Autor: antonio bruno Data: Assumpte: [NuovoLaboratorio] Bolzaneto, anatomia di un pestaggio
Bolzaneto, anatomia di un pestaggio
Dopo la Diaz, ecco le conclusioni dell'indagine sui torturatori
Tutte le accuse ai 42 poliziotti della caserma genovese, dove i no global
arrestati al G8 del 2001 vennero picchiati, insultati e minacciati Per la
polizia penitenziaria =E8 ancora notte fonda
ALESSANDRO MANTOVANI
Bolzaneto non =E8 la scuola Diaz, i piani nobili del Viminale non c'entrano.
Ma per capire il G8 di Genova bisogna passare per la caserma del VI reparto
mobile della polizia. E sforzarsi di guardare in faccia gli sconosciuti
indiziati - cinque medici pernitenziari e 37 tra uomini e donne della ps,
della penitenziaria e dei carabinieri - raggiunti dagli avvisi di fine
indagine del 12 settembre per i reati commessi su oltre duecento no global
arrestati o fermati tra il 20 e il 21 luglio 2001. Purtroppo era tutto
vero: le dita divaricate a forza fino a =ABstrappare=BB una mano, lo spray
urticante al Cs spruzzato nelle celle, calci e schiaffoni. Erano moneta
comune le ingiurie fascistoidi, le canzoncine tipo =ABun due tre, viva
Pinochet=BB, le misure di rigore da campo di concentramento. E le
intimidazioni, continue e inaccettabili: qualcuno l'hanno costretto ad
=ABabbaiare=BB, altri a dire =ABsono una merda=BB. Molti raccontano di=
essere stati
costretti a firmare carte false: nei verbali c'=E8 scritto che nessun
arrestato chiedeva di telefonare a casa, nessuno straniero voleva avvertire
il suo consolato. E gli avvocati non potevano entrare: la procura aveva
infatti disposto il =ABdifferimento dei colloqui=BB con i legali, a prima vi=
sta
poco legittimo ma =ABavallato=BB dal Csm. DENUNCE =ABCREDIBILI=BB. Le orribi=
li
testimonianze pubblicate nell'estate 2001 dai giornali (Repubblica su
tutti) e verbalizzate dagli increduli gip chiamati a convalidare gli
arresti, sono attendibili perch=E9 =ABprovenivano - osserva uno dei pm genov=
esi
- da persone di nazionalit=E0 diverse, rinchiuse in carceri diverse. Non si
capisce come avrebbero fatto a mettersi d'accordo=BB. Da persone, insiste un
altro dei sei magistrati che hanno indagato, =ABche sono venute qui e ci
hanno fatto mettere a verbale solo quello che ricordavano con certezza,
indicandoci anche che questo o quell'agente - soprattutto carabinieri - si
era comportato bene. Sono stati onesti anche nei riconoscimenti
individuali, difficili per il tempo trascorso, lo shock di quei momenti, le
fotografie impresentabili che ci hanno mandato...=BB E ancora, quelle denunc=
e
=ABsono state confermate da altri testimoni o da riscontri oggettivi, non ci
siamo mai accontentati di un singolo riconoscimento, non rafforzato da
altre persone e da riscontri certi come la coincidenza del turno=BB, avvisa
il primo pm. Per questo la vicenda ricostruita meglio aveva per teatro
l'infermeria, dove c'erano i malcapitati no global ma anche gli infermieri
Marco Poggi e Ivano Pratissoli che hanno accusato i medici.
