[Forumumbri] I partigiani e il "sangue dei vinti"

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Author: franco coppoli
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Subject: [Forumumbri] I partigiani e il "sangue dei vinti"
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I partigiani e il "sangue dei vinti"
Quella che segue é la lettera che un partigiano ha scritto al Presidente della Repubblica e al Presidente della Camera. Ma non la troverete citata da nessuna parte perché non é una testimonianza qualunque, buona per "celebrare" la Resistenza.
Questa lettera é un pugno nello stomaco di chi ha ritenuto di poter celare la crudezza della lotta partigiana e di chi ha cercato e cerca di riequilibrare le responsabilità delle parti in causa, per mandare assolti i fascisti ed avere comprensione per il "sangue dei vinti", come si intitola il libro scritto di recente da Gianpaolo Pansa.
A chi l'ha scritta hanno sterminato la famiglia quando aveva diciotto anni. Da quel momento non ha più smesso di combattere i fascisti, neanche quando fu impartito l'ordine di deporre le armi.
E a differenza di tanti criminali fascisti che furono amnistiati da Togliatti o prosciolti dai tribunali dell'epoca, fu condannato a sei anni di carcere.
Seguitò a combattere fuori dell'Italia "pacificata" a sostegno del FRELIMO (Fronte di liberazione del Mozambico) contro la dittatura coloniale portoghese.
Tornato in Italia ha subito minacce e attentati con pacchi bomba, e quando ha cercato di raccontare la sua storia ad un giornalista del "Giornale" hanno stravolto le sue parole facendolo finire sotto processo per l'eccidio di Schio, a cui non aveva partecipato.
A settantotto anni il partigiano "rumba" combatte ancora contro le falsificazioni e i trasformismi. E ce n'é bisogno perché nonostante i postfascisti al governo dicano che il fascismo fu il male assoluto, altri di loro se ne dichiarano eredi e rivendicano l'esperienza della Repubblica di Salò. Il rischio per le nuove generazioni, come a suo tempo denunciava Ruggero Zangrandi, é che un nuovo conformismo (di destra e di sinistra) li privi di una capacità autonoma di giudizio sul fascismo e sulla lotta di liberazione.
Confederazione Cobas



francoppoli


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carcere.<BR>Seguitò a combattere fuori dell'Italia "pacificata" a sostegno del FRELIMO (Fronte di liberazione del Mozambico) contro la dittatura coloniale portoghese.<BR>Tornato in Italia ha subito minacce e attentati con pacchi bomba, e quando ha cercato di raccontare la sua storia ad un giornalista del "Giornale" hanno stravolto le sue parole facendolo finire sotto processo per l'eccidio di Schio, a cui non aveva partecipato.<BR>A settantotto anni il partigiano "rumba" combatte ancora contro le falsificazioni e i trasformismi. E ce n'é bisogno perché nonostante &nbsp;i postfascisti al governo dicano che il fascismo fu il male assoluto, altri di loro se ne dichiarano eredi &nbsp;e rivendicano l'esperienza della Repubblica di Salò. Il rischio per le nuove generazioni, come a suo tempo denunciava Ruggero Zangrandi, é che un nuovo conformismo (di destra e di sinistra) li privi di una capacità autonoma di giudizio sul fascismo e sulla lotta di liberazione. <BR><B>Confederazione
Cobas</B><BR></DIV><BR><BR>francoppoli<p><br><hr size=1><A HREF="http://it.yahoo.com/mail_it/foot/?http://it.mail.yahoo.com/"><b>Yahoo! Mail</a></b>: 6MB di spazio gratuito, 30MB per i tuoi allegati, l'antivirus, il filtro Anti-spam
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