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Szerző: leonid ilijc brezhnev
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Tárgy: [Cerchio] "informazione"
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La novit=E0 del berlusconismo =E8 il telegiornale di Mimun
e il giornale radio di Socillo. Cancellata la rassegna stampa
Tg e Gr, la fabbrica delle notizie
che non disturba mai il governo
di SEBASTIANO MESSINA

ROMA - Cosa sta succedendo alla tv italiana? Ha ragione Francesco Rutelli,=
=20
quando accusa il centro-destra di aver "messo sotto controllo politico=20
l'informazione televisiva" e di star trasformando la democrazia italiana=20
"in una oligarchia mediatica dominata dal monopolio berlusconiano"? Alla=20
vigilia della delicatissima battaglia delle europee di primavera - e mentre=
=20
il governo spinge verso il voto finale, con tutte le sue forze, la=20
contestatissima legge Gasparri - la questione dell'equilibrio=20
dell'informazione torna al centro dello scontro politico. Con una novit=E0=
=20
non di poco conto: per la prima volta nella sua storia, il principale=20
telegiornale italiano - il Tg1 di Clemente Mimun ? =E8 contestato sia dalla=
=20
maggioranza che dall'opposizione, bersagliato da attacchi convergenti,=20
accusato dall'Udc di essere diventato "un monumento al servilismo" e dai Ds=
=20
di praticare addirittura "un giornalismo marchettaro".

Mimun ha risposto con querele e richieste di danni. Ma ormai non si tratta=
=20
pi=F9 di casi isolati, di polemiche personali, di episodi sporadici. Pi=F9=
del=20
fondamentalismo militante del Tg4, del cerchiobottismo apparente del Tg5,=20
delle romantiche divagazioni del Tg2, del clima da riserva indiana del Tg3=
=20
e della furba latitanza del Tg di Italia Uno, la vera novit=E0 dell'anno=20
terzo del berlusconismo =E8 proprio la normalizzazione del Tg1. Una testata=
=20
che non =E8 mai stata antigovernativa, certo, ma che oggi =E8 diventata il=
=20
luogo dove la politica viene metodicamente sminuzzata, frullata e bollita=20
per cucinare ogni giorno un minestrone dolciastro dall'effetto soporifero,=
=20
un bollettino perennemente ottimista e fiducioso nelle magnifiche sorti, e=
=20
progressive, del governo Berlusconi.

Mettiamo, per esempio, che il governatore della Banca d'Italia accusi il=20
governo di aver peggiorato i conti pubblici, di aver fatto salire il=20
deficit statale, di non aver ridotto il debito. Come si fa a ignorare una=20
cos=EC autorevole bacchettata? Nessun problema: basta trovarci il lato=20
positivo. Il Tg1 di venerd=EC 31 ottobre presenta la vicenda con un titolo=
=20
insapore: "A confronto sull'economia". Poi, nel sommario, il conduttore=20
spiega con voce profonda: "Fazio: risanamento e riforme perch=E9 l'Italia=20
riparta". Tutto qui? No. Almeno un accenno, ai conti pubblici, bisogna=20
farlo. Cos=EC: "Sui conti pubblici, dice Tremonti, andiamo meglio di Francia=
=20
e Germania". Del gelo tra i due, della "fredda stretta di mano" su cui=20
titola il Tg5, non c'=E8 traccia nel sommario del Tg1.

Insomma, l'allarme di Fazio diventa un incoraggiamento al governo e il=20
ministro dell'Economia tira gi=E0 le conclusioni: siamo tra i migliori=20
d'Europa. Un piccolo capolavoro..
Mettiamo che il centro-sinistra vinca le elezioni in Trentino Alto Adige.=20
Come si fa a nascondere la notizia? Semplice: la si elimina dai titoli e=20
dal sommario, riducendola a una notiziola. Mettiamo, infine, che la riforma=
=20
dei tribunali minorili venga clamorosamente affondata in Parlamento. Come=20
si fa, di fronte a una simile sconfitta, ad addolcirne l'impatto? Basta=20
usare le parole giuste: e cos=EC, ieri sera, il Tg1 titolava: "Confronto=20
nella Cdl". Come se invece di un agguato dei franchi tiratori ci fosse=20
stato un convegno di accademici.

