[Badgirlz-list] L'Invisibilità della Resistenza delle Donne …

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Asunto: [Badgirlz-list] L'Invisibilità della Resistenza delle Donne Prigioniere

L'Invisibilit=E0 della Resistenza delle Donne Prigioniere
di Vikki Law, ReSisters

traduzione a cura di: marvin@???

http://www.anarcotico.net/femminismo/donne_prigioniere_usa.html


Le donne in prigione sono circa il 6% della popolazione totale carceraria,=
=20
ma il loro numero sta crescendo molto pi=F9 rapidamente rispetto a quello=20
degli uomini. Tra il 1990 e il 2000, il numero delle donne in carcere =E8=
pi=F9=20
che duplicato. Aprrossimativamente, un milione di donne negli Stati Uniti=20
si trova in qualche forma di custodia del sistema giudiziario criminale,=20
vuoi in prigione, in libert=E0 vigilata o in attesa di giudizio. Le donne=20
stanno combattendo contro le condizioni oppressive cui devono far fronte.=20
Tuttavia le battaglie delle donne prigioniere contro il complesso=20
dell'industria carceraria suscitano molto meno interesse rispetto a quelle=
=20
degli uomini. Anche nelle pubblicazioni che riguardano l'attivismo e la=20
resistenza dei prigionieri, le donne sono praticamente invisibili.

L'invisibilit=E0 non rappresenta una novit=E0. Negli anni '70, gli attivisti=
=20
hanno riconosciuto che i prigionieri, una delle popolazioni pi=F9=20
marginalizzate, stanno lottando per i loro diritti. In risposta a questo=20
fatto, sono emerse nuove analisi critiche sulle prigioni, sono state create=
=20
organizzazioni e unioni per i diritti dei prigionieri, e si =E8 realizzata=
=20
una comunicazione tra prigionieri, accademici e attivisti. I testi dei=20
prigionieri diventano scritti richiesti dai corsi universitari, e molte=20
universit=E0 iniziano ad offrire corsi all'interno delle carceri. Ma, come=
=20
attivista e ricercatrice, Karlene Faith scopre che in un'indagine svolta=20
nel carcere maschile di Soledad del 1970, "le prigioniere erano invisibili=
=20
a loro come al pubblico in generale". Faith motiva questa trascuratezza nei=
=20
confronti delle donne prigioniere spiegando che erano in numero minore,=20
"non politicizzate come gli uomini, e non coinvolte in quel tipo di azione=
=20
di protesta che attira l'attenzione dei media".

Le preoccupazioni delle donne, se riconosciute dai movimenti per i diritti=
=20
dei prigionieri, vengono catalogate come personali, incentrate su se stesse=
=20
e a-politiche. Similmente, le azioni di protesta che le donne prigioniere=20
hanno ingaggiato, sono state ignorate dai movimenti esterni, che hanno=20
scelto di concentrarsi sui nomi molto pi=F9 noti dei prigionieri maschili.=
=20
Quindi, mentre i prigionieri maschili hanno guadagnato una coscienza=20
politica e il supporto dei gruppi esterni, molte donne in carcere sono=20
state trascurate dalle stesse organizzazioni. Fatta eccezione per rari casi=
=20
di prigioniere politiche come Angela Davis e Assata Shakur, il movimento=20
non si interessa della popolazione femminile delle prigioni.

Juanita Diaz-Cotto, una delle poche erudite che tratta l'attivismo delle=20
donne prigioniere, ha affermato che, il silenzio attorno alla resistenza=20
delle donne prigioniere creato dai gruppi per i diritti e l'aiuto ai=20
prigionieri, proviene da una riluttanza nell'appoggiare l'attivismo=20
all'interno delle prigioni femminili. La nuova letteratura sulle donne in=20
carcere, che s'impernia sulle cause, le condizioni e gli effetti=20
dell'incarcerazione, non tratta per=F2 come le donne stiano provando a=20
cambiare o a combattere queste circostanze. Ad esempio, Karlene Faith, che=
=20
ha coordinato il Santa Cruz Women's Prison Project durante gli anni '70,=20
non cita nessun esempio di atti individuali o collettivi femminili nel suo=
=20
libro, Unruly Women. Anche The Celling of America by Daniel Burton-Rose,=20
che include articoli sull'organizzazione dei prigionieri, omette casi di=20
resistenza femminile. Questo riflette una permanente mancanza di=20
riconoscimento esterno per quello che le prigioniere rappresentano come=20
agente di trasformazione sociale. La mancanza di attenzione pubblica, anche=
=20
da parte di attivisti uomini prigionieri, da gruppi esterni in appoggio ai=
=20
carcerati, e dai movimenti organizzati per le donne, porta a un circolo=20
vizioso, tende a indebolire invece che a sostenere la loro resistenza.=20
L'invisibilit=E0 tende a sminuire non solo la resistenza delle donne, ma=20
anche la validit=E0 delle forme e delle circostanze dell'oppressione cui=20
stanno resistendo. Presuppone e quindi rafforza la passivit=E0 delle donne=
di=20
fronte alle condizioni oppressive.

