[Cerchio] marija da Uenne

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Szerző: leonid ilijc brezhnev
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Tárgy: [Cerchio] marija da Uenne
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Fanatismo proibizionista
Marijuana: perch=E9 tanto odio?


In una intervista a Repubblica, don Oreste Benzi (noto ai pi=F9 per le sue=
=20
isteriche campagne antiprostitute) dichiarava senza ritegno la propria=20
opinione sulla marijuana. "La cannabis pu=F2 produrre pi=F9 danni=
dell'eroina.=20
La cosa pi=F9 grave =E8 che toglie ai giovani la possibilit=E0 di definire=
cosa =E8=20
il male, o cosa =E8 il bene oggettivo. Il bene ed il male non ci sono pi=F9.=
E=20
questo =E8 ben pi=F9 grave dei danni fisici che ne derivano. Cos=EC le=
comunit=E0=20
terapeutiche, per far fronte alla situazione devono ripartire=20
dall'educazione, dal momento in cui la persona ha smarrito la sua=20
personalit=E0. E quindi far tornare la fede".

Al di l=E0 dell'ovvia considerazione che di marijuana non =E8 mai morto=
nessuno=20
e che invece nel corso della Storia centinaia di milioni di persone sono=20
state scannate nel nome di qualche fede, va detto che all'interno della=20
Destra =E8 piuttosto diffusa l'opinione che la cannabis sia peggiore delle=
=20
droghe pesanti. Un altro esempio in questo senso =E8 la campagna per la=20
riabilitazione della cocaina che da un paio di anni a questa parte sta=20
conducendo il settimanale fascista Il Borghese, dove la polvere bianca=20
tanto amata dai rampanti e dai vincenti viene descritta come un vizio=20
socialmente accettabile, mentre la marijuana spingerebbe i giovani ad=20
indugiare in un mondo di sogni fantastici, che come minimo lo destinano a=20
una vita da fallito o (orrore!) a diventare un no global o, peggio ancora,=
=20
un anarchico.

Nel momento in cui il governo fascista si appresta a varare la famigerata=20
Legge Fini che equipara le droghe leggere a quelle pesanti con l'obiettivo=
=20
da una parte di riempire le galere e le comunit=E0 terapeutiche di centinaia=
=20
di migliaia di persone e dall'altra di rimpinguare le casse della Mafia, =E8=
=20
ripartita una vera e propria campagna di disinformazione contro la canapa=20
indiana. Capofila di questa campagna sono esperti di regime come il=20
farmacologo Silvio Garattini (noto da sempre per le sue simpatie fasciste)=
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che in sole due settimane ha compilato il famigerato rapporto del Consiglio=
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Superiore della Sanit=E0 che avrebbe dovuto ribaltare pi=F9 di un secolo di=
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ricerche scientifiche in materia di droghe. O come lo psichiatra Giovan=20
Battista Cassano, un autentico criminale prezzolato che, coi soldi delle=20
mazzette ricevute dalle case farmaceutiche per convincere gli italiani a=20
riempirsi di psicofarmaci, si =E8 costruito tra Pisa e Lucca una villa=20
principesca degna di un narcos colombiano. Il Profeta del Prozac, in=20
particolare, da tempo lancia l'allarme sulle malattie psichiatriche causate=
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dall'uso, anche saltuario, di hashish e marijuana. Secondo lui "oggi molto=
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spesso i disturbi bipolari psicotici o schizofrenici risultano scatenati=20
dall'uso di marijuana; come pure gli episodi depressivi brevi con elevato=20
rischio di suicidio (...) la cannabis induce dipendenza, dunque crisi di=20
astinenza (...) caratterizzata da irritabilit=E0, tensione nervosa,=20
irrequietezza, disturbi del sonno." Inoltre, "riduce la capacit=E0 di=
fissare=20
i ricordi, l'attitudine a compiere azioni fini e coordinate, la motivazione=
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al raggiungimento degli obbiettivi, appiattisce e destabilizza l'umore".=20
Circonvoluzioni logiche a parte (appiattisce o destabilizza? delle due,=20
una), queste affermazioni sono basate sul nulla e non a caso il nostro,=20
quando viene messo alle strette, cita a suo sostegno solo la propria=20
esperienza clinica. In effetti, da oltre un secolo (da quando nel 1891 il=20
Governo Inglese commission=F2 uno studio su questa droga diffusa nelle=20
colonie indiane ed egiziane) esistono ricerche scientifiche che hanno=20
dimostrato la tenuit=E0 del legame tra uso della cannabis e malattia=
mentale.

