[RSF] Interrogazione parlamentare su diritti e casa a Milano…

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著者: as. int. mi ranchito
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題目: [RSF] Interrogazione parlamentare su diritti e casa a Milano.
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Amiche e amici, compagne e compagni, faccio girare l'interrogazione parlamentare, che abbiamo promosso congiuntamente, sulla questione del diritto alla casa e contro la repressione nei confronti delle/dei migranti a Milano.
L'interrogazione e' stata presentata, in maniera esatta e tempestiva, dal compagno Gigi Malabarba, capogruppo al Senato del Partito della Rifondazione Comunista.
Lo ringraziamo per la solidarieta' e la sensibilita' politiche dimostrate.
In questi giorni, le Istituzioni di Milano hanno organizzato azioni di repressione brutale nei confronti delle/dei migranti che vivono in questa citta'.
E continuano.
Per valore istituzionale e simbolico, l'interrogazione dovrebbe essere strumento che avvalori che i fatti illustrati abbiano una dimensione politica cosi' rilevante che sono argomento di interesse nazionale.

E' importante, pero', costituire un movimento organizzato, solidale ed unitario per la difesa dei diritti sociali, civili, politici e culturali di tutte/tutti le/gli lavoratrici/lavoratori e cittadine/i di Milano, superando le divisioni "etniche" che padroni e governo voglio imporre, per dividere le masse popolari.
Chiedo a tutte/tutti la massima diffusione dell'interrogazione, ben sapendo che la difesa e l'estensione dei diritti fanno parte di una lotta politica comune, che dobbiamo affinare e rinforzare in maniera diretta e senza deleghe, insieme alle forze che riusciremo ad unire ed organizzare.
Un saluto a tutte/tutti.

Roberto

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Senato della Repubblica

Interrogazione a risposta scritta

Al Ministro dell'Interno

Al Ministro delle Infrastrutture

Premesso che:

-in queste ultime settimane, a Milano, sono state attuate violente azioni di sgombero nei confronti di centinaia di Rom, attraverso tre successive azioni condotte dalla Polizia di Stato e dalla Polizia Municipale;

-durante queste operazioni sono state distrutte le abitazioni, bruciate le masserizie, maltrattate le persone che abitavano quegli spazi ed espulsi oltre novanta migranti;

-pressioni costanti di tale tenore sono messe in pratica anche verso i migranti che abitano la casa occupata di via Adda, con continui rastrellamenti, intimidazioni e fermi verso le persone provenienti da quel fabbricato;

-sembrebbe che tali comportamenti facciano parte di una politica sistematica che le istituzioni pubbliche di Milano stanno mettendo in atto da qualche tempo, nei confronti dei migranti di ogni provenienza;

-a Milano, il diritto alla casa e ad una abitazione dignitosa riguarda tutta la popolazione che vive nel capoluogo lombardo, perche' mancano piu' di 90.000 alloggi, ci sono 21.000 famiglie in lista di attesa di una casa popolare (di cui meta' migranti), il costo di un immobile vale da Euro 3.000 al mq in periferia a oltre Euro 15.000 in centro, ci sono oltre 6.000 sfratti esecutivi, 35.000 richieste di aiuto al Fondo Sostegno degli affitti;

-a Milano, per la liberalizzazione degli affitti concessa dalla legge 431/98, il canone di locazione e' aumentato di oltre il 65%, e normalmente e' superiore a Euro 600 mensili, per un monolocale, e a Euro 1.500, per un appartamento da tre locali, a cui bisogna sommare le spese condominiali ordinarie e straordinarie e di utenze varie;

-per quanto attiene i cittadini migranti, sembrerebbe che i proprietari di casa non affittino a stranieri senza avere preteso rigidissime garanzie, la locazione ai cittadini stranieri è concessa con costi aggiuntivi e, sovente, con fideiussione bancaria, l'affitto e' transitorio e il pagamento e' spesso a persona e non a mq., esiste un mercato abitativo mediato da agenzie immobiliari che controllano le operazioni di ricerca e negoziali e che speculano sulla debolezza contrattuale del cittadino migrante, da cui esigono somme consistenti quale onere preventivo, senza garantire il buon esito della stipulazione contrattuale;

