Szerző: Leonid Ilijc Brezhnev Dátum: Tárgy: [Cerchio] Fwd: Chi e' Fulvio Grimaldi dossier 11-9
>LIBERAZIONE" CENSURA E LICENZIA IL GIORNALISTA FULVIO GRIMALDI >Un articolo su Cuba ha provocato le ire dei dirigenti del PRC, di cui il
>quotidiano e' l'organo ufficiale. Pubblichiamo l'articolo incriminato e la
>lettera dello stesso Grimaldi al suo ex Direttore, Sandro Curzi e alla
>Federazione Nazionale della Stampa. Un fatto grave e inaccettabile.
>A Fulvio Grimaldi la solidarieta' di Information Guerrilla.
>
>La lettera di Fulvio Grimaldi a Curzi e Paolo Serventi Longhi:
>
>A Sandro Curzi, direttore di "Liberazione",
>A Paolo Serventi Longhi, Segretario Nazionale della Federazione Nazionale
>della Stampa,
>al Comitato di Redazione di "Liberazione".
>
> Direttore,
>quella in calce =E8 l'ultima puntata di Mondocane apparsa il 9 maggio su
>"Liberazione". Il giorno precedente tu me ne avevi annunciato la
>pubblicazione e mi avevi raccomandato di restare in futuro nei limiti degli
>accordi relativi ai contenuti della rubrica. Nel successivo articolo, non
>pi=F9 pubblicato, mi ero attenuto strettamente alle tue indicazioni. Cinque
>anni fa, all'inizio della mia collaborazione con il giornale, mi avevi
>detto che avrei potuto scrivere di tutto. Successivamente, mi era stato
>chiesto di confinare i miei scritti a temi ecologici. Da esperto, per 40
>anni, di
>questioni internazionali, mi =E8 sembrato lecito inserire le questioni
>ambientali nel pi=F9 vasto contesto della politica e delle devastazioni
>ecologiche, che non mi pare siano limitate alla preservazione dei
>fringuelli, o alla denuncia di inceneritori. Del resto, nei miei quasi
>quotidiani dibattiti con presentazione dei miei video sulle aree di
>crisi, i compagni mi chiedono, da Bolzano a Trapani, di esporre le mie
>esperienze in
>fatto di conflitti e questioni geopolitiche, immancabilmente connessi a
>temi ecologici.
>Il giorno successivo alla pubblicazione del Mondocane su Cuba, in cui
>non ho certo espresso opinioni pi=F9 "devianti" di quante ne erano state= gi=E0 >pubblicate su Liberazione e financo sul Manifesto, mi hai fatto comunicare
>impropriamente dall' Amministratore del giornale, Mauro Belisario, che la
>mia collaborazione era cessata. A prescindere che tale comunicazione mi
>sarebbe dovuta arrivare da te e in modo formale, non mi sono state
>illustrate le motivazioni per un simile "licenziamento in tronco" di un
>collaboratore dopo cinque anni di non indifferenti contributi. Arguisco,
>comunque, che il mio trattamento dell'argomento Cuba abbia provocato il
>dissenso e la censura del vertice del Partito. Arguisco anche che quel
>Mondocane sia stato considerato la goccia che ha fatto traboccare il vaso
>della mia "eterodossit=E0" rispetto alla "linea" di una parte della
>maggioranza del Partito. Lo deduco dalle infinite censure che mi sono state
>inflitte, fin dai tempi dell'aggressione alla Jugoslavia, quando, contro le
>illusioni e gli errori di altri, documentai fatti poi divenuti di comune
>certezza, come l'assoldamento dell'organizzazione di opposizione serba
>"Otpor" (da altri in Liberazione definiti "compagni del Movimento") da
>parte della CIA, il carattere diffamatorio e non corretto della definizione
>di
>Milosevic come dittatore, il crollo dell'accusa di "pulizia etnica" di
>fronte ai dati rilevati dagli investigatori Nato e ONU, pubblicati
>addirittura su "L'Unit=E0". Una mia lunga e drammatica intervista con
>Milosevic, l'ultima prima dell'arresto, venne pubblicata con grande
>interesse dal "Corriere della Sera", ma ritenuta impubblicabile da
>"Liberazione". Altre censure mi vennero imposte per aver intervistato a
>Bagdad, l'autunno scorso, Tariq Aziz, e aver "confessato" di avere avuto da
>questo uomo di Stato ripetute interviste, tanto che tutti i miei successivi
>reportage vennero cestinati, per quanto non fossero per nulla "scandalosi",
>o segnati da esaltazioni di Saddam Hussein. Questa condotta si ripet=E8
>durante l'aggressione imperialista all'Iraq, quando da Bagdad, tra
>difficolt=E0 che si possono ben immaginare, offersi di inviare articoli. L'
>offerta venne accettata, ma i miei pezzi, scritti tra una bomba e l'altra,
>furono ridotti a "lettere al direttore", per quanto, anche in questo caso,
>non vi si potesse rilevare alcun accento "scandaloso".
