[NuovoLaboratorio] Fwd: Re: ADESIONE

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Author: Paola Manduca
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Subject: [NuovoLaboratorio] Fwd: Re: ADESIONE
--============_-1140418276==_ma============
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>X-BrightmailFiltered: true
>From: "Marco" <acroamaticmarco@???>
>To: "Paola Manduca" <magma2@???>
>Subject: Re: breve sommario
>Date: Wed, 17 Dec 2003 13:46:56 +0100
>X-Priority: 3
>
>Scusami se non mi faccio vedere ma la sera lavoro quasi sempre. Ho
>letto il testo del documento e mi sembra buono. L'unica perplessità
>che ho è sul rivendicare la legalità internazionale per combattere
>contro la guerra e le politiche neoliberiste. Guerra e neoliberismo
>sono - a mio avviso - pienamente integrate nella legalità
>internazionale. Non dimentichiamo che nel 1991 la guerra del golfo
>ha avuto la copertura ONU. L'opposizione di Francia, Germania,
>Russia e Cina, in consiglio di sicurezza, alla guerra preventiva di
>Bush non hanno rappresentato le "ragioni della pace contro quelle
>della guerra", ma le ragioni economiche e geopolitiche di quei paesi
>contro un'operazione militare che ledeva pesantemente i loro
>interessi nell'area. Poiché combattiamo la guerra dal versante dei
>cittadini, dei lavoratori, delle popolazioni oppresse, che senso ha
>richiamarci a una legalità internazionale che rappresenta interessi
>altri e contrapposti? In ogni caso credo che l'impostazione generale
>del documento sia condivisibile e comunico l'adesione a nome di
>Progetto Comunista - Sinistra PRC Genova. Avvisami comunque se ci
>sono altre riunioni. Crercherò di venire o di mandare qualcuno.
>Ciao. Marco
>
>----- Original Message -----
>
>From: <mailto:magma2@libero.it>Paola Manduca
>To: <mailto:haidi.gaggio@tiscalinet.it>haidi.gaggio@??? ;
><mailto:luigipreviati@tin.it>luigipreviati@??? ;
><mailto:giac48@libero.it>giac48@??? ;
><mailto:giuronapo@libero.it>giuronapo@??? ;
><mailto:icsge@yahoo.com>icsge@??? ;
><mailto:forumgenova@inventati.org>forumgenova@??? ;
><mailto:sanitari_FSG@yahoogroups.com>sanitari_FSG@??? ;
><mailto:civardi@popmail.libero.it>civardi@??? ;
><mailto:Rocca@fisica.unige.it>Rocca@??? ;
><mailto:rentiretecontrog8@yahoogroups.com>rentiretecontrog8@???
>;
><mailto:r_esistenze_precarie@yahoo.it>r_esistenze_precarie@???
>; <mailto:d_lucchetti@virgilio.it>d_lucchetti@??? ;
><mailto:f.martone@senato.it>f.martone@??? ;
><mailto:cszapata@tin.it>cszapata@??? ;
><mailto:alioti@ciaoweb.it>alioti@??? ;
><mailto:acroamaticmarco@tiscalinet.it>acroamaticmarco@???
>Sent: Tuesday, December 16, 2003 7:35 PM
>Subject: breve sommario
>
>care/i
>arrivo a casa e non trovando in rete un sommario della riunione di
>ieri sera, brevemente riassumo per gli assenti.
>ieri sera alla buridda eravamo una ventina, includendo forum di
>genova, CGIl, DS, PRC, Cobas, rete per la globalizzazione dei
>diritti e casa della pace, forum ponente genovese, e altre persone
>(scusate se ho dimenticato qualcuno)
>
>abbiamo discusso sulle prospettive in cui ci mettiamo e sono chiare
>alcune cose, direi largamente condivise
>*useremo il testo dell'appello già concordato da forum genova, forum
>ponente genova, cgil, rete, cobas nella precedente riunione,e ci
>diamo sino a venerdi per via email per proposte di modifica, che
>saranno mandate a tutti (sotto accludo la lista che stiamo usando)
>e saranno valutate per chiudere il documento con tutte le
>sottoscrizioni nella sera del 22 alla buridda ore 21.