Realt=E0 della Resistenza delle Donne Prigioniere

Ma la resistenza individuale e collettiva delle donne prigioniere =E8 reale,=
=20
e assume diverse forme a seconda dell'oppressione cui deve far fronte,=20
comprese alcune delle forme dimostrative che pi=F9 hanno attirato=20
l'attenzione dei media nei casi di uomini in carcere. Ad esempio, il 28=20
agosto 1974, le prigioniere del Bedford Hills Correctional Facility di New=
=20
York hanno protestato contro il pestaggio di una donna prendendo in=20
ostaggio sette membri del carcere. L'"August Rebellion" =E8 stato sedato=
dopo=20
2-1/2 ore da truppe e guardie maschili richiamate dalle carcere per gli=20
uomini. Venticinque donne furono ferite, e 24 trasferite al Matteawan=20
Complex for the Criminally Insane senza che si verificassero le udienze=20
necessarie. La storia fu relegata in un paragrafo nelle ultime pagine del=20
New York Times. Forse perch=E8 erano donne, perch=E8 nessuno era stato=
ucciso e=20
nessun poliziotto era stato ferito, ed =E8 cos=EC che l'August Rebellion fu=
=20
visto come meno importante e meno drammatico rispetto all'Attica Rebellion.=
=20
Le donne a Bedford Hills non hanno avuto la possibilit=E0, durante o dopo=20
l'incidente, di contattare i media, i nomi che contano come supporter o i=20
politici, come invece fecero gli uomini dell'Attica. Cos=EC, l'August=20
Rebellion =E8 stata molto trascurata da coloro che trattano le proteste dei=
=20
prigionieri.

Similmente, le donne della prigione della California tennero una "rivolta=20
di Natale" nel 1975. Protestarono contro l'abolizione della visita dei=20
familiari durante i periodi festivi, radunandosi nel cortile, distruggendo=
=20
finestre, facendo rumore e bruciando l'albero di Natale in un fal=F2 di=20
"solidariet=E0". Anche pi=F9 recentemente, sulla scia della ribellione del=
1995=20
a Talladega, a Allenwood e in altre prigioni maschili federali, in risposta=
=20
al rifiuto di riformare le sentenze razziste, le donne del Federal=20
Correctional Institute di Dublino, hanno messo l'edificio sotto assedio.=20
Anche se non si erano mai verificati casi di questo tipo, l'FCI =E8 rimasto=
=20
in questo stato per tutto il weekend e le donne sono state costrette ad=20
andare al lavoro il luned=EC in queste condizioni. Per esprimere la loro=20
protesta, le donne hanno iniziato a saltare i pasti, e durante la notte, ad=
=20
appiccare fuochi in tutte le unit=E0. Circa 70 donne sono state messe in=20
segregazione amministrativa e sono state accusate di incendio doloso e di=20
"aver istigato una dimostrazione di gruppo". Ma poich=E8 nessuno ha=20
minacciato violenza, questi atti di distruzione non hanno raggiunto una=20
buona visibilit=E0.

Quali sono le forme di oppressione che le prigioniere devono affrontare?=20
Quali metodi di resistenza hanno adottato? Quali ostacoli, oltre=20
all'invisibilit=E0, devono provare a superare?

