Lähettäjä: Errata Päiväys: Aihe: [Badgirlz-list] le donne afhgane nel processo politico
> >Care tutte, > >ho ricevuto da Palwasha Hassan che ricorderete per
> la sua presenza alla
> >nostra conferenza di Marina di Massa, il documento
> che vi invio, tradotto
> >da Giulia Franchi. Si tratta della relazione sulle
> donne nel processo
> >politico afghano,che Palwasha ha presentato alla
> delegazione del Consiglio
> >di Sicurezza delle Nazioni Unite il 6 Novembre
> 2004, Palwasha Hassan è
> >coordinatrice dell'associazione Diritti e
> Democrazia.
> >Un abbraccio
> >Luisa Morgantini
> >
> >Presentato da Palwasha Hassan,
> >Coordinatrice di Rights and Democracy,
> >al Security Council Mission in Afghanistan il 6
> Novembre 2004
> >
> >Le donne afghane nei processi politici
> >
> >Gentili Eccellenze,
> >
> >l'accordo di Bonn rappresenta una pietra miliare
> nella vita politica
> >dell'Afghanistan. E' stata la prima volta che la
> partecipazione delle donne
> >afghane alle negoziazioni di pace é stata anche
> solo presa in
> >considerazione. L'istituzione del Ministry for
> Women' s Affairs e la nomina
> >dello State Minister on Women sono meccanismi
> istituzionali positivi per la
> >creazione a livello nazionale di un contesto
> sensibile alle politiche di
> >genere.
> >Nel Marzo del 2003 l'Afghanistan ha sottoscritto La
> CEDAW, cioé la
> >Convenzione sull'Eliminazione di tutte le Forme di
> Discriminazione contro
> >le Donne., ed in questo preciso momento la nazione
> afghana si sta
> >preparando alla elaborazione di una nuova
> costituzione alle prime elezioni
> >democratiche nel paese.
> >Tuttavia, dall'Accordo di Bonn alla Costituzione, é
> possibile interrogarsi
> >sul grado di interiorizzazione e di appartenenza a
> questo processo delle
> >persone, ed in particolare delle donne in
> Afghanistan. Gli afghani sono
> >stati sottoposti ad una pressione tremenda per
> poter assimilare i
> >cambiamenti e gestirli nella loro quotidianità. Una
> grande maggioranza
> >delle donne vive in zone rurali del paese, dove si
> confrontano ogni giorno
> >con le conseguenze di più di tre anni di siccità,
> con la minaccia delle
> >mine, con la pressoché totale assenza dei più
> elementari servizi sanitari
> >e con la minaccia quotidiana degli scontri armati.
> >I bisogni e le preoccupazioni delle donne afghane
> sono complessi e
> >dipendono, tra i vari fattori, dalla loro
> appartenenza etnica, dalla loro
> >condizione sociale, dalla posizione geoografica
> delle loro abitazioni.
> >Nello stesso tempo pero' le donne del Nord e del
> Sud del paese hanno una
> >cosa in comune che é l'insicurezza. Tutte le donne
> che vivono nel Sud o ad
> >Est del paese fanno esperienza quotidianamente di
> una guerra continuata, e
> >delle ripercussioni del soppresso regime dei
> Talebani. Le donne che vivono
> >nelle regioni settentrionali e occidentali
> dell'Afghanistan vivono
> >quotidianamente la presenza di milizie armate e dei
> signori della guerra,
> >che minacciano la vita delle donne e la loro
> libertà di lavorare e di
> >muoversi.
> >Gli afghani sono disillusi dal processo politico in
> atto. Questo sentimento
> >é altresi' amplificato dal fallimento della Loya
> Jirga nel 2001. La
> >popolazione ha bisogno di tempo per essere
> veramente coinvolta appieno nei
> >processi politici. Inoltre, per far si che questo
> avvenga, é necessario che
> >si sviluppi fiducia reciproca tra la popolazione e
> le autorità. La cultura
> >di dominazione maschile fondata sulla
> valorizzazione della castità e della
> >integrità femminile limita un partecipazione
> politica aperta della donne.
