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Szerző: chisa
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Paola C wrote:

> /09/2003

A proposito del Cpt di Rovigo
di Samb Serigne

Come è noto i Centri di permanenza temporanea, per immigrati
clandestini in attesa di espulsione sono stati istituiti dalla legge
40 del 1998, la cosiddetta Turco-Napolitano, che disciplina il
settore dell’immigrazione e poi ratificati dalla successiva, e
vigente, Bossi-Fini. Ne sono stati realizzati un po’ in tutta Italia,
fatta eccezione per il Veneto. La gestione spetta ai prefetti e
solitamente viene affidata alla Croce Rossa Italiana: uniche
eccezioni a Lamezia Terme e a Lecce dove la conduzione è affidata
alla Caritas. Il prefetto, sentito il questore, deve garantire in
ogni struttura le disposizioni occorrenti per la regolare convivenza
e quanto altra occorra al decoroso soggiorno all’interno del centro.
L’immigrato può essere trattenuto per un massimo di 60 giorni, poi,
se non viene identificato, scatta l’ordine di allontanamento del
questore.
Ecco la cronaca di un’intensa settimana di parole a Rovigo:

Venerdi’ 5 settembre, Rovigo. Sopralluogo di due ispettori del
Ministero dell’Interno all’ex ospedale psichiatrico per l’eventuale
costruzione di un Centro di permanenza temporanea. I due funzionari
sono stati accompagnati nell’area dimessa da sette anni, posta a tre
chilometri dalla città, dal prefetto Ciro Lomastro e dal questore
Franco Misiano. La notizia appare sui quotidiani di Rovigo in data 10
settembre e subito iniziano i comunicati stampa e le prese di
posizione delle segreterie di partito ed associazioni varie.

Mercoledì 10 settembre. «Il progetto di costruire un centro per
clandestini a Rovigo va benissimo anche se resta in piedi la mia idea
di aprirne comunque uno a Padova». Questo il commento dell’onorevole
di Alleanza nazionale Filippo Ascierto che da tempo si sta battendo
per la costruzione di una struttura per accogliere gli immigrati in
attesa di espulsione. «Che i clandestini non si facciano illusioni ?
aveva dichiarato in precedenza - il centro sarà un carcere a tutti
gli effetti e dovrà contenere almeno duecento persone e sarà
provvisto perciò di tutti i servizi necessari. La vigilanza dei
clandestini spetterà invece alle forze dell’ordine». Assolutamente
contrario, invece, l’onorevole Luca Bellotti, presidente provinciale,
di Rovigo, di Alleanza Nazionale: «In fatto di immigrazione
clandestina il nostro territorio sta già pagando a sufficienza le
scelte sbagliate di una politica che ha spacciato per solidarietà a
basso costo un eccessivo permissivismo senza fare prima i conti con
la realtà».

Giovedì 11 settembre. «Esprimo la mia contrarietà ? afferma Renzo
Marangon, capogruppo regionale di Forza Italia ? per l’eventualità di
un simile progetto. Rovigo è una piccola realtà che non ha grossi
problemi di immigrazione clandestina». Contrario anche il senatore
dell’Ulivo Fabio Barbatella: «Il mio no non riguarda tanto la volontà
di creare un centro a Rovigo, quanto il metodo utilizzato, cioè
facendo cadere la decisione dall’alto senza interpellare le comunità
che vivono sul territorio». Carlo Alberto Azzi, segretario
provinciale DS, è cauto ma altrettanto fermo: «Nessuna preclusione ad
un simile centro. Che si possa fare a Rovigo è plausibile ma la
collocazione nella zona dell’ex ospedale psichiatrico è molto
discutibile». «Non siamo contrari ma discutiamone» anche il sindacato
autonomo di polizia si esprime sul Cpt a Rovigo per bocca del
segretario provinciale Fabio Ballestriero che focalizza l’attenzione
sugli uomini e mezzi, della polizia, necessari a fronteggiare la
situazione.