>naturalmente chi non potesse venire alla riunione può far pervenire
>la sua adesione entro domenica.
>
>*vogliamo riuscire a fare una mobilitazione grossa prima del voto
>parlamentare per il rinnovo della "missione" italiana in Iraq e
>quindi certamente tutti siamo per il ritiro delle truppe dall'iraq.
>
>*per raggiungere questo obbiettivo di mobilitazione abbiamo tutti
>chiaro che ci vuole un percorso e che questo sarà segnato almeno da
>eventi di diffusione in diversi luoghi e verso diverse componenti
>del nostro mondo (dai mercati alle scuole) e attraverso contatti
>diretti per allargare la cooperazione su questo obbiettivo. per
>questo un primo volanti prepaarato dalla rete sarà proposto in rete
>entro domani, e altri volantini dovrebbero essere sviluppati a
>partire dal testo dell'appello e sviluppandone parti in massima
>semplicità di linguaggio. per questo chiunque possa applicarsi è
>invitato a mettere in rete le sue proposte.
>
>* abbiamo concordato, con diversi accenti di urgenza, una
>manifestazione a metà gennaio (probabile il 17) da ppreparare
>lòavorando sin d'ora alla diffusione, allargamento.
>
>* abbiamo deciso di convocare (cosa che farà o ha già fatto gianni
>ferretti) una conferenza stampa per il 23 alle 11,30 ad informa
>giovani, dove si informerà delle decisioni per una manifestazione a
>gennaio. sarà preparata il 22 seraa alle 21 al buridda. naturalmente
>per quella data l'appello dovrà essere firmato da più gruppi
>possibile e questo va accudito da subito.
>
>*inoltre lavoriamo verso un 20 marzo contro la guerra ancora più
>incisivo del 15 febbraio in concordanza con la proposta dei
>movimenti americani (congiunti) , del forum sociale europeo, del
>coordinamento italiano ....
>
>
>cose varie emerse:
>proposta di un lavoro condiviso e coordinato verso questa ripresa
>della opposizione alla guerra e sua cultura, lo strumento possibile
>una campagna sulle spese militari.
>la necessità di raggiungere il mondo cattolico che si è pronunciato
>contro la guerra
>il fatto di citare nell'appello che saddam è stato arrestato, senza
>che questo cambi la nostra valutazione sul fatto che si debbano
>ritirare le truppe, anzi magari rafforza
>avevamo già discusso, ma è tornato in un solo intervento, se sia un
>nostro scopo dire chi deve sostituire le truppe
>è stato detto che è utile ricordare alle persone che siamo in guerra...
>
>aggiungoalcuni punti interrogativi:
>??e mi è venuta in mente .....oltre al fatto che le segreterie
>cittadine dei partiti hanno già ricevuto l'appello, chi può mandarlo
>anche a quelle regionali???
>??credete opportuno (io si) che si faccia pervenire l'appello agli
>intellettuali, universitari, artisti della città e di savona,
>laspezia ed imperia???
>??bisognerebbe contattare i forum di queste città e attraverso loro
>vedere se sono interessati a partecipare alla costruzione già da ora
>
>vi prego di aggiungere altri indirizzi alla listadi lavoro qui sotto
>e di rimandarli almeno a me,che poi li ricompatto e ve li rimando
>(p.e: vorrei san benedetto)
>scusate se ho dimenticato qualcosa di essenziale (o non)
>
>haidi.gaggio@???, luigipreviati@???, giac48@???,
>giuronapo@???, icsge@???, forumgenova@???,
>sanitari_FSG@???, civardi@???,
>Rocca@???, rentiretecontrog8@???,
>r_esistenze_precarie@???, d_lucchetti@???,
>f.martone@???, cszapata@???, alioti@???,
>acroamaticmarco@???, sggenova@???,
>sajared1@???, elisabettafilippi1@???,
>prcbianchini@???
