[Cerchio] Dialogo ispettivo

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vita di scuola, tutto vero anche se qui è invenzione..
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DIALOGO TRA UN ISPETTORE SCOLASTICO E UN INSEGNANTE DI PROVINCIA

- Buongiorno.
- Buongiorno. Cerca qualcuno?
- Sì. Il prof... come si chiama... Aoristo.
- Aoristo? (sorridendo) Non sarà mica Ariosto?
- Sì, sì, Ariosto, Ariosto. Proprio lui. Sa dov'è?
- In questo momento sta parlando con lei.
- Ah, bene.
- E perchè mi stava cercando?
- Come non lo sa? Devo certificare la sua professionalità.
- Ah! Devo proprio?
- Oh, sì. Lo dice la legge!
- E alla fine cosa farà, mi stamperà un bel bollino di certificazione sulla
fronte?
- Ah ah ah ah!
- Bene, allora vogliamo andare in classe? Sente? E' appena suonata la
campanella.
- In classe? E che ci andiamo a fare in classe? (Prende dalla borsa un
faldone rigonfio di carte).
- Dunque, vediamo... Professore, dalle misurazioni docimologiche che abbiamo
effettuato...
- Scusi, chi le ha effettuate?
- Noi del C.E.V.
- C.E.V.? E che è?
- Commissione Esperti di Valutazione. Ma non mi interrompa, la prego.
Dunque, dicevo... Dalle misurazioni effettuate, risulta che il 21,3% dei
suoi alunni si attesta su standard di preparazione inferiori tra il 12 e il
17,6% agli standard ufficiali nazionali.
- Ah sì? Non lo sapevo...
- Già. Professore, così non va bene, eh no! Più del 20%! Il suo collega
della classe parallela alla sua, invece, supera del 35% gli standard!
- Posso immaginarlo... Sa, lui è nella Commissione per la formazione delle
classi, e sa com'è...
- Via, professor Aoristo...
- Ariosto, prego.
- Sì, sì, Aoristo, Ariosto, che differenza c'è? Professore, un vero
professionista dell'istruzione sa cavare sangue anche da una rapa, e il suo
collega lo dimostra.
- Beh, certo, lui è bravissimo. Lo sa che ha elaborato un nuovo metodo
didattico? Si chiama "didattica telepatica".
- Didattica telepatica? Uhm, interessante... (prende appunti). E di che si
tratta?
- Semplice: poichè la sua è un'alta professionalità (tant'è che proprio
l'altro ieri si è iscritto all'ANP), il preside...
- Il dirigente scolastico, vorrà dire.
- Sì certo, mi scusi. Il preside, dicevo, da bravo manager capace di
valorizzare le risorse umane, si avvale spessissimo della sua
collaborazione. Sicchè, tra F.O., incarico di collaboratore, sportelli di
consulenza, progetti e progettini, contrattazione integrativa (eh sì, il
preside ha insistito tanto perchè facesse l'RSU!), non ha molto tempo,
poverino, per andare in classe, e allora ha elaborato questa "didattica
telepatica". E devo dire che funziona: i suoi alunni hanno i voti più alti
di tutta la scuola! E non lo fa mica per denaro, no! Si figuri che non l'ho
mai sentito lamentarsi degli stipendi troppo bassi...
- Professore, lei mi sta prendendo in giro! Torniamo a noi. Allora,
prendiamo per esempio questa qui, come si chiama... ah, Morandini.
- Sì, Olimpia... Ebbene?
- Allora la sua cara alunna in quarta liceo fa ancora errori di  sintassi!
Eppure l'anno scorso l'ha promossa con 7. Come lo spiega?
- Oh, avrebbe dovuto vederla in prima! Lo sa che non sapeva dividere in
sillabe? Le contava da destra a sinistra, pensi un po'... E poi, è vero, fa
ancora qualche errore di sintassi, e non è elegante nello stile, ma in prima
faceva i compitini di mezza paginetta, pieni di "orrori", che non si capiva
niente... Non sapeva pensare, ecco tutto, e non sapeva pensare perchè non