=ABAGUZZINI=BB IN CAMICE . I pubblici ministeri Ranieri Miniati, Francesco
Albini Cardona, Monica Parentini, Stefania Petruziello, Francesco Pinto ed
Enrico Zucca possono cos=EC affermare che il dottor Giacomo Toccafondi, 48
anni, coordinatore sanitario con la tuta mimetica, avrebbe stritolato la
mano dolorante di M.P. anzich=E9 curarlo; avrebbe detto a V.B. =ABalla Diaz
dovevano fucilarvi=BB; avrebbe puntato il manganello contro la bocca ferita
di A.J.K; avrebbe costretto D.K.O. a spogliarsi anche davanti a poliziotti
e a girarsi a destra e a sinistra. Ma Toccafondi nega tutto e continua a
lavorare nel carcere genovese di Pontedecimo. Non sarebbe stato da meno il
dottor Aldo Amenta, 34enne di Casale Monferrato: avrebbe assistito senza
fiatare alla scena in cui Alfredo Incoronato, agente napoletano della
polizia penitenziaria, prendeva a pugni L.G.L., fratturandogli una costola,
e si arebbe divertito a ricucire un'orrenda ferita alla mano di G.P.
(provocata da un agente, vedremo subito come) senza anastetizzarlo, sotto
gli occhi dei colleghi. Non si =E8 mai trovato, invece, il ragazzo straniero
al quale avrebbero strappato un piercing senza anestesia. Alla faccia di
Ippocrate i medici - comprese le dottoresse Adriana Mazzoleni di
Alessandria, Sonia Sciandra di Sanremo e Marilena Zaccardi di Genova - sono
accusati di non aver prestato l'assistenza dovuta, di non aver segnalato
l'origine dolosa di certe ferite, di avere insultato e minacciato a
piacimento. Avrebbero calpestato il diritto alla salute, il regolamento
carcerario e soprattutto l'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti
umani, che vieta =ABla tortura e i trattamenti inumani e degradanti=BB. Ma p=
er
il ministro della giustizia leghista, Roberto Castelli dovrebbero lavorare
nelle carceri fino al giudizio di cassazione.
=ABCOMITATO D'ACCOGLIENZA=BB. Nel cortile di Bolzaneto c'era un =ABcomitato
d'accoglienza=BB, cos=EC lo chiamano i pm. =ABGruppi di appartenenti alle va=
rie
forze dell'ordine=BB che circondavano fin dall'arrivo i cellulari e
accoglievano gli arrestati, appena scesi, =ABcon battute, minacce, insulti e
a volte gesti fisici=BB, in genere =ABcalci=BB. Alcuni indagati hanno dovuto
ammettere che c'era un =ABassembramento=BB di colleghi.
Una volta dentro, si legge negli avvisi di fine indagine, gli arrestati
erano =ABcostretti a rimanere, senza plausibile ragione, numerose ore in
piedi, con il volto rivolto verso il muro della cella, con le braccia
alzate, con le gambe divaricate, o in altre posizioni non giustificate,
costituendo ulteriore privazione della libert=E0 personale=BB . Gli accusati
accampano =ABragioni di sicurezza=BB, i pm non ci credono perch=E9 il tratta=
mento
si sarebbe =ABprotratto nel tempo al di l=E0 di quanto era necessario per le
perquisizioni=BB.
=ABINUMANO E DEGRADANTE=BB. Gi=E0 questo =E8 un reato infamante: articolo=
608 del
codice penale, abuso d'autorit=E0 su arrestati, pena massima prevista trenta
mesi. Giudicando la Gran Bretagna la Corte europea dei diritti umani
stabil=EC, anni fa, che l'obbligo di stare in piedi contro il muro, applicat=
o
ai cosiddetti =ABterroristi=BB nordirlandesi, =E8 =ABtrattamento inumano e
degradante=BB ai sensi della Convenzione europea dei diritti umani.
Bisognerebbe convincere l'ingegner Castelli, che vide con i suoi occhi i no
global con la faccia al muro ma dichiar=F2, in parlamento e non al bar
Padania, che tutto sommato =ABnon era gravissimo=BB perch=E9 =ABi metalmecca=
nici
lavorano in piedi dalla mattina alla sera per 35 anni, e non si lamentano=BB=
.