E' un lavoro di forbici e colla, il cui esempio massimo rimangono=20
l'aggiunta di un uditorio posticcio al discorso del presidente del=20
Consiglio all'Onu ? meritoriamente smascherato da "Striscia" - e il taglio=
=20
al sonoro di Berlusconi che prometteva all'eurodeputato tedesco Schulz un=20
posto di kap=F2 in un film sui nazisti. Unico telegiornale europeo ? insieme=
=20
a quello svedese, per essere precisi ? a negare ai suoi ascoltatori l'audio=
=20
di quella gaffe, il Tg1 ricevette allora gli ironici complimenti del=20
Financial Times: "Il telegiornale sovietico di Breznev non avrebbe saputo=20
fare di meglio".

Tagliare e cucire, troncare e sopire. Non =E8 solo Berlusconi, l'oggetto=20
delle premurose attenzioni del Tg1. Quando Bossi straparla, per dire, si d=
=E0=20
il minimo indispensabile, possibilmente la frase meno spinosa, quella pi=F9=
=20
commestibile. Mercoled=EC 22 ottobre, il giorno in cui il ministro leghista=
=20
definisce il mandato di cattura europeo "criminale", frutto nientemeno che=
=20
di una "follia nazista", il Tg1 cancella queste parole dal suo servizio, e=
=20
gi=E0 che c'=E8 anche la durissima risposta del segretario dell'Udc Marco=20
Follini: "I ragionamenti, se vogliamo generosamente chiamarli cos=EC,=20
dell'onorevole Bossi?". La sera stessa, il partito degli ex dc ? quelli che=
=20
un tempo erano gli "editori di riferimento" del Tg1 ? bolla il telegiornale=
=20
di Mimun come "un monumento al servilismo".

Ma il vero segno della nuova stagione ? pi=F9 del brusco ridimensionamento=
=20
dello spazio per l'opposizione - =E8 nella mutazione genetica del=
giornalismo=20
televisivo. Una volta i telegiornali intervistavano i politici: il=20
giornalista faceva delle domande, e il ministro (o il segretario di=20
partito) rispondeva. Oggi l'intervista =E8 scomparsa dal Tg1: =E8 un lusso=
=20
concesso solo al direttore. Il contraddittorio =E8 stato abolito. I cronisti=
=20
sanno che non devono fare domande a nessuno. "Quando c'=E8 da far parlare un=
=20
politico, per esempio Schifani ? racconta un cronista parlamentare - parte=
=20
una sola persona: il telecineoperatore, l'uomo della telecamera. A fare la=
=20
domanda ci pensa il suo addetto stampa, Edy Benedetti. E noi mandiamo in=20
onda la risposta del capogruppo al suo portavoce". Ai ministri sta bene=20
cos=EC. Non a tutti, per=F2. L'ultima volta che Gianni Alemanno ha visto=20
arrivare il telecineoperatore ha chiesto: "E il giornalista, dov'=E8?". "Ma=
=20
lei sa gi=E0 tutto, mi hanno detto?" ha risposto l'altro, imbarazzatissimo.=
=20
"No, io non so niente. E non mi piace farmi le interviste da solo" =E8=20
sbottato il ministro.