Venerdì 12 settembre. «Bisogna anzitutto chiarire una volta per tutte
il fatto che queste strutture non devono essere assimilate alle
carceri» afferma l’assessore all’immigrazione della Provincia Lino
Callegarin, DS «All’interno possono esserci anche donne incinte,
minorenni, gente arrivata in Italia dopo mille peripezie, la cui
unica colpa è quella di non avere le carte in regola, non essendo in
possesso di permesso di soggiorno». Anche il sindaco di Rovigo Paolo
Avezzu, di Forza Italia, esprime le sue opinioni dopo alcuni giorni
di riflessione: «Ritengo inopportuna la realizzazione di una simile
struttura a Rovigo, tenuto conto della limitata incidenza del
fenomeno extracomunitario nel nostro territorio e riscontrando
altresì prese di posizione pubbliche negative da parte di esponenti
politici appartenenti a diversi schieramenti». Per Angelo Maffione,
segretario comunale Sdi, il discorso è molto complesso ma può essere
sintetizzato così: «A Rovigo la presenza di clandestini, o comunque
di extracomunitari, non mi sembra tanto ingente da giustificare la
realizzazione di una struttura simile». «Siamo contrari per motivi di
natura morale ? afferma Matteo Masin di Rifondazione comunista ?
Queste strutture sono dei veri e propri campi di prigionia».

Sabato 13 settembre. «Questo Centro è uno dei tanti di cui la legge
Bossi-Fini intenderebbe avvalersi come strumenti per governare il
fenomeno dell’immigrazione» dichiara Donatella Barion, portavoce
provinciale dei Verdi e continua: «Sono luoghi di detenzione
destinati ai migranti che arrivano sulle coste italiane con le barche
ma anche a quanti hanno perso il lavoro e ritornano ad una condizione
di clandestinità. I lavoratori in nero delle fabbriche del Nord Est:
clandestini, migranti irregolari». E conclude «Combatteremo contro
l’istallazione di questi veri e propri lager».

Domenica 14 settembre. La Lega Nord esprime la sua contrarietà
all’iniziativa del Cpt a Rovigo raccogliendo 250 firme in sole tre
ore lungo il Corso del Popolo. «Un’impresa del genere metterebbe a
repentaglio la sicurezza della zona, oltre a svalutare gli immobili»,
precisa il segretario provinciale Andrea Astolfi. Anche la Caritas
diocesana esprime la sua opinione per bocca del direttore don
Valentino Tonin: «Dovrebbe trattarsi di aree nelle quali raccogliere
i cittadini extracomunitari senza regolare permesso di soggiorno, in
attesa del loro espatrio. Il pericolo ? ammonisce il religioso ? è
quello che si trasformino in autentici luoghi di prigionia».

Martedì 16 settembre. «Il manicomio, per il solo fatto di esistere,
ha prodotto malattia e disagio, anche all’ambiente, dal 1930 alla
chiusura del 1997» dichiara il vice-direttore di Biancoenero,
periodico polesano di immigrati e minoranze, Ben Haddou Abdelowahed.
«Adesso lo spazio manicomiale deve essere restituito alla
collettività ma non per farne un altro spazio di detenzione e di
privazione di diritti fondamentali come il “Centro Permanenza
Temporaneo”, ma per farne una località amena: un centro residenziale
per anziani, un centro sportivo, un collegio universitario, un centro
studi sui diritti della persona».

Martedì 23 settembre. L’ultima dichiarazione è quella di Lorenzo
Feltrin, segretario provinciale Prc che parla di «centri di
reclusione per innocenti» e aggiunge: «Rifondazione è contraria alla
costruzione dei Cpt a Rovigo, come a Padova, e come ovunque, e si
mobiliterà continuamente contro questi affronti alla dignità umana».


