[Lecce-sf] L'Europa senza Silvio

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著者: Antonella Mangia
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題目: [Lecce-sf] L'Europa senza Silvio
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«L'Europa senza Silvio»
I disobbedienti: il 4 a Roma per bloccare il vertice e perché non ne possiamo più di Berlusconi
Appelli e azioni Aderisce alla manifestazione anche la rete internazionale Action for peace. Prima del corteo, previste azioni di disturbo
ANGELO MASTRANDREA
ROMA
Iun gergo «movimentista», quella del 4 ottobre viene definita una «giornata di disturbo attivo» del vertice dei capi di stato e di governo europei, a Roma per l'insediamento della Conferenza intergovernativa (Cig). Obiettivo di quest'ultima: ultimare, nel più breve tempo possibile come vorrebbe la presidenza italiana di Silvio Berlusconi, la stesura della Costituzione europea. Obiettivo dei primi: impedire, o quantomeno porre il maggior numero di ostacoli possibile, la sua approvazione. In che modo? Con blocchi stradali e altre azioni di disturbo, promettono i disobbedienti. Blocchi ai quali dovrebbero partecipare, ognuno «con i suoi modi di stare in piazza», anche le altre aree del movimento che si riconoscono nel Forum sociale europeo. Un po' come accaduto, nel piccolo, a Riva del Garda agli inizi di settembre, dove mentre i disobbedienti bloccavano le vie d'accesso al paese i Gruppi di azione non violenta (Gan) della Rete Lilliput violavano simbolicamente la zona rossa via lago
con canoe e gommoni. Nella giornata di ieri, dopo gli appelli a partecipare inviati dai consumatori e dal Tavolo migranti, è stata la volta della rete internazionale Action for peace, che scenderà in piazza «perché non vogliamo un'Europa legata al carro armato della politica Usa» ma un continente «di pace e di diritti». Tra i firmatari, gli Ebrei contro l'occupazione e le Donne in nero.

E' evidente che sabato prossimo a Roma ognuno porterà in piazza i propri specifici contenuti: da chi chiede libertà di circolazione per gli immigrati a chi si batte per il riconoscimento dello stato palestinese; dagli antiproibizionisti che contestano la legge Fini sulle droghe a chi, come Cipsi, Contratto mondiale dell'acqua e Roba dell'altro mondo, spera che nella Costituzione europea l'acqua venga riconosciuta come «bene inalienabile» e come un «diritto per tutti», e per questo chiede a tutti i cittadini di inviare e-mail al presidente della commissione Ue Romano Prodi e al presidente del Parlamento europeo Romano Prodi.

In particolare, i disobbedienti chiamano all'adunata anti-berlusconiana. «Siccome una delle parole d'ordine del corteo sarà "vogliamo un'Europa senza Berlusconi", noi diciamo che non ce la facciamo più a sopportare questo governo che ne fa una al giorno», sbotta Guido Lutrario, disobbediente romano del centro sociale Corto circuito, che così prosegue: «Ritengo che in molti la pensino come noi e che questa insopportabilità si esprimerà nelle forme più diverse». «Per noi si tratterà di una giornata di ribellione e dell'avvio di una stagione di conflittualità sociale, proprio perché riteniamo la presidenza e il governo Berlusconi, per via dei provvedimenti che sta prendendo, altrettanto illegittimi della Costituzione», aggiunge Anubi Lussurgiu d'Avossa. Dunque, «l'unico modo per evitare disturbi nella città è che il vertice non si svolga».