>
>
>
>
>Documento in occasione del dibattito sulla "missione" Italiana in IraK
>
>Dopo l'ingiustificata aggressione all'Afghanistan e nonostante u
>a opposizione
>globale, la più numerosa mai vista nella storia, contro la guerra preventiva
> all'Iraq, le oligarchie del mondo hanno portato avanti il loro progetto
>di attaccare e occupare anche quel paese, utilizzando pretesti falsi per
>loro stessa
>ammissione.
>Attualmente, a sei mesi dalla cosidetta "fine" della guerra, si assiste
>ad una persistente e crescente presenza delle truppe di aggressione e si
>prospetta una loro indefinita permanenza in Iraq.
>La società irachena ha subito il regime
>brutale, negatore di ogni diritto
>democratico, di Sadam Hussein,colpevole tra l'altro di una criminale
>repressione
>nei confronti dei Curdi. Sotto quel regime esistevano comunque laicità,
>lavoro, scuole, strutture civili e sanitarie. La guerra le ha
>istrutte,
>come ha distrutto MIGLIAI DI vite umane.
>Sei mesi dopo la "fine" della guerra la incapacità degli occupanti
>di garantire
>la sicurezza personale e le libertà essenziali è manifesta altrettanto quanto
>è manifesto il fatto che la occupazion
> è un ostacolo allo sviluppo di una
>vita civile , legata a condizioni di pace, alla possibilità di attività
>produttive e commerciali.
>Inoltre, mentre la realtà dell'occupazione militare provoca come risposta
>azioni di resistenza armata da parte de
> cittadini,fa anche lievitare i
>piani criminali di un terrorismo che si abbatte su obiettivi
>civili oscurando
>la legittima resistenza alla occupazione di tutti i popoli attaccati ed
>occupati .
>Queste azioni terroristiche, introducono logiche di
>elega, prepotenza
>e simbolismi non diversi da quelli rappresentati e sostenuti dalla politica
>di aggressione degli'USA e del neoliberismo che ne è la base.
>E' su queste azioni che si focalizzano i messaggi dei media in tutto il
>mondo, per soffocare
>la voce di milioni di cittadine e cittadini che in
>tutte le piazze del mondo hanno denunciato la falsità delle motivazionicon
>cui si voleva giustificare la guerra preventiva, ne hanno denunciato le
>incalcolabili conseguenze ,chiarendo le connesio
>i fra l'attacco all'Iraq
>e le guerre economiche che il neoliberismo porta avanti per realizzare il
>suo controllo sull'intero pianeta. Esse ed essi vengono addiritura accusati
>per questo di connivenza con il terrorismo: in tutto il mondo occidentale
>
>si sono riproposte leggi che criminalizzano preventivamente la libertà di
>espressione.
>Nell'esprimere opposizione alla guerra il movimento si è fatto voce
>collettiva
>per chi in Iraq voce non aveva.
>Adesso che la guerra continua in occupazione arma
>a, che le vittime si contano
>ogni giorno e ancor più quando queste ci toccano da vicino, e mentre si
>moltiplicano gli attentati dei terroristi in tutto il mondo, il movimento
> si assume ancora alcuni compiti. Crediamo necessario lavorare in tutto
>
>l mondo, e quindi in ogni luogo, per dare voce alle richieste di
>autodeterminazione
>dei popoli occupati.
> Perché agli iracheni sia permesso di lavorare alla riaggregazione sociale
>intorno alla soluzione dei problemi primari causati dalla guerra, ed
>ntorno
>ad una ipotesi di governo che può generarsi solo dall'interno della società.
>Sei mesi per imporre la democrazia hanno prodotto militarizzazione, fame,
>disgregazione sociale, e morte quotidiana. dell'Iraq.
>Perché in ciascuno dei paesi che ha
>no mandato truppe in Iraq,o che stanno
>per mandarle o per riconfermare le missioni militari, si faccia sentire
>l'opinione delle cittadine e dei cittadini di ogni paese, che
>sappiamo fortemente
>avversa alla partecipazione a questa occupazione milita
>e.
>Continuiamo a denunciare le violazioni del diritto internazionale come sancito
>dalla carta dell'ONU, del tribunale contro i crimini di guerra,
>della convenzione
>di Ginevra, del Tribunale dell'Aya, e lavoriamo con questi strumenti di
>legalità per
>far si che si processino amministrazioni, governi e leaders
>che hanno promosso la guerra e mantengono la occupazione, per tuti i crimini
>che hanno commesso e continuano a commettere.