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Sandro Chignola
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<br>A proposito del Cpt di Rovigo
<br>di Samb Serigne</td>
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<br>Come &egrave; noto i Centri di permanenza temporanea, per immigrati
clandestini in attesa di espulsione sono stati istituiti dalla legge 40
del 1998, la cosiddetta Turco-Napolitano, che disciplina il settore dell’immigrazione
e poi ratificati dalla successiva, e vigente, Bossi-Fini. Ne sono stati
realizzati un po’ in tutta Italia, fatta eccezione per il Veneto. La gestione
spetta ai prefetti e solitamente viene affidata alla Croce Rossa Italiana:
uniche eccezioni a Lamezia Terme e a Lecce dove la conduzione &egrave;
affidata alla Caritas. Il prefetto, sentito il questore, deve garantire
in ogni struttura le disposizioni occorrenti per la regolare convivenza
e quanto altra occorra al decoroso soggiorno all’interno del centro. L’immigrato
pu&ograve; essere trattenuto per un massimo di 60 giorni, poi, se non viene
identificato, scatta l’ordine di allontanamento del questore.&nbsp;
<br>Ecco la cronaca di un’intensa settimana di parole a Rovigo:&nbsp;
<p><i>Venerdi’ 5 settembre, Rovigo</i>. Sopralluogo di due ispettori del
Ministero dell’Interno all’ex ospedale psichiatrico per l’eventuale costruzione
di un Centro di permanenza temporanea. I due funzionari sono stati accompagnati
nell’area dimessa da sette anni, posta a tre chilometri dalla citt&agrave;,
dal prefetto Ciro Lomastro e dal questore Franco Misiano. La notizia appare
sui quotidiani di Rovigo in data 10 settembre e subito iniziano i comunicati
stampa e le prese di posizione delle segreterie di partito ed associazioni
varie.&nbsp;
<p><i>Mercoled&igrave; 10 settembre</i>. &laquo;Il progetto di costruire
un centro per clandestini a Rovigo va benissimo anche se resta in piedi
la mia idea di aprirne comunque uno a Padova&raquo;. Questo il commento
dell’onorevole di Alleanza nazionale Filippo Ascierto che da tempo si sta
battendo per la costruzione di una struttura per accogliere gli immigrati
in attesa di espulsione. &laquo;Che i clandestini non si facciano illusioni
? aveva dichiarato in precedenza - il centro sar&agrave; un carcere a tutti
gli effetti e dovr&agrave; contenere almeno duecento persone e sar&agrave;
provvisto perci&ograve; di tutti i servizi necessari. La vigilanza dei
clandestini spetter&agrave; invece alle forze dell’ordine&raquo;. Assolutamente
contrario, invece, l’onorevole Luca Bellotti, presidente provinciale, di
Rovigo, di Alleanza Nazionale: &laquo;In fatto di immigrazione clandestina
il nostro territorio sta gi&agrave; pagando a sufficienza le scelte sbagliate
di una politica che ha spacciato per solidariet&agrave; a basso costo un
eccessivo permissivismo senza fare prima i conti con la realt&agrave;&raquo;.&nbsp;
<p><i>Gioved&igrave; 11 settembre</i>. &laquo;Esprimo la mia contrariet&agrave;
? afferma Renzo Marangon, capogruppo regionale di Forza Italia ? per l’eventualit&agrave;
di un simile progetto. Rovigo &egrave; una piccola realt&agrave; che non
ha grossi problemi di immigrazione clandestina&raquo;. Contrario anche
il senatore dell’Ulivo Fabio Barbatella: &laquo;Il mio no non riguarda
tanto la volont&agrave; di creare un centro a Rovigo, quanto il metodo
utilizzato, cio&egrave; facendo cadere la decisione dall’alto senza interpellare
le comunit&agrave; che vivono sul territorio&raquo;. Carlo Alberto Azzi,
segretario provinciale DS, &egrave; cauto ma altrettanto fermo: &laquo;Nessuna
preclusione ad un simile centro. Che si possa fare a Rovigo &egrave; plausibile
ma la collocazione nella zona dell’ex ospedale psichiatrico &egrave; molto
discutibile&raquo;. &laquo;Non siamo contrari ma discutiamone&raquo; anche
il sindacato autonomo di polizia si esprime sul Cpt a Rovigo per bocca
del segretario provinciale Fabio Ballestriero che focalizza l’attenzione
