[NuovoLaboratorio] Bolzaneto, pentito inguaia generale. Pres…

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dal Lavoro Repubblica

BOLZANETO, 6 NUOVI INDAGATI. PENTITO INGUAIA UN GENERALE

G8, le dichiarazioni di alcuni agenti riaprono le indagini. Presto
interrogato Castelli?

Prima quando erano solo i no global e qualche giornalista a denunciare le
violenze avvenute durante il G8 nella caserma di Bolzaneto, c'era chi
sfacciatamente parlava di una "menzogna collettiva" studiata a tavolino per
gettare discredito alle forze dell'ordine. Come se le dite spezzate, i
lacrimogeni nelle celle, i calci, i pugni, gli insulti e le umiliazioni, se
le fossero sognate tutti e 300 i fermati in un'orribile notte di luglio. Ma
adesso, adesso che anche gli uomini della polizia penitenziaria di sono
resi protagonisti delle prime - drammatiche - ammisioni davanti ai
magistrati, il quadro dell'inchiesta cambia clamorosamente. E dalla Procura
di Genova che gia' dichiarato chiuse le indagini preliminari, partono
nuovi avvisi di garanzia. Nei giorni scorsi una mezza decina di persone e'
stata inserita nel registro degli indagati: tra di loro insieme ad alcuni
agenti dei GOM (Grupo scelto di agenti di custodia) ci sarebbe un generale
del Dipartimento amministrazione penitenziaria che sara' interrogato nei
prossim igiorni, mentre un altro alto ufficiale e' stato sentito la
settimana passata ma nelel vesti di persona informata dei fatti. Fino ad
oggi l'attenzione del pm era concentrata sui funzionari della questura che
nei giorni del vertice avevano la respnsabilita' di gestire il "centro di
temporanea detenzione" allestito in Valpolcevera, e naturalmente su quegli
agenti, carabinieri, guardie carcerarie coinvolti nei singoli episodi: ora
la Procura vuole salire nel livello gerarchico. Ma soprattuto accertare le
responsabilita' dei vertici della poplizia penitenziaria che dopo le
confessioni dei suoi stessi uomini e' finita pesantemente sotto accusa.
Nelle passate settimane, al termine delle indagini ufficiali, alcuni
"pentiti" avevano chiesto di essere interrogati; dopo i loro racocnti, dopo
le loro ammissioni, l'inchiesta e' riaprtita e minaccia scenari
soprendenti, inquietanti. E' per questo motivo che in Procura appare
scontata una prossima convocazione anche di Antonio Sabella, allora al
vertice del Dap e oggi tornato afare il magistato in Toscana. Il generale
indagato era molto vicino a Sabella, che per la verita' a Bolzaneto
trascorse un periodo relativamente breve. Il ministro alla Giustiza,
Roberto Castelli, fu un altro che, anche se rapidamente, passo' per la
caserma: in tempi recenti, con una punta polemica,, avevasottolineato come
nessun magistrato genovese lo avesse voluto ascoltare. Probabilmente i pm
colmeranno presto questa lacuna.

MASSIMO CALANDRI