>Continuiamo a costruire legami concreti con la società civile irac
>ena,
>come anche degli altri paesi occupati, Palestina, Afghanistan e Kurdistan,
>per funzionare come cassa di risonanza per la loro voce.
> Che la voce dei popoli che resistono per costruire il loro presente ed
>il loro futuro sia alta e chiaramente d
>stinguibile dal rumore assordante
>delle armi.
>Quindi saremo presenti in ogni paese a chiedere che cessi la occupazione
>dell'Iraq, che siano ritirate subito tutte le truppe, che sia affidata ad
>organizzazioni internazionali indipendenti la fattiva s
>lidarietà diretta
>alle emergenze, mentre si ristrutturano le forme del consenso e
>della autodeterminazione,
>possibili solamente in un paese liberato. Che siano lasciate agli iracheni
>le loro risorse e a ciascuno sia data la compensazione per i crimi
>i di
>guerra, di occupazione e di embargo subiti dalla popolazione civile. Che
>gli iracheni siano padroni delle proprie risorse e dei rapporti economici
>per provvedere alla ricostruzione.
>Come cittadine e cittadini di una Europa che vogliamo solida
>e e luogo di
>diritti, democrazia e pace e che invece trova la sua identità primaria come
>Europa che si riarma e si blinda, denunciamo e contrasteremo tutti i processi
>di questo riarmo, e la creazione di una fprza armata europea.
>Nella circostanza i
> cui il parlamento italiano deve decidere se riconfermare
>la partecipazione italiana alla occupazione in Iraq, ribadiamo che le ragioni
>per cui le truppe sono andate in Iraq erano falsificate ed ingiustificabili,
>che è dimostrato che "il pericolo Ir
>q" era inesistente e che la "democrazia"
>non si porta con le armi, che il terrorismo si giova della occupazione
>e prepara il suo radicamento nei luoghi occupati, che la occupazione non
>ha prodotto nessuno degli esiti conclamati , che sortisce mort
> e miseria
>, che non ci sono motivi per mantere una presenza in Iraq delle
>truppe italiane.
>Chiediamo il loro ritiro incondizionato, come pure il ritiro di tutte le
>truppe di occupazione in Iraq. Che l'Iraq sia ridato agli Iracheni.
>
>FORUM SOCIALE DI GENOVA
>--
>Paola Manduca


--
Paola Manduca
--============_-1140418276==_ma============
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<blockquote type="cite" cite>X-BrightmailFiltered: true<br>
From: "Marco" <acroamaticmarco@???><br>
To: "Paola Manduca" <magma2@???><br>
Subject: Re: breve sommario<br>
Date: Wed, 17 Dec 2003 13:46:56 +0100<br>
X-Priority: 3<br>
</blockquote>
<blockquote type="cite" cite><font face="Arial" size="-1">Scusami se
non mi faccio vedere ma la sera lavoro quasi sempre. Ho letto il testo
del documento e mi sembra buono. L'unica perplessità che ho è sul
rivendicare la legalità internazionale per combattere contro la
guerra e le politiche neoliberiste. Guerra e neoliberismo sono - a mio
avviso - pienamente integrate nella legalità internazionale. Non
dimentichiamo che nel 1991 la guerra del golfo ha avuto la copertura
ONU. L'opposizione di Francia, Germania, Russia e Cina, in consiglio
di sicurezza, alla guerra preventiva di Bush non hanno rappresentato
le "ragioni della pace contro quelle della guerra", ma le
ragioni economiche&nbsp;e geopolitiche di quei paesi contro
un'operazione militare che ledeva pesantemente i loro interessi
nell'area. Poiché combattiamo la guerra dal versante dei cittadini,
dei lavoratori, delle popolazioni oppresse, che senso ha richiamarci a
una legalità internazionale che rappresenta interessi altri e
contrapposti? In ogni caso credo che l'impostazione generale del
documento sia condivisibile e</font><font face="Arial" size="+2"><b>
comunico l'adesione a nome di Progetto Comunista -&nbsp;Sinistra PRC
Genova</b></font><font face="Arial" size="-1">. Avvisami comunque se
ci sono altre riunioni. Crercherò di venire o di mandare qualcuno.