Sono molti, i giornalisti del Tg1 ai quali non piace questa riedizione=20
tardiva del collateralismo militante. Ma nulla possono, contro il metodo=20
blindato del "panino". Cos'=E8 il "panino"? E' il contrario del "bidone",=
che=20
era il sistema adottato dai telegiornali dell'Ulivo: ogni giorno un=20
cronista seguiva il centro-sinistra e un altro si occupava del=20
centro-destra, poi a fine giornata ciascuno dei due amalgamava le notizie=20
sul suo schieramento (in un "bidone", come fu subito soprannominato questo=
=20
contenitore dalla forma elastica) e il Tg mandava in onda i due servizi=20
affiancati. Con l'arrivo di Mimun l'era del "bidone" =E8 finita. Il nuovo=20
direttore ha voluto il "panino", ovvero una specialissima nota politica=20
nella quale il ruolo del pane e quello del companatico sono assegnati in=20
partenza: la prima fetta di pane spetta al governo, in mezzo c'=E8 la=
fettina=20
di mortadella dell'opposizione (che in genere "protesta", "attacca",=20
"contesta" o si produce in altre attivit=E0 negative) e poi arriva,=20
puntualmente, la seconda fetta di pane, quella della maggioranza. Se manca=
=20
il governo, poco male: l'ultima parola deve toccare comunque al=20
centro-destra, anzi a Forza Italia, ovvero a Schifani o a Bondi.

Certo, i giornalisti non sono obbligati a rispettare questa direttiva.=20
Possono anche dare l'ultima parola a un esponente dell'opposizione. Per=F2=
=20
poi la pagano cara. Il cdr ricorda il caso di Andrea Montanari, che un=20
giorno doveva montare una risposta del diessino Calvi all'avvocato=20
Taormina. Lui segu=EC la logica, invece di accogliere il ripetuto invito a=
=20
invertire l'ordine delle dichiarazioni. "Non posso dare prima la risposta e=
=20
poi la domanda" spieg=F2, testardo. Risultato: il servizio venne sfilato=20
dall'edizione delle 20 e mandato in onda solo a mezzanotte. Quanto a=20
Montanari, quel servizio se lo ricorder=E0 per un pezzo perch=E9 da allora=
non=20
gliene hanno pi=F9 affidato uno, neanche a Pasqua o a Ferragosto.

Il dissenso nella maggioranza =E8 sfumato e addolcito. Le proteste=20
dell'opposizione sono diventate una sfoglia sottile nel panino quotidiano.=
=20
C'era ancora uno spazio incontrollato, nel Tg1. Relegato dopo la=20
mezzanotte, tra Vespa e Marzullo, ma c'era: la rassegna stampa. Alla fine=20
del telegiornale, ogni sera un ospite diverso era invitato a commentare i=20
giornali dell'indomani. Capitava che ai titoli dei quotidiani, qualche=20
volta severi con Berlusconi, si aggiungesse anche l'opinione dell'ospite,=20
incidentalmente non filogovernativo. Non poteva durare. All'inizio=20
dell'anno la rassegna stampa =E8 stata ribattezzata "Non solo Italia", le=20
prime pagine sono state ridotte a una sola (quella del giornale=20
dell'ospite) e le domande rigorosamente limitate alle notizie dall'estero.=
=20
Poi, a settembre, la rassegna =E8 stata definitivamente abolita. Niente pi=
=F9=20
giornali irriverenti, niente pi=F9 ospiti impertinenti.

Per una singolarissima coincidenza, la stessa sorte ? nello stesso momento=
=20
? =E8 toccata alle interviste ai direttori dei giornali che erano diventare=
=20
un appuntamento fisso del Gr3 delle 8,45. Ogni mattina, a turno, i=20
giornalisti che guidano i sette maggiori quotidiani italiani venivano=20
interpellati dal caporedattore centrale Licia Conte sulle notizie del=20
giorno. Poi, un giorno, il nuovo direttore del Giornale Radio, Bruno=20
Socillo, convoca la Conte. "Bisognerebbe allargare la rosa da sette a=20
quattordici direttori", dice. Lei esegue, per=F2 non basta. "Bisognerebbe=20
registrarle prima, queste interviste, invece di mandarle in diretta". I=20
direttori si rifiutano. "Bisognerebbe delimitare il tema delle domande e=20
delle risposte" insiste Socillo. Non funziona: evidentemente si parla=20
ancora troppo di Berlusconi, in quelle telefonate alla radio. Insomma, da=20
settembre i direttori dei giornali non vengono pi=F9 chiamati dal Gr3. La=20
rubrica =E8 "sospesa". Fino a nuovo ordine.

