[NuovoLaboratorio] documento sull'Europa

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Autor: Nicola Vallinoto
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Temat: [NuovoLaboratorio] documento sull'Europa
come dicevo ieri l'Europa diventa, ora pi=F9 che mai, lo spazio di azione=

per la costruzione dell'altro mondo possibile.

Come contributo al dibattito sul che fare nel lungo periodo, al di l=E0 d=
elle
contigenze, vi invio la proposta di discussione
"Movimenti costituenti: una Carta per l'Europa pacifista, democratica, so=
ciale
e federalista" preparata dal Forum per la democrazia costituzionale europ=
ea,
che verr=E0 discussa durante il seminario nazionale di approfondimento de=
l
10/11 gennaio a Milano, in preparazione della mobilitazione sull'Europa
del 9 maggio 2004 decisa a Parigi durante il Forum sociale europeo.

Auguri di buone feste.

Nicola Vallinoto

=3D=3D

Proposta di discussione del Forum per la democrazia costituzionale europe=
a


Movimenti costituenti: una Carta per l'Europa pacifista, democratica, soc=
iale
e federalista

Il 12-13 dicembre 2003 a Bruxelles, la CIG ha fallito nel suo intento di
approvare il Trattato costituzionale, paralizzata da veti reciproci sulle=

'quote' di potere e da profonde divisioni politiche sulla natura istituzi=
onale
e sociale, cos=EC come sul ruolo internazionale dell'UE. La CIG ha fallit=
o
perch=E9 divisa sulle scelte dell'amministrazione Bush, che vuole un'Euro=
pa
supina agli interessi degli USA, e a cui nessun Stato europeo =E8 stato i=
n
grado di contrapporre un progetto di un'Europa pacifista, sottratta al co=
nfronto
tra potenze geopolitiche, fattore di pace e di giustizia tra i popoli. Ha=

fallito perch=E9 si =E8 perseverato nel metodo intergovernativo e funzion=
alista,
che privilegia il mercato come forza d'integrazione. Tranne l'egemonismo
armato degli USA, le classi dirigenti non sono capaci di sviluppare un di=
segno
politico e sociale: Cancun e Bruxelles sono la testimonianza di un impass=
e
globale.

Ora deve dispiegarsi con maggior determinazione una soggettivit=E0 costit=
uente
per un'Europa, che superi le sovranit=E0 statali nazionali, fondi una cit=
tadinanza
cosmopolita, si doti di strumenti di politica economica per una gestione
democratica dei beni comuni e dei servizi pubblici universali - un'Europa=

non pi=F9 mercantile, ecologicamente e socialmente sostenibile. La democr=
azia
federalista =E8 la via per articolare su 'reti multilivello' - a partire =
dai
municipi fino alle dimensioni continentali - le forme della partecipazion=
e
diretta delle/i cittadine/i, cos=EC da superare l'accentramento dei poter=
i
decisionali sia statali sia sovranazionali.

A Parigi l'FSE ha lanciato una proposta all'insieme dei movimenti europei=

di costruire un percorso comune al fine di predisporre una Carta per l'Eu=
ropa,
frutto della partecipazione dei diversi attori sociali, sindacali e polit=
ici.
Una delle tappe =E8 l'assemblea a Roma il 9 maggio, che dovr=E0 essere il=
risultato
del lavoro, di riflessione e mobilitazione, dei vari reseaux per giungere=

a 'carte di principi', base di una Carta per l'Europa, da proporre alla
cittadinanza europea come quadro di riferimento di lotte e rivendicazioni=

dei movimenti sociali. Continueremo e amplieremo cos=EC la lotta per la C=
ostituzione
europea.

La sfida per un'Europa - pacifista, democratica, sociale e federalista -
=E8 pi=F9 che mai aperta.