sugli uomini e mezzi, della polizia, necessari a fronteggiare la situazione.&nbsp;
<p><i>Venerd&igrave; 12 settembre</i>. &laquo;Bisogna anzitutto chiarire
una volta per tutte il fatto che queste strutture non devono essere assimilate
alle carceri&raquo; afferma l’assessore all’immigrazione della Provincia
Lino Callegarin, DS &laquo;All’interno possono esserci anche donne incinte,
minorenni, gente arrivata in Italia dopo mille peripezie, la cui unica
colpa &egrave; quella di non avere le carte in regola, non essendo in possesso
di permesso di soggiorno&raquo;. Anche il sindaco di Rovigo Paolo Avezzu,
di Forza Italia, esprime le sue opinioni dopo alcuni giorni di riflessione:
&laquo;Ritengo inopportuna la realizzazione di una simile struttura a Rovigo,
tenuto conto della limitata incidenza del fenomeno extracomunitario nel
nostro territorio e riscontrando altres&igrave; prese di posizione pubbliche
negative da parte di esponenti politici appartenenti a diversi schieramenti&raquo;.
Per Angelo Maffione, segretario comunale Sdi, il discorso &egrave; molto
complesso ma pu&ograve; essere sintetizzato cos&igrave;: &laquo;A Rovigo
la presenza di clandestini, o comunque di extracomunitari, non mi sembra
tanto ingente da giustificare la realizzazione di una struttura simile&raquo;.
&laquo;Siamo contrari per motivi di natura morale ? afferma Matteo Masin
di Rifondazione comunista ? Queste strutture sono dei veri e propri campi
di prigionia&raquo;.&nbsp;
<p><i>Sabato 13 settembre</i>. &laquo;Questo Centro &egrave; uno dei tanti
di cui la legge Bossi-Fini intenderebbe avvalersi come strumenti per governare
il fenomeno dell’immigrazione&raquo; dichiara Donatella Barion, portavoce
provinciale dei Verdi e continua: &laquo;Sono luoghi di detenzione destinati
ai migranti che arrivano sulle coste italiane con le barche ma anche a
quanti hanno perso il lavoro e ritornano ad una condizione di clandestinit&agrave;.
I lavoratori in nero delle fabbriche del Nord Est: clandestini, migranti
irregolari&raquo;. E conclude &laquo;Combatteremo contro l’istallazione
di questi veri e propri lager&raquo;.&nbsp;
<p><i>Domenica 14 settembre</i>. La Lega Nord esprime la sua contrariet&agrave;
all’iniziativa del Cpt a Rovigo raccogliendo 250 firme in sole tre ore
lungo il Corso del Popolo. &laquo;Un’impresa del genere metterebbe a repentaglio
la sicurezza della zona, oltre a svalutare gli immobili&raquo;, precisa
il segretario provinciale Andrea Astolfi. Anche la Caritas diocesana esprime
la sua opinione per bocca del direttore don Valentino Tonin: &laquo;Dovrebbe
trattarsi di aree nelle quali raccogliere i cittadini extracomunitari senza
regolare permesso di soggiorno, in attesa del loro espatrio. Il pericolo
? ammonisce il religioso ? &egrave; quello che si trasformino in autentici
luoghi di prigionia&raquo;.&nbsp;
<p><i>Marted&igrave; 16 settembre</i>. &laquo;Il manicomio, per il solo
fatto di esistere, ha prodotto malattia e disagio, anche all’ambiente,
dal 1930 alla chiusura del 1997&raquo; dichiara il vice-direttore di Biancoenero,
periodico polesano di immigrati e minoranze, Ben Haddou Abdelowahed. &laquo;Adesso
lo spazio manicomiale deve essere restituito alla collettivit&agrave; ma
non per farne un altro spazio di detenzione e di privazione di diritti
fondamentali come il “Centro Permanenza Temporaneo”, ma per farne una localit&agrave;
amena: un centro residenziale per anziani, un centro sportivo, un collegio
universitario, un centro studi sui diritti della persona&raquo;.&nbsp;
<p><i>Marted&igrave; 23 settembre</i>. L’ultima dichiarazione &egrave;
quella di Lorenzo Feltrin, segretario provinciale Prc che parla di &laquo;centri
di reclusione per innocenti&raquo; e aggiunge: &laquo;Rifondazione &egrave;
contraria alla costruzione dei Cpt a Rovigo, come a Padova, e come ovunque,
e si mobiliter&agrave; continuamente contro questi affronti alla dignit&agrave;
umana&raquo;.&nbsp;
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