-tra i cittadini migranti, solo il 60% e' riuscito a trovare un alloggio, di cui il 30% in condizioni abitative accettabili e il restante 30% in condizioni di degrado e sovraffollamento, sotto i limiti di abitabilita', mentre il residuo 40% vive la condizione di incertezza diffusa, assenza igienica, sovraffollamento estremo e nomadismo abitativo;

-inoltre, ai cittadini migranti sembrerebbe che sia applicato un canone "speciale" che si assesta ad oltre il 60-70% in piu' rispetto al canone medio concordato, e il 25% in piu' rispetto al canone libero medio, e che tali contratti, per oltre l'80%, sono in nero;

-in generale, per tutti i cittadini locatari, vigerebbe il mercato nero dell'affitto e l'evasione fiscale da parte dei locatori, perche' i proprietari di casa, nel 50% dei casi, non rilasciano alcuna copia del contratto di affitto all'inquilino; per gli altri casi il canone stipulato e' a libero mercato, a patto in deroga, per uso diverso (foresteria, transitorio, posto letto, ecc.), spesso senza registrazione, utilizzando lo strumento dello "sfratto dormiente" per finita locazione o disdetta, quale pressione per aumentare e/o per non registrare il canone di locazione;

-in piu', rispetto al resto del Paese, Milano registra il maggiore aumento incontrollato degli affitti e delle spese accessorie, l'utilizzazione intensiva dello sfratto e della finita locazione, l'assenza delle manutenzione degli stabili, l'espulsione dai centri storici e dalle aree di interesse speculativo (es. in zona Isola, l'azione di sfratto verso l'area che il Comune vuole destinare alla futura "Cittadella della Moda") delle categorie sociali economicamente piu' deboli, il degrado ambientale ed urbanistico, l'oppressione fiscale e tariffaria contro i proprietari della prima casa, il fermo di ogni edificazione di case popolari e/o a edilizia convenzionata;

per sapere se:

-quali misure intendano intraprendere per fermare ogni azione repressiva da parte delle Istituzioni di Milano nei confronti della popolazione migrante, che subisce la difficile situazione abitativa cittadina; per dare impulso ad una utilizzazione sociale e regolata del mercato locativo, attraverso l'intervento pubblico e mediante la requisizione per assicurare l'equa utilizzazione collettiva e sociale dei beni immobili sfitti di proprieta' pubblica e privata, avviando tale azione in accordo con le organizzazioni politiche, sindacali e sociali presenti sul territorio milanese;

-non valutino di adottare misure urgenti per il miglioramento delle condizioni abitative pubbliche e private, al fine di garantire il pieno rispetto del principio della pari dignita' e delle pari opportunita' abitative tra tutti i cittadini (residenti e migranti), cosi' come stabilisce la Costituzione, che affida alla Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'esercizio dei diritti concreti di cittadinanza civile, sociale, politica, culturale, ecc., non solo a vantaggio dei cittadini italiani, ma anche a beneficio di tutti gli stranieri che vivono in Italia;

-quali provvedimenti urgenti intendano intraprendere per stabilire canoni di locazione adeguati e proporzionati al reddito; garantire i servizi sociali nei quartieri ad un valore economico proporzionato alla loro qualità' e al reddito dei nuclei abitativi ; controllare ogni atto di intermediazione tra proprietario e affittuario, per assicurare ad ogni persona, indipendentemente della provenienza nazionale, un bene immobiliare dignitoso e a prezzo contenuto;



-quali misure ritengano realizzare per fronteggiare sistemazioni collettive di emergenza in strutture adeguate e dignitose, superando la precarieta' e l'insostenibilità sociale dei campi provvisori, dei centri di prima accoglienza e dei centri di detenzione temporanea e per la realizzazione di un piano sociale straordinario di edilizia popolare.