Dinanzi alle profonde divisioni tra gli Stati e alle difficolt=E0 di acco=
rdarsi
perfino su un Trattato costituzionale, dovremo accentuare la capacit=E0 d=
i
risposta culturale e politica con l'obiettivo di superare questa fase in=

cui gli Stati sono ancora i centri di potere decisionale determinanti, pe=
r
intraprendere una via democratica capace di coinvolgere le/i cittadine/i
europee/i nell'elaborazione e varo della Costituzione.

Se mai gli Stati troveranno un accordo, sar=E0 ancora una volta un Tratta=
to
a definire competenze e diritti dell'Unione, e saranno ancora Trattati -
se continuer=E0 a valere l'articolo IV-7 - a regolare la revisione costit=
uzionale:
cos=EC l'Unione continuer=E0 a essere un mixtum compositum tra diritto in=
ternazionale
e diritto costituzionale, ci=F2 che consente agli Stati di essere eleme=
nto
determinante dei processi decisionali - politici, legislativi e costituzi=
onali.
L'Unione, regolata da un diritto sovranazionale che ha il primato, con di=
verse
modalit=E0, sul diritto statale, non =E8 pi=F9 un'associazione di Stati m=
a non
=E8 ancora una federazione: il principio di sussidiariet=E0 verticale se =
stabilisce
centri di potere multilivello, non ha creato una democrazia federalista
in grado di superare il centralismo della sovranit=E0 nazionale e di isti=
tuire
una pluralit=E0 di forme di partecipazione - municipale, regionale, europ=
ea
- in cui i processi decisionali vedano come protagonisti diretti le/i ci=
ttadine/i.
Il metodo intergovernativo non =E8 in grado di aprire una prospettiva dem=
ocratica
alla vita dell'Unione, e il trasferimento di 'quote' di sovranit=E0 sono =
di
nuovo riacquisite tramite i Consigli dei ministri e il Consiglio europeo.=





La lotta per la democrazia costituzionale europea, per la Costituzione,
=E8 dentro un processo costituente finora dominato dagli Stati, sia pure =
con
il nuovo metodo della Convenzione, e mira a far emergere come protagonis=
ta
la cittadinanza globale al posto delle Alte Parti Contraenti, ad affermar=
e
i principi e la neutralit=E0 complessiva dei valori come nucleo normativo=

della Carta costituzionale e a dotare l'Unione della 'competenza delle co=
mpetenze'.
Solo questa prospettiva pu=F2 togliere primato al mercato e superare i li=
miti
dell'attribuzione di competenze rigidamente definite, che impediscono uno=

sviluppo democratico e federalista dell'Unione.

I movimenti antiliberisti, il movimento dei movimenti, vanno creando spaz=
i
pubblici, vere e proprie agora a livello territoriale ed europeo cos=EC c=
ome
a quello mondiale: i Forum sociali sono luoghi del 'discorso pubblico',
ove tutti/e possono partecipare per proporre e confrontare obiettivi e
progetti - sono luoghi di creazioni di 'senso' e di pratiche sociali inno=
vative,
necessari per lo sviluppo dei conflitti sociali in grado di indurre proce=
ssi
di trasformazione. Nei nuovi spazi pubblici si definiscono valori e compo=
rtamenti
che modificano il modo d'essere e di 'sentire' della societ=E0 - nella ca=
mpagna
mondiale contro la guerra permanente e per la pace il movimento ha inciso=

e determinato gli orientamenti di fondo della maggioranza della popolazio=
ne:
il pacifismo, il no alla guerra esprimono un sentimento diffuso, generale=

che la retorica del patriottismo occidentalista non riuscir=E0 facilmente=

a scalfire. Su questa creazione di un nuovo 'senso comune' occorre innerv=
are
una capacit=E0 di lotta per realizzare trasformazioni sociali, politiche,=

e istituzionali: movimenti e campagne di lotta, proposte di innovazione
costituzionale, attivazione di strumenti legislativi ecc., per i diritti
universali di cittadinanza, il ripristino e/o l'istituzione della gestion=
e
democratica dei beni collettivi (salute, formazione, previdenza, lavoro.)=

e dei beni comuni (le risorse naturali, terra, acqua, energia).