Per questo i disobbedienti mettono sull'avviso Achille Serra, l'uomo del «modello Firenze» di gestione della piazza: «Questa volta è diverso, è ovvio che non andrà come a Firenze, perché il Forum europeo era una cosa nostra, mentre il vertice per l'avvio della Cig vogliamo contestarlo». Esattamente un anno fa, vanto del neoprefetto di Roma fu quello di aver gestito l'ordine pubblico in occasione del Forum sociale europeo in modo che le forze dell'ordine non si facessero notare più di tanto e che non si creassero inutili tensioni. E' anche in virtù di ciò che Serra sta gestendo la trattativa con il gruppo di continuità del Fse, annunciando che questa volta non ci saranno zone rosse a blindare il quartiere dell'Eur, anche se ovviamente non mancheranno i cordoni di polizia attorno al palazzo dei Congressi. Ma il prefetto smentisce che a presidiare la città in una giornata densa di appuntamenti come quella di sabato - con ben due cortei, il summit per la Cig e una riunione dei ministri
della difesa Ue - saranno chiamati 10 mila agenti, come aveva scritto qualche quotidiano nei giorni scorsi. «Si tratta di una notizia priva di fondamento», afferma, «il discorso non è stato ancora minimamente affrontato».

Proprio per evitare tensioni, alcuni parlamentari chiedono esplicitamente al governo che non venga utilizzato in piazza nessuno degli agenti indagati per i fatti del G8. Non bisogna dimenticare infatti che il Primo reparto mobile di Roma, guidato da Vincenzo Canterini, è lo stesso dell'irruzione alla scuola Diaz. Graziella Mascia del Prc ha rivolto un'interrogazione al ministero dell'interno per sapere «quali misure intende predisporre per garantire il regolare svolgimento delle manifestazioni di Roma, a chi è stata affidata la gestione della piazza e se nella catena di comando figurano responsabili delle forze dell'ordine indagati per i fatti di Genova». Analoga domanda è stata formulata dai deputati verdi Paolo Cento e Luana Zanella. Il sottosegretario all'interno Mantovano ha fatto sapere che non saranno impiegati funzionari indagati per il G8, pur non dando spiegazioni sulla catena di comando.



dal Manifesto:

http://www.ilmanifesto.it/php3/ric_view.php3?page=/Quotidiano-archivio/27-Settembre-2003/art36.html&word=europa






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governo che ne fa una al giorno», sbotta Guido Lutrario, disobbediente romano del centro sociale Corto circuito, che così prosegue: «Ritengo che in molti la pensino come noi e che questa insopportabilità si esprimerà nelle forme più diverse». «Per noi si tratterà di una giornata di ribellione e dell'avvio di una stagione di conflittualità sociale, proprio perché riteniamo la presidenza e il governo Berlusconi, per via dei provvedimenti che sta prendendo, altrettanto illegittimi della Costituzione», aggiunge Anubi Lussurgiu d'Avossa. Dunque, «l'unico modo per evitare disturbi nella città è che il vertice non si svolga».</SPAN></SPAN><SPAN style="FONT-SIZE: 10pt; COLOR: black; FONT-FAMILY: Verdana"><BR><BR><SPAN class=testo1>Per questo i disobbedienti mettono sull'avviso Achille Serra, l'uomo del «modello Firenze» di gestione della piazza: «Questa volta è diverso, è ovvio che non andrà come a Firenze, perché il Forum europeo era una cosa nostra, mentre il vertice per l'avvio della Cig
vogliamo contestarlo». Esattamente un anno fa, vanto del neoprefetto di Roma fu quello di aver gestito l'ordine pubblico in occasione del Forum sociale europeo in modo che le forze dell'ordine non si facessero notare più di tanto e che non si creassero inutili tensioni. E' anche in virtù di ciò che Serra sta gestendo la trattativa con il gruppo di continuità del Fse, annunciando che questa volta non ci saranno zone rosse a blindare il quartiere dell'Eur, anche se ovviamente non mancheranno i cordoni di polizia attorno al palazzo dei Congressi. Ma il prefetto smentisce che a presidiare la città in una giornata densa di appuntamenti come quella di sabato - con ben due cortei, il summit per la Cig e una riunione dei ministri della difesa Ue - saranno chiamati 10 mila agenti, come aveva scritto qualche quotidiano nei giorni scorsi. «Si tratta di una notizia priva di fondamento», afferma, «il discorso non è stato ancora minimamente affrontato».</SPAN><BR><BR><SPAN class=testo1>Proprio
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