,
la voce dei movimenti contro la guerra permanente di Bush e Sharon.