L'Unione pu=F2 divenire uno spazio pubblico ove realizzare forme democrat=
iche
pluralistiche e partecipate, e praticare il superamento dello Stato e del=
la
sovranit=E0 nazionali, per istituire una democrazia costituzionale europe=
a.



La Costituzione =E8 una carta dal valore normativo, secondo quanto gi=E0 =
chiaramente
affermato nell'articolo 16 della Dichiarazione del 1789, ma =E8 anche l'e=
sito
del rapporto molteplice e in continua trasformazione tra potere costituen=
te
e poteri costituiti.



Come obbiettivo preliminare, riteniamo che la III parte del Progetto di
Trattato costituzionale vada integralmente stralciata : essa non fa che
recepire, con semplici adattamenti lessicali, a volte peggiorativi, l'int=
ero
testo dell'attuale Trattato CE, che articola le politiche dell'Unione, e
non pu=F2 n=E9 deve essere elevata a rango di un testo costituzionale, no=
n avendone
n=E9 il "tono" n=E9 il contenuto materiale. Allo stesso modo, riteniamo a=
ssolutamente
inaccettabili i capoversi del Preambolo della II Parte, relativa all'inse=
rimento
nel testo del futuro Trattato della Carta dei diritti di Nizza - che pres=
crive
metodi e limiti all'interpretazione della Corte di giustizia e dei giudic=
i
nazionali - e l'articolo II-52,5, che introduce un'antistorica distinzion=
e
tra "diritti" e "principi" al solo maldestro scopo di limitare l'espansio=
ne
dei primi attraverso l'interpretazione del giudice e delle istituzioni co=
munitarie.




Quale programma di discussione e lavoro comune dei reseaux europei propon=
iamo,
come semplici preamboli e senza pretendere di esaurire tutte le rilevanti=

questioni aperte, di concentrare il lavoro di riflessione e mobilitazione=

(con vere e proprie campagne europee) su sette temi.



1.

L'Unione deve essere federalista: ci=F2 implica il superamento di forme p=
iramidali
e centralizzate dei processi decisionali, in modo che le scelte collettiv=
e
siano il frutto della partecipazione della cittadinanza e i diversi livel=
li
non siano concepiti in modo gerarchico ma come livelli diversificati e in=
terrelati
- la democrazia multilivello - sempre garantendo che la deliberazione si=
a
effettuata in modo democratico, controllato e trasparente. Per questo le
esperienze di democrazia municipale, la pluralit=E0 istituzionale, le for=
me
della rappresentanza democratica si intrecciano e hanno come base una so=
ciet=E0
caratterizzata dall'attivit=E0 di movimenti, associazioni, sindacati, par=
titi.
Tanto pi=F9 gravi risultano, allora, i limiti del processo legislativo c=
ome
prefigurato dal Trattato che, se innova la nomenclatura dei provvedimenti=

(artt. I-32-38), non rende n=E9 trasparenti n=E9 pi=F9 democratiche le pr=
ocedure
legislative e di revisione costituzionale (artt.I-25, III-302, IV-7). Per=

quanto riguarda la politica estera e difesa rende ininfluente il Parlamen=
to,
mantenendo l'unanimit=E0 del Consiglio su queste materie, e in relazione =
alle
politiche economiche, mentre rende la Banca centrale responsabile della
politica monetaria, non introduce una comune politica fiscale e di bilanc=
io
- cos=EC valgono, fin quando vogliono gli Stati pi=F9 forti, le regole de=
l patto
di stabilit=E0, di controllo dell'inflazione, di tagli alla spesa pubblic=
a
sociale.

=C8 di assoluta rilevanza la modifica dell'art. IV-7 di revisione costitu=
zionale
che non deve pi=F9 vedere gli Stati 'padroni' di questa fondamentale comp=
etenza
che deve essere trasferita al Parlamento europeo, che decide con procedur=
e
rafforzate. Quest'innovazione porrebbe fine all'epoca dei Trattati, apre=
ndo
la via a un'Unione sovranazionale.