Lo stessa NIDA (l'istituto governativo USA sulle droghe, notoriamente su=20
posizioni proibizioniste) dopo uno studio condotto tra il 1982 e il 1992 a=
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proposito della commistione tra depressione e consumo eccessivo di=20
cannabis, visto che lo stesso identico tipo di patologie venivano=20
riscontrate in percentuali analoghe (sul 3-4%) anche tra adolescenti che=20
non avevano libero accesso al consumo (comunit=E0 ristrette, piccoli=
paesini,=20
studenti domiciliari), mentre viceversa oltre il 95% dei forti consumatori=
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non presentava alcun sintomo di depressione, ne trasse come conclusione che=
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l'uso eccessivo di cannabis era un sintomo di questi disturbi, e non la=20
causa. A proposito della schizofrenia, poi, la ricostruzione delle storie=20
personali dei pazienti ha reso noto da decenni che i suoi primi sintomi si=
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manifestano in et=E0 molto basse (verso gli 8-10 anni, al massimo). Lo=
stesso=20
concetto di dipendenza da cannabis =E8 molto discutibile. Se =E8 vero che=
una=20
buona parte dei fumatori tende a farne un'abitudine quotidiana, =E8 anche=20
vero che la stragrande maggioranza di loro dopo qualche anno in genere=20
smette di fumare senza aver bisogno di andare in comunit=E0 terapeutica e=20
neanche in farmacia a comprarsi un cerotto al THC. Quelli che continuano,=20
lo fanno perch=E9 la trovano un'abitudine piacevole, esattamente come ci=
sono=20
persone che continuano per tutta la vita a bere un caff=E8 appena alzati o a=
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leggere un libro prima di addormentarsi. Il tossicologo Nunzio Santalucia=20
nota che in questi casi sarebbe in effetti pi=F9 corretto e meno=20
terrorizzante usare il termine "abitudine", soprattutto considerando che=20
nel caso di un'eventuale astinenza i disturbi pi=F9 gravi si risolvono in un=
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po' d'insonnia (come un innamoramento o un esame il giorno dopo, insomma).

