[Cerchio] Torino: i crimini della democrazia

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Author: Umanità Nova redazione torinese
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Subject: [Cerchio] Torino: i crimini della democrazia
Torino: "I crimini della democrazia: dalla strage di stato alle gabbie di Guantanamo"

12 e 13 dicembre: due giornate per non dimenticare le stragi di ieri ed opporci a quelle di oggi, due giornate di riflessione, informazione e lotta.

Venerdì 12 dicembre alle ore 21 presso la sede della Federazione Anarchica in corso Palermo 46 serata di controinformazione e dibattito. Interverrà Cosimo Scarinzi, che nel 1969, giovane anarchico, viveva a Milano, ed è stato partecipe di quella stagione di feroce repressione ma anche di lotta e passione intensa. Introdurrà il dibattito successivo Maria Matteo.

Sabato 13 dicembre presenza di piazza con punto informativo, musica, performance, mostre e banchetti in piazza Castello (lato Palazzo Madama) sin dalle ore 14,40 (in caso di pioggia sotto i portici).

Il 12 dicembre di 34 anni orsono la strage di piazza Fontana inaugurava la strategia della tensione con la quale lo Stato rispondeva alle lotte per la libertà e l’uguaglianza che attraversavano il paese. A Milano, nella banca dell’Agricoltura, morirono 17 persone: a queste nella notte tra il 15 ed il 16 dicembre si aggiungerà Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico assassinato nei locali della questura e buttato dal quarto piano. Per chiudere il caso Ambrosio, futuro "eroe" di mani pulite, conierà l’espressione "malore attivo". Il governo aveva aperto la caccia agli anarchici accusandoli della strage ed imprigionando per tre anni Pietro Valpreda. Solo la controinformazione dal basso bloccherà la manovra: tra i lavoratori, gli sfruttati sarà ben presto chiaro che, come gli anarchici avevano gridato sin dalle prime ore, "la strage è di stato, Valpreda è innocente".

Oggi, oltre tre decenni dopo quel tragico dicembre, le stragi di stato sono divenute quotidiane: ogni giorno si muore in mare tentando di emigrare in cerca di un’opportunità di vita lontano da fame e guerre, ogni giorno si muore di lavoro in cantieri e fabbriche sempre meno sicure, ogni giorno qualcuno muore là dove le "nostre" truppe portano la "pace".
Sono stragi sancite per legge, sono stragi siglate dal parlamento che ha deciso l’invio di militari in Iraq ed Afganistan, che ha promulgato leggi come la Bossi-Fini e la "Biagi". E dove non arrivano leggi feroci e liberticide basta l’arbitrio del più forte dai pestaggi nel carcere di Bolzaneto alle gabbie per polli di Guantanamo dove sono rinchiusi e torturati i prigionieri catturati in Afganistan.
Oggi più che mai guerra interna e guerra esterna hanno lo stesso fronte: ne sono vittime gli sfruttati, i lavoratori, i migranti, gli oppositori politici, i senza potere.
Il meccanismo è ben oliato: chi non ci sta, chi scende in piazza, chi sciopera, chi reclama libertà ed uguaglianza viene equiparato ad un terrorista, criminalizzato dalla stampa di regime che scatena feroci campagne di disinformazione: un giorno tocca ai migranti, un altro ai senza casa o agli studenti, un altro ancora ai lavoratori in sciopero. I tranvieri milanesi, rei di aver scioperato, sono stati descritti come delinquenti e stupratori solo per aver lottato per condizioni di vita e lavoro meno indecenti.
Oggi come nel 1969 solo la lotta dal basso, solo la solidarietà tra chi subisce quotidianamente lo sfruttamento e l’oppressione possono fermare la strategia liberticida di chi ci governa.
Oggi come allora il terrorismo ha il volto dello Stato:
lo Stato degli eserciti e delle guerre
lo Stato dei manganelli e dei gas in piazza
lo Stato dei lager per immigrati
lo Stato che cancella le tutele per gli anziani, i malati, i lavoratori
lo Stato che sanziona chi sciopera
lo Stato che imprigiona, assassina, criminalizza

12 e 13 dicembre: due giornate per non dimenticare le stragi di ieri ed opporci a quelle di oggi, due giornate di riflessione, informazione e lotta.

Federazione Anarchica Torinese - FAI
la sede è aperta ogni giovedì dopo le 21,15; 338 6594561; 011 857850