[Lecce-sf] Fwd: Fw: Gli arresti a Brindisi

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Aihe: [Lecce-sf] Fwd: Fw: Gli arresti a Brindisi
>From: "Giancarlo Canuto" <giancanuto@???>
>To: <Undisclosed-Recipient:;>
>Subject: Fw: Gli arresti a Brindisi
>Date: Wed, 15 Oct 2003 21:04:24 +0200
>
>FORUM AMBIENTE SALUTE
>La cronaca nazionale ha riportato con grande rilevanza gli arresti a
>Brindisi del Sindaco Antonino e di altri politici ed imprenditori. A molti
>non sarà sfuggito che un ruolo centrale nell'indagine in corso è
>rappresentata dalla Centrale a carbone di Brindisi Nord.
>
>E' da oltre vent'anni che qui a Brindisi si denunciano le conseguenze
>negative di questi mega-insediamenti e non solo per i rischi per la salute.
>Il "Forum Ambiente Salute e Sviluppo" ha concorso con altri a mantenere
>sempre viva questa lotta e proprio 11 mesi fa scriveva - inascoltato - ciò
>che poi sembra realizzarsi ora. La nota che segue vuole utilizzare la
>maggiore "sensibilità" di queste ore per offrire una lettura politica (e
>non giudiziaria ovviamente) dei fatti.
>
>La metto a disposizione della "rete" per chi vuole farla ri-girare o
>pubblicare ovunque o per chi voglia solo capirne un po' di più.
>
>Giancarlo CANUTO -A SINISTRA
>Movimento Politico Antiliberista- BRINDIS
>
>
>
>Siamo coscienti che e-mail indesiderate sono oggetto di disturbo, quindi la
>preghiamo di accettare le nostre più sincere scuse se la presente non è di
>Suo interesse. A norma della Legge 675/96 la Sua e-mail è stata inserita
>nel nostro database perché espressamente da Lei richiesto. Questo messaggio
>non può essere considerato SPAM poiché include la possibilità di essere
>rimosso da ulteriori invii di posta elettronica. Qualora non intendesse
>ricevere ulteriori comunicazioni la preghiamo di inviare una risposta
>all'indirizzo giancanuto@??? con oggetto: CANCELLA
>
>
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>
>
>
>
>
>
>FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO
>c/o studio avv. Carlo De Carlo - Via Casimiro 6
>Brindisi
>
>
>
>
>
>
>
>NOTA STAMPA
>
>
>
>CAMBIARE ROTTA
>
>Nello sconcertante quadro di abusi, di corruzione e di svendita degli
>interessi cittadini che emerge dall'inchiesta della Procura di Brindisi sui
>ritenuti intrecci tra affari e politica c'è una "perla" più volte in questi
>giorni messa giustamente in rilievo dalla stampa locale: i contatti e i
>rapporti di amministratori e politici locali con managers dell'Edipower ed
>ambienti governativi per addivenire all'emanazione di un decreto che
>facesse proseguire l'esercizio a carbone della vecchia centrale di Costa
>Morena la quale avrebbe dovuto cessare il funzionamento con tale
>combustibile entro il 31 dicembre del 2001.
>
>Proprio quella Centrale che, alla luce della tesi accusatoria, il Sindaco
>di Brindisi aveva mostrato di voler chiudere alla fine del 2001 con una
>ordinanza esecutiva mai eseguita e poi vanificata da una decisione del TAR
>di Lecce perché ritenuta non adeguatamente motivata e provata nelle sue
>ragioni in fatto e in diritto. Ci sarebbe stata insomma una "beffa" a
>carico dei cittadini che si sarebbe aggiunta al "danno" permanente e
>crescente di una politica che ha fatto di Brindisi, come più volte è stato
>lamentato, la pattumiera d'Italia.
