[NuovoLaboratorio] rifiuti nucleari

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Szerző: fuselli
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Tárgy: [NuovoLaboratorio] rifiuti nucleari
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invio il comunicato della Soc. It. di Geologia Ambientale relativo a =
Scanzano Jonico. Al di l=E0 del linguaggio =
tecnico-scientifico,inevitabilmente da " adettiailavori ", mi sembra =
palese la vergognosa inadeguatezza di chi aveva preso tale decisione.






     Societ=E0 Italiana di Geologia Ambientale


      Casella Postale 15244 (00143) ROMA


      Tel. 06.5943344; Fax 06.8845960


      E-mail : info@??? ; Web : www.sigea.org
    =20





Roma, 27 novembre 2003


COMUNICATO DELLA SIGEA INERENTE

IL PREVISTO SITO NAZIONALE PER LO STOCCAGGIO DI RIFIUTI RADIOATTIVI




Premessa

La SIGEA ritiene suo compito esprimere una prima valutazione generale a =
proposito dello smaltimento dei rifiuti radioattivi di II=B0 e III=B0 =
categoria, prendendo lo spunto dalla prevista selezione del sito di =
Scanzano Jonico.

Ci=F2 soprattutto tenendo ben presente l'obbligo per la nostra =
generazione di risolvere un problema, da lei causato, e che se non =
risolto, pu=F2 comportare gravi danni per le prossime.

Una volta deciso di associare nel deposito rifiuti radioattivi di II=B0 =
e III=B0 categoria (questi ultimi ad alta attivit=E0 e lunga vita), il =
ricorso all'isolamento geologico, ovvero il deposito in formazioni =
geologiche profonde, appare una scelta opportuna e perseguibile purch=E9 =
la formazione prescelta risponda a particolari caratteristiche che =
assicurino l'isolamento dei rifiuti rispetto alla biosfera per periodi =
di tempo misurabili su scala geologica. Va da s=E9 che la barriera =
geologica va combinata con quella tecnologica, ossia va adottato il =
criterio delle "barriere multiple".

Le caratteristiche delle formazioni che offrono la massima garanzia per =
il confinamento sono:

a) gli aspetti litologici (permeabilit=E0 molto bassa, buona =
conduttivit=E0 termica, capacit=E0 di autosigillazione delle fratture, =
capacit=E0 notevole di fissazione fisica e chimico-fisica degli elementi =
suscettibili di migrazione, sensibilit=E0 ridotta di queste qualit=E0 a =
fronte di variazioni delle condizioni ambientali);

b) i caratteri strutturali ed ambientali delle stesse formazioni: =
esistenza di adeguati volumi a sufficiente profondit=E0, distribuzione =
sufficientemente omogenea dei caratteri favorevoli delle rocce, =
degradabilit=E0 ridotta, stabilit=E0 geodinamica per lunghi periodi (ad =
esempio, l'area non deve essere soggetta a sollevamento).

Altri fattori che risultano determinanti sono il ruolo delle acque =
sotterranee e quello dei movimenti tettonici. Una formazione priva di =
acqua libera ed idraulicamente isolata offre migliori garanzie di =
confinamento cos=EC come una tendenza alla subsidenza (abbassamento del =
suolo), che lentamente allontana il deposito dalla biosfera, favorisce =
lo stato di isolamento e di integrit=E0.

Ai fini della selezione e della accettabilit=E0 delle formazioni vanno =
quindi tenuti in conto:=20

a) la tettonica (vaste aree del territorio italiano sono escluse a =
priori);=20

b) l'omogeneit=E0 (costanza delle caratteristiche costitutive fisiche e =
chimico-fisiche della formazione);=20

c) la geometria (adeguati spessore e profondit=E0 della formazione).=20

La sismicit=E0 non rappresenta un criterio decisivo di esclusione, =
comunque il rischio sismico dipende dalla posizione e distanza del sito =
dalle strutture geologiche che generano sismi.


Considerazioni sul sito di Scanzano Jonico

Fatte le premesse citate inerenti i requisiti minimi di un sito idoneo, =
il sito di Scanzano presenterebbe in teoria i caratteri attesi per un =
confinamento geologico idoneo.

Infatti il deposito verrebbe realizzato in una formazione salina =
(salgemma), sottostante una copertura di argille dello spessore di varie =
centinaia di metri.