E' in questo campo da gioco desertificato, =E8 con questa informazione=20
militarizzata, che si combatteranno le prossime sfide tra la Casa delle=20
Libert=E0 e l'Ulivo. Non si sa come finir=E0: quello che =E8 certo =E8 che=
il suo=20
derby decisivo, Berlusconi lo giocher=E0 in casa.


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La novit=E0 del berlusconismo =E8 il telegiornale di Mimun<br>
e il giornale radio di Socillo. Cancellata la rassegna stampa<br>
<b>Tg e Gr, la fabbrica delle notizie<br>
che non disturba mai il governo<br>
</b><i>di SEBASTIANO MESSINA<br>
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<b>ROMA -</b> Cosa sta succedendo alla tv italiana? Ha ragione Francesco
Rutelli, quando accusa il centro-destra di aver "messo sotto
controllo politico l'informazione televisiva" e di star trasformando
la democrazia italiana "in una oligarchia mediatica dominata dal
monopolio berlusconiano"? Alla vigilia della delicatissima battaglia
delle europee di primavera - e mentre il governo spinge verso il voto
finale, con tutte le sue forze, la contestatissima legge Gasparri - la
questione dell'equilibrio dell'informazione torna al centro dello scontro
politico. Con una novit=E0 non di poco conto: per la prima volta nella sua
storia, il principale telegiornale italiano - il Tg1 di Clemente Mimun ?
=E8 contestato sia dalla maggioranza che dall'opposizione, bersagliato da
attacchi convergenti, accusato dall'Udc di essere diventato "un
monumento al servilismo" e dai Ds di praticare addirittura "un
giornalismo marchettaro". <br><br>
Mimun ha risposto con querele e richieste di danni. Ma ormai non si
tratta pi=F9 di casi isolati, di polemiche personali, di episodi sporadici.
Pi=F9 del fondamentalismo militante del Tg4, del cerchiobottismo apparente
del Tg5, delle romantiche divagazioni del Tg2, del clima da riserva
indiana del Tg3 e della furba latitanza del Tg di Italia Uno, la vera
novit=E0 dell'anno terzo del berlusconismo =E8 proprio la normalizzazione de=
l
Tg1. Una testata che non =E8 mai stata antigovernativa, certo, ma che oggi
=E8 diventata il luogo dove la politica viene metodicamente sminuzzata,
frullata e bollita per cucinare ogni giorno un minestrone dolciastro
dall'effetto soporifero, un bollettino perennemente ottimista e fiducioso
nelle magnifiche sorti, e progressive, del governo Berlusconi. <br><br>
Mettiamo, per esempio, che il governatore della Banca d'Italia accusi il
governo di aver peggiorato i conti pubblici, di aver fatto salire il
deficit statale, di non aver ridotto il debito. Come si fa a ignorare una
cos=EC autorevole bacchettata? Nessun problema: basta trovarci il lato
positivo. Il Tg1 di venerd=EC 31 ottobre presenta la vicenda con un titolo
insapore: "A confronto sull'economia". Poi, nel sommario, il
conduttore spiega con voce profonda: "Fazio: risanamento e riforme
perch=E9 l'Italia riparta". Tutto qui? No. Almeno un accenno, ai conti
pubblici, bisogna farlo. Cos=EC: "Sui conti pubblici, dice Tremonti,
andiamo meglio di Francia e Germania". Del gelo tra i due, della
"fredda stretta di mano" su cui titola il Tg5, non c'=E8 traccia
nel sommario del Tg1. <br><br>
Insomma, l'allarme di Fazio diventa un incoraggiamento al governo e il
ministro dell'Economia tira gi=E0 le conclusioni: siamo tra i migliori
d'Europa. Un piccolo capolavoro.. <br>
Mettiamo che il centro-sinistra vinca le elezioni in Trentino Alto Adige.
Come si fa a nascondere la notizia? Semplice: la si elimina dai titoli e
dal sommario, riducendola a una notiziola. Mettiamo, infine, che la