Cure mediche

Un indice di pressione per le donne prigioniere =E8 la scarsit=E0 o la=
totale=20
mancanza di cure mediche. Mentre tutti i prigionieri soffrono di cure=20
mediche scadenti, le amministrazioni carcerarie spesso ignorano, negano o=20
bistrattano le particolari cure mediche richieste dalle donne. La maggior=20
parte delle cause archiviate di donne riguarda gli inadeguati servizi=20
medici. Uno studio del 1990 firmato dall'American Correctional Association=
=20
ha mostrato che il 6% delle donne arrestate erano incinta. Anche i=20
funzionari carcerari sono d'accorso sul fatto che molti dei particolari=20
bisogni delle donne incinte "non vengono trattati dalle istituzioni".=20
Queste necessit=E0 comprendono adeguate risorse per evitare lavori pesanti,=
=20
nascite premature; c'=E8 la totale mancanza di vestiti per la metarnit=E0;=
le=20
donne rimangono incatenate anche quando vengono trasportate all'ospedale; e=
=20
alla fine le donne vengono separate dai bambini. Le donne incinte non=20
ottengono una dieta adeguata, e esercizi e educazione alla respirazione e=20
alle tecniche di nascita.

La Dr. Patricia Garcia, ostetrica e ginecologa al Northwestern's Prentice=20
Women's Hospital, ha affermato che incatenare una donna incinta=20
"compromette la possibilit=E0 di muovere le sue gambe nella giusta posizione=
=20
per i trattamenti necessari. La salute della madre e del bambino vengono=20
compromessi se ci sono complicazioni, come ad esempio un'emoraggia o la=20
diminuzione dei toni cardiaci del feto". Nonostante questi pericoli, le=20
donne continuano ad essere incatenate nel nome della sicurezza. In un'=20
intervista con Amnesty International, una donna ha descritto il suo parto=20
mentre veniva detenuta a Chicago. Le sue gambe erano legate assieme durante=
=20
i lavori, e quando era pronta per partorire, "=E8 arrivato il dottore, ma=20
nessuni mi ha slegata. Il mio bambino =E8 uscito ma io non ho potuto aprire=
=20
le gambe".

La gravidanza non =E8 l'unico problema prettamente femminile ignorato dai=20
funzionari penitenziari. La prevenzione, la selezione, la diagnosi, la=20
cura, l'allievamento del dolore e la riabilitazione per il cancro al seno=20
sono virtualmente inesistenti all'interno delle prigioni. In uno studio del=
=20
1998 su una prigione del sud non specificata, =E8 stato rilevato che il 70%=
=20
delle donne con diritto di fare una mammografia non erano state esaminate.=
=20
Le cure mediche in generale sono spesso inadeguate. Nel febbraio del 2000,=
=20
Michelle Greer, prigioniera a WI, ha sofferto di un attacco d'asma e ha=20
chiesto di recarsi all'Health Services. L'infermiera di turno non ha=20
eseguito i dovuti controlli; ha semplicemente detto alla guardia di darle=20
un inalatore (che tra l'altro non funzionava). La seconda richiesta della=20
Greer =E8 stata totalmente ignorata. Dopo un'altra mezz'ora, ha chiesto di=
=20
recarsi all'HSU ma =E8 collassata durante il percorso. La prima infermiera =
=E8=20
sopraggiunta senza il box di emergenza sanitario e senza ossigeno. Una=20
seconda infermiera =E8 arrivata con il kit necessario, ma ancora senza=20
ossigeno. Dopo 25 minuti di collasso, la Greer =E8 morta.

