[Lecce-sf] Parco alta MURGIA

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Autore: Verdi Lecce
Data:  
Oggetto: [Lecce-sf] Parco alta MURGIA
Parco dell'Alta Murgia: ultimo atto?

In attesa di prendere visione degli atti definitivi prodotti in sede di
Conferenza Unificata (riunione preliminare) sulla questione Parco dell'Alta
Murgia, vi forniamo la notizia di fonte giornalistica (Gazzetta del
Mezzogiorno).
Invitandovi a meditare sull'argomento, per quanto ci riguarda, il nostro
giudizio è complessivamente negativo. Certo, riconosciamo l'impegno che
alcune amministrazioni comunali hanno profuso affinchè gli emendamenti
peggiorativi proposti dalla Regione Puglia venissero respinti. Alla fine la
volontà di mediazione è prevalsa.
Il dato che maggiormente ci preoccupa, non è tanto quello dell'allentamento
della vincolistica riguardo allo spietramento, che continua ad essere
l’attività umana più distruttiva tra tutte le attuali forme di degrado cui è
sottoposta l’Alta Murgia, quanto l'ennesima dimostrazione della mancanza di
coerenza nelle scelte di governo del territorio, di coesione e coordinamento
tra i Comuni del Parco, ecc.
E’ questa inadeguatezza strutturale della cultura politica che ci governa,
con qualche rara eccezione, ad essere il dato più preoccupante, in quanto
non ci fa ben sperare per la futura attuazione del progetto del Parco.
Ultima osservazione da segnalare è che, per ora, stiamo parlando solo di un
Parco di “carta”….
                 Centro Studi Torre di Nebbia
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(Gazzetta del Mezzogiorno, 14.10.2003)
ROMA - Adesso non ci sono più né se, né ma. L’accordo è definitivo e
immodificabile. Il Parco dell’Alta Murgia, secondo parco nazionale di
Puglia, ha ufficialmente il regolamento (le norme di salvaguardia) eil
perimetro definitivo. L’accordo è stato raggiunto in sede tecnica ieri sera,
dopo poco più di tre ore di discussione ed un’interruzione (tecnica
anch’essa), nella sede della Conferenza unificata. Il parco ora c’è a dieci
anni esatti dalla prima conferenza di servizi della Regione Puglia (14
ottobre 1993). C’è per il Governo, per la Regione Puglia, per la Provincia
di Bari e per 13 Comuni. Si estenderà su una superficie di quasi 68 mila
ettari, sulle terre della Dop Pane di Altamura e Doc vino Castel del Monte.
Doveva essere una riunione tecnica. Invece alla fine hanno partecipato
l’assessore regionale all’Ambiente, Michele Saccomanno, il presidente della
Provincia di Bari, Marcello Vernola, e poi sindaci e assessori dei comuni di
Andria, Corato, Ruvo di Puglia, Toritto, Grumo appula, Bitonto, Cassano
delle Murge, Santeramo in Colle, Altamura, Gravina di Puglia, Minervino
Murge, Spinazzola, e Poggiorsini. Quanto basta per sancire, vista anche la
partecipazione attiva alla discussione della rappresentanza amministrativa,
che l’accordo tecnico è stato già benedetto in sede politica. La firma,
quella della cerimonia formale richiesta dal protocollo, sarà però apposta
sotto il testo dell’accordo il prossimo 23 ottobre, sempre a Roma. E per
quell’occasione ci sarà anche il presidente della Regione, Raffaele Fitto.
Il presidente del governo regionale, pur non essendo presente, ha
condizionato la discussione. Come anticipato ieri dalla «Gazzetta» è giunta
proprio alla fine della scorsa settimana una lettera a sua firma indirizzata
alla Conferenza unificata e al ministero dell’Ambiente. La lettera conteneva
il testo di due emendamenti alle norme di salvaguardia. Il secondo
emendamento, in particolare, puntava a rendere autorizzabili «le opere di
bonifica e di trasformazione agraria, anche, previa intesa con gli
assessorati all’Agricoltura e all’Ambiente della Regione Puglia, delle aree
di pascolo» I pascoli, però, costituiscono buona parte dell’habitat
specifico dell’Alta Murgia con tanto di vegetazione spontanea sotto forma di
steppa. Contro questa ipotesi, che avrebbe potuto anche aprirela strada ad
attività di trasformazione dei pascoli tramite «dissodamento e scarificatura
del suolo e frantumazione meccanica delle rocce calcaree (il cosiddetto
spietramento, ndr)» tipiche dell’Alta Murgia si sono schierati i sindaci dei
Comuni interessati, alcuni esponenti politici e le associazioni di
protezione ambientale. Posta la questione in Conferenza unificata e
verificata l’esistenza di una forte contrapposizione tra i diversi
schieramenti, è stata disposta una sospensione dei lavori. Si deve
all’assessore regionale Saccomanno e al suo staff la modifica
dell’emendamento che, alla fine, è stato inserito nelle norme di
salvaguardia, con l’accordo di Provincia e Comuni, con questa formulazione:
nel territorio del parco dell’Alta Murgia già interessato da coltivazioni
agrarie si possono autorizzare «le opere di bonifica e di trasformazione
agraria, favorendo, d’intesa con gli assessorati regionali all’Agricoltura e
all’Ambiente, le produzioni agricolee zootecniche del luogo con particolare
riguardo a quelle a denominazione di origine». Dal testo finale, insomma,
scompare la possibilità di trasformare i pascoli. Le trasformazioni (anche
di carattere edilizio) potranno poi essere autorizzate in zone a più alta
valenza paesaggistica (le zone «1» dove sussistono vincoli di tutela più
rigidi), purché si tratti di aree già interessate da coltivazioni agricole e
da almeno cinque anni. Un discorso a parte merita il capitolo delle centrali
eoliche. I sindaci di Minervino e Spinazzola hanno spinto per un terzo
emendamento che li definisse impianti compatibili col parco.
La direzione generale del ministero ha però chiarito che questo sta già
scritto alla lettera b dell’articolo 8 delle norme disalvaguardia dove si
rendono autorizzabili in area parco «gli impianti e le opere tecnologici».
Il sindaco di Spinazzola, Savino Saraceno, ha comunque voluto che
l’emendamento fosse accluso agli atti.
Giuseppe Armenise

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