[NuovoLaboratorio] trovato l'Uomo-Scarabocchio della Diaz

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Autore: antonio bruno
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Oggetto: [NuovoLaboratorio] trovato l'Uomo-Scarabocchio della Diaz
dal Lavoro Repubblica

CADE L'ULTIMO MISTERO DELLA DIAZ NEI GUAI UN DIRIGENTE DELLA MOBILE
Uno scarabocchio per due anni risultaqto illeggibile celava in realta'
l'identitia' di un quarantenne, con una lunga esperienza in questura.

PRIMA era solo una firma, uno scarabocchio. Adesso il =ABquattordicesimo
uomo=BB ha un volto ed un nome, in Procura sono comunque riusciti a decifrar=
e
il ghirigoro. L'Uomo Scarabocchio =E8 un ispettore della squadra mobile
genovese. Quarant'ann=ED, una lunga esperienza di pol=EDzia giudiziaria nei
diversi uffici della questura. Finir=E0 anche lui nella lista degli indagati
per falso e calunnia. Insieme al suo vecchio capo, il vice-questore Nando
Dominici, insieme al superpoliziotto Gilberto Caldarozzi e a Spartaco
Mortola, allora dirigente della Digos. Quelli che la notte del 21 luglio
2001 firmarono il verbale d'arresto dei 93 no - global della Diaz,
=ABattestando dati e circostanze non corrispondenti al vero=BB, come=
 scrivono i
magistrati nel loro atto d'accusa, =ABattestando falsamente=BB oppure =ABnon
opponendosi alla rappresentazione del falso=BB, o ancora, =ABincolpando,
sapendoli innocenti, i manifestanti=BB. Quelli delle molotov fasulle, delle
fantomatiche coltellate, della resistenza alle forze dell'ordine che non
c'=E8 mai stata.
Epper=F2 la storia di` questo Ispettore =E8 impagabile, quasi surreale, se n=
on
fosse che in questa vicenda ormai non ci si pu=F2 davvero pi=F9 stupire di
nulla. L'Uomo-Scarabocchio ha infatti firmato quel pasticciato verbale di
arresto in concorso con altre 13    ' persone. Che giurano di aver agito in
buona fede, secondo le regole. Proprio come lui.'
Che a sua volta ha diligentemente sottoscritto, accusando ed arrestando
come Dio comanda., Ma dal momento che la firma =E8 risultata quasi
illeggibile, per oltre due anni si =E8 guardato bene dal presentarsi in
Procura. Perch=E9? E nessuno degli altri complici -i 13, evidentemente
colpevoli di (sotto)scrivere in maniera pi=F9 chiara - si =E8 ricordato di l=
ui.
=ABQuella notte c'era una confusione incredibile=BB, =E8 sempre stato il
ritornello. Come se il dovere di un ufficiale di polizia giudiziaria non
fosse esattamente quello: fare chiarezza dove c'=E8 confusione. Regalare
certezze, agire nel rispetto delle regole. Mica regalare misteri. =ABnon
ricordo., e vergogne di questo tipo.
Pensare che forse, subito dopo il G8, l'Uomo-Scarabocchio continuava a
tormentarsi: =ABMa come: in tribunale hanno chiamato tutti quelli che hanno
firmato. E a me, cosa aspettano a chiamarmi?=BB. Impaziente di testimoniare.
Perch=E9 all'=EDnizio nessuno poteva immaginare che calderone la Procura
avrebbe finito per scoperchiare. Chi poteva credere che di li' ad un anno
si sarebbe smascherata la messinscena delle molotov, che giuna perizia
avrebbe sbugiardato l'agente accoltellato, che neppure la sassaiola contro
le auto della polizia - quella che precedette e <<g=EDustific=F2=BB l'operaz=
ione
diretta da Francesco Gratteri, Giovanni Luperi e Lorenzo Murgolo era
verosimile? Solo un pugno; di pm abbastanza cocciuti e pazienti da venire a
capo anche questo mistero. Un mistero p=EDccolo piccolo -capirai, che sara'
mai un ispettore da aggiungere ai 73 indagati tra Diaz e Bolzaneto, ma che
la dice lunga sul clima che si continua a respirare da queste parti. Due
anni e tre mesi per identificare un appartenente alle forze dell'ordine che
(salvo sentenza passata in giudicato) non avrebbe fatto altro che il
proprio dovere. Due anni e tre mesi. Non =E8 stato facile, per gli uomini
della Questura incaricati dai pm di svolgere le indagini, fare chiarezza.
C'era confusione, appunto. Tanta che ancora oggi nessuno sa chi fossero i
venti uomini che agli ordini del vice-questore Pasquale Troiani (quello che
avrebbe ordinato ad un agente di portare nella scuola le molotov)
parteciparono all'operazione della scuola Diaz.
Una cosa =E8 certa, e i magistrati l'hanno recentemente ribadita: quella
notte non furono solo i =ABcelerini=BB romani a massacrare indiscriminatamen=
te
i no-global. Alla mattanza parteciparono anche poliziotti della Digos e
delle squadre mobili, il problema =E8 che non si =E8 riusciti ad identificar=
li.
E cos=EC la maggior parte dei picchiatori, al termine dell'inchiesta
preliminare =E8 stata indicata con il termine di =ABignoti=BB. A pagina 5
dell'avviso di fine indagini si parlava 'invece di =ABignoto operatore
sottoscrittore dei verbale di arresto=BB. Almeno lui, l'Uomo-Scarabocchio, d=
a
oggi non =E8 pi=F9 un mistero.


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NUOVE INDAGINI SUL LAGER DI BOLZANETO

SI RIAPRE l'inchiesta soprusi e le violenze nella caserma di Bolzaneto
durante il G8 otto indagati tutti appartenenti alla Polizia di Stato o
alla Polizia penitenziaria, hanno chiesto di essere nuovamente interrogati
dai pm che nei giorni scors=ED avevano ufficialmente chiuso le indagini
preliminari. Tra la persone che torneranno in Procura anche Aldo Tarascio
storico sindacalista genovese. I magistrati del pool hanno in programma una
riunione all'inizio della prossima settimana,quindi gli interogatori
dovrebbero partire tra una decine di giorni. La richiesta di rinvio e
giudizio per i 43 indagati (4 sono medici), salvo che dai nuovi incontri in
tribunale non emergano altri elementi =E8 attesa entro la fine dell'anno.
A Bolzaneto durante i giorni del vertice internazionale transitarono oltre
trecento manifefestanti ferrnati durante i disordini nolla struttura della
polizia avrebbero dovuto essere identificati, visitati da un'equipe di
medici (molti di Ioro erano reduci dai
pronto soccorso cittaidni ed accompagnati nelle diverse prigioni del Nord
Italia.
Sulla carta doveva essere una sosta di un paio d'ore per evitare ritardi e
complicazioni, la Procura aveva ordinato il differimento dei colloqui tra i
fermati ed i loro avvocati - in realta' la maggior parte dei no-global
rimase rinchiusa per un tempo interminabile. Nei giorni successivi in
centinaia denunciarono soprusi e violenze avvenute aIl'interno del "Centro
di temporanea detenzione".
Ad un giovane furono spezzate le dita di una mano, altri furono picchiati,
insultait, derisi, costretti a restare per ore con le mani alzate e faccia
al muro.
Ma per il Ministro della Giustizia Roberto Castelli giunto in visita in
piena notte a Bolzaneto "tuto era perfettamente in regola".

MASSIMO CALANDRI

MARCO PREVE