Le donne si sono attivate per provare a cambiare queste condizioni di=20
negligenza medica. Il progetto pi=F9 conosciuto e pi=F9 riuscito che =E8=
stato=20
attivato da una prigioniera riguardo la salute medica =E8 l'AIDS Counseling=
=20
and Education Project (ACE) al Bedford Hills. L'AIDS =E8 la principale causa=
=20
di morte per i detenuti, dalle cinque alle 10 volte in pi=F9 rispetto alla=
=20
societ=E0 esterna. Nel 1999, lo Stato di New York ha rilevato che il tasso=
di=20
infezione per HIV tra le donne entrate in prigione rappresentava quasi il=20
doppio della controparte maschile. Nel 1987, le donne detenute al carcere=20
di massima sicurezza di Bedford Hills, vedendo le loro amiche morire e=20
trovandosi di fronte alla paura e all'ostracismo della gente nei confronti=
=20
dell'AIDS, hanno avviato l'ACE. Mentre la sovrintendenza del carcere ha=20
accordato al gruppo il permesso per far partire il progetto, l'ACE ha=20
dovuto affrontare l'interferenza amministrativa. Visto che Kathy Boudin e=20
Judith Clark, entrambe membre del Weather Underground, facevano parte del=20
gruppo, quest'ultimo veniva costantemente monitorato, e a volte si =E8=20
arrivati a bloccare le riunioni e a proibire presentazioni educative.=20
Educatori del Montefiore Hospital sono stati cacciati dalla prigione per=20
aver suggerito di aumentare la prevenzione dentale e sessuale. Malgrado le=
=20
battute d'arresto, l'ACE ha continuato a implementare il suo programma e ha=
=20
vinto un premio di 250.000$ dall'AIDS Institute. Inoltre, hanno scritto e=20
pubblicato un libro in cui hanno spiegato la loro storia e il loro impatto=
=20
positivo su donne malate di AIDS. Altre prigioniere politiche hanno inoltre=
=20
portato l'attenzione sul problema dell'AIDS dietro le sbarre. Marilyn Buck,=
=20
ad esempio, ha avviato un programma di educazione e prevenzione per l'AIDS=
=20
a CA.

Le donne prigioniere hanno inoltre lavorato individualmente e senza=20
l'approvazione amministrativa per migliorare la sanit=E0. Nell'ottobre del=
=20
2000, le donne della Valley State Prison for Women in CA hanno denunciato=20
la sanit=E0 inadeguata durante un'udienza legislativa. Fino alla sua recente=
=20
scomparsa, Charisse Shumate assieme ad altre prigioniere ha lavorato sul=20
problema dell'anemia per capirne cause e provare a elaborare dei=20
trattamenti. Ha guidato un'azione per il rilascio dei prigionieri con meno=
=20
di un anno di vita. Sfortunatamente, =E8 stata proprio lei a morire prima=
che=20
il Governatore Gray Davis si rifiutasse di rilasciarla. Le donne che hanno=
=20
collaborato con lei continuano nello sforzo di educare le prigioniere e=20
giudicare le autorit=E0 responsabili.

Figli

La separazione dai figli =E8 un altro dei maggiori problemi delle donne=20
prigioniere. Nel 1998, oltre 250.000 bambini al di sotto dei 18 anni=20
avevano la propria madre in prigione. Quando un'indagine del 1990 ha=20
chiesto alle donne prigioniere di "fare il nome della persona pi=F9=20
importante della propria vita", il 52% delle intervistate ha indicato=20
quello dei propri figli. Tuttavia con l'incarcerazione delle madri, molte=20
delle quali erano capofamiglia, molti di loro sono costretti=20
all'affidamento. Le donne prigioniere sono viste come incapaci di essere=20
"buone madri". Le madri incarcerate sono viste come inadatte e indegne, e=20
questa visione ha legittimato le politiche negative delle autorit=E0=20
penitenziarie e dei servizi sociali. Una direttiva del 1978 dei Servizi=20
Sociali del Dipartimento di New York sostiene che =E8 possibile rifiutare la=
=20
visita a parenti imprigionati se i figli sono dati in affidamento. Nel=20
1997, =E8 stato adottato il Federal Adoption and Safe Families Act, che=20
riduce il tempo con cui i figli di persone incarcerate possono essere dati=
=20
in affidamento. Una volta che il diritto dei genitori =E8 terminato, questi=
=20
stessi non hanno pi=F9 nessuna relazione legale coi bambini e non gli =E8=20
permesso avere contatti con loro.