> >Come donna afghana, appartenente ad una minoranza
> di donne colte che hanno
> >avuto accesso alle informazioni ed hanno avuto
> l'opportunità di lavorare ed
> >entrare in contatto con le organizzazioni di base
> delle donne afghane, mi
> >sento privilegiata di poter parlare con voi delle
> preoccupazioni, delle
> >paure e dei bisogni delle donne afghane. Le
> questioni e le raccomandazioni
> >che faro' emergere si fondano su discussioni e
> scambi avuti con i gruppi
> >per la promozione dei diritti delle donne afghane
> nell'ambito dei processi
> >politici:
> >
> >Necessità di aumentare la sicurezza
> >
> >Una donna della città di Herat mi ha detto: "fino a
> quando ci saranno
> >banditi armati in giro nessuna persona imparziale e
> schierata a difesa
> >della pace potrà presentarsi alle elezioni. E la
> cosa peggiore é che
> >nessuno potrà neppre votare per una persona
> meritevole o per un leader".
> >(HRRAC)
> >
> >La sicurezza é il prerequisito per il
> coinvolgimento di donne e uomini nei
> >processi politici. In Afghanistan, con il clima
> politico attuale, solo
> >l'istituzione di un sistema di sicurezza
> appropriato determinerà la
> >partecipazione o meno delle donne alla Loya Jirga
> ed agli altri processi
> >politici.
> >Conflitti continui lungo le zone di confine con il
> Pakistan, abusi
> >sessuali, attacchi delle fazioni combattenti contro
> i civili,
> >bombardamenti, mine, prostituzione forzata ed
> editti discriminatori nei
> >confronti di donne e bambine ad Herat, come
> altrove, continuano a
> >minacciare la libertà di movimento delle donne, la
> loro lobertà di
> >associazione e di espressione.
> >Le donne non si sentono sicure nella loro
> quotidianità, e questo riguarda
> >tutte le donne, le donne nel governo, nelle
> scuole... e cosi' via. Scuole
> >incendiate nella provincia di Logar, le minacce
> Talebane nei confronti
> >delle donne che lavorano presso organizzazioni
> internazionali e gli abusi
> >dei signori della guerra nell'ambito di autorità
> ufficiali o non ufficiali
> >nel Nord e nell'Ovest del paese - ebbene queste
> sono alcuni dei numerosi
> >fattori che fungono da deterrente alle emergenti
> opportunità per le donne.
> >Permettetemi di entrare nel merito del caso
> specifico di una donna,
> >rappresentante di MOWA nella provincia di Logar,
> che é stata sottoposta a
> >minacce a causa del suo ruolo all'interno del
> Ministero per le Donne:
> >
> >"...cominciarono a girare voci a Kabul sullo stupro
> di gruppo di una
> >rappresentante di MOWA e di altre tre espatriate,
> che sono state stuprate
> >da più uomini e poi fatte a pezzi. Il caso é stato
> seguito sia dalle
> >Nazioni Unite sia dall'autorità di governo. Non c'é
> stata conferma del
> >ritrovamento, tuttavia pochi giorni dopo l'autorità
> di Logar ha inviato un
> >messaggio di conferma che minacce di morte erano
> state fatte a
> >rappresentanti di MOWA da parte diHizb-e-Islamo e
> dei Talebani".
> >
> >Vorrei inoltre riportare due casi che dimostrano i
> livelli di impunità e
> >corruzione che regnano in Afghanistan, come
> conseguenza dell'aver posto
> >abusatori di diritti umani e signori della guerra
> in posizioni di potere:
> >
> >"Questa é la storia di una ragazza di 20 anni a
> Faizabad. Il comandante
> >locale si é fatto insistente nell'obbligare la
> donna e la sua famiglia ad
> >accettare le sue proposte di matrimonio. Egli ha
> minacciato di uccidere il
> >padre della ragazza, ed infine ha fatto in modo che
> un suo amico nell'
> >Istituto Giudiziario incriminasse la ragazza per un
> crimine che non ha mai
> >commesso. Sulla base della posizione ufficiale del
> comandante, e della sua
> >influenza, la ragazza ha ritenuto che non avrebbe
> avuto alcuna possibilità
> >di essere giudicata da un tribunale onesto ed
> imparziale, e quindi ha
> >deciso di fuggire e lasciare la provincia. Ancora
> oggi non sappiamo se lei
> >é salva nella sua casa o se é rifugiata altrove."