>
>Affermavano nel novembre dello scorso anno in una "Lettera aperta ai
>cittadini di Brindisi, alle Istituzioni e alle forze politiche e sociali"
>che quelle della politica locale "sono le vie di un rovinoso industrialismo
>che, calpestando le regole del buon senso e capovolgendo le logiche della
>legalità, opera scelte azzardate spesso in contrasto con la normativa
>vigente pretendendo poi di ottenere l'adeguamento di questa normativa a
>decisioni già prese". Precisavamo che "si sta insomma procedendo ad una
>sorta di legislazione di ratifica che consente a poteri forti ed a gruppi
>di pressione di realizzare ciò che vogliono cercando poi di far modellare
>norme e precetti sui propri interessi. Una tendenza pericolossissima per lo
>Stato democratico e per lo Stato di diritto che in sede politica dovrebbe
>essere oggetto di attenta e preoccupata riflessione". E nella stessa
>"lettera aperta" aggiungevamo che "i progetti in via di realizzazione
>trovano sostanzialmente concordi, ai diversi livelli di competenza e di
>responsabilità, le istituzioni locali e le forze politiche che in esse
>hanno ruoli di governo: un fronte quindi, per quanto riguarda la situazione
>dell'economia brindisina, che è tenuto insieme da un malinconico
>compromesso con l'annullamento di ogni sostanziale distinzione tra
>maggioranze e opposizioni". Purtroppo questa nostra denuncia ha avuto come
>risposta una vera e propria congiura del silenzio nella politica locale, in
>importanti settori sindacali e nelle istituzioni.
>
>Quella che chiamavamo "legislazione di ratifica" per la Centrale di
>Brindisi Nord c'è stata davvero con l'aggravante di fare del porto una
>inquinante area di movimentazione del solo carbone. Segnaliamo questo a
>tutti coloro che sono investiti di responsabilità istituzionale e politica
>e chiediamo alla Magistratura di allargare l'indagine per verificare se
>nella inquietante operazione, per come dalla stessa Magistratura
>tratteggiata, ci siano stati, oltre l'ambito locale, comportamenti
>penalmente censurabili anche ad alti livelli di responsabilità
>imprenditoriale e istituzionale.
>
>Ricordiamo poi di essere sempre in attesa di conoscere l'esito degli
>accertamenti presumibilmente effettuati in merito ai diversi esposti dal
>Forum inviati alla Procura della Repubblica di Brindisi in materia
>specificatamente ambientale, esposti che oggi possono essere riguardati
>alla luce di quanto sta emergendo dall'inchiesta in corso. Così come
>cogliamo l'occasione per rinnovare la domanda che l'inchiesta sulle morti
>al Petrolchimico sia portata avanti con tutti i necessari accertamenti e
>approfondimenti:lo chiede una città che da tempo paga un costo altissimo in
>termini di salute e di vite umane a certo industrialismo.
>
>Siamo ben consapevoli che non ci sono colpevoli fino ad eventuali sentenze
>di condanna passate in giudicato così come siamo convinti che, quale che
>sia l'esito delle indagini in via di svolgimento, non sarà mai la
>Magistratura da sola che potrà affrontare e risolvere i gravi e talvolta
>tragici problemi di Brindisi. Noi del Forum, fedeli alla scelta di un
>impegno rigorosamente sociale, sentiamo in questo difficile momento il
>dovere di fare nuovamente appello alla politica perché trovi la forza di
>una radicale rigenerazione attraverso le vie obbligate della partecipazione
>del servizio all'interesse generale.
>
>Torniamo perciò ad affermare che bisogna cambiare rotta per costruire una
>nuova politica che punti allo sviluppo del porto, alla valorizzazione del
>polo aeronautico, al sostegno ad iniziative imprenditoriali nel settore
>agro-alimentare, all'impulso da dare a produzioni di qualità nel settore
>tessile, alla promozione del turismo attraverso il miglioramento delle
>strutture e dei servizi. Si tratta insomma di costruire per Brindisi un
>futuro che non sia quello delle vecchie "cattedrali nel deserto"
>trasformate in moderni mostri tecnologici del profitto che non danno lavoro
>e seminano veleni. Un futuro che dovrebbe invece essere quello
>dell'apertura di nuovi spazi e di incentivi a piccole e medie imprese in
>grado di produrre beni e servizi di qualità e ad attività in linea con le
>esigenze e le domande del territorio, capaci di creare stabile occupazione
>dentro un ambizioso progetto di trasformazione di questo capoluogo da città
>sempre "usata" e devastata dal ceto di volta in volta dominante, in una
>città protagonista delle proprie scelte e del proprio destino.
>
>Brindisi 14/10/2003
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>FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO
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