Il mantenimento dei legami familiari, tuttavia, non =E8 un argomento molto=
=20
trattato dagli attivisti maschili. Nel 1998, oltre i 2/3 delle donne=20
prigioniere avevano figli al di sotto dei 18 anni; di questi, solo il 25%=20
viveva col loro padre. In contrasto, il 90% dei prigionieri uomini con=20
figli al di sotto dei 18 anni ha affermato che i loro bambini vivevano con=
=20
la propria madre. Anche se le visite rimangono un problema, a causa della=20
distanza. Le madri carcerate sono costrette ad attraversare il labirinto=20
della legislazione familiare e a lavorare con le amministrazioni carcerarie=
=20
e con le autorit=E0 che si occupano delle adozioni, un percorso meno=20
rimbombante rispetto agli scioperi dal lavoro e delle fame utilizzati dagli=
=20
uomini prigionieri che si trovano nelle medesime condizioni. Un esempio del=
=20
programma creato in base a questi sforzi =E8 il Children's Center a Bedford=
=20
Hills. E' gestito dai prigionieri, amministrato dalla Catholic Charities e=
=20
fondato da Dipartimento statale dei Servizi Correttivi. I prigionieri,=20
realizzando i servizi di cui necessitano le madri, hanno organizzato due=20
corsi per le donne di Bedford Hills, uno sull'infanzia e l'altro che si=20
occupa ogni settimana di un nuovo soggetto riguardo la cura e la crescita=20
dei bambini. I prigionieri hanno organizzato il Foster Care Committee, il=20
quale, con supporto esterno, ha vinto sulla legislazione, visto che per la=
=20
prima volta ha dato ai genitori carcerati le stesse responsabilit=E0 e gli=
=20
stessi diritti di altri genitori con bambini in case di affidamento, come=20
ad esempio una visita mensile se la prigione non =E8 troppo lontana. Ci=F2=
=20
nonostante, le autorit=E0 penitenziarie usano ancora la minaccia di far=20
perdere i contatti coi loro figli per provare a dissuadere le donne ad=20
organizzarsi per cambiare.

Abusi sessuali

Un enorme problema per le donne prigioniere consiste nelle aggressioni=20
sessuali perpetrate dai funzionari penitenziari. Uno studio del 1996=20
redatto dall'Osservatorio dei Diritti Umani ha rilevato che gli assalti=20
sessuali, gli abusi e gli stupri di donne prigioniere da parte delle=20
guardie sono all'ordine del giorno, e che le donne che hanno protestato=20
hanno subito punizioni e addirittura segregazione disciplinare. Un'indagine=
=20
del 1994 commissionata dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti su=20
due carceri femminili di MI ha mostrato che " quasi tutte le donne hanno=20
denunciato diverse aggressioni sessuali da parte delle guardie". Heather=20
Wells, una prigioniera del Washington Corrections Center for Women, ha=20
provato la sua accusa di stupro contro una guardia grazie al test di=20
paternit=E0 fatto al suo bambino appena nato, ma alla guardia =E8 stato=20
permesso di dimettersi piuttosto che di affrontare la causa. Comunque il=20
bambino, dopo essere nato, =E8 stato portato in una casa-famiglia.

Diversamente da come avviene nelle carceri maschili, i perpetratori in=20
quelle femminili sono solitamente coloro che ricoprono posizioni di=20
autorit=E0. Questa fa s=EC che sia impossibile per le donne prigioniere=
creare=20
gruppi di protezione come invece fa la loro controparte maschile. Le=20
guardie hanno le chiavi delle loro celle e sono autorizzate a guardare=20
all'interno, a fare perquisizioni, a spogliarle e a entrare nelle loro=20
celle in qualsiasi momento. Cos=EC l'approccio diretto dell'Angola Three o=
il=20
Men Against Sexism per proteggere i prigionieri dagli stupri in carcere,=20
non funzionano per le donne. Tuttavia, le donne hanno parlato coi media e=20
cercato assistenza legale. Barrilee Bannister e diverse altre donne=20
prigioniere, che sono state oggetto di abusi sessuali e costrette a=20
spogliarsi quando venivano trasferite dall'Oregon in una prigione privata=20
di AZ, sono riuscite a raccogliere delle prove. Hanno ottenuto delle scuse=
=20
pubbliche, risarcimenti legali e la promessa che sarebbero state impiegate=
=20
leggi pi=F9 severe contro gli abusi sessuali. In quel caso, la pubblicit=E0=
=20
negativa che le donne sono state in grado di generare =E8 riuscita a portare=
=20
alle dimissioni o alla sospensione di tre dozzine di membri del CCA.