La procedura legislativa deve essere democratizzata e il Parlamento ne de=
ve
divenire la sede competente, superando le barocche forme della codecision=
e
(art.III-302) che danno al Parlamento solo un diritto di veto su una seri=
e
definita di materie, sia pure di rilievo. Il diritto di iniziativa legisl=
ativa
deve essere condivisa a pieno titolo dal parlamento e non solo pi=F9 mono=
polizzata
dalla Commissione (art.I-25,2). Occorre introdurre forme di iniziativa le=
gislativa
popolare, oltre a quella delle istituzioni territoriali rendendo pi=F9 in=
cisive
le misure previste dagli artt.I-46 e 47. =C8 necessario trasformare il Co=
nsiglio
dei ministri e il Consiglio europeo in una Seconda Camera, che rappresen=
ti
le diverse realt=E0 territoriali, in modo da strutturare un vero e propri=
o
sistema federale sovranazionale. In questo modo si supererebbe la commist=
ione
di potere esecutivo e legislativo che caratterizza le formazioni dei Cons=
igli
(art.I-23). La Commissione dovrebbe essere eletta e sottoposta alla fidu=
cia
delle Camere.

Forme di controllo, insieme a quelle di iniziativa legislativa popolare
(art.I-46), e di accesso ai documenti, alcune delle quali peraltro gi=E0=

previste (artt.II-42 e II-27), dovrebbero definire un quadro di procedura=

legislativa democratica.



2.

La democrazia non =E8 solo metodo decisionale (chi e come decide), =E8 an=
che
affermazione di valori universali, vincolanti per le tutte le istituzioni=

e gli organismi politici. Valori sottratti alle maggioranze a garanzia de=
lle
libert=E0 e dei diritti della persona, che cos=EC =E8 posta nelle condizi=
oni di
esercitare la propria autonomia e sviluppare il proprio progetto di vita
senza intrusioni arbitrarie. La neutralit=E0 delle istituzioni politiche =
=E8
un valore conquistato da secoli, per questo =E8 lesivo del principio di l=
aicit=E0
l'articolo I-51: la protezione della libert=E0 di religione =E8 garantita=
gi=E0
dall'art.II-10.

Se intorno al nucleo della dignit=E0 della persona, sancita dagli articol=
i
I-2 e II-1, si articolano diritti inviolabili, propri delle tradizioni co=
stituzionali
europee, la pace non viene assunta come valore fondante della societ=E0 e=
uropea.
Pace non concepita solo per i popoli dell'Unione o dell'Europa - secondo
una ristretta visione eurocentrica - ma concepita come nuova fondazione
dell'ordinamento mondiale, in cui la guerra venga bandita, ripudiata, com=
e
mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Per questo =E8 ne=
cessario
che sia aggiornato il concetto di pace come valore in costruzione e non
solo al negativo come assenza di conflitto, come le Carte novecentesche
hanno prescritto. Il pacifismo dei movimenti entra nel processo di costit=
uzionalizzazione
dell'Europa con quelle azioni di disobbedienza civile e di interposizione=

pacifica, laddove la guerra globale permanente e i conflitti scatenati in=

suo nome contro minoranze e civili imperversano e diventano i luoghi di
costruzione del nuovo ordine globale. Ci=F2 comporta la soppressione degl=
i
articoli I-15, I-39, I-40, e l'intero Titolo V della III Parte.



3.

