[Cerchio] cheppallestebbr

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Szerző: marina
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Tárgy: [Cerchio] cheppallestebbr
vi invio ben tre cose che ho scritto in questi giorni. le prime due sono
scritte di pancia la terza è una provocazione! pkrainer in particolare mi
interessa un tuo commento. vi abbraccio davvero
m
ps. posso dire una cosa? a me non solo le br mi stanno sul cazzo ma le trovo
anche mostruosamente tristi, borghesucce, deprimenti. niente a che vedere
nemmeno con la follia dei duemila collettivi anche non nonviolenti degli
anni 70, niente a che vedere sicuro con noi, da lilliput ai bb.

MOLLATECI!

lettera aperta al mondo che non è movimento

stamattina ho aperto i giornali e mi è montata ancora di più un'incazzatura
che già era montata negli ultimi giorni. mi sfogo quindi,come sbancor
insegna, sulla tastiera del computer:

MOLLATECI!

giornalisti di vario genere, esponentucoli politici, ex-terroristi
neobenefattori, salme mummificate tipo il signor cohn-bendit (parlamentare
europeo attualmente), exsessantottini, exsettantasettini, exquel che vi pare
che anche quando non fate più parte di niente e di nessuno nonostante questo
continuate a giudicare e trovate anche chi vi da retta, voi tutti fateci un
enorme favore : piantatela di parlare di noi. nel bene e nel male che sia.
piantatela di analizzarci, di osservarci, di interpretarci, di dipingerci
come vi fa comodo. piantatela di pretendere da noi assurdità quali
vigilanza, prese di posizione su una vetrina infranta, autoanalisi e
rassicurazioni. non ve ne possiamo dare e non ve ne daremo. nemmeno su un
argomento così atroce quale quello delle br. nemmeno su questi quattro
sfigati, frustrati, deficenti e tristi figuri di assassini disgustosi. non
chiedete a noi la tranquillità che non avete. non chiedeteci di assicurare
che in futuro non ci saranno più terroristi. non abbiamo nessun potere, non
possiamo nulla su questa merda. non siamo noi, non vengono da noi, non
vogliono noi, non parlano nemmeno la nostra stessa lingua.

anche noi abbiamo paura cosa credete? ci fa paura leggere che veniamo
accomunati a degli assassini quando l'unico morto che c'è stato nelle
"battaglie" che ci appartengono è stato dalla nostra parte.ci fa paura
pensare che la storia potrebbe ripetersi e che una repressione come quella
del 77 spazzerebbe via come allora una intera generazione anzi forse più di
una perchè il movimento oggi è transgenerazionale come non è mai stato
prima.

spiegatemi perchè noi che nonostante genova non siamo mai andati in piazza
con una pistola sotto la giacca o tutti militarmente dotati di molotov(e
dopo la mattanza di genova era qualcosa che chi aveva fatto gli anni 70
poteva forse aspettarsi), noi che non veniamo nemmeno sfiorati dall'idea
della lotta armata, noi che andiamo avanti con delle ridicole protezioni che
a genova si sono sfaldate sotto una violenza inaudita, noi che più che
sparare veniamo sparati, noi che siamo qui ora e non ventanni fa o trentanni
fa,ditemi perchè noi dobbiamo venire descritti - in bene o in male che sia-
da chi? da sergio segio, da barbara balzerani, da daniel cohn-bendit (che ci
consiglia di avere sofri come mediatore tra noi e non si cpaisce bene chi,
roba da matti...),da una delirante claudia fusani che su repubblica
pontifica che la linea ereditaria delle vecchie br e di prima linea sono i
centri sociali,da manconi e barenghi che dal manifesto danno ragione a
segio. MOLLATECI! non siete nessuno, non sapete nulla.


la mia mestra delle elementari diceva che per fare una somma bisogna avere
quantità varie di una stessa unità di misura. ed aveva ragione non si
possono sommare le mere con le pere diceva. sommare mele e pere è
esattamente quello che invece state facendo oggi, tutti voi: sommate le br
al movimento dando prova che non lo conoscete, che non sapete nulla di noi.
non riuscite a vedere le abissali differenze etiche, estetiche,
mitopoietiche e politiche che grazie a dio ci separano.dite che i centri
sociali sono la culla dei br: ma quanti terroristi ci sono in italia ? 15?
lo sapete quanta gente passa dai centri sociali? è come dire che gli asili
sono il nido del terrorismo perchè tutti i terroristi hanno frequentato le
materne. grazie al cazzo!vivete in una dimensione onirica che riporta tutti
i vostri discorsi ad un altro tempo a un'altra storia persino quando provate
a difenderci, ma noi non abbiamo bisogno di essere difesi. non abbiamo un
cazzo da giustificare, spiegare, far capire.continuate pure a fare i vostri
giochini di potere, le vostr intervistineai giornali, i vostri articoletti
preconfezionati, ma per favore non sulla nostra pelle.lasciateci fuori.