Formazione

Mentre le donne prigioniere devono affrontare questioni non pertinenti agli=
=20
uomini, esistono anche percorsi comuni a entrambi. Tuttavia, queste=20
somiglianze sono spesso ignorate. Un argomento comune =E8 la formazione. Gli=
=20
studi sull'impatto della formazione sono tradizionalmente focalizzati sui=20
prigionieri maschili. Malgrado questa svista, la formazione =E8 altrettanto=
=20
importante per le donne. Negli anni '70, le partecipanti al Santa Cruz=20
Women's Prison Project, il primo corso universitario offerto in una=20
prigione femminile, ha dimostrato il grande entusiasmo per l'istruzione=20
superiore. Quando il coordinatore del progetto e successivamente il=20
programma sono stati eliminati, le prigioniere hanno organizzato uno=20
sciopero dal lavoro, un sit-in, e una petizione per protestare contro=20
queste rimozioni. Negli anni '80, le prigioniere dell'Oregon hanno=20
organizzato una protesta, e a dieci donne =E8 stato concesso di partecipare=
a=20
corsi offerti alla prigione maschile statale dell'Oregon. Nel 1996, le=20
donne di Bedford Hills sono riuscite a implementare il College Bound, un=20
programma di sociologia. Quasi un terzo delle prigioniere ha pagato=20
l'equivalente di uno stipendio mensile per partecipare a un programma del=20
college o pre-scolastico. La partecipazione al programma ha trasformato=20
l'autopercezione delle donne da oggetti passivi e vittime a agenti attivi=20
per il cambiamento personale e sociale. All'Ohio Reformatory for Women una=
=20
donna che ha partecipato a un programma di recupero dalla droga e=20
dall'alcol all'interno della prigione, ha proposto un club del libro "per=20
diffondere l'importanza della formazione e la gioia della lettura", e una=20
volta che l'idea =E8 stata approvata, ha portato alla donazione di molti=20
libri da parte di diversi programmi per prigionieri. In questo modo, le=20
donne hanno trovato il modo di evolvere la propria formazione nonostante la=
=20
mancanza di fondi governativi.

Lavoro in prigione

Nonostante l'esplosione della letteratura critica riguardo il complesso=20
industriale delle prigioni nella met=E0 degli anni '90, il lavoro delle=
donne=20
prigioniere =E8 stato ampiamente trascurato dagli accademici e dagli=20
attivisti. Quando richiesto, le donne prigioniere affermano che ci sono=20
realmente poche opportunit=E0 lavorative per loro. Credono che i prigionieri=
=20
abbiano accesso a lavori migliori e a paghe pi=F9 soddisfacenti. Uno dei=20
reclami comuni =E8 che le donne abbiano accesso soltanto a lavori cosiddetti=
=20
"femminili", come cucinare, pulire o insegnare. In Oregon, in cui la=20
Measure 17 ordina che tutti i prigionieri possano lavorare, i prigionieri=20
hanno accesso ad attivit=E0 che gli permettono di impiegarsi in piccole=20
riparazioni meccaniche, nella saldatura, in lavori idraulici e nella=20
programmazione informatica, cos=EC come nella manifattura vestiaria privata;=
=20
questo a dispetto delle donne che lavorano nelle cucine e che guadagnano al=
=20
massimo 84$ al mese.

I costi penitenziari non riflettono queste paghe cos=EC basse. Nel 2002, le=
=20
autorit=E0 della sezione femminile del carcere Canon City, CO, hanno=20
abbassato le paghe di 63 centesimi al giorno, sostenendo che erano troppo=20
pagate. Allo Scott Correctional Institution di MI bisogna aspettare pi=F9 o=
=20
meno un anno per un lavoro; ci sono solo 15 posti di lavoro disponibili per=
=20
96 donne in una unit=E0. Nonostante la mancanza di lavoro, l'amministrazione=
=20
usa la scarsit=E0 di impiego contro i candidati. Al Dwight Correctional=20
Institute dell'IL, la paga media mensile =E8 di non oltre 20$ per 40 ore di=
=20
lavoro settimanale. Le donne vengono pagate a seconda del lavoro che fanno=
=20
e spesso si feriscono durante le attivit=E0 di cucito per riuscire a=20
raggiungere la propria quota.

Forse quelli che hanno organizzato il lavoro nelle prigioni non si=20
preoccupano molto delle donne prigioniere perch=E8 sono loro stesse a non=20
aver fatto dell'impiego una loro priorit=E0. Secondo Juanita Diaz-Cotto, la=
=20
priorit=E0 principale delle donne =E8 il proprio rilascio. Gli abusi=
sessuali,=20
la sanit=E0 inadeguata, la formazione e la separazione dai propri figli sono=
=20
temi molto scottanti per loro. Ma le donne prigioniere hanno protestato per=