IL CORRIDOIO. A Bolzaneto c'=E8 un corridoio sul quale si affacciano tutte l=
e
stanze. A destra e a sinistra, passato l'atrio, c'erano gli uffici in cui
la Digos faceva i verbali, poi la stanza della squadra mobile, i bagni e
l'infermeria. In fondo le camere di sicurezza, le prime tre sorvegliate
dalle guardie carcerarie e le altre sei in mano alla ps e ai carabinieri.
Nel corridoio, almeno in alcuni turni dei giorni 20, 21 e 22 luglio 2001,
gli agenti si erano disposti sui lati - =ABquasi a formare due ali=BB
specificano i pm - e ogni volta che passava un arrestato ricominciavano con
gli insulti, le mazzate e i cori da stadio come =ABne abbiamo ucciso uno,
dobbiamo ucciderne cento=BB, trasparente allusione a Carlo Giuliani ammazzat=
o
da un carabiniere. Il corridoio l'hanno descritto in molti, accusando anche
agenti in borghese e in alcuni casi indicando le divise scure che
potrebbero appartenere agli agenti del temibile Gruppo operativo mobile
della penitenziaria, sui quali tuttavia non sono emersi specifici elementi
di responsabilit=E0.
I TORTURATORI. E.P ha indicato l'agente penitenziaria Barbara Amadei (32
anni) come la donna che l'accompagnava e =ABla costringeva - scrivono i pm -
a camminare lungo il corridoio con la faccia abbassata e le mani sulla
testa e consentiva o comunque non impediva che altri agenti la colpissero
con calci, la deridessero e la minacciassero=BB, che la chiamava =ABputtana=
=BB e
=ABtroia=BB e la obbligava =ABcon violenza e minaccia a chinare la testa
all'interno della turca=BB, cio=E8 nel cesso.
Alcuni indagati sono stati riconosciuti per specifici atti di violenza,
altri per le intimidazioni e gli insulti. Sul poliziotto genovese Massimo
Luigi Pigozzi pesa l'accusa pi=F9 atroce: =ABAfferrando con le due mani le d=
ita
della mano sinistra di G.A., e poi tirando violentemente le dita stesse in
senso opposto in modo da divaricarle, cagionava al citato G.A. - scrive il
pm - lesioni personali dalle quali derivava una malattia guarita in 50
giorni (ferita lacero contusa della lunghezza di cinque centimetri tra il
terzo e il quarto raggio della mano sinistra)=BB. Massimo Salomone, ispettor=
e
genovese 40enne, avrebbe preso a pugni D.L. insieme al collega parigrado
Gaetano Antonello; avrebbe poi cercato di costringere la francese V.V. a
firmare i verbali fasulli, le avrebbe mostrato le foto dei figli (=ABo firmi
o non li rivedi mai pi=F9) e non avrebbe fatto una piega mentre un altro
poliziotto la picchiava alla nuca. E ancora, l'agente Daniela Cerasuolo
(penitenziaria) avrebbe =ABscortato=BB G.P. e C.G. nel corridoio, esponendol=
e
al consueto trattamento. La collega 30enne Silvia Rossi avrebbe percosso
A.D.F. =ABtorcendole un braccio dietro la schiena mentre l'accompagnava in
bagno=BB. Giuliano Patrizi, sovrintendente 48enne della penitenziaria,
avrebbe preso a calci F.F. e B.L., sempre nel corridoio. Tutti, se
rispondono ai pm, respingono le accuse.
I CAPI. Gli altri, soprattutto i capi, sono stati indagati per il ruolo che
avevano: per il codice penale (articolo 40 secondo comma) un poliziotto che
dolosamente non impedisce un reato dev'essere punito come se lo avesse
commesso. Gli avvocati comprensibilmente attaccano su questo punto =ABma noi
- spiega ancora un magistrato - ci siamo accorti fin da subito che a
Bolzaneto gli abusi erano diffusi, generalizzati. Nessuno - insiste -
poteva fermarsi l=EC per delle ore senza trovarsi nella posizione di
intervenire per fermare le violenze. E infatti alcuni sono intervenuti. Non
ci parlino di teoremi=BB.