L'articolo I-8 lega ancora la cittadinanza allo Stato nazionale, e nella
parte III si delineano le politiche 'securitarie' nei confronti dell'immi=
grazione.
Gli Stati recuperano su questo cruciale terreno il 'monopolio della viole=
nza'
e le politiche d'identit=E0 fondate sull'individuazione del nemico nella/=
nel
migrante. Cos=EC si concepisce una 'democrazia europea' dimezzata, e in p=
i=F9
ferita a morte dal 'razzismo", che definisce chi =E8 cittadino e chi no: =
non
pu=F2 essere democratica una societ=E0 che relega a uno status inferiore =
milioni
di persone che vivono in Europa. Per questo la lotta per una cittadinanza=

di residenza, plurima e flessibile, =E8 fondamentale per la democrazia eu=
ropea,
tenendo conto che essa =E8 solo il punto di partenza in un'Europa della c=
ittadinanza
globale che rinunci per sempre allo jus sanguinis e allo jus soli. A tutt=
e/i
le/i migranti vanno garantiti i diritti fondamentali civili e sociali, a
cominciare dal diritto all'emigrazione e al rientro nel territorio d'orig=
ine:
a chi lo chiede, poi, va garantita la cittadinanza e l'esercizio di tutti=

i diritti politici. Il diritto d'asilo va garantito ampliando lo spettro
delle possibilit=E0 (da quelle di oppressione politica alle situazioni di=

guerra, di calamit=E0 e disastri ambientali, alle persecuzioni causate da=
lle
scelte sessuali, alla violazione dei diritti della persona). L'Europa de=
ve
essere multietnica, multiculturale, meticcia, rispettosa dei diritti dell=
e
minoranze - laboratorio della cittadinanza cosmopolita in netta antitesi
con quanto previsto dagli articoli III-166-169. La Convenzione internazio=
nale
sui lavoratori migranti e le loro famiglie pu=F2 essere una base di rifle=
ssione
e di mobilitazione (Convenzione sui migranti, artt. 8-56).



4.

L'uguaglianza =E8 stata, nelle ultime redazioni del Trattato, assunta tra=

i valori fondamentali, declinata per=F2 solo sotto l'aspetto sia pur impo=
rtante
delle pari opportunit=E0. La questione rimane quella di intenderla e prat=
icarla
anche come differenza di genere, perch=E9 solo cos=EC una serie di fenome=
ni
e comportamenti possono essere combattuti e superati. Nella famiglia anch=
e
nell'evoluta Europa dominano forme di patriarcato, di divisione sessista
del lavoro (e del non lavoro), viene ancora disconosciuta la specificit=E0=

femminile nella riproduzione della vita, sul corpo della donna vengono an=
cora
esercitate forme di dominio che ne opprimono l'autonomia e la libert=E0. =
Nell'Europa
multietnica la garanzia della libert=E0 e dell'autonomia hanno bisogno n=
on
solo di 'parit=E0' ma di politiche della differenza, per eliminare i feno=
meni
che sono stati chiamati di missed women, a livello sociale e spesso a liv=
ello
fisico. Giudit propone una formulazione centrata sul "diritto fondamental=
e
all'uguaglianza di statuto della donna e dell'uomo in tutte le sfere dell=
a
vita politica e sociale". Pu=F2 essere un'indicazione per una formulazion=
e
pi=F9 ampia capace di prescrivere un'uguaglianza 'sessuata' (Lidia Menapa=
ce).



5.

I diritti fondamentali universali, civili e sociali, devono essere un att=
ributo
della persona, a prescindere dalla sua collocazione nel processo lavorati=
vo:
occorre andare oltre il welfare lavoristico e garantire a tutti/e i dirit=
ti
della persona (libert=E0 di movimento, di espressione, di sicurezza ...),=

quelli all'educazione, alla salute, alla previdenza, alla formazione perm=
anente,
all'abitazione, alla partecipazione alla vita sociale e politica,- elemen=
ti
di base della dignit=E0 della persona. Il basic income europeo =E8 elemen=
to
basilare della cittadinanza e della possibilit=E0 di sottrarsi al dominio=

delle 'leggi' del mercato del lavoro e di garantire a tutti/e una vita de=
cente.




6.