riforma dei tribunali minorili venga clamorosamente affondata in
Parlamento. Come si fa, di fronte a una simile sconfitta, ad addolcirne
l'impatto? Basta usare le parole giuste: e cos=EC, ieri sera, il Tg1
titolava: "Confronto nella Cdl". Come se invece di un agguato
dei franchi tiratori ci fosse stato un convegno di accademici. <br><br>
E' un lavoro di forbici e colla, il cui esempio massimo rimangono
l'aggiunta di un uditorio posticcio al discorso del presidente del
Consiglio all'Onu ? meritoriamente smascherato da "Striscia" -
e il taglio al sonoro di Berlusconi che prometteva all'eurodeputato
tedesco Schulz un posto di kap=F2 in un film sui nazisti. Unico
telegiornale europeo ? insieme a quello svedese, per essere precisi ? a
negare ai suoi ascoltatori l'audio di quella gaffe, il Tg1 ricevette
allora gli ironici complimenti del Financial Times: "Il telegiornale
sovietico di Breznev non avrebbe saputo fare di meglio". <br><br>
Tagliare e cucire, troncare e sopire. Non =E8 solo Berlusconi, l'oggetto
delle premurose attenzioni del Tg1. Quando Bossi straparla, per dire, si
d=E0 il minimo indispensabile, possibilmente la frase meno spinosa, quella
pi=F9 commestibile. Mercoled=EC 22 ottobre, il giorno in cui il ministro
leghista definisce il mandato di cattura europeo "criminale",
frutto nientemeno che di una "follia nazista", il Tg1 cancella
queste parole dal suo servizio, e gi=E0 che c'=E8 anche la durissima rispost=
a
del segretario dell'Udc Marco Follini: "I ragionamenti, se vogliamo
generosamente chiamarli cos=EC, dell'onorevole Bossi?". La sera
stessa, il partito degli ex dc ? quelli che un tempo erano gli
"editori di riferimento" del Tg1 ? bolla il telegiornale di
Mimun come "un monumento al servilismo". <br><br>
Ma il vero segno della nuova stagione ? pi=F9 del brusco ridimensionamento
dello spazio per l'opposizione - =E8 nella mutazione genetica del
giornalismo televisivo. Una volta i telegiornali intervistavano i
politici: il giornalista faceva delle domande, e il ministro (o il
segretario di partito) rispondeva. Oggi l'intervista =E8 scomparsa dal Tg1:
=E8 un lusso concesso solo al direttore. Il contraddittorio =E8 stato
abolito. I cronisti sanno che non devono fare domande a nessuno.
"Quando c'=E8 da far parlare un politico, per esempio Schifani ?
racconta un cronista parlamentare - parte una sola persona: il
telecineoperatore, l'uomo della telecamera. A fare la domanda ci pensa il
suo addetto stampa, Edy Benedetti. E noi mandiamo in onda la risposta del
capogruppo al suo portavoce". Ai ministri sta bene cos=EC. Non a
tutti, per=F2. L'ultima volta che Gianni Alemanno ha visto arrivare il
telecineoperatore ha chiesto: "E il giornalista, dov'=E8?".
"Ma lei sa gi=E0 tutto, mi hanno detto?" ha risposto l'altro,
imbarazzatissimo. "No, io non so niente. E non mi piace farmi le
interviste da solo" =E8 sbottato il ministro. <br><br>
Sono molti, i giornalisti del Tg1 ai quali non piace questa riedizione
tardiva del collateralismo militante. Ma nulla possono, contro il metodo
blindato del "panino". Cos'=E8 il "panino"? E' il
contrario del "bidone", che era il sistema adottato dai
telegiornali dell'Ulivo: ogni giorno un cronista seguiva il
centro-sinistra e un altro si occupava del centro-destra, poi a fine
giornata ciascuno dei due amalgamava le notizie sul suo schieramento (in
un "bidone", come fu subito soprannominato questo contenitore
dalla forma elastica) e il Tg mandava in onda i due servizi affiancati.
Con l'arrivo di Mimun l'era del "bidone" =E8 finita. Il nuovo