Lo zoccolo duro della propaganda proibizionista si concentra, comunque,=20
sulla cosiddetta "sindrome amotivazionale". Se "la marijuana =E8 la vera=20
piaga della giovent=F9 occidentale", come ha tuonato il ViceDuce Gianfranco=
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Fini in persona, =E8 perch=E9 i giovani fumatori perdono voglia di far=20
carriera, non si sposano, disobbediscono agli ordini, non fanno i compiti a=
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casa etc. Negli ultimi giorni hanno avuto molto risalto sulle tv di regime=
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e sulla stampa fascista le affermazioni dell'economista Rosalie Pacula che=
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ha presentato uno studio sui voti di 6000 studenti, fruitori e non di=20
marijuana, dopo il 10 grado scolastico nel 1990, comparandoli con i=20
risultati ottenuti al 12 grado, nel 92. Coloro che fumavano avevano il 15%=
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in meno di punti in matematica, ma nessuna differenza risultava nei test di=
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lettura. Secondo lei, "il punteggio pi=F9 basso in matematica potrebbe=20
causare successivamente, nel mondo del lavoro, un salario inferiore del=20
2%". Ancora una volta, i nostri media si agitano per dei dati parziali e=20
incompleti, visto dall'indagine comparativa, a cui fa riferimento la=20
Pacula, svolta presso alcuni college americani per valutare il rendimento=20
degli allievi "fumatori" nei corsi ad indirizzo scientifico e umanistico,=20
risultava anche che gli "scientifici" avevano performance inferiori alla=20
media, ma i "letterati" cannabinici erano quelli con le performance=20
migliori. Sulla canapa indiana sono stati fatti centinaia, se non migliaia,=
=20
di studi che hanno portato la comunit=E0 scientifica a considerarla una=20
sostanza relativamente poco dannosa, tant'=E8 che ora la discussione verte=
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sul fatto se sia pi=F9 o meno pericolosa di t=E8 e caff=E8 (secondo The=
Lancet e=20
lo stesso NIDA =E8 da considerare allo stesso livello di nocivit=E0, mentre=
il=20
New Scientist e la Commissione Reggiani del parlamento francese propendono=
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per una maggiore dannosit=E0 della caffeina).

Le ragioni del proibizionismo sono ragioni cieche che (al di l=E0 delle=20
convenienze a livello di repressione e di aumento dei flussi finanziari)=20
vanno ricondotte a motivi di ostilit=E0 culturale. Non =E8 un caso che i=20
fascisti preferiscano la cocaina o, addirittura, l'eroina. La marijuana,=20
bene o male, continua ad evocare un immaginario dolce e pacifico che =E8=20
quanto di pi=F9 lontano vi possa essere dalla Guerra Civile Permanente che =
=E8=20
il vessillo dei fondamentalisti di tutto il pianeta. Come ha detto lo=20
scrittore Tom Robbins in un'intervista ad High Times, "la prima parola che=
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a tutti viene in mente, pensando all'erba, ricordando il profumo dell'erba,=
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=E8 la parola sogni. I nostri governanti odiano la marijuana perch=E9 odiano=
i=20
sogni e le persone che continuano a sognare (...) sono cos=EC fanatici che=
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non pensano neanche che perseguitare una sostanza innocua e piacevole =E8 il=
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miglior modo per convincere i giovani ad odiare il governo e la polizia".=20
Sperem.


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<h2><b>Fanatismo proibizionista<br>
Marijuana: perch=E9 tanto odio?<br><br>
</b></h2>In una intervista a Repubblica, don Oreste Benzi (noto ai pi=F9
per le sue isteriche campagne antiprostitute) dichiarava senza ritegno la
propria opinione sulla marijuana. "La cannabis pu=F2 produrre pi=F9
danni dell'eroina. La cosa pi=F9 grave =E8 che toglie ai giovani la
possibilit=E0 di definire cosa =E8 il male, o cosa =E8 il bene oggettivo. Il
bene ed il male non ci sono pi=F9. E questo =E8 ben pi=F9 grave dei danni
fisici che ne derivano. Cos=EC le comunit=E0 terapeutiche, per far fronte
alla situazione devono ripartire dall'educazione, dal momento in cui la
persona ha smarrito la sua personalit=E0. E quindi far tornare la
fede". <br><br>
Al di l=E0 dell'ovvia considerazione che di marijuana non =E8 mai morto
nessuno e che invece nel corso della Storia centinaia di milioni di
persone sono state scannate nel nome di qualche fede, va detto che
all'interno della Destra =E8 piuttosto diffusa l'opinione che la cannabis
sia peggiore delle droghe pesanti. Un altro esempio in questo senso =E8 la
campagna per la riabilitazione della cocaina che da un paio di anni a
questa parte sta conducendo il settimanale fascista Il Borghese, dove la
polvere bianca tanto amata dai rampanti e dai vincenti viene descritta
come un vizio socialmente accettabile, mentre la marijuana spingerebbe i
giovani ad indugiare in un mondo di sogni fantastici, che come minimo lo
destinano a una vita da fallito o (orrore!) a diventare un no global o,
peggio ancora, un anarchico. <br><br>
Nel momento in cui il governo fascista si appresta a varare la famigerata
Legge Fini che equipara le droghe leggere a quelle pesanti con
l'obiettivo da una parte di riempire le galere e le comunit=E0 terapeutiche
di centinaia di migliaia di persone e dall'altra di rimpinguare le casse
della Mafia, =E8 ripartita una vera e propria campagna di disinformazione
contro la canapa indiana. Capofila di questa campagna sono esperti di
regime come il farmacologo Silvio Garattini (noto da sempre per le sue
simpatie fasciste) che in sole due settimane ha compilato il famigerato
rapporto del Consiglio Superiore della Sanit=E0 che avrebbe dovuto
ribaltare pi=F9 di un secolo di ricerche scientifiche in materia di droghe.