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lettera aperta a chi ha voglia di leggerla e anche a sergio segio da una
particella infinitesima delle moltitudini del movimento dei movimenti:

ieri sera stavo al tpo. c'era una buffa atmosfera: c'era stata un'assemblea
con i delegati delle fabbriche e una bella cena alla trattoria del san
pietrino e poi un concerto che si era trasformato in una specie di festa da
ballo per pochi intimi. insomma l'atmosfera era un po' quella della festa
delle medie, però si stava bene. tra un ballo e l'altro e con una birretta
in mano e una sigaretta nell'altra me ne stavo appollaiata su un gradinone e
mi guardavo in giro: c'erano i miei compagni, quelli che riconosco
indubbiamente come la "mia "gente, da quelli quelli che hanno la mia storia
e il mio percorso fatto di centri sociali, di occupazioni, di scuole
autogestite a quelli che invece sono cresciuti nelle fabbriche o negli
oratori, miei compagni comunque. li guardavo e pensavo a sergio segio, li
guardavo e pensavo a quei br entrati in clandestinità e alle loro vite
anonime per restare invisibili e insospettati, li guardavo e pensavo che noi
le facce da br non ce le abbiamo proprio.si è vero a volte alcuni di noi se
la prendono con una vetrina o con una macchina, altri scandiscono slogan
minacciosi o scrivono volantini arrabbiati, ma è paragonabile questo? è
paragonabile a chi scientemente e con scientifica pignoleria pianifica la
morte di una persona e poi la uccide davvero?
noi abbiamo le facce aperte e chiare di chi mette giornalmente in gioco il
proprio corpo, il proprio lavoro, il proprio tempo e scusate ma anche il
proprio culo visto che spesso le denunce fioccano come neve.abbiamo le facce
allegre di chi lo fa senza pretendere in cambio niente, senza cercare il
potere e sapendo che non ne verrà mai ripagato. nessuno ci darà mai indietro
il sonno perso, la fatica, le incazzature, la paura, ma nessuno avrà mai
indietro le nostre risate e i nostri abbracci e lo stupore di vedere (roma
15 2 03) una suora e un punk che marciano insieme per la pace.non siamo in
movimento per un tornaconto ma perchè non possiamo farne a meno, perchè
altrimenti ci sputeremmo in faccia ogni volta che ci guardiamo allo
specchio, perchè altrimenti non ci sentiremmo esseri umani, profondamente
umani quali invece siamo. e , meraviglia delle meraviglie, mentre proviamo a
cambiare il mondo siamo anche capaci di divertirci e molto anche.
io a milano durante il corteo della la scritta sul muro di cui parla segio
non c'ero, ma leggo i siti di movimento tutti i giorni e negli spazi open
publishing il coglione che scrive bene delle br lo si trova a volte, però
sotto ci sono sempre parecchi commenti che stigmatizzano, si incazzano o
semplicemente si chiedono se l'autore è uno sbirro o cosa...Personalmente
non ho MAI, MAi e ancora MAi sentito tra i compagni anche un solo
ammiccamento verso le br.
usare qualche singolo deficente per dire che le br raccattano gente nel
movimento è come dire che farsi le canne porta all'eroina o che se c'è tanta
violenza è colpa della tv. è una immane idiozia.
e non si può fare un paragone tra rompere una vetrina e far fuori qualcuno
insinuando che l'una cosa sia prodromo della seconda. non solo è diverso
intrinsecamente com'è ovvio. é diverso anche proprio per la differenza tra
tipologia di persona su cui le due cose possono avere "fascino": il
ragazzino che improvvisamente si cala il passamontagna e sfascia la vetrina
non è lo stesso tipo di persona che non si fa notare per mesi per pedinare
uno.la ragazza che decide di mettersi un casco in testa e una protezione
addosso parte da un concetto di difesa di sè e non di offesa dell'altro.
fino ad ora noi siamo quelli che la violenza, quella vera, quella che
uccide, quella contro i corpi e non gli oggetti, l'hanno solo subita e mai
messa in pratica. e non c'è niente di più lontano da noi.
smettetela di chiederci perchè spacchiamo vetrine abbiamo cose ben più
importanti da dire.

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discutendo col mio compagno ho superato il momento dell'incazzatura e passo
avanti: comincio a pensare che forse questa polemica e questo botta e
risposta andrebbero chiusi. il MOLLATECI! dovrebbe essere anche visto
dall'altra parte: MOLLIAMOLI! molliamo la repubblica e similari giornaletti
da un lato e dall'altro molliamo anche i vari segio e balzerani e compagnia
bella.in che senso? ecco io mi chiedo: ma chi cazzo è sergio segio in fondo?
chi è per poter essere oggi ascoltato come un fine analista politico? è uno
stronzo che pensava che in Italia nella seconda metà del 900 sparare in
faccia a un disgraziato avrebbe migliorato il mondo (mio dio...). qual'è
l'autorità per cui dovrebbe poter parlare di e per noi? nessuna. che parli
della sua storia e non della nostra.chi gli da credito e spazio come
repubblica è compromesso in un gioco lercio di potere e di guadagni (quanto
ha preso per l'intervista?) quanto lui. idem per la balzerani che difende il
movimento sia chiaro. qui il gioco non è a chi è buono e a chi è cattivo. la
domanda che mi pongo è perchè per anni molta parte della sinistra è stata ad
ascoltare questi personaggi? che cazzo me ne frega della riconquista della
vita politica da parte di gente che per politica intendeva freddare qualche
impiegato, qualche giornalista, qualche magistrato? perchè la sinistra ne ha
favorito la conquista della ribalta mediatica? forse questo dovremmo
chiederci, perchè un discorso è dare solidale appoggio privato a chi ha
fatto degli errori e li ha anche pagati, un discorso è trasformare un
terrorista allucinato in un analista politico. ne discutiamo?
m
ps. per capirsi non credo che aver sparato a qualcuno ti trasformi in un
fine analista come non credo, come il compianto gaber, che essere vittima
del terrorismo ti trasformi in un grande statista (o in un grande
giuslavorista)se già non lo eri prima.