Ciao. Marco</font></blockquote>
<blockquote type="cite" cite>&nbsp;</blockquote>
<blockquote type="cite" cite>----- Original Message -----<br>
<blockquote><b>From:</b> <a href="mailto:magma2@libero.it">Paola
Manduca</a></blockquote>
<blockquote><b>To:</b> <a
href="mailto:haidi.gaggio@tiscalinet.it">haidi.gaggio@???</a
> ; <a href="mailto:luigipreviati@tin.it">luigipreviati@???</a> ; <a

href="mailto:giac48@libero.it">giac48@???</a> ; <a
href="mailto:giuronapo@libero.it">giuronapo@???</a> ; <a
href="mailto:icsge@yahoo.com">icsge@???</a> ; <a
href="mailto:forumgenova@inventati.org">forumgenova@???</a>
; <a
href="mailto:sanitari_FSG@yahoogroups.com"
>sanitari_FSG@???</a> ; <a

href="mailto:civardi@popmail.libero.it">civardi@???</a>
; <a href="mailto:Rocca@fisica.unige.it">Rocca@???</a> ; <a
href="mailto:rentiretecontrog8@yahoogroups.com"
>rentiretecontrog8@???</a> ; <a

href="mailto:r_esistenze_precarie@yahoo.it"
>r_esistenze_precarie@???</a> ; <a

href="mailto:d_lucchetti@virgilio.it">d_lucchetti@???</a> ; <a
href="mailto:f.martone@senato.it">f.martone@???</a> ; <a
href="mailto:cszapata@tin.it">cszapata@???</a> ; <a
href="mailto:alioti@ciaoweb.it">alioti@???</a> ; <a
href="mailto:acroamaticmarco@tiscalinet.it"
>acroamaticmarco@???</a></blockquote>

<blockquote><b>Sent:</b> Tuesday, December 16, 2003 7:35
PM</blockquote>
<blockquote><b>Subject:</b> breve sommario</blockquote>
<blockquote><br></blockquote>
<blockquote>care/i</blockquote>
<blockquote>arrivo a casa e non trovando in rete un sommario della
riunione di ieri sera, brevemente riassumo per gli
assenti.</blockquote>
<blockquote>ieri sera alla buridda eravamo una ventina, includendo
forum di genova, CGIl, DS, PRC, Cobas, rete per la globalizzazione dei
diritti e casa della pace, forum ponente genovese, e altre persone
(scusate se ho dimenticato qualcuno)</blockquote>
<blockquote><br></blockquote>
<blockquote>abbiamo discusso sulle prospettive in cui ci mettiamo e
sono chiare alcune cose, direi largamente condivise</blockquote>
<blockquote>*useremo il testo dell'appello già concordato da forum
genova, forum ponente genova, cgil, rete, cobas nella precedente
riunione,e ci diamo sino a venerdi per via email per<b> proposte di
modifica, che saranno mandate a tutti (sotto accludo la lista che
stiamo usando)</b></blockquote>
<blockquote>e saranno valutate per<b> chiudere il documento con tutte
le sottoscrizioni nella sera del 22 alla buridda ore
21.</b></blockquote>
<blockquote><b>naturalmente chi non potesse venire alla riunione può
far pervenire la sua adesione entro domenica.</b></blockquote>
<blockquote><br></blockquote>
<blockquote>*vogliamo riuscire a fare una mobilitazione grossa prima
del voto parlamentare per il rinnovo della "missione"
italiana in Iraq e quindi certamente tutti siamo per il ritiro delle
truppe dall'iraq.</blockquote>
<blockquote><br></blockquote>
<blockquote>*per raggiungere questo obbiettivo di mobilitazione
abbiamo tutti chiaro che ci vuole un percorso e che questo sarà
segnato almeno da eventi di diffusione in diversi luoghi e verso
diverse componenti del nostro mondo (dai mercati alle scuole) e
attraverso contatti diretti per allargare la cooperazione su questo
obbiettivo. per questo un primo volanti prepaarato dalla rete sarà
proposto in rete entro domani, e altri volantini dovrebbero essere
sviluppati a partire dal testo dell'appello e sviluppandone parti in
massima semplicità di linguaggio. per questo chiunque possa
applicarsi è invitato a mettere in rete le sue
