[Cerchio] Fw: [Contropotere] Bentornato sciopero selvaggio

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Author: pkrainer
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Subject: [Cerchio] Fw: [Contropotere] Bentornato sciopero selvaggio
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Sent: Saturday, January 10, 2004 6:06 PM
Subject: [Contropotere] Bentornato sciopero selvaggio



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Questo è un volantino distribuito a Trento, Rovereto e dintorni nei giorni
scorsi, nelle rimesse e in città.
Ieri, 9 gennaio, la mobilitazione in regione si è limitata allo sciopero
degli straordinari e - solo in parte - del mancato riposo tra i turni. Il
sindacato di base si era dimenticato di dare comunicazione dello sciopero
nei termini di tempo previsti dalla legge. e non c'è stata la forza di
scioperare lo stesso.
I compagni hanno passato la giornata a volantinare, attacchinare e discutere
con gli autisti. Il clima era comunque solidale. Varie macchine
obliteratrici sono state messe fuoriuso in solidarietà con i lavoratori e
contro l'azienda. I passeggeri in generale erano più che contenti di non
pagare. Per i controllori non è certo un buon periodo per fare multe...

BENTORNATO SCIOPERO SELVAGGIO

I LAVORATORI DEI TRASPORTI PUBBLICI ci permettono tutti i giorni di
spostarci rendendoci un servizio fondamentale. Se bloccano tutto perché lo
sfruttamento e la presa in giro a cui sono sottoposti dall'azienda non sono
più tollerabili, non è solo un problema loro, è un problema di tutti. Essere
solidali, cercando di dare ancora più forza e più voce alla loro lotta, è il
minimo. Se arriviamo tardi al lavoro o a scuola a causa di uno sciopero, non
è forse un po' di tempo strappato per discutere, per camminare, per vivere?

Salutiamo calorosamente il ritorno del gatto selvaggio, unico modo per
rendere reale e incisivo - invece che simbolico e addirittura conveniente
per le aziende - lo sciopero. Non a caso questa forma di protesta si è
estesa a macchia d'olio in tutta Italia, arrivando - un paio di settimane
fa - anche a Trento, Rovereto e Riva. Sono in tanti ad aver affermato:
"Finalmente uno sciopero degno di questo nome!". Quando i lavoratori
prendono in mano le proprie lotte tutto diventa più chiaro: ecco i sindacati
firmare altri accordi-truffa, ufficialmente a nome di tutti, come sempre, ma
di fatto a nome di nessuno (abbiamo visto i dipendenti fare la fila per
strappare la propria tessera); ecco sindaci e prefetti minacciare sanzioni e
precettare gli autisti; ecco la polizia presentarsi, in compagnia dei
dirigenti sindacali, alle rimesse per cercare di impedire lo sciopero e per
individuare i lavoratori più attivi (come è successo in più città). Ma le
attuali condizioni di vita e di lavoro sono di per sé una continua
istigazione alla lotta. La forma del blocco esprime una rabbia sempre più
generale e contagiosa: dai produttori del latte al personale di volo, dagli
operai delle fabbriche agli addetti alle pulizie ferroviarie, si fa largo la
consapevolezza che un sistema incapace di garantire persino i minimi vitali
va semplicemente bloccato...

Scioperare senza preavviso sembra un vero e proprio crimine (qualche
politico si è spinto fino a qualificare come terroristi urbani i tranvieri
di Milano). Criminale e terrorista è ormai chiunque si opponga alla logica
spietata del profitto e non si lasci intrappolare nel racket di partiti e
sindacati. D'altronde, quando i padroni decidono di mandare tutti a casa -
come è successo il 7 gennaio a 114 operai della Filtrona di Rovereto - non
danno alcun preavviso.

Gli autoferrotranvieri sono stati definiti irresponsabili dagli uomini di
Stato, dai dirigenti delle aziende, dai giornalisti e dai burocrati
sindacali. Se scioperare fuori dalle regole concordate coi padroni vuol dire
essere irresponsabili - beh, speriamo solo che questa irresponsabilità
dilaghi e con essa la comunicazione solidale fra gli sfruttati.

Se oggi precettano gli autisti, domani adotteranno queste ed ulteriori
misure poliziesche per frenare altre lotte. Non permettiamolo. La
solidarietà è un'arma.

Come piccola forma di appoggio alla lotta degli autoferrotranvieri, contro
l'azienda dei trasporti, invitiamo tutti:
. a non salire su alcun mezzo su cui compare la scritta: "Lavoro perché sono
stato precettato".
. a non pagare il biglietto
. a non rinnovare l'abbonamento.

Alcuni amici del gatto selvaggio

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