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anti-pubblicità in azione a Parigi
Commandos anti-pubblicità in azione a Parigi
Agiscono di notte, imbrattano i manifesti o li coprono con strisce di carta
Da "La Stampa" Lunedi 10 Novembre
«La pub tue», la pubblicità uccide, come le sigarette, secondo il necrofilo
slogan che verga in nero con caratteri da necrologio i pacchetti di
tabacco. Il
29 novembre, che non è un giorno qualunque, si celebrerà la «journée sans
achats», giornata senza acquisti. Intanto i «casseurs» sono in azione.
Compaiono
di notte, si infilano nelle stazioni di metrò, svuotano bombolette di vernice
spray, incollano strisce di carta coprenti che assomigliano a quelle nere
dell'ipocrita censura che una volta occultava i punti caldi nei manifesti dei
film «vietati». Anche queste coprono le vergogne e rimbalzano il loro tamtam:
«La pub tue». L'altra notte ne hanno bloccati quaranta, all'uscita del metrò
Trinité, nel nono arrondissement di Parigi. Fermati, identificati e,
ovviamente,
rilasciati. Secondo un criterio piuttosto pragmatico i poliziotti hanno
fermato
quelli che avevano le mani sporche di vernice, presi con le dita nella
marmellata. A caso, in un posto qualunque dei sette dove si erano dati
segretamente appuntamento alcune centinaia di persone. Sembra che si fossero
divisi in gruppi di quaranta: solito schema, com'è già avvenuto, a macchia di
leopardo nei metrò e sui boulevard parigini. Commandos di casseurs che in
realtà
non spaccano niente. Coprono i manifesti della pubblicità, soprattutto quelli
più osé, lingerie e indumenti intimi. La «pub tue», e anche «la pub nuit à
votre
santé», nuoce alla vostra salute. Commandos, si sarebbe detto una volta,
«dadaisti», spontaneisti, situazionisti, indiani metropolitani che si
autoinvestono di una missione salutista ma anche moralista. Gli organizzatori
hanno messo sotto accusa la polizia: «Cercano di spaventarci e di trovare dei
capri espiatori. Ci vogliono intimidire...» In prospettiva, nel mirino,
dicono,
c'è questa giornata senza acquisti che è stata preparata con grande minuzia.
L'appuntamento principale è in piazza della Borsa, a Lione. Manifestazioni un
po' ovunque: Montpellier, Clermond Ferrand, Lille, Strasburgo. Ma chi sono
questi casseurs? Non esiste analisi sociologica del giro, ma la filosofia è
dichiarata in innumerevoli siti Internet: «Rovesciare il sistema». E cioé,
riappropriarsi degli spazi pubblicitari: «La pubblicità è il rumore di fondo
della nostra società che ci impone di accettare il consumo di massa come
normale
e necessario... non è vero... ci considerano moralisti e arcaici, ma noi
giochiamo lottando». In realtà l'onda anti-pub non è un gioco, ma cosa
serissima, con i suoi guru come Thomas Jeanneret, uno dei teorici del Rap
(Résistence à l'aggression pubblicitaire): «La nostra azione è non violenta,
popolare e divertente». Il colpo di teatro più riuscito a Jeanneret avvenne
all'anteprima del secondo Matrix: «Un militante è entrato attrezzato nel
cinema
che straboccava di gente, in un attimo di intervallo ha proiettato sullo
schermo
nero questo messaggio: chi non ama la pubblicità, fischi! Altri militanti
intanto distribuivano fischietti, uno spettatore su due ha fischiato, il
direttore del cinema ha chiamato la polizia, gli spettatori si sono alzati in
piedi gridando slogan per la libertà d'espressione e... contro la
pubblicità».
Gruppi diversi hanno fatto altre azioni. Si dichiarano no global (la prossima
settimana c'è a Parigi il Social forum europeo, l'azione dell'altra notte
potrebbe esserne un antipasto) e d'altra parte cosa c'è di più «global» della
pub? Sovversivi non esenti però dal sospetto di rovesciare a loro volta la
rivoluzione, e cioé di fare pubblicità attraverso l'anti-pubblicità, di
copiare
il porno-chic coprendo con quelle arcaiche striscioline di carta il
porno-porno.
Cosa tira di più del vedere e non vedere? «Pubblicità sessista», sì, ma che
reggiseno c'è lì sotto? Bravi, questi casseurs. Se uno dei grandi problemi
dei
pubblicitari è come fare passare il messaggio in un mondo che s'è trasformato
esso stesso in un messaggio continuo, questi casseurs hanno trovato un
modo. Che
siano loro i nuovi pubblicitari?