[Forumumbri] Milano da bere, Terni da spolpare

Szerző: franco coppoli
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Milano da bere, Terni da spolpare

Cera una volta la Milano da bere, la Milano dei Sindaci Craxiani agli ordini del governo Craxi. Quella Milano versione Bengodi che in nome del pluralismo vedeva donare frequenze di etere a carattere nazionale ad un solo operatore televisivo suo emerito cittadino e un giorno Presidente del Consiglio (pluralismo a senso unico). Quella Milano che elargiva concessioni edilizie a iosa al Cavaliere di Arcore tanto da fargli costruire un altra Milano (Milano 2). Quella Milano firmata Craxi-Berlusconi il cui modello sarebbe stato propedeutico per la colonizzazione forzaitaliota del Belpaese. Ieri la Milano da bere, oggi la Terni da spolpare. Quella Terni targata centrosinistra disposta ad annullarsi di fronte alle pretese, foriere di profitti, del suo Cavaliere che al pari del più famoso collega sembra nutrire una passione smodata verso una squadra di calcio (stranezze del capitalismo contemporaneo). Quella Terni che per ridurre le tasse da rifiuti concede al Signor TAD il monopo
lio
della mondezza (raccolta, incenerimento, discarica). Quella Terni che per essere al passo con i tempi concede al Mecenate venuto da lontano, (chissà perché), il privilegio di un inceneritore (tanto inutile quanto inquinante), la promessa di una facoltà biotecnologica, la svendita del videocentro, la concessione di uffici in Palazzi di rilevanza storico-sociale. Quella Terni che dulcis in fundo abbandona le logiche di schieramento per regalare a Vossia ettari da costruire senza bisogno di dover perdere tempo con noiose gare dappalto. Quella Terni, entrando nel cuore dellaffare Città dello sport, che non fa funzionare una piscina esistente perché ne vuole una olimpionica. Quella Terni che non fa riparare uno stadio che casca a pezzi perché vuole uno stadio-centro-commerciale.Quella Terni a culo puzone indignata per le decisioni del TAR dellUmbria che accoglie il ricorso di chi reclama gare dappalto in luogo di scorciatoie amicali come preteso dal binomio Comune/Terna
na alias
Raffaelli/Agarini.

Quella Terni a ore nel cui fango sembra sguazzare a proprio piacimento anche Rifondazione Comunista il cui attaccamento alle poltrone e alla politica dellasservimento al più forte, ha da un lato fatto assurgere al ruolo di integerrimi guardiani del bene pubblico liberisti conclamati come Renzetti e Melasecche, e dallaltro ha dimostrato ancora una volta come la democrazia rappresentativa sia impossibilitata a resistere alla politica del ahum ahum. E chiaro quindi che come Mani Pulite non ha impedito a Berlusconi di vedere il fondo della bottiglia regalatagli da Craxi, non sarà il TAR ad impedire ad Agarini di giungere allosso donatogli dal centrosinistra ternano con la compiacenza di spezzoni del centrodestra. Per far si che Terni non sia patrimonio di pochi bisogna rivendicare dal basso e direttamente (senza ricorso alla delega) diritti che portino ad una città sostenibile in campo ambientale e sempre pronta a difendere il patrimonio pubblico, sempre pronta cioè a d
ifendere
ciò che per storia e per definizione è di tutti e non può quindi essere né di pochi né tanto meno di uno.

francoppoli

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Cera una volta la Milano da bere, la Milano dei Sindaci Craxiani agli ordini del governo Craxi. Quella Milano versione Bengodi che in nome del pluralismo vedeva donare frequenze di etere a carattere nazionale ad un solo operatore televisivo suo emerito cittadino e un giorno Presidente del Consiglio (pluralismo a senso unico). Quella Milano che elargiva concessioni edilizie a iosa al Cavaliere di Arcore tanto da fargli costruire un altra Milano (Milano 2). Quella Milano firmata Craxi-Berlusconi il cui modello sarebbe stato propedeutico per la colonizzazione forzaitaliota del Belpaese. Ieri la Milano da bere, oggi la Terni da spolpare. Quella Terni targata centrosinistra disposta ad annullarsi di fronte alle pretese, foriere di profitti, del suo Cavaliere che al pari del più famoso collega sembra nutrire una passione smodata verso una squadra di calcio (stranezze del
capitalismo contemporaneo). Quella Terni che per ridurre le tasse da rifiuti concede al Signor TAD il monopolio della mondezza (raccolta, incenerimento, discarica). Quella Terni che per essere al passo con i tempi concede al Mecenate venuto da lontano, (chissà perché), il privilegio di un inceneritore (tanto inutile quanto inquinante), la promessa di una facoltà biotecnologica, la svendita del videocentro, la concessione di uffici in Palazzi di rilevanza storico-sociale. Quella Terni che dulcis in fundo abbandona le logiche di schieramento per regalare a Vossia ettari da costruire senza bisogno di dover perdere tempo con noiose gare dappalto. Quella Terni, entrando nel cuore dellaffare Città dello sport, che non fa funzionare una piscina esistente perché ne vuole una olimpionica. Quella Terni che non fa riparare uno stadio che casca a pezzi perché vuole uno stadio-centro-commerciale.Quella Terni a culo puzone indignata per le decisioni del TAR dellUmbria che accogli
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ricorso di chi reclama gare dappalto in luogo di scorciatoie amicali come preteso dal binomio Comune/Ternana alias Raffaelli/Agarini.   <o:p></o:p>
Quella Terni a ore nel cui fango sembra sguazzare a proprio piacimento anche Rifondazione Comunista il cui attaccamento alle poltrone e alla politica dellasservimento al più forte, ha da un lato fatto assurgere al ruolo di integerrimi guardiani del bene pubblico liberisti conclamati come Renzetti e Melasecche, e dallaltro ha dimostrato ancora una volta come la democrazia rappresentativa sia impossibilitata a resistere alla politica del ahum ahum. E chiaro quindi che come Mani Pulite non ha impedito a Berlusconi di vedere il fondo della bottiglia regalatagli da Craxi, non sarà il TAR ad impedire ad Agarini di giungere allosso donatogli dal centrosinistra ternano con la compiacenza di spezzoni del centrodestra. Per far si che Terni non sia patrimonio di pochi bisogna rivendicare dal basso e direttamente (senza ricorso alla delega) diritti che portino  ad una città sostenibile in campo ambientale e sempre pronta a  difendere il patrimonio pubblico, sempre pronta cioè a difendere ciò che per storia e per definizione è di tutti e non può quindi essere né di pochi né tanto meno di uno.  <o:p></o:p></DIV> francoppoli <hr size=1><A HREF="http://it.yahoo.com/mail_it/foot/?http://it.mail.yahoo.com/">Yahoo! Mail</a>: 6MB di spazio gratuito, 30MB per i tuoi allegati, l'antivirus, il filtro Anti-spam
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