Roma 10-11-2003 Sen. Luigi Malabarba










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<P align=justify>-a Milano, il diritto alla casa e ad una abitazione dignitosa riguarda tutta la popolazione che vive nel capoluogo lombardo, perche' mancano piu' di 90.000 alloggi, ci sono 21.000 famiglie in lista di attesa di una casa popolare (di cui meta' migranti), il costo di un immobile vale da Euro 3.000 al mq in periferia a oltre Euro 15.000 in centro, ci sono oltre 6.000 sfratti esecutivi, 35.000 richieste di aiuto al Fondo Sostegno degli affitti;</P>
<P align=justify>-a Milano, per la liberalizzazione degli affitti concessa dalla legge 431/98, il canone di locazione e' aumentato di oltre il 65%, e normalmente e' superiore a Euro 600 mensili, per un monolocale, e a Euro 1.500, per un appartamento da tre locali, a cui bisogna sommare le spese condominiali ordinarie e straordinarie e di utenze varie;</P>
<P align=justify>-per quanto attiene i cittadini migranti, sembrerebbe che i proprietari di casa non affittino a stranieri senza avere preteso rigidissime garanzie, la locazione ai cittadini stranieri è concessa con costi aggiuntivi e, sovente, con fideiussione bancaria, l'affitto e' transitorio e il pagamento e' spesso a persona e non a mq., esiste un mercato abitativo mediato da agenzie immobiliari che controllano le operazioni di ricerca e negoziali e che speculano sulla debolezza contrattuale del cittadino migrante, da cui esigono somme consistenti quale onere preventivo, senza garantire il buon esito della stipulazione contrattuale; </P>
<P align=justify>-tra i cittadini migranti, solo il 60% e' riuscito a trovare un alloggio, di cui il 30% in condizioni abitative accettabili e il restante 30% in condizioni di degrado e sovraffollamento, sotto i limiti di abitabilita', mentre il residuo 40% vive la condizione di incertezza diffusa, assenza igienica, sovraffollamento estremo e nomadismo abitativo;</P>
<P align=justify>-inoltre, ai cittadini migranti sembrerebbe che sia applicato un canone "speciale" che si assesta ad oltre il 60-70% in piu' rispetto al canone medio concordato, e il 25% in piu' rispetto al canone libero medio, e che tali contratti, per oltre l'80%, sono in nero;</P>
<P align=justify>-in generale, per tutti i cittadini locatari, vigerebbe il mercato nero dell'affitto e l'evasione fiscale da parte dei locatori, perche' i proprietari di casa, nel 50% dei casi, non rilasciano alcuna copia del contratto di affitto all'inquilino; per gli altri casi il canone stipulato e' a libero mercato, a patto in deroga, per uso diverso (foresteria, transitorio, posto letto, ecc.), spesso senza registrazione, utilizzando lo strumento dello "sfratto dormiente" per finita locazione o disdetta, quale pressione per aumentare e/o per non registrare il canone di locazione;</P>
<P align=justify>-in piu', rispetto al resto del Paese, Milano registra il maggiore aumento incontrollato degli affitti e delle spese accessorie, l'utilizzazione intensiva dello sfratto e della finita locazione, l'assenza delle manutenzione degli stabili, l'espulsione dai centri storici e dalle aree di interesse speculativo (es. in zona Isola, l'azione di sfratto verso l'area che il Comune vuole destinare alla futura "Cittadella della Moda") delle categorie sociali economicamente piu' deboli, il degrado ambientale ed urbanistico, l'oppressione fiscale e tariffaria contro i proprietari della prima casa, il fermo di ogni edificazione di case popolari e/o a edilizia convenzionata;</P>
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<P align=justify>-non valutino di adottare misure urgenti per il miglioramento delle condizioni abitative pubbliche e private, al fine di garantire il pieno rispetto del principio della pari dignita' e delle pari opportunita' abitative tra tutti i cittadini (residenti e migranti), cosi' come stabilisce la Costituzione, che affida alla Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'esercizio dei diritti concreti di cittadinanza civile, sociale, politica, culturale, ecc., non solo a vantaggio dei cittadini italiani, ma anche a beneficio di tutti gli stranieri che vivono in Italia; </P>
<P align=justify>-quali provvedimenti urgenti intendano intraprendere per stabilire canoni di locazione adeguati e proporzionati al reddito; garantire i servizi sociali nei quartieri ad un valore economico proporzionato alla loro qualità' e al reddito dei nuclei abitativi ; controllare ogni atto di intermediazione tra proprietario e affittuario, per assicurare ad ogni persona, indipendentemente della provenienza nazionale, un bene immobiliare dignitoso e a prezzo contenuto;</P>
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