conosceva la grammatica, o forse è vero il contrario, chissà...
- E lei chiama pensiero questo qui: "Ruzante, dice a noi che lo leggiamo che
la guerra, è brutta, che la fanno, sempre i poveracci ma quelli che si
arricchiscono, sono quelli che sono, già ricchi di suo". Professore, invece
di fare politica in classe dovrebbe insegnare la punteggiatura ai suoi
alunni!
- Oh, ma la punteggiatura è politica.
- Ma cosa dice?
- Beh, veda, chi non conosce la punteggiatura non è libero, non può
esprimere le sue idee, e la libertà è un fatto politico, no?
- Professore, non la seguo!
- Eh, lo supponevo...
- Tagliamo corto! Professore, guardi questo grafico: la risultante tra
motivazione e competenze è a dir poco penosa!
- Ah! Ora la motivazione è diventata un numero sull'ascissa...
- Certo! Ma non mi stupisco che lei si stupisca di questo! Non siamo più
nella scuola dell'artigianato didattico, caro il mio professore. Ora una
scuola che voglia dirsi di qualità deve misurarsi con degli standard
scientifici e autocorreggere il proprio modello organizzativo in una logica
di proficua e benefica competizione, che promuova le competenze dei suoi
utenti inserite in un quadro di flessibilità modulare dei saperi e in
un'ottica di compatibilità con le dinamiche di un mercato sempre più
globale...
- Ispettore, la prego... si fermi.
- Ma lei ha compreso quello che mi sono sforzato di spiegarle?
- Oh, sì, più di quanto abbia compreso lei. Lei vuole, ma non lo comprende
fino in fondo - perchè io credo che lei sia in buona fede, sa? - che dalla
scuola escano dei consumatori e dei produttori di merci, meglio se
flessibili.
- Ci risiamo con la politica! Professore, ma lei è comunista?
- Io comunista? (allibito) Non lo so... davvero... direi di no, mi ritengo
un uomo libero e cerco di far amare la libertà ai miei ragazzi, e per questo
cerco più che posso di farli studiare. E di farli pensare. Tutto qui. Se poi
questo è essere comunisti, non saprei, non mi intendo molto di politica...
- Professore, lei rovina i suoi alunni!
- Eh, lo so! Le persone libere, e che per di più pensano, sono infelici.
Sempre, ma oggi forse un pochino di più...
- Libertà, felicità... magari mi ci mette in mezzo pure l'Utopia!
- Bravo, l'ha capito. Con la minuscola, però.
- Con la minuscola? Che significa?
- Lasci perdere... un pensiero mio...
- (Confidenziale e paterno) Senta, professor Aoristo...
-    ...
- ... lei mi è simpatico, perchè a modo suo - un modo tutto sbagliato,
s'intende - ama il suo lavoro. Ma è proprio questo il punto: dovrebbe
imparare a guardare le cose con più distacco, a non lasciarsi coinvolgere
emotivamente.
- Come un impiegato, insomma!
- Che brutto termine! No, come un bravo professionista dell'istruzione.
- Mah, forse ha ragione lei... Deve aver ragione lei per forza, perchè tutti
dicono le cose che dice lei: il preside, il collega "telepatico", i
giornali, i pedagogisti, persino molti sindacalisti... Tutti, insomma.
- Bravo! Vede? Sta cominciando a capire. Dia retta a me, faccia come il suo
collega, e vedrà che tutto andrà per il meglio! Io intanto cercherò di
accomodare più che posso la mia relazione. Contento?
- Ci penserò. Però...
- Però?
- Però qualche volta è bello avere torto, non trova? Ti fa sentire... come
dire... sì, ecco: ti fa sentire MIGLIORE. Beh, ora devo proprio andare in
classe dai miei "utenti". Sa, io la didattica telepatica proprio non la so
fare. Arrivederci.
- (Distrattamente) Arrivederci.



Gianfranco Claudione
gianfranco.claudione@???