[Cerchio] Nassirya, carabiniere con bambino

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Aihe: [Cerchio] Nassirya, carabiniere con bambino
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L'icona del carabiniere con bambino irakeno =E8 circolata come impazzita sui=
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nostri media accompagnando i commenti sulla tragedia di Nassirya. Una=20
lettura del fenomeno.

Nassirya, carabiniere con bambino

L'icona del carabiniere con bambino irakeno =E8 circolata come impazzita sui=
=20
nostri media accompagnando i commenti sulla tragedia di Nassirya. Una=20
lettura del fenomeno.

Tg e rassegna stampa su Nassirya: i commenti si danno in prevalenza mentre=
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passano le immagini di carabinieri con bambino (indigeno), convergenza di=20
ER e libro cuore.
Che sia solo restyling dell'immagine delle truppe lo si capisce non solo=20
dal montaggio dei filmati, nei quali il continuo tentativo di esaltare le=20
immagini esemplari tradisce l'assenza di significato, ma anche dal fatto=20
che i media non hanno trovato il tempo di raccontarci un morto irakeno e la=
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sua quotidianit=E0.
Questa rappresentazione che mette in primo piano i "salvatori" invece dei=20
"salvati" rovescia persino la logica cristiano-solidaristica in nome della=
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quale si d=E0 l' ideologia ufficiale della missione. Infatti, secondo questa=
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logica dovrebbero essere i "salvati" la causa della missione mentre con=20
questa mediatica sottolineatura dei "salvatori" il contesto assume un=20
sapore fortemente autoreferenziale.

Quello che per=F2 risulta ancor meno rappresentabile =E8 il fatto che i=
"nostri=20
ragazzi", che partono con motivazioni da primo mondo (curare, confortare,=20
istruire) hanno fatto la fine degli ascari in zona coloniale. Nelle stesse=
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ore dell'attentato di Nassirya prendeva infatti pubblicamente corpo la=20
strategia americana di esternalizzazione del rischio occupazione sul piano=
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politico come su quello militare.
Quello, che secondo qualche argomentazione politicamente corretta, sarebbe=
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di un passaggio di consegne ai civili e all'Onu =E8 infatti una=20
esternalizzazione del rischio: 20 morti italiani non pesano sul media=20
mainstream americano come 20 marines -lo si =E8 constatato in queste ore- e=
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cos=EC il significato di questi attacchi pu=F2 restare confinato sul piano=
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militare.
In questo modo il sentirsi soldati del primo mondo da parte degli italiani=
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collide con il destino di ascari, le cui morti son portatrici di=20
significato minore, preparato per loro dall'intelligenza logistica dalla=20
grande democrazia americana. La risposta a questo fenomeno sembra gi=E0=20
essere pronta nelle strategie del ministero italiano della difesa: pochi=20
giorni prima dell'attentato di Nassirya sui media italiani era emerso un=20
piano, sponsorizzato direttamente da Martino, per la creazione di una=20
brigata albanese dell'esercito italiano.
Insomma, dato il sopraggiunto status di ascari per i soldati italiani,=20
frutto dell'esternalizzazione del rischio da parte della potenza coloniale=
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americana, il ministero della difesa risponde creando dei nuovi ascari sui=
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quali dovrebbe pesare il subappalto del rischio assunto dal governo della=20
repubblica.

