E con questo articolo, scelto puntigliosamente tra i molti che meritano curata
lettura, faccio i miei più sentiti auguri per un ottimo 2004, che spero sia
caratterizzato per il maggior numero di umani da mente aperta, pensante, e
giustamente indirizzata. Il bisogno c'è, basta leggere cosa si dice del nostro
paese lassù in Inghilterra. E la prospettiva di chi scrive non mi pare certo
così radicalmente estrema, anzi, e quindi...leggere con attenzione please!
A rivedersi presto...
M
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Il Nuovo Uomo Malato d'Europa
Corruzione nella politica e nei media sta trasformando quellItalia che una
volta è stata parte del nucleo dellUnione Europea in una disgrazia internazionale
Will Hutton
Domenica 28 Dicembre, 2003
The Observer
Tradotto da M -- djm@??? --
www.melektro.com
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Si supponga che Tony Blair possegga ITV, che si sia liberato della maggior parte
del consiglio damministrazione della BBC e che il Direttore Generale Greg Dyke
si sia dimesso, a causa dell'impossibilità di mantenere l'imparzialità della
società di fronte ad una competizione ingiusta, crescente e motivata
politicamente da parte degli interessi di Blair. Si supponga anche, che Blair
possegga sia il Daily Telegraph che il The Express. E si supponga che la Regina
si sia rifiutata di firmare una legge parlamentare che, in effetti,
permetterebbe a Blair di espandere il suo impero mediatico malgrado le promesse
iniziali di disperderlo. Sospetto che tutto questo creerebbe una piccola
inquietudine politica.
Si supponga anche, che mentre siamo intenti a digerire tutto questo, una delle
nostre più grandi aziende sia stata commissariata. Durante gli ultimi anni, ha
erroneamente e probabilmente in maniera fraudolenta, registrato un cospicuo
gruzzolo di 7 miliardi di sterline, ma i tentativi di recuperare i contanti sono
stati gravemente impediti dalle nuove leggi di Blair che hanno indebolito la
protezione contro il falso in bilancio, in gran parte per assicurarsi che
l'impero mediatico del Primo Ministro sopravviva al meglio ad un esame accurato.
Potremmo allora cominciare a domandarci in che genere di repubblica delle banane
stiamo attualmente vivendo.
Ma questa non è una repubblica delle banane - questa è l'Italia attuale, uno
degli stati principali nell'Unione Europea. Il Primo Ministro non è Tony Blair
ma piuttosto Silvio Berlusconi; Mediaset è la ITV; la RAI è la BBC; Lucia
Annunziata è Greg Dyke; Il Giornale è il Daily Telegraph e l'azienda
commissariata è la Parmalat. Per quanto riguarda la Regina, si legga
lottantatreenne Presidente Ciampi. Le analogie non sono esatte le istituzioni
e le procedure Italiane non sono rispecchiate in quelle dellInghilterra - ma le
somiglianze tracciate guidano verso la comprensione di cosa sta accadendo in
quel paese. È un salutare avvertimento che riguarda non solo la democrazia ed il
capitalismo in Italia, ma anche i tempi moderni.
Gli Inglesi sono complici quanto gli Italiani nel non considerare seriamente e a
sufficienza l'Italia. Il paese soffre di un curioso complesso di inferiorità,
nel quale le sue glorie militari sono cessate con i Romani e la sua influenza
culturale si è conclusa con il Rinascimento. I cittadini Italiani non sono
orgogliosi del loro stato o della loro democrazia; evitare le tasse è un segno
di intelligente attenzione ai propri interessi ed aderire alle regolamentazioni
è visto come un atto di debolezza. La riunificazione Italiana non ha ancora
compiuto i 150 anni, e non esiste alcuna lealtà alle istituzioni politiche,
giudiziarie e democratiche che trovate in Inghilterra, in Francia o negli Stati
Uniti. La lealtà è verso la famiglia - il veicolo usato per la costruzione di
qualunque cosa, dai ristoranti alle grandi aziende. Gli Italiani disperano del
loro regno pubblico.
Tuttavia lItalia conta. È parte del Gruppo delle Sette nazioni industrializzate
(ora otto con la Russia). Conta come fondatrice dellUE; effettivamente, senza
la volontà dell'Italia a firmare il Trattato originale di Roma, il cosiddetto
progetto Europeo sarebbe stato poco più di un patto di amicizia Franco - Tedesco
del tipo già provato e desiderato in passato. L'Italia gioca ancora quel ruolo;
nessun altro paese del continente Europeo ha il peso di popolazione e di PIL per
potere Europeanizzare le relazioni Franco - Tedesche. Né la sua salienza
politica si esaurisce qui; l'Italia di Berlusconi ha fornito copertura politica
allInghilterra e agli Stati Uniti durante la guerra in Iraq.