proposte.</blockquote>
<blockquote><br></blockquote>
<blockquote>* abbiamo concordato, con diversi accenti di urgenza, una
manifestazione a metà gennaio (probabile il 17) da ppreparare
lòavorando sin d'ora alla diffusione, allargamento.</blockquote>
<blockquote><br></blockquote>
<blockquote>* abbiamo deciso di convocare (cosa che farà o ha già
fatto gianni ferretti)<b> una conferenza stampa per il 23 alle 11,30
ad informa giovani</b>, dove si informerà delle decisioni per una
manifestazione a gennaio. sarà preparata il 22 seraa alle 21 al
buridda. naturalmente per quella data l'appello dovrà essere firmato
da più gruppi possibile e questo va accudito da subito.</blockquote>
<blockquote><br></blockquote>
<blockquote>*inoltre lavoriamo verso un 20 marzo contro la guerra
ancora più incisivo del 15 febbraio in concordanza con la proposta
dei movimenti americani (congiunti) , del forum sociale europeo, del
coordinamento italiano ....</blockquote>
<blockquote><br></blockquote>
<blockquote><br></blockquote>
<blockquote>cose varie emerse:</blockquote>
<blockquote>proposta di un lavoro condiviso e coordinato verso questa
ripresa della opposizione alla guerra e sua cultura, lo strumento
possibile una campagna sulle spese militari.</blockquote>
<blockquote>la necessità di raggiungere il mondo cattolico che si è
pronunciato contro la guerra</blockquote>
<blockquote>il fatto di citare nell'appello che saddam è stato
arrestato, senza che questo cambi la nostra valutazione sul fatto che
si debbano ritirare le truppe, anzi magari rafforza</blockquote>
<blockquote>avevamo già discusso, ma è tornato in un solo
intervento, se sia un nostro scopo dire chi deve sostituire le
truppe</blockquote>
<blockquote>è stato detto che è utile ricordare alle persone che
siamo in guerra...</blockquote>
<blockquote><br></blockquote>
<blockquote>aggiungoalcuni punti interrogativi:</blockquote>
<blockquote>??e mi è venuta in mente .....oltre al fatto che le
segreterie cittadine dei partiti hanno già ricevuto l'appello, chi
può mandarlo anche a quelle regionali???</blockquote>
<blockquote>??credete opportuno (io si) che si faccia pervenire
l'appello agli intellettuali, universitari, artisti della città e di
savona, laspezia ed imperia???</blockquote>
<blockquote>??bisognerebbe contattare i forum di queste città e
attraverso loro vedere se sono interessati a partecipare alla
costruzione già da ora</blockquote>
<blockquote><br></blockquote>
<blockquote>vi prego di aggiungere altri indirizzi alla l<b>istadi
lavoro</b> qui sotto e di rimandarli almeno a me,che poi li ricompatto
e ve li rimando (p.e: vorrei san benedetto)</blockquote>
<blockquote>scusate se ho dimenticato qualcosa di essenziale (o
non)</blockquote>
<blockquote><br></blockquote>
<blockquote>haidi.gaggio@???, luigipreviati@???,
giac48@???, giuronapo@???, icsge@???,
forumgenova@???, sanitari_FSG@???,
civardi@???, Rocca@???,
rentiretecontrog8@???, r_esistenze_precarie@???,
d_lucchetti@???, f.martone@???, cszapata@???,
alioti@???, acroamaticmarco@???, sggenova@???,
sajared1@???, elisabettafilippi1@???,
prcbianchini@???</blockquote>
<blockquote><br></blockquote>
<blockquote><br></blockquote>
<blockquote><font size="+2" color="#000000"><br>
<br>
</font></blockquote>
<blockquote><font size="+2" color="#000000">Documento in occasione del
dibattito sulla "missione" Italiana&nbsp; in IraK<br>
<br>
Dopo l'ingiustificata&nbsp; aggressione&nbsp; all¹Afghanistan e
nonostante u<br>
a opposizione<br>