Il diritto del lavoro =E8 stato 'sovvertito' dalle politiche liberiste, c=
reando
ormai un vero e proprio workfare che fa precipitare di nuovo il/la lavor=
atore/trice
in un rapporto di pura forza nel mercato, dove ritrova solo la sua debole=
zza,
sopperita nel Novecento dal diritto del lavoro emancipatosi dalla discipl=
ina
commercialista (dove lo si vuole di nuovo ricondurre). L'occupabilit=E0 =E8=

divenuta la parola magica per spezzare le solidariet=E0 del lavoro e far =
divenire
il lavoratore 'imprenditore di se stesso': la mercificazione della person=
a
si ripresenta nel capitalismo globalizzato - il migrante pu=F2 restare so=
lo
fin quando ha un contratto di lavoro, il nativo =E8 divenuto precario a v=
ita:
l'insicurezza =E8 la frusta per accettare modi e salari 'imposti' dalla c=
ompetitivit=E0
globale. L'individualizzazione del rapporto di lavoro =E8 l'obiettivo del=
le
'riforme' del mercato del lavoro: la moltiplicazione delle forme contratt=
uali
- specchio dei processi produttivi flessibili, decentrati, diffusi sul te=
rritorio
- frammenta il mondo del lavoro e rende sempre pi=F9 difficile la difesa =
e
la crescita del salario, cos=EC come della qualit=E0 della vita e del lav=
oro.
Nella Costituzione europea, coerentemente con gli auspici dell'Unione Eur=
opea
sulla promozione della "societ=E0 della conoscenza" dovrebbero esser scri=
tti
i diritti inerenti all'intero arco di nuove garanzie per le forme di lavo=
ro
immateriale e le diversificate forme di sfruttamento della merce-conoscen=
za
e della merce-informazione, la risorsa pi=F9 preziosa del nuovo millennio=
,
sottoposta oggi alla totale deregolamentazione e all'arbitrio della propr=
iet=E0
intellettuale. L'intreccio di lavoro e non lavoro, tra formazione e lavor=
o,
la differenziazione della tipologia contrattuale richiedono un vero e pro=
prio
Statuto europeo del lavoro, capace di offrire strumenti di garanzia e di
democrazia - occupazione, licenziamento, orario, flessibilit=E0, salario,=

rappresentanza e democrazia sindacale.. Sono capitoli che vanno scritti
in lingua europea.



7.

Il movimento antiliberista nasce e si sviluppa su questioni globali e coi=
nvolge
i popoli dell'intero pianeta: =E8 un movimento che pu=F2 e deve affrontar=
e i
temi della societ=E0 sostenibile, base necessaria di una societ=E0 giusta=
. Le
crisi ambientali mettono in pericolo le stesse basi della sopravvivenza
del genere umano: la crescita illimitata, caratteristica del capitalismo,=

fa s=EC che il Nord del mondo - 600 milioni di persone -usi risorse natur=
ali
in modo distruttivo e consumi in modi insostenibili per gli equilibri del=
la
biosfera - a danno degli altri 5 miliardi e mezzo di persone del Sud del
mondo. La spoliazione delle risorse fisiche del pianeta =E8 uno dei moven=
ti
della guerra globale permanente. Terra, clima, risorse energetiche e mine=
rali,
acqua sono oggetto di conflitti e cause di guerra, e al tempo stesso pos=
sono
essere gli assi di una lotta globale per la sostenibilit=E0 ecologica, ch=
e
veda insieme popoli nativi, contadini, lavoratori, del Sud e del Nord del=

mondo. Sovranit=E0 alimentare con produzioni biologiche, acqua ed energi=
a
come beni comuni, produzioni e consumi legati ai cicli naturali, manutenz=
ione
del territorio sono le scelte di fondo, da costituzionalizzare a livello
europeo, per trasformare un modo di produzione ingiusto socialmente e ins=
ostenibile
ecologicamente.

Nella sua Carta costituzionale l'Unione Europea deve prevedere come obiet=
tivo
quello di porre fine all'appropriazione ineguale e distruttiva delle riso=
rse
del pianeta e contribuire alla realizzazione di sedi democratiche a livel=
lo
globale, finalizzate a impedire processi di spoliazione da parte dei paes=
i
e dei poteri economici pi=F9 forti, nei confronti del resto del mondo.