O come lo psichiatra Giovan Battista Cassano, un autentico criminale
prezzolato che, coi soldi delle mazzette ricevute dalle case
farmaceutiche per convincere gli italiani a riempirsi di psicofarmaci, si
=E8 costruito tra Pisa e Lucca una villa principesca degna di un narcos
colombiano. Il Profeta del Prozac, in particolare, da tempo lancia
l'allarme sulle malattie psichiatriche causate dall'uso, anche saltuario,
di hashish e marijuana. Secondo lui "oggi molto spesso i disturbi
bipolari psicotici o schizofrenici risultano scatenati dall'uso di
marijuana; come pure gli episodi depressivi brevi con elevato rischio di
suicidio (...) la cannabis induce dipendenza, dunque crisi di astinenza
(...) caratterizzata da irritabilit=E0, tensione nervosa, irrequietezza,
disturbi del sonno." Inoltre, "riduce la capacit=E0 di fissare i
ricordi, l'attitudine a compiere azioni fini e coordinate, la motivazione
al raggiungimento degli obbiettivi, appiattisce e destabilizza
l'umore". Circonvoluzioni logiche a parte (appiattisce o
destabilizza? delle due, una), queste affermazioni sono basate sul nulla
e non a caso il nostro, quando viene messo alle strette, cita a suo
sostegno solo la propria esperienza clinica. In effetti, da oltre un
secolo (da quando nel 1891 il Governo Inglese commission=F2 uno studio su
questa droga diffusa nelle colonie indiane ed egiziane) esistono ricerche
scientifiche che hanno dimostrato la tenuit=E0 del legame tra uso della
cannabis e malattia mentale. <br><br>
Lo stessa NIDA (l'istituto governativo USA sulle droghe, notoriamente su
posizioni proibizioniste) dopo uno studio condotto tra il 1982 e il 1992
a proposito della commistione tra depressione e consumo eccessivo di
cannabis, visto che lo stesso identico tipo di patologie venivano
riscontrate in percentuali analoghe (sul 3-4%) anche tra adolescenti che
non avevano libero accesso al consumo (comunit=E0 ristrette, piccoli
paesini, studenti domiciliari), mentre viceversa oltre il 95% dei forti
consumatori non presentava alcun sintomo di depressione, ne trasse come
conclusione che l'uso eccessivo di cannabis era un sintomo di questi
disturbi, e non la causa. A proposito della schizofrenia, poi, la
ricostruzione delle storie personali dei pazienti ha reso noto da decenni
che i suoi primi sintomi si manifestano in et=E0 molto basse (verso gli
8-10 anni, al massimo). Lo stesso concetto di dipendenza da cannabis =E8
molto discutibile. Se =E8 vero che una buona parte dei fumatori tende a
farne un'abitudine quotidiana, =E8 anche vero che la stragrande maggioranza
di loro dopo qualche anno in genere smette di fumare senza aver bisogno
di andare in comunit=E0 terapeutica e neanche in farmacia a comprarsi un
cerotto al THC. Quelli che continuano, lo fanno perch=E9 la trovano
un'abitudine piacevole, esattamente come ci sono persone che continuano
per tutta la vita a bere un caff=E8 appena alzati o a leggere un libro
prima di addormentarsi. Il tossicologo Nunzio Santalucia nota che in
questi casi sarebbe in effetti pi=F9 corretto e meno terrorizzante usare il
termine "abitudine", soprattutto considerando che nel caso di
un'eventuale astinenza i disturbi pi=F9 gravi si risolvono in un po'
d'insonnia (come un innamoramento o un esame il giorno dopo, insomma).