globale, la più numerosa mai vista nella storia, contro la guerra
preventiva<br>
&nbsp;all¹Iraq, le oligarchie del mondo hanno portato avanti il loro
progetto<br>
di attaccare e occupare anche quel paese, utilizzando pretesti falsi
per<br>
loro stessa<br>
ammissione.<br>
Attualmente, a sei mesi dalla cosidetta "fine" della guerra,
si assiste<br>
ad una persistente e crescente presenza delle truppe di aggressione e
si<br>
prospetta una loro indefinita permanenza&nbsp; in Iraq.<br>
La società irachena&nbsp; ha subito il regime<br>
brutale, negatore di ogni diritto<br>
democratico, di Sadam Hussein,colpevole tra l¹altro di una criminale
repressione<br>
nei confronti dei Curdi. Sotto quel regime esistevano comunque
laicità,<br>
lavoro, scuole, strutture civili e sanitarie. La guerra le ha<br>
istrutte,<br>
come ha distrutto&nbsp; MIGLIAI DI vite umane.<br>
Sei mesi dopo la "fine" della guerra la incapacità degli
occupanti di garantire<br>
la sicurezza personale e le libertà essenziali è manifesta
altrettanto quanto<br>
è manifesto il fatto che la occupazion<br>
&nbsp;è un ostacolo allo sviluppo di una<br>
vita civile , legata a condizioni di pace, alla possibilità di
attività<br>
produttive e commerciali.<br>
Inoltre, mentre la realtà dell'occupazione militare&nbsp; provoca
come risposta<br>
azioni di resistenza armata da parte de<br>
&nbsp;cittadini,fa anche lievitare i<br>
piani criminali di un&nbsp; terrorismo&nbsp; che si abbatte su
obiettivi civili oscurando<br>
la legittima resistenza alla occupazione di tutti i popoli attaccati
ed</font></blockquote>
<blockquote><font size="+2" color="#000000">occupati .<br>
Queste azioni&nbsp; terroristiche, introducono logiche di<br>
elega, prepotenza<br>
e simbolismi non diversi da quelli rappresentati e sostenuti dalla
politica<br>
di aggressione degli¹USA e del neoliberismo che ne è la base.<br>
E' su queste azioni che si focalizzano i messaggi dei media in tutto
il<br>
mondo, per soffocare<br>
la voce di milioni di cittadine e cittadini&nbsp; che&nbsp; in<br>
tutte le piazze del mondo hanno denunciato la falsità delle
motivazionicon<br>
cui si voleva giustificare la guerra preventiva, ne&nbsp; hanno
denunciato le<br>
incalcolabili conseguenze ,chiarendo le connesio<br>
i fra l'attacco all'Iraq<br>
e le guerre economiche che il neoliberismo porta avanti per realizzare
il<br>
suo controllo sull'intero pianeta. Esse ed essi vengono addiritura
accusati<br>
per questo di connivenza con il terrorismo: in tutto il mondo
occidentale<br>
<br>
si sono riproposte leggi che criminalizzano preventivamente la libertà
di<br>
espressione.<br>
Nell¹esprimere&nbsp; opposizione alla guerra il movimento si è
fatto voce collettiva<br>
per chi in Iraq voce non aveva.<br>
Adesso che la guerra continua in occupazione arma<br>
a, che le vittime si contano<br>
ogni giorno e ancor più quando queste ci toccano da vicino, e mentre
si<br>
moltiplicano gli attentati&nbsp; dei terroristi in tutto il mondo, il
movimento<br>
&nbsp;si assume ancora alcuni compiti. Crediamo necessario lavorare in
tutto<br>
<br>
l mondo, e quindi in ogni luogo, per dare voce alle richieste di
autodeterminazione<br>
dei popoli occupati.<br>
&nbsp;Perché agli iracheni sia permesso di lavorare alla
riaggregazione sociale<br>
intorno alla soluzione dei problemi primari causati dalla guerra,
ed<br>
ntorno<br>
ad una ipotesi di governo che può generarsi solo dall¹interno
della società.<br>
Sei mesi per imporre la democrazia hanno prodotto militarizzazione,
fame,<br>