L'Italia è un mercato cruciale. Rupert Murdoch, con un occhio più che mai acuto
verso le grandi occasioni, è stato più che felice di comprare le due afflitte
piattaforme satellitari Italiane, Stream e Telepiù, ora assorbite in Sky e nel
trasportarvi da Fox un condensato tradotto e minimamente revisionato di marca
Statunitense, con notizie pro - governo del tutto similari ad ogni cosa che
viene esposta dai canali di Berlusconi, ossia Rete4, Canale5 e Italia1.
Giocando con attenzione le sue carte politiche, Murdoch sarà in grado di
generare da questo mercato di 60 milioni di Italiani un mucchio di contanti per
eguagliare le sue operazioni Britanniche. Trascuriamo l'Italia a nostro
pericolo; è stato sempre un precursore delle tendenze Europee, sia che si
trattasse del Rinascimento, sia del Fascismo negli anni 20 ed ora della
integrazione in una potente unità dei baroni del mediatico e del capitalismo
finanziario, mentre nel frattempo ci si impegna a cooptare lo stato per servire
i propri fini.
Inizialmente, il caso Parmalat è sembrato un tipico affare famigliare Italiano
sviluppato intorno ai prodotti del latte e del prosciutto. Ma non è ciò che
sembra. Calisto Tanzi, fondatore, presidente e amministratore delegato della
società, la cui famiglia controllava la maggior parte del capitale, stava usando
il nucleo del business per sostenere uno stravagante fenomeno di contratti
inventati, specialmente nelle Isole Cayman. Banche Americane, molte delle quali
vedono le pratiche evasive come conseguenza naturale del capitalismo, hanno
continuato a prestare soldi per tali contratti fino a che non è stato troppo
tardi. Wall Street è venuta a contatto del capitalismo Italiano per produrre
quindi una Enron Europea.
Ma cosa lo ha permesso, come con la Enron, è che la normativa finanziaria
nazionale ed internazionale non è stata al passo con le odierne occasioni per la
frode e l'inganno da parte di quei leader della grandi aziende che si
premuniscono di fare questo passo. E questo non è neppure un fallimento tecnico.
È perché l'odierno leit motive è che la regolazione inibisce 'la generazione di
ricchezza 'e 'i liberi mercati. Tanzi si è guadagnato alcuni favori politici
per sviluppare il nucleo centrale della Parmalat e ha poi sfruttato le deboli
regolamentazioni dell'Italia - e dell'Ovest - per coprire i suoi traffici,
sostenuto dall'ideologia che il commercio deve essere libero.
E l'Italia è più aperta che mai. Creare tracce sui conti che sono quasi
impossibili da seguire è più facile nelle ditte Italiane famiglia - controllate;
le regole di controllo corporativo sono scandalosamente inadeguate; la
regolazione è abitualmente debole. I tentativi di riforma sono stati contestati
ferocemente dai media controllati da Berlusconi, che ritraggono qualsiasi
iniziativa come anti business, anti libero mercato ed anti - Italia. Come
Primo Ministro, una carica che Berlusconi si è conquistato con il cruciale
supporto dei suoi media, può esercitare esattamente le cose che sono predicate
dalle sue aziende e dai suoi giornali. Il suo controllo dei mezzi di
informazione soffoca il dibattito e la critica. Il risultato: un governo
difettoso, un pluralismo politico quasi estinto e la Parmalat.
In Inghilterra stiamo guidando la stessa tigre, anche se modellata sotto
un'apparenza differente. Quella che comanda è la medesima ideologia, che genera
le stesse tentazioni: il proprietario del Daily Telegraph, Conrad Black, è
conosciuto per conti che sono difficili da seguire e contanti che spariscono;
naturalmente, è come Berlusconi un fervente apostolo 'del libero mercato' e un
oppositore del servizio pubblico televisivo.
La energica miscela di mezzi di informazione ideologici e potenti, che auto
promuovono gli interessi corporativi particolari come interesse pubblico, non è
limitata allItalia. Né è lo scambio di vantaggio commerciale per supporto
politico solo una caratteristica di Roma e Milano.
Gli eventi in Italia sono preoccupazione di tutti noi e l'UE dovrebbe segnalare
il suo fondamentale interesse nel risultato della battaglia dell'Italia per
difendere l'integrità del suo capitalismo e del suo regno pubblico. Il primo
atto della presidenza di turno Irlandese dell'Unione Europea dovrebbe essere di
dire giusto questo. Blair dovrebbe essere all'avanguardia dei leader Europei che
fanno pressione per una simile dichiarazione. Invece, possiamo essere sicuri che
alla fine regnerà il più assoluto silenzio.
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