> >
> >La seconda storia riguarda una giovane donna di
> Badakhshan che voleva
> >diventare un'insegnante.
> >
> >"La ragazza fece domanda per una posizione di
> insegnante, e le fu chiesto
> >dalla persona in carica presso il Ministero
> dell'Educazione di fornirgli
> >dei favori sessuali. Quando lei denuncio' alla
> polizia il fatto, le fu
> >chiesto di aiutare la polizia ad arrestarlo,
> essendo presente al momento
> >dell'arresto. Dopo l'arresto l'uomo fu inviato a
> Kabul dove, grazie alle
> >sue conoscenze politiche non fu sottoposto a
> giudizio e fu scarcerato.
> >Ancora oggi la vita di questa ragazza é
> quotidianamente minacciata dagli
> >amici dell'uomo".
> >
> >La Costituzione
> >
> >"La nuova costituzione ci garantirà uguaglianza di
> diritti". Questa é la
> >speranza di tutte le giovani donne che vengono a
> scuola di alfabetizzazione
> >presso l' ECW, una associazione di donne in uno dei
> 12 distretti di Kabul.
> >Le donne afghane sono piene di speranza e songnano
> pace, sicurezza e
> >sviluppo per se stesse, per i loro figli e le loro
> famiglie. Per fare in
> >modo che questo si realizzi é necessario che:
> >
> >la nuova costituzione sia la legge suprema del
> paese e che venga istituita
> >una corte costituzionale con il potere
> giudiziario di recensione. Questa
> >corte dovrebbe avere il potere di garantire
> sicurezza e rispetto dei più
> >basilari diritti fondamentali. Il principio di
> soluzione pubblica dovrebbe
> >essere attuato in contesti di interesse generale.
> Le decisioni della corte
> >dovrebbero essere vincolanti per tutte le autorità
> dello Stato.
> >la nuova costituzione sia basata sul riconoscimento
> dei diritti umani,
> >sull'uguaglianza di fronte alla legge, senza
> distinzione di genere, classe,
> >appartenenza etnica, lingua...
> >per promuovere la totale partecipazione delle donne
> nella vita economica e
> >sociale il principio dell'affirmative action
> dovrebbe essere integrato
> >nella nuova costituzione, richiedendo al governo di
> adottare misure
> >concrete per assicurare uguali opportunità a donne
> e uomini
> >
> >
> >La Costituzione Loya Jirga (CLJ)
> >
> >La Loya Jirga é la più significativa arena per
> promuovere partecipazione
> >politica e rappresentanza democratica in
> Afghanistan. Offre una opportunità
> >fondamentale affinché la voce delle donne sia udita
> nei processi
> >decisionali. Mentre i rappresentanti di UNAMA e ATA
> hanno assicurato il
> >loro supportorto per una partecipazione equa delle
> donne a questi processi,
> >le loro dichiarazioni si riducono a pura retorica
> se non sono seguite da
> >misure concrete che assicurino alle donne gli
> strumenti pratici per una
> >partecipazione equa e totale.
> >La Forza delle Nazioni Unite per la Sicurezza
> Internazionale e l'Assistenza
> >(ISAF) deve assumersi la responsabilità della
> sicurezza nelle province,
> >cosi' come a Kabul durante tutta la durata della
> CLJ. Il personale per la
> >sicurezza deve essere sensibile alle questioni
> culturali e di genere in
> >modo da poter gestire rimostranze e lamentele.
> >Deve essere garantita la presenza di osservatori
> internazionali
> >imparziali/indipendenti, che abbiano esperienza in
> questioni che riguardano
> >i diritti umani, le questioni di genere e la
> partecipazione politica, in
> >modo che sia garantito un giusto ed equo contributo
> di tutti i
> >partecipanti.
> >E' fondamentale che vengano facilitati gli
> spostamenti per le donne dirette
> >alla CLJ, ed il loro ingresso alla CLJ. Dovrebbero
> essere fornite
> >possibilità di alloggio per sole donne, sia per le
> delegate della CLJ sia
> >per quante sono presenti come osservatrici. Gli
> alloggi devono essere
> >sottoposti a controlli di sicurezza 24 ore al
> giorno.