disgregazione sociale, e morte quotidiana.&nbsp; dell¹Iraq.<br>
Perché in ciascuno dei paesi che ha<br>
no mandato truppe in Iraq,o che stanno<br>
per mandarle o per riconfermare le missioni militari, si faccia
sentire<br>
l¹opinione delle cittadine e dei cittadini di ogni paese, che
sappiamo fortemente<br>
avversa&nbsp; alla partecipazione a questa occupazione milita<br>
e.<br>
Continuiamo a denunciare le violazioni del diritto internazionale come
sancito<br>
dalla carta dell¹ONU, del tribunale contro i crimini di guerra,
della convenzione<br>
di Ginevra, del Tribunale dell'Aya, e lavoriamo con questi strumenti
di<br>
legalità per<br>
far si che si processino amministrazioni, governi e leaders<br>
che hanno promosso la guerra e mantengono la occupazione, per tuti i
crimini<br>
che hanno commesso e continuano a commettere.<br>
Continuiamo a costruire legami concreti con la società civile
irac</font></blockquote>
<blockquote><font size="+2" color="#000000">ena,<br>
come anche degli altri paesi occupati, Palestina, Afghanistan e
Kurdistan,<br>
per funzionare come cassa di risonanza per la loro voce.<br>
&nbsp;Che la voce dei popoli che resistono per costruire il loro
presente ed<br>
il loro futuro sia alta e chiaramente d<br>
stinguibile dal rumore assordante<br>
delle armi.<br>
Quindi saremo presenti in ogni paese a chiedere che cessi la
occupazione<br>
dell¹Iraq, che siano ritirate subito tutte le truppe, che sia
affidata ad<br>
organizzazioni internazionali indipendenti la fattiva s<br>
lidarietà diretta<br>
alle emergenze, mentre si ristrutturano le forme del consenso e della
autodeterminazione,<br>
possibili solamente in un paese liberato. Che siano lasciate agli
iracheni<br>
le loro risorse e a ciascuno sia data la compensazione per i crimi<br>
i di<br>
guerra, di occupazione e di embargo subiti dalla popolazione civile.
Che<br>
gli iracheni siano padroni&nbsp; delle proprie risorse e dei rapporti
economici<br>
per provvedere alla ricostruzione.<br>
Come cittadine e cittadini di una Europa che vogliamo solida<br>
e e luogo di<br>
diritti, democrazia e pace e che invece trova la sua identità
primaria come<br>
Europa che si riarma e si blinda, denunciamo e contrasteremo tutti i
processi<br>
di questo riarmo, e la creazione di una fprza armata europea.<br>
Nella circostanza i<br>
&nbsp;cui il parlamento italiano deve decidere se riconfermare<br>
la partecipazione italiana alla occupazione in Iraq, ribadiamo che le
ragioni<br>
per cui le truppe sono andate in Iraq erano falsificate ed
ingiustificabili,<br>
che è dimostrato che ³il pericolo Ir<br>
q² era inesistente e che la ³democrazia²<br>
non si porta con le armi, che il terrorismo&nbsp; si giova della
occupazione</font></blockquote>
<blockquote><font size="+2" color="#000000">e prepara&nbsp; il suo
radicamento nei luoghi occupati, che la occupazione non<br>
ha prodotto nessuno degli esiti conclamati , che sortisce mort<br>
&nbsp;e miseria<br>
, che non ci sono motivi per mantere una presenza in Iraq delle truppe
italiane.<br>
Chiediamo il loro ritiro incondizionato, come pure&nbsp; il ritiro di
tutte le<br>
truppe di occupazione in Iraq. Che l'Iraq sia ridato agli
Iracheni.</font><br>
<font size="+2" color="#000000"></font></blockquote>
<blockquote><font size="+2" color="#000000">FORUM&nbsp; SOCIALE DI
GENOVA</font></blockquote>
<blockquote>--<br>
Paola Manduca</blockquote>
</blockquote>
<div><br></div>

<div>-- <br>
Paola Manduca</div>
</body>
</html>
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