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Lo zoccolo duro della propaganda proibizionista si concentra, comunque,
sulla cosiddetta "sindrome amotivazionale". Se "la
marijuana =E8 la vera piaga della giovent=F9 occidentale", come ha
tuonato il ViceDuce Gianfranco Fini in persona, =E8 perch=E9 i giovani
fumatori perdono voglia di far carriera, non si sposano, disobbediscono
agli ordini, non fanno i compiti a casa etc. Negli ultimi giorni hanno
avuto molto risalto sulle tv di regime e sulla stampa fascista le
affermazioni dell'economista Rosalie Pacula che ha presentato uno studio
sui voti di 6000 studenti, fruitori e non di marijuana, dopo il 10 grado
scolastico nel 1990, comparandoli con i risultati ottenuti al 12 grado,
nel 92. Coloro che fumavano avevano il 15% in meno di punti in
matematica, ma nessuna differenza risultava nei test di lettura. Secondo
lei, "il punteggio pi=F9 basso in matematica potrebbe causare
successivamente, nel mondo del lavoro, un salario inferiore del 2%".
Ancora una volta, i nostri media si agitano per dei dati parziali e
incompleti, visto dall'indagine comparativa, a cui fa riferimento la
Pacula, svolta presso alcuni college americani per valutare il rendimento
degli allievi "fumatori" nei corsi ad indirizzo scientifico e
umanistico, risultava anche che gli "scientifici" avevano
performance inferiori alla media, ma i "letterati" cannabinici
erano quelli con le performance migliori. Sulla canapa indiana sono stati
fatti centinaia, se non migliaia, di studi che hanno portato la comunit=E0
scientifica a considerarla una sostanza relativamente poco dannosa,
tant'=E8 che ora la discussione verte sul fatto se sia pi=F9 o meno
pericolosa di t=E8 e caff=E8 (secondo The Lancet e lo stesso NIDA =E8 da
considerare allo stesso livello di nocivit=E0, mentre il New Scientist e la
Commissione Reggiani del parlamento francese propendono per una maggiore
dannosit=E0 della caffeina). <br><br>
Le ragioni del proibizionismo sono ragioni cieche che (al di l=E0 delle
convenienze a livello di repressione e di aumento dei flussi finanziari)
vanno ricondotte a motivi di ostilit=E0 culturale. Non =E8 un caso che i
fascisti preferiscano la cocaina o, addirittura, l'eroina. La marijuana,
bene o male, continua ad evocare un immaginario dolce e pacifico che =E8
quanto di pi=F9 lontano vi possa essere dalla Guerra Civile Permanente che
=E8 il vessillo dei fondamentalisti di tutto il pianeta. Come ha detto lo
scrittore Tom Robbins in un'intervista ad High Times, "la prima
parola che a tutti viene in mente, pensando all'erba, ricordando il
profumo dell'erba, =E8 la parola sogni. I nostri governanti odiano la
marijuana perch=E9 odiano i sogni e le persone che continuano a sognare
(...) sono cos=EC fanatici che non pensano neanche che perseguitare una
sostanza innocua e piacevole =E8 il miglior modo per convincere i giovani
ad odiare il governo e la polizia". Sperem.<br><br>
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