Dovrebbe infine suscitare qualche riflessione seria il fatto che questo=20
scivolamento verso lo stato di guerra, questa collocazione come contingente=
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sacrificabile nei confronti di una ventina di bianchi provenienti dal primo=
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mondo, nutriti, addestrati e cablati sia avvenuta in ordine pubblico del=20
discorso politico nel quale il concetto di pace =E8 punto di riferimento per=
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ogni tipo di argomentazione.
Le bandiere della pace, le manifestazioni per la pace, le missioni di pace,=
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i caduti per la pace: mettersi a classificare quale sia la pace autentica e=
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quale quella contraffatta probabilmente allontana dal problema che, mentre=
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i diversi schieramenti hanno concorso per lo stesso ordine del discorso e=20
per lo stesso spazio convenzionale detto "opinione pubblica", mai questo=20
paese ha usato cosi' intensivamente il concetto di pace e mai siamo stati=20
cos=EC dentro ad una guerra.
Mai i diversi contendenti al primato dell'uso del concetto di pace,=20
istituzionali e non, sono stati cos=EC simili nei "valori" che dovrebbero=20
coniugarlo -intervento solidaristico, appoggio delle organizzazioni=20
internazionali, sviluppo economico- e mai siamo cos=EC profondamente=20
scivolati dentro un'avventura militare che non =E8 "poco attraente" come=20
scrive superficialmente Luca Caracciolo ma pu=F2 avere riflessi drammatici=
da=20
ricordare l' avventura ottocentesca in Abissinia.
E in questo la permeabilit=E0 del concetto di pace ad un uso orwelliano del=
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concetto -far dire pace al Grande Fratello sullo schermo per intensificare=
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la guerra nascosta dallo schermo- da parte delle forze guerrafondaie =E8 un=
=20
serio problema politico che non sar=E0 certo risolto urlando a qualche=20
isolato microfono quale sia la solidariet=E0 vera rispetto a quella=20
contraffatta, la cooperazione autentica rispetto a quella fittizia etc.
Serve un'ordine del discorso difficilmente attaccabile a questa=20
permeabilit=E0 e in questo l'idea che esista una "coscienza" della "societ=
=E0=20
civile" conquistabile con argomentazioni bipartisan non sembra tanto l'arma=
=20
migliore quanto uno spontaneo contributo dal basso alla permeabilit=E0 del=
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concetto di pace ad un suo uso orwelliano che, per essere tale, abbisogna=20
non solo della totalit=E0 degli schermi ma anche di un sostrato condiviso di=
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valori sul quale operare.

Insomma, alla fine son restati venti morti italiani sul campo e diverse=20
decine di abitanti della zona. Il cerimoniale funebre per gli italiani sar=
=E0=20
lento, insistito nei particolari che si ripetono, quanto privo di grazia in=
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pieno rispetto dei codici del barocco televisivo del lutto.
Le icone del carabiniere con bambino sono destinate ad essere reiterate=20
nelle trasmissioni a colazione, ai margini delle interviste postpartita,=20
nei rotocalchi, nei siti dove si scaricano le suonerie dei cellulari.
Resta da domandarsi se faranno la fine delle icone degli uomini bomba=20
dipinte sui muri delle case in Palestina che, con l'intensificarsi degli=20
attentati, si fanno pi=F9 piccole e vengono celebrate in modo pi=F9=
sbrigativo=20
a testimonianza di un rito che forzatamente si fa procedura rendendo=20
inutile il tentativo cerimoniale di dare un significato alla morte per la=20
patria.


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<dd>L'icona del carabiniere con bambino irakeno =E8 circolata come
impazzita sui nostri media accompagnando i commenti sulla tragedia di
Nassirya. Una lettura del fenomeno. <br><br>