Per esempio, l'allora vicecapo della Digos genovese Alessandro Perugini (42
anni) stava in un ufficio che dava sul corridoio, privo di altre porte. Era
il responsabile della caserma, vi =E8 rimasto per intere giornate e con i pm
ha ammesso di aver fatto qualcosa per sciogliere l'=ABassembramento=BB nel
cortile, che dunque esisteva anche per lui. E' troppo affermare che non
fece abbastanza? Lo stesso discorso riguarda Anna Poggi, commissario capo
32enne della questura di Torino, e l'ispettore della penitenziaria Antonio
Gugliotta, 43 anni, responsabile della sicurezza di Bolzaneto e in servizio
al carcere di Taranto, che ha taciuto davanti ai pm. Quanto a Perugini,
lavora ancora alla questura di Genova dove dirige la logistica e il
personale. Nonostante Bolzaneto e nonostante la vicenda arcinota del
minorenne di Ostia, preso a calci dal vicequestore quando era gi=E0
immobilizzato.
FALSARI E CARCERIERI. Quelli dell'ufficio matricola e gli estensori e
sottoscrittori dei verbali rispondono per le false attestazioni, reato
specifico e ben definito: era bianco e scrivevano nero, per un poliziotto
non =E8 poca cosa. Sono i signori Francesco Tolomeo e Giuseppe Fornasiere
(ispettori), Giovanni Amoroso (assistente) e Marcello Mulas (agente
scelto), tutti della penitenziaria. Altri ancora, responsabili della
vigilanza nelle camere di sicurezza, rispondono ex articolo 608 per le
misure di rigore non consentite, bench=E9 nessuno li abbia indicati per
questo o quel calcio, per questo o quell'insulto. Vale anche per i
carabinieri che parteciparono ai turni di sorveglianza dal 21 luglio: due
sottotenenti, cinque marescialli e quattro vicebrigadieri, tutti del 9=B0
battaglione Sardegna e nessuno accusato di particolari violenze.
Vale anche per l'ispettore di ps Aldo Tarascio, finito sui giornali perch=E9
segretario genovese del Silp-Cgil, dunque =ABpoliziotto democratico=BB e per=
di
pi=F9 libero di parlare come sindacalista. Anche Tarascio non ha visto nulla
di strano, ha anzi detto che si occupava direttamente degli arrestati e con
tutta l'umanit=E0 di questo mondo. In tutto sono tredici della penitenziaria
pi=F9 i medici, undici carabinieri e quattordici della ps. Comunque i
magistrati avvertono che qualche posizione minore potrebbe essere
archiviata senza richiesta di rinvio a giudizio.
OMBRE SUL DOTTOR SABELLA. Per 57 degli iniziali 99 indagati l'archiviazione
=E8 gi=E0 pronta. I magistrati non hanno mai pensato di mandare a giudizio
tutti coloro - erano centinaia - che prestarono servizio a Bolzaneto. E non
hanno mai inquisito il loro collega Alfonso Sabella, il pm siciliano (ora a
Firenze) che a Genova era il capo-missione del Dap (Dipartimento
dell'amministrazione penitenziaria) e ha cos=EC rovinato una reputazione
costruita nella trincea dell'antimafia. Sabella, sentito come teste, ne
esce pulito perch=E9 non risulta, a differenza dei Perugini o dei Gugliotta,
che si sia trattenuto a Bolzaneto per un tempo sufficiente a vedere, capire
e intervenire. Vabb=E8. Tutti per=F2 ricordano che Sabella difese a spada
tratta le guardie penitenziarie, per poi trasformarsi in giudice di s=E9
stesso e firmare l'inchiesta interna, ovviamente assolutoria. Da due anni
il Dap tace: forse Castelli =E8 il ministro che meritano.=20
-------------------------------
"Eppure il vento soffia ancora...."
-----------------------