> >Le donne partecipanti alla CLJ devono poter
> disporre di un luogo privato e
> >sicuro per le riunioni, vicino alla sala
> principale, per discutere
> >privatamente questioni specifiche e organizzare
> strategie.
> >
> >
> >Le Elezioni del 2004
> >
> >Perché la partecipazione delle donne nel processo
> elettorale sia assicurata
> >é necessario che prenda piede una sostanziale
> educazione e mobilitazione,
> >al fine di convincere le comunità della rilevanza e
> dell'importanza di
> >questi processi per le loro vite.
> >
> >Un uomo a Faizabad ha detto: "Si, le donne
> dovrebbero partecipare ai
> >processi decisionali, ma non mia moglie;" Una donna
> a Panjao ha detto:"Gli
> >uomini non ci passano nessuna informazione perché
> siamo analfabete; ci
> >dicono che non ne capiamo niente". (HRRAC)
> >
> >Non dovrebbe essere dimenticato che per molti
> afghani, in particolare per
> >coloro che vivono nelle zone rurali in cui
> l'accesso alle informazioni é
> >minore, questi processi politici sono secondari
> rispetto alla loro
> >quotidianità. Gli afghani in generale hanno piccole
> possibilità di accesso
> >alle informazioni dal momento che la maggior parte
> dei documenti prodotti
> >a livello politico é in inglese.
> >
> >
> >Riforme del sistema giuridico
> >
> >Costumi e tradizione sono i fattori che continuano
> a giudare le vite di
> >milioni di afghani che vivono nelle province e
> nelle zone rurali. Questi
> >costumi sono utilizzati per risolvere dispute
> matrimoniali e questioni
> >quotidiane di divisione del potere all'interno
> della famiglia, tutte a
> >favore degli uomini. Molti aspetti della tradizione
> violano i diritti delle
> >donne, come l'usanza di stabilire un "presso della
> sposa", come la pratica
> >nota con il nome di bad ( per la quale le donne
> sono date in cambio a
> >seguito di un atto criminale perpetrato da un
> maschio nella famiglia ),
> >come il matrimonio in età ancora infantile. Le
> donne continuano ad essere
> >condannate se si muovono contrariamente a queste
> norme sociali (matrimonio
> >forzato, fuga da mariti violenti e abusivi...) sia
> dalla propria famiglia,
> >sia dalle autorità. Le giovani donne che ho
> incontrato in una prigione a
> >Herat mi hanno raccontato storie di matrimoni
> forzati, deportazioni e
> >punizioni.
> >
> >"Una giovane donna afghana detenuta nella prigione
> di Herat era scappata da
> >un matrimonio forzato con un uomo cieco dell'età di
> suo padre. Lei si
> >rifugio' in un centro religioso di accoglienza in
> Iran, con la nuora
> >delvecchio marito cieco, la quale era stata
> anch'essa costretta a sposare
> >il figlio dell'uomo. Scappando da casa senza alcun
> documento legale di
> >identità, questa ragazza fu riportata indietro
> dall'Iran in Afghanistan. In
> >custodia delle autorità di Herat, dopo aver atteso
> in prigione per molto
> >tempo, fu sentenziata, sensa essere sottoposta a
> giudizio, con una condanna
> >di 4 anni di detenzione per essere fuggita da casa
> ed aver facilitato la
> >fuga di un'altra donna. "
> >
> >A seguire elenchiamo le raccomandazioni, di cui
> tenere conto per una
> >riforma giudiziaria in Afghanistan:
> >
> >Tutti i codici familiari esistenti o proposti
> dovrebbero essere riformati
> >tenendo conto di una prospettiva di genere
> >Tribunali familiari dovrebbero essere istituiti in
> tutte le zone del paese
> >L'accesso delle donne a questi tribunali dovrebbe
> essere facilitato e
> >stimolato tramite la presenza di personale legale
> qualificato (giudici e
> >avvocati)
> >Un supporto costituzionale dovrebbe essere
> garantito per abolire e
> >scardinare tutte quelle pratiche tradizionali che
> violano i diritti delle
> >donne.
> >
> >
> >
> >Traduzione dall'inglese di Giulia Franchi
>
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