direttore ha voluto il "panino", ovvero una specialissima nota
politica nella quale il ruolo del pane e quello del companatico sono
assegnati in partenza: la prima fetta di pane spetta al governo, in mezzo
c'=E8 la fettina di mortadella dell'opposizione (che in genere
"protesta", "attacca", "contesta" o si
produce in altre attivit=E0 negative) e poi arriva, puntualmente, la
seconda fetta di pane, quella della maggioranza. Se manca il governo,
poco male: l'ultima parola deve toccare comunque al centro-destra, anzi a
Forza Italia, ovvero a Schifani o a Bondi. <br><br>
Certo, i giornalisti non sono obbligati a rispettare questa direttiva.
Possono anche dare l'ultima parola a un esponente dell'opposizione. Per=F2
poi la pagano cara. Il cdr ricorda il caso di Andrea Montanari, che un
giorno doveva montare una risposta del diessino Calvi all'avvocato
Taormina. Lui segu=EC la logica, invece di accogliere il ripetuto invito a
invertire l'ordine delle dichiarazioni. "Non posso dare prima la
risposta e poi la domanda" spieg=F2, testardo. Risultato: il servizio
venne sfilato dall'edizione delle 20 e mandato in onda solo a mezzanotte.
Quanto a Montanari, quel servizio se lo ricorder=E0 per un pezzo perch=E9 da
allora non gliene hanno pi=F9 affidato uno, neanche a Pasqua o a
Ferragosto. <br><br>
Il dissenso nella maggioranza =E8 sfumato e addolcito. Le proteste
dell'opposizione sono diventate una sfoglia sottile nel panino
quotidiano. C'era ancora uno spazio incontrollato, nel Tg1. Relegato dopo
la mezzanotte, tra Vespa e Marzullo, ma c'era: la rassegna stampa. Alla
fine del telegiornale, ogni sera un ospite diverso era invitato a
commentare i giornali dell'indomani. Capitava che ai titoli dei
quotidiani, qualche volta severi con Berlusconi, si aggiungesse anche
l'opinione dell'ospite, incidentalmente non filogovernativo. Non poteva
durare. All'inizio dell'anno la rassegna stampa =E8 stata ribattezzata
"Non solo Italia", le prime pagine sono state ridotte a una
sola (quella del giornale dell'ospite) e le domande rigorosamente
limitate alle notizie dall'estero. Poi, a settembre, la rassegna =E8 stata
definitivamente abolita. Niente pi=F9 giornali irriverenti, niente pi=F9
ospiti impertinenti. <br><br>
Per una singolarissima coincidenza, la stessa sorte ? nello stesso
momento ? =E8 toccata alle interviste ai direttori dei giornali che erano
diventare un appuntamento fisso del Gr3 delle 8,45. Ogni mattina, a
turno, i giornalisti che guidano i sette maggiori quotidiani italiani
venivano interpellati dal caporedattore centrale Licia Conte sulle
notizie del giorno. Poi, un giorno, il nuovo direttore del Giornale
Radio, Bruno Socillo, convoca la Conte. "Bisognerebbe allargare la
rosa da sette a quattordici direttori", dice. Lei esegue, per=F2 non
basta. "Bisognerebbe registrarle prima, queste interviste, invece di
mandarle in diretta". I direttori si rifiutano. "Bisognerebbe
delimitare il tema delle domande e delle risposte" insiste Socillo.
Non funziona: evidentemente si parla ancora troppo di Berlusconi, in
quelle telefonate alla radio. Insomma, da settembre i direttori dei
giornali non vengono pi=F9 chiamati dal Gr3. La rubrica =E8
"sospesa". Fino a nuovo ordine. <br><br>
E' in questo campo da gioco desertificato, =E8 con questa informazione
militarizzata, che si combatteranno le prossime sfide tra la Casa delle
Libert=E0 e l'Ulivo. Non si sa come finir=E0: quello che =E8 certo =E8 che=
il suo
derby decisivo, Berlusconi lo giocher=E0 in casa. <br><br>
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