[NuovoLaboratorio] via le truppe dall'Irak

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Auteur: Ugo
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Sujet: [NuovoLaboratorio] via le truppe dall'Irak
VI RICORDO CHE LUNEDI' 22 ALLE ORE 21 presso il Laboratorio BURIDDA (ex
facolt=E0 Economia Via Bertani)
ci sar=E0 una riunione di tutte le associazioni ,partiti politici, singol=
i
individui che vogliono aderire alle iniziative che si stanno preparando
prima del voto parlamentare per il rinnovo della missione italiana in Ira=
q.
Per questo =E8 stato elabotrato un appello il cui testo integrato dai var=
i
contributi pervenutici verr=E0 usato come documento da sottoscrivere.

Allego qui di seguito l'ultima edizione di detto documento che chiediamo
di sottoscrivere partecipando alla riunione di Luned=EC 22 o facendo per=
venire
la propria adesione entro Luned=EC stesso in quanto =E8 stato deciso di c=
onvocare
una CONFERENZA STAMPA peril 23 alle 11,30 ad informagiovani:

FUORI LE TRUPPE DALL?IRAQ. TUTTE. SUBITO. SENZA SE. SENZA MA.

Dopo l?ingiustificata ? aggressione? all?Afghanistan e nonostante una opp=
osizione
globale, la pi=F9 numerosa mai vista nella storia, contro la guerra preve=
ntiva
all?Iraq, le oligarchie del mondo hanno portato avanti il loro progetto
di attaccare e occupare anche quel paese, utilizzando pretesti falsi per
loro stessa ammissione.Attualmente, a sei mesi dalla sua cosiddetta ?fine=
?,
la guerra nei fatti prosegue e si assiste ad una persistente, anzi cresce=
nte,
presenza delle truppe di aggressione che fa prospettare una loro indefini=
ta
permanenza in Iraq.La societ=E0 irachena ha subito per decenni il regime=

brutale, negatore di ogni diritto democratico, di Saddam Hussein, colpevo=
le
tra l?altro di una criminale repressione nei confronti dei Curdi. cio? no=
n
toglie che, sotto quel regime, esistessero comunque laicit=E0, lavoro, sc=
uole,
strutture civili e sanitarie. La guerra le ha distrutte, come ha distrutt=
o
migliaia di vite umane.in questi mesi di guerra ed occupazione, l?incapac=
it=E0
degli invasorI di garantire la sicurezza personale e le libert=E0 essenzi=
ali
siI =E8 resa manifesta altrettanto quanto =E8 manifesto il fatto che l?oc=
cupazione
costituisce un ostacolo allo sviluppo di una vita civile, legata a condiz=
ioni
di pace, ed alla possibilit=E0 di riavviare le attivit=E0 produttive e co=
mmerciali.Inoltre,
la realt=E0 dell?occupazione militare, mentre provoca come risposta azion=
i
di resistenza armata da parte dei cittadini, favorisce anche i piani crim=
inali
di un terrorismo che si abbatte su obiettivi civili, oscurando quella
stessa legittima resistenza all?occupazione.Queste azioni terroristiche,=

inoltre, ripropongono logiche di delega, prepotenza e simbolismi non dive=
rsi
da quelli rappresentati e sostenuti dalla politica di aggressione degli
USA e del neoliberismo che ne =E8 la base.e? proprio su queste azioni che=

si focalizzano i messaggi dei media in tutto il mondo, per soffocare la
voce di milioni di cittadine e cittadini che in tutte le piazze del mon=
do
hanno denunciato la falsit=E0 delle motivazioni con cui si voleva giustif=
icare
la guerra preventiva, prefigurandone le incalcolabili conseguenze e chiar=
endo
le connessioni fra l?attacco all?Iraq e le guerre economiche che il neoli=
berismo
porta avanti per realizzare il suo controllo sull?intero pianeta. esse ed=

essi, per questo, vengono addirittura accusati di connivenza con il terro=
rismo:
in tutto il mondo occidentale, infatti, si sono riproposte leggi che cri=
minalizzano
preventivamente la libert=E0 di espressione. Nell?esprimere opposizione =
alla
guerra, il movimento si =E8 fatto voce collettiva per chi in Iraq voce no=
n
aveva.Adesso che la guerra continua in occupazione armata e le vittime si=