>A questo punto, mi =E8 dovuta una spiegazione dettagliata dei motivi per
>questo allontanamento in tronco, spiegazione che, per la verit=E0,
>meriterebbero anche i lettori dei miei articoli dai quali mi risulta tu
>abbia ricevuto numerosi apprezzamenti e ora denunce di inammissibile
>censura. Se una rubrica viene cassata, spetta all'autore il diritto di
>salutare i suoi lettori, o a qualcun altro il dovere di una spiegazione.
>Pare davvero paradossale che, mentre Partito e Giornale sono impegnati con
>grande energia nella difesa di giornalisti censurati ed epurati dalla RAI,
>come Santoro e Biagi, per i quali si allestiscono addirittura clamorosi
>"Sciusci=E0 in piazza", e si pone al centro della propria battaglia
>politica l'estensione dell'art.18 e, dunque, della "giusta causa", questa
>"giusta
>causa" non venga attivata e nemmeno comunicata a un collaboratore a
>contratto di un giornale che porta nella testata la dicitura "comunista".
>Rilevo anche che Liberazione si presenta come un giornale di partito, e
>dovrebbe essere di TUTTO il partito, nelle sue diverse anime, ma afferma
>anche di voler esser letto da chi comunista non =E8. Non credo che questo
>comporti che chi comunista =E8 non debba scriverci. Infine, nel quadro= delle >caratteristiche che contrassegnano i materiali dei media, =E8 norma
>consolidata che le rubriche (con tanto di foto) non debbano essere
>disciplinatamente omogenee alla linea del giornale, ma abbiano gli
>attributi della libert=E0 d'espressione e del segno personale dell'autore.
>Forse
>conviene ricordarsi del ricco e stimolante pluralismo che vigeva su
>L'Unit=E0.
>In attesa di una tua risposta a quanto sopra, ti saluto confortato dalla
>solidariet=E0 di tanti compagni e lettori.
>Con riserva di adire agli strumenti sindacali e legali a disposizione.
>Fulvio Grimaldi.
>Roma, 19 maggio 03
>
>
>CUBA
>FULVIO GRIMALDI PER MONDOCANE O9/O5/O3
>
>Lo fan tutte e stavo per pronunciarmi anch'io su Cuba. Riflettevo che la
>pena di morte non mi pare per niente buona, tanto meno se inflitta a
>democratici in fuga (qualcuno vorrebbe farli passare per dirottatori a mano
>armata incaricati di promuovere iscrizioni agli uffici di reclutamento
>della centrale mafio-terroristica di Miami). Non godo delle prigioni
>(neanche
>quando inflitte ad Adriano Sofri che scambia Trotzky per Bush e bagni di
>sangue per semina di democrazia), specie se toccano a oppositori
>(integralisti rossi li definiscono mercenari di Mr. Carson, incaricato USA
>della liberazione del popolo, reclutati per l'ennesima campagna
>democratica: 70 miliardi di dollari rubati dall'embargo, 3.478 cubani gi
>ustiziati con
>omicidi, invasioni, bombe, guerre biologiche). Oppositori che
>vorrebbero per l'isola gli stessi benefici goduti in passato da paesi come
>Cile,
>Guatemala,Argentina e, ultimamente, Iraq. Stavo per esprimere tutta la mia
>fregola peri diritti umani disattesi, quando, svaporata un po' di lucidit= =E0 >grazie a un
>goccetto di Havana Club, mi sono ritrovato su alcuni, obliati sentieri.
>Dalle parti di Guantanamo, superate dieci gabbie per polli dove pastori e
>bambini afgani, incappucciati e incatenati in ginocchio, venivano
>allevati a diritti umani, gironzolavo in una landa resa verdissima e
>fronzuta,
>zeppa di bovini al libero pascolo, ruscelli scalpitanti, uccelletti
>cinguettanti,
>pesticidi biologici rampanti, grazie a un ciclopico lavoro di trasferimento
>d'acqua l=E0 dove prima c'era un Sahara. Pi=F9 in l=E0, in quel di Bayamo,
>abitavo aule, dormitori, basketdromi, mense e campi biologici, al seguito
>dialettico di minigonellate fanciulle che acquistavano gratis conoscenza e
>coscienza.
>Mentre, allungato lo sguardo oltremare, scorgevo donne ravanare nell'
>analfabetismo per il 78% della popolazione centroamericana e caraibica.
>Impegnato nello scatarrare i residui delle patrie emissioni di diritti
>umani via marmitte e ciminiere e ancora fosforescente per piogge di
>casalingo
>elettrosmog, in cima alla sierra risanavo a forza di medicina naturale, in
>uno dei mille ambulatori alimentati da pannelli solari con i quali questi
>avanzi del realsocialismo arrivano al 35% di energia pulita. E allora,
>dilemma: come la mettiamo con quest'isola? Mi soccorre il Tg: "In Israele
>roadmap di pace e governo anti-Intifada di Abu Mazen inaugurati con strage
>di palestinesi a Gaza. I marines sparano sulla folla a Falluja, Bassora,
>Mosul, Bagdad" e superano i 30 milioni di esecuzioni extragiudiziarie di
>dissidenti dal 1945 ad oggi. QUESTA =E8 seriet=E0 professionale in= democrazia.