</dl>Nassirya, carabiniere con bambino <br><br>
L'icona del carabiniere con bambino irakeno =E8 circolata come impazzita
sui nostri media accompagnando i commenti sulla tragedia di Nassirya. Una
lettura del fenomeno. <br><br>
Tg e rassegna stampa su Nassirya: i commenti si danno in prevalenza
mentre passano le immagini di carabinieri con bambino (indigeno),
convergenza di ER e libro cuore. <br>
Che sia solo restyling dell'immagine delle truppe lo si capisce non solo
dal montaggio dei filmati, nei quali il continuo tentativo di esaltare le
immagini esemplari tradisce l'assenza di significato, ma anche dal fatto
che i media non hanno trovato il tempo di raccontarci un morto irakeno e
la sua quotidianit=E0. <br>
Questa rappresentazione che mette in primo piano i "salvatori"
invece dei "salvati" rovescia persino la logica
cristiano-solidaristica in nome della quale si d=E0 l' ideologia ufficiale
della missione. Infatti, secondo questa logica dovrebbero essere i
"salvati" la causa della missione mentre con questa mediatica
sottolineatura dei "salvatori" il contesto assume un sapore
fortemente autoreferenziale. <br><br>
Quello che per=F2 risulta ancor meno rappresentabile =E8 il fatto che i
"nostri ragazzi", che partono con motivazioni da primo mondo
(curare, confortare, istruire) hanno fatto la fine degli ascari in zona
coloniale. Nelle stesse ore dell'attentato di Nassirya prendeva infatti
pubblicamente corpo la strategia americana di esternalizzazione del
rischio occupazione sul piano politico come su quello militare. <br>
Quello, che secondo qualche argomentazione politicamente corretta,
sarebbe di un passaggio di consegne ai civili e all'Onu =E8 infatti una
esternalizzazione del rischio: 20 morti italiani non pesano sul media
mainstream americano come 20 marines -lo si =E8 constatato in queste ore- e
cos=EC il significato di questi attacchi pu=F2 restare confinato sul piano
militare. <br>
In questo modo il sentirsi soldati del primo mondo da parte degli
italiani collide con il destino di ascari, le cui morti son portatrici di
significato minore, preparato per loro dall'intelligenza logistica dalla
grande democrazia americana. La risposta a questo fenomeno sembra gi=E0
essere pronta nelle strategie del ministero italiano della difesa: pochi
giorni prima dell'attentato di Nassirya sui media italiani era emerso un
piano, sponsorizzato direttamente da Martino, per la creazione di una
brigata albanese dell'esercito italiano. <br>
Insomma, dato il sopraggiunto status di ascari per i soldati italiani,
frutto dell'esternalizzazione del rischio da parte della potenza
coloniale americana, il ministero della difesa risponde creando dei nuovi
ascari sui quali dovrebbe pesare il subappalto del rischio assunto dal
governo della repubblica. <br><br>
Dovrebbe infine suscitare qualche riflessione seria il fatto che questo
scivolamento verso lo stato di guerra, questa collocazione come
contingente sacrificabile nei confronti di una ventina di bianchi
provenienti dal primo mondo, nutriti, addestrati e cablati sia avvenuta
in ordine pubblico del discorso politico nel quale il concetto di pace =E8
punto di riferimento per ogni tipo di argomentazione. <br>
Le bandiere della pace, le manifestazioni per la pace, le missioni di
pace, i caduti per la pace: mettersi a classificare quale sia la pace
autentica e quale quella contraffatta probabilmente allontana dal
problema che, mentre i diversi schieramenti hanno concorso per lo stesso
ordine del discorso e per lo stesso spazio convenzionale detto
"opinione pubblica", mai questo paese ha usato cosi'
intensivamente il concetto di pace e mai siamo stati cos=EC dentro ad una
guerra. <br>
Mai i diversi contendenti al primato dell'uso del concetto di pace,
istituzionali e non, sono stati cos=EC simili nei "valori" che
dovrebbero coniugarlo -intervento solidaristico, appoggio delle
organizzazioni internazionali, sviluppo economico- e mai siamo cos=EC
profondamente scivolati dentro un'avventura militare che non =E8 "poco
attraente" come scrive superficialmente Luca Caracciolo ma pu=F2 avere
riflessi drammatici da ricordare l' avventura ottocentesca in Abissinia.
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E in questo la permeabilit=E0 del concetto di pace ad un uso orwelliano del
concetto -far dire pace al Grande Fratello sullo schermo per
intensificare la guerra nascosta dallo schermo- da parte delle forze
guerrafondaie =E8 un serio problema politico che non sar=E0 certo risolto
urlando a qualche isolato microfono quale sia la solidariet=E0 vera
rispetto a quella contraffatta, la cooperazione autentica rispetto a
quella fittizia etc. <br>
Serve un'ordine del discorso difficilmente attaccabile a questa
permeabilit=E0 e in questo l'idea che esista una "coscienza"
della "societ=E0 civile" conquistabile con argomentazioni
bipartisan non sembra tanto l'arma migliore quanto uno spontaneo
contributo dal basso alla permeabilit=E0 del concetto di pace ad un suo uso
orwelliano che, per essere tale, abbisogna non solo della totalit=E0 degli
schermi ma anche di un sostrato condiviso di valori sul quale operare.
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Insomma, alla fine son restati venti morti italiani sul campo e diverse
decine di abitanti della zona. Il cerimoniale funebre per gli italiani
sar=E0 lento, insistito nei particolari che si ripetono, quanto privo di
grazia in pieno rispetto dei codici del barocco televisivo del lutto.
<br>
Le icone del carabiniere con bambino sono destinate ad essere reiterate
nelle trasmissioni a colazione, ai margini delle interviste postpartita,
nei rotocalchi, nei siti dove si scaricano le suonerie dei cellulari.
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Resta da domandarsi se faranno la fine delle icone degli uomini bomba
dipinte sui muri delle case in Palestina che, con l'intensificarsi degli
attentati, si fanno pi=F9 piccole e vengono celebrate in modo pi=F9
sbrigativo a testimonianza di un rito che forzatamente si fa procedura
rendendo inutile il tentativo cerimoniale di dare un significato alla
morte per la patria. <br><br>
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