contano ogni giorno e mentre si moltiplicano gli attentati dei terrorist=
i
in tutto il mondo, il movimento rivendica a se? ancora un ruolo important=
issimo.Crediamo
necessario lavorare ovunque nel mondo per dare voce alle richieste di aut=
odeterminazione
dei popoli occupati. Perch=E9 agli iracheni sia permesso di lavorare alla=

riaggregazione sociale intorno alla soluzione dei problemi primari causat=
i
dalla guerra ed intorno ad un?ipotesi di governo che pu=F2 generarsi solo=

dall?interno della societ=E0: sei mesi per imporre la democrazia hanno pr=
odotto
?solo? militarizzazione, fame, disgregazione sociale e morte quotidiana.P=
erch=E9
in ciascuno dei paesi che hanno mandato truppe in Iraq o che sono in proc=
into
di inviarne o che stanno per riconfermare le missioni militari, si faccia=

sentire l?opinione delle cittadine e dei cittadini, che sappiamo fortemen=
te
avversa alla partecipazione a questa occupazione militare.la recente cat=
tura
di Saddam non ha cambiato la sostanza delle cose: una guerra criminale ed=

una occupazione illegittima non mutano la loro natura perche? un ex-ditta=
tore
e? stato catturato. Continuiamo pertanto a denunciare le violazioni del
diritto internazionale come sancite dalla carta dell?ONU, dal tribunale
contro i crimini di guerra, dalla convenzionedi Ginevra, dal Tribunale de=
ll?AJa,
e lavoriamo con questi strumenti dilegalit=E0 per far sI? che si processi=
no
non solo gli esponenti dell?ex regime ma anche le amministrazioni, I gove=
rni
e I leaders che hanno promosso la guerra e che mantengono l?occupazione,
per tutti i crimini commessI e che si continuano a commettere.Continuiamo=

a costruire legami concreti con la societ=E0 civile irachena, come anche =
degli
altri paesi del medio oriente occupati (Palestina, Afghanistan e Kurdista=
n),
per funzionare come cassa di risonanza della loro voce. Che la voce dei
popoli che resistono per costruire il loro presente edil loro futuro sia
alta e chiaramente distinguibile dal rumore assordantedelle armi.Continue=
remo
quindi a mobilitarci in ogni paese per chiedere che cessi l?occupazione
dell?Iraq, che siano ritirate subito tutte le truppe, che sia affidata ad=

organizzazioni internazionali indipendenti la fattiva solidariet=E0 diret=
ta
alle emergenze, mentre si ristrutturano le forme del consenso e della aut=
odeterminazione,
possibili solamente in un paese liberato. Che siano lasciate agli irachen=
i
le loro risorse e a ciascuno sia data la compensazione per i crimini di
guerra, di occupazione e di embargo subiti dalla popolazione civile. Che
gli iracheni siano padroni delle proprie risorse e dei rapporti economic=
i
per provvedere alla ricostruzione.Come cittadine e cittadini di una Europ=
a
che vogliamo solidale e luogo di diritti, democrazia e pace e che, invece=
,
trova la sua identit=E0 primaria come Europa che si riarma e si blinda, d=
enunciamo
e contrasteremo tutti i processi di questo riarmo e la creazione di una
fOrza armata europea.Chiediamo inoltre una Costituzione che abbia come va=
lori
fondanti il diritto alla pace e il ripudio della guerra e una cittadinanz=
a
cosmopolita legata alla residenza. Chiediamo il superamento del deficit
democratico con il coinvolgimento dei/lle cittadini/e europei/e nel proce=
sso
di elaborazione e varo della Costituzione europeaNella circostanza in cui=

il parlamento italiano deve decidere se riconfermare la partecipazione it=
aliana
all?occupazione in Iraq, ribadiamo che le ragioni per cui le truppe sono
andate in Iraq erano false ed ingiustificabili, che =E8 dimostrato che ?i=
l
pericolo Iraq? era inesistente e che la ?democrazia? non si porta con le
armi, che il terrorismo si giova dell?occupazione e prepara il suo radi=
camento
nei luoghi occupati, che l?occupazione non ha prodotto nessuno degli esit=
i
a suo tempo conclamati, bensi? porta morte e miseria, che non ci sono mot=
ivi
per mantenere una presenza in Iraq delle truppe italiane. Chiediamo dunqu=
e
il loro ritiro incondizionato, come pure il ritiro di tutte le truppe di=

occupazione in Iraq. Che l?Iraq sia ridato agli Iracheni.

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Ugo Beiso