In particolare, facendo affidamento alla letteratura scientifica, i =
livelli salini di Scanzano, di et=E0 messiniana, sono inglobati in =
sedimenti alloctoni. La deposizione di tali corpi =E8 presumibilmente =
avvenuta pi=F9 ad ovest rispetto alla posizione attualmente occupata. I =
livelli salini si presentano a partire da una quota di circa -700 m, al =
di sotto di una sequenza argillosa plio-pleistocenica di circa 500 m e =
di un complesso di argille marnose del Pliocene superiore potenti 165 m. =
I depositi alluvionali superficiali sono spessi circa 60 m. La catena =
appenninica a falde di ricoprimento si accavalla sulla piattaforma =
carbonatica apula, che affiora sulle Murge: il fronte pi=F9 avanzato =
delle falde di ricoprimento reca sul dorso i depositi miocenici di =
salgemma di Scanzano


Peraltro la SIGEA esprime alcune perplessit=E0 sulle modalit=E0 di =
individuazione dell'area di Scanzano Jonico come sede per la discarica =
unica nazionale di rifiuti radioattivi.

Le perplessit=E0 della SIGEA possono sintetizzarsi nei seguenti 5 punti.


1.Per quanto concerne la ricostruzione delle successioni stratigrafiche =
presenti nel sottosuolo, =E8 noto che i 700 metri di argilla che coprono =
i banchi di salgemma sono interrotti da lenti e strati di sabbie, =
permeabili e quindi sede di potenziali falde acquifere, con evidente =
possibilit=E0 di circolazione delle acque di falda.

E' noto il ruolo della circolazione idrica sotterranea nel rimobilizzare =
i radionuclidi, per cui acque cariche di tali sostanze potrebbero, anche =
in tempi molto lunghi, affiorare in superficie e contaminare la =
biosfera.=20

2.Le stesse argille si presentano disturbate da faglie e da altri =
fenomeni d'origine tettonica e pertanto tettonizzate, disarticolate, =
come d'altra parte =E8 ovvio per un'area che registra dei tassi di =
sollevamento medi di alcuni millimetri/anno. Infatti l'area del =
Metapontino =E8 attraversata da un disturbo tettonico di importanza =
regionale.

La disarticolazione delle argille rappresenta un aspetto negativo nei =
confronti dell'isolamento dei rifiuti, in quanto le discontinuit=E0 =
tettoniche ( oltre a quelle derivanti dalla presenza delle citate =
sabbie) di norma costituiscono vie preferenziali di circolazione idrica =
sotterranea. La stessa continuit=E0 dei banchi di salgemma potrebbe =
risultare compromessa a causa delle deformazioni citate, per cui =
diventerebbe illusorio confinare la massa dei rifiuti in corpi rocciosi =
non pi=F9 integri.=20

3.Circa la sismicit=E0, l'area di Scanzano Jonico =E8 inserita, =
dall'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 =
marzo 2003, nell'elenco dei Comuni sismici appartenenti alla Zona 3, che =
corrisponde secondo la vecchia classificazione sismica alla Terza =
Categoria, e da ultimo riclassificata come Zona 2 dalla Regione =
Basilicata.=20

Come si =E8 detto, la sismicit=E0 non rappresenta da sola un criterio =
decisivo di esclusione per un deposito di rifiuti radioattivi, ma =
combinata ad altri aspetti potrebbe contribuire a rendere il sito non =
idoneo.

4.E' opportuno inoltre considerare le possibili interazioni che le acque =
superficiali potrebbero avere con l'accesso alla zona di stoccaggio in =
quanto l' area, localizzata vicino al fiume Cavone, =E8 stata soggetta =
nel recente passato ad alluvioni.=20

5.Tutti i geologi sanno che i siti potenzialmente idonei al confinamento =
definitivo dei rifiuti sono numerosi in Italia; a parte le formazioni =
argillose e saline, anche le rocce cristalline e in particolare i =
graniti, tutte in grado di assicurare la funzione di barriera idraulica =
e di barriera geochimica. Numerose situazioni favorevoli si trovano in =
aree marginali, interne, disabitate.

I proponenti il sito di Scanzano Jonico non hanno spiegato perch=E9 tra =
tante possibili soluzioni hanno selezionato quello di Scanzano, luogo =
densamente abitato e sede di attivit=E0 agricola avanzata e =
turistico-balneare.


Conclusioni

Appare cos=EC opportuno per il proponente sospendere la decisione, non =
solo per quanto riguarda Scanzano Jonico, per seguire un metodo di =
lavoro efficace allo scopo, che pu=F2 essere nelle grandi linee il =
seguente:

- eseguire preliminari approfondite indagini geognostiche essenzialmente =
tese a togliere ogni incertezza relativa alla reale situazione tettonica =
dell'area, all'omogeneit=E0 delle caratteristiche dei litotipi presenti =
ed alla geometria tridimensionale delle formazioni in sito; tenendo =
comunque sempre in conto le possibilit=E0 evolutive di qualsiasi =
fenomeno legato direttamente od indirettamente alla complessa genesi =
geologica dell'intera zona nei prossimi centomila anni;

- svolgere un'approfondita analisi comparata fra i possibili siti =
nazionali caratterizzati da situazioni geologiche favorevoli a questo =
tipo di deposito ma che risultino attentamente investigate ;

- adottare una necessaria, trasparente consultazione con la comunit=E0 =
scientifica e tecnica (Universit=E0, ENEA, CNR, ecc.), che sicuramente =
possiede informazioni al riguardo, forse molto pi=F9 consistenti di =
quanto non si pensi;

- eseguire una adeguata valutazione della situazione socio - economica =
di tutti i siti analizzati, intendendo con ci=F2 una ben precisa e =
chiara valutazione della realt=E0 antropica presente in superficie;

- ottenere una inequivocabile chiarezza d'esposizione dei dati raccolti.


Si =E8 infine del parere che, data la complessit=E0 delle problematiche =
da affrontare ed i tempi lunghi che dovranno essere previsti per la =
funzionalit=E0 del deposito, l'indagine conoscitiva richieder=E0 =
inevitabilmente adeguati tempi d'attuazione.=20

D'altra parte la complessit=E0 dell'indagine e conseguentemente la =
lunghezza dei tempi per la sua realizzazione e per l'interpretazione dei =
dati che ne scaturiranno, andranno successivamente a tutto vantaggio =
della qualit=E0 e della durata della progettazione relativa alle opere =
necessarie per la funzionalit=E0 del deposito.

IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA SIGEA

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      <P>Tel. 06.5943344; Fax 06.8845960</P><B>
      <P></B>E-mail : info@???<B> ; </B>Web :=20
  www.sigea.org</P></FONT></TD></TR></TBODY></TABLE></CENTER>
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<P align=3Dright>Roma, 27 novembre 2003</P>
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<P align=3Dcenter>COMUNICATO DELLA SIGEA INERENTE</P>
<P align=3Dcenter>IL PREVISTO SITO NAZIONALE PER LO STOCCAGGIO DI =
RIFIUTI=20
RADIOATTIVI</P>
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<P align=3Djustify>&nbsp;</P><I>
<P align=3Djustify>Premessa</P></I>
<P align=3Djustify>La SIGEA ritiene suo compito esprimere una prima =
valutazione=20
generale a proposito dello smaltimento dei rifiuti radioattivi di II=B0 =
e III=B0=20
categoria, prendendo lo spunto dalla prevista selezione del sito di =
Scanzano=20
Jonico.</P>
<P align=3Djustify>Ci=F2 soprattutto tenendo ben presente l=92obbligo =
per la nostra=20
generazione di risolvere un problema, da lei causato, e che se non =
risolto, pu=F2=20
comportare gravi danni per le prossime.</P>
<P align=3Djustify>Una volta deciso di associare nel deposito rifiuti =
radioattivi=20
di II=B0 e III=B0 categoria (questi ultimi ad alta attivit=E0 e lunga =
vita), il=20
ricorso all=92<I>isolamento geologico</I>, ovvero il deposito in =
formazioni=20
geologiche profonde, <I></I>appare una scelta opportuna e perseguibile =
purch=E9 la=20
formazione prescelta risponda a particolari caratteristiche che =
assicurino=20
l=92isolamento dei rifiuti rispetto alla biosfera per periodi di tempo =
misurabili=20
su scala geologica. Va da s=E9 che la barriera geologica va combinata =
con quella=20
tecnologica, ossia va adottato il criterio delle "barriere =
multiple".</P>
<P align=3Djustify>Le caratteristiche delle formazioni che offrono la =
massima=20
garanzia per il confinamento sono:</P>
<P align=3Djustify>a) gli aspetti litologici (permeabilit=E0 molto =
bassa, buona=20
conduttivit=E0 termica, capacit=E0 di autosigillazione delle fratture, =
capacit=E0=20
notevole di fissazione fisica e chimico-fisica degli elementi =
suscettibili di=20
migrazione, sensibilit=E0 ridotta di queste qualit=E0 a fronte di =
variazioni delle=20
condizioni ambientali);</P>
<P align=3Djustify>b) i caratteri strutturali ed ambientali delle stesse =


formazioni: esistenza di adeguati volumi a sufficiente profondit=E0, =
distribuzione=20
sufficientemente omogenea dei caratteri favorevoli delle rocce, =
degradabilit=E0=20
ridotta, stabilit=E0 geodinamica per lunghi periodi (ad esempio, =
l=92area non deve=20
essere soggetta a sollevamento).</P>
<P align=3Djustify>Altri fattori che risultano determinanti sono il =
ruolo delle=20
acque sotterranee e quello dei movimenti tettonici. Una formazione priva =
di=20
acqua libera ed idraulicamente isolata offre migliori garanzie di =
confinamento=20
cos=EC come una tendenza alla subsidenza (abbassamento del suolo), che =
lentamente=20
allontana il deposito dalla biosfera, favorisce lo stato di isolamento e =
di=20
integrit=E0.</P>
<P align=3Djustify>Ai fini della selezione e della accettabilit=E0 delle =
formazioni=20
vanno quindi tenuti in conto: </P>
<P align=3Djustify>a) la tettonica (vaste aree del territorio italiano =
sono=20
escluse a priori); </P>
<P align=3Djustify>b) l'omogeneit=E0 (costanza delle caratteristiche =
costitutive=20
fisiche e chimico-fisiche della formazione); </P>
<P align=3Djustify>c) la geometria (adeguati spessore e profondit=E0 =
della=20
formazione). </P>
<P align=3Djustify>La sismicit=E0 non rappresenta un criterio decisivo =
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esclusione, comunque il rischio sismico dipende dalla posizione e =
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<P align=3Djustify>Fatte le premesse citate inerenti i requisiti minimi =
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idoneo, il sito di Scanzano presenterebbe in teoria i caratteri attesi =
per un=20
confinamento geologico idoneo.</P>
<P align=3Djustify>Infatti il deposito verrebbe realizzato in una =
formazione=20
salina (salgemma), sottostante una copertura di argille dello spessore =
di varie=20
centinaia di metri.</P>
<P align=3Djustify>In particolare, facendo affidamento alla letteratura=20
scientifica, i livelli salini di Scanzano, di et=E0 messiniana, sono =
inglobati in=20
sedimenti alloctoni. La deposizione di tali corpi =E8 presumibilmente =
avvenuta pi=F9=20
ad ovest rispetto alla posizione attualmente occupata. I livelli salini =
si=20
presentano a partire da una quota di circa =96700 m, al di sotto di una =
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argillosa plio-pleistocenica di circa 500 m e di un complesso di argille =
marnose=20
del Pliocene superiore potenti 165 m. I depositi alluvionali =
superficiali sono=20
spessi circa 60 m. La catena appenninica a falde di ricoprimento si =
accavalla=20
sulla piattaforma carbonatica apula, che affiora sulle Murge: il fronte =
pi=F9=20
avanzato delle falde di ricoprimento reca sul dorso i depositi miocenici =
di=20
salgemma di Scanzano</P>
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individuazione dell=92area di Scanzano Jonico come sede per la discarica =
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nazionale di rifiuti radioattivi.</P>
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nei seguenti 5=20
punti.</P>
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<P align=3Djustify>1</B>.Per quanto concerne la ricostruzione delle =
successioni=20
stratigrafiche presenti nel sottosuolo, =E8 noto che i 700 metri di =
argilla che=20
coprono i banchi di salgemma sono interrotti da lenti e strati di =
sabbie,=20
permeabili e quindi sede di potenziali falde acquifere, con evidente =
possibilit=E0=20
di circolazione delle acque di falda.</P>
<P align=3Djustify>E=92 noto il ruolo della circolazione idrica =
sotterranea nel=20
rimobilizzare i radionuclidi, per cui acque cariche di tali sostanze =
potrebbero,=20
anche in tempi molto lunghi, affiorare in superficie e contaminare la =
biosfera.=20
</P><B>
<P align=3Djustify>2</B>.Le stesse argille si presentano disturbate da =
faglie e da=20
altri fenomeni d'origine tettonica e pertanto tettonizzate, =
disarticolate, come=20
d=92altra parte =E8 ovvio per un=92area che registra dei tassi di =
sollevamento medi di=20
alcuni millimetri/anno. Infatti l=92area del Metapontino =E8 =
attraversata da un=20
disturbo tettonico di importanza regionale.</P>
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dell=92isolamento dei rifiuti, in quanto le discontinuit=E0 tettoniche ( =
oltre a=20
quelle derivanti dalla presenza delle citate sabbie) di norma =
costituiscono vie=20
preferenziali di circolazione idrica sotterranea. La stessa continuit=E0 =
dei=20
banchi di salgemma potrebbe risultare compromessa a causa delle =
deformazioni=20
citate, per cui diventerebbe illusorio confinare la massa dei rifiuti in =
corpi=20
rocciosi non pi=F9 integri. </P><B>
<P align=3Djustify>3</B>.Circa la sismicit=E0, l=92area di Scanzano =
Jonico =E8 inserita,=20
dall=92Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del =
20 marzo=20
2003, nell=92elenco dei Comuni sismici appartenenti alla Zona 3, che =
corrisponde=20
secondo la vecchia classificazione sismica alla Terza Categoria, e da =
ultimo=20
riclassificata come Zona 2 dalla Regione Basilicata. </P>
<P align=3Djustify>Come si =E8 detto, la sismicit=E0 non =
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sito non=20
idoneo.</P><B>
<P align=3Djustify>4</B>.E=92 opportuno inoltre considerare le possibili =
interazioni=20
che le acque superficiali potrebbero avere con l=92accesso alla zona di =
stoccaggio=20
in quanto l' area, localizzata vicino al fiume Cavone, =E8 stata =
soggetta nel=20
recente passato ad alluvioni. </P><B>
<P align=3Djustify>5.</B>Tutti i geologi sanno che i siti potenzialmente =
idonei al=20
confinamento definitivo dei rifiuti sono numerosi in Italia; a parte le=20
formazioni argillose e saline, anche le rocce cristalline e in =
particolare i=20
graniti, tutte in grado di assicurare la funzione di barriera idraulica =
e di=20
barriera geochimica. Numerose situazioni favorevoli si trovano in aree=20
marginali, interne, disabitate.</P>
<P align=3Djustify>I proponenti il sito di Scanzano Jonico non hanno =
spiegato=20
perch=E9 tra tante possibili soluzioni hanno selezionato quello di =
Scanzano, luogo=20
densamente abitato e sede di attivit=E0 agricola avanzata e=20
turistico-balneare.</P>
<P align=3Djustify></P><I>
<P align=3Djustify>Conclusioni</P></I>
<P align=3Djustify>Appare cos=EC opportuno per il proponente sospendere =
la=20
decisione, non solo per quanto riguarda Scanzano Jonico, per seguire un =
metodo=20
di lavoro efficace allo scopo, che pu=F2 essere nelle grandi linee il=20
seguente:</P>
<P align=3Djustify>- eseguire preliminari approfondite indagini =
geognostiche=20
essenzialmente tese a togliere ogni incertezza relativa alla reale =
situazione=20
tettonica dell=92area, all=92omogeneit=E0 delle caratteristiche dei =
litotipi presenti=20
ed alla geometria tridimensionale delle formazioni in sito; tenendo =
comunque=20
sempre in conto le possibilit=E0 evolutive di qualsiasi fenomeno legato=20
direttamente od indirettamente alla complessa genesi geologica =
dell=92intera zona=20
nei prossimi centomila anni;</P>
<P align=3Djustify>- svolgere un=92approfondita analisi comparata fra i =
possibili=20
siti nazionali caratterizzati da situazioni geologiche favorevoli a =
questo tipo=20
di deposito ma che risultino attentamente investigate ;</P>
<P align=3Djustify>- adottare una necessaria, trasparente consultazione =
con la=20
comunit=E0 scientifica e tecnica (Universit=E0, ENEA, CNR, ecc.), che =
sicuramente=20
possiede informazioni al riguardo, forse molto pi=F9 consistenti di =
quanto non si=20
pensi;</P>
<P align=3Djustify>- eseguire una adeguata valutazione della situazione =
socio =96=20
economica di tutti i siti analizzati, intendendo con ci=F2 una ben =
precisa e=20
chiara valutazione della realt=E0 antropica presente in superficie;</P>
<P>- ottenere una inequivocabile chiarezza d=92esposizione dei dati =
raccolti.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Si =E8 infine del parere che, data la complessit=E0 =
delle=20
problematiche da affrontare ed i tempi lunghi che dovranno essere =
previsti per=20
la funzionalit=E0 del deposito, l=92indagine conoscitiva richieder=E0 =
inevitabilmente=20
adeguati tempi d=92attuazione. </P>
<P align=3Djustify>D=92altra parte la complessit=E0 dell=92indagine e =
conseguentemente=20
la lunghezza dei tempi per la sua realizzazione e per =
l=92interpretazione dei dati=20
che ne scaturiranno, andranno successivamente a tutto vantaggio della =
qualit=E0 e=20
della durata della progettazione relativa alle opere necessarie per la=20
funzionalit=E0 del deposito.</P>
<P>IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA =
SIGEA</P></FONT></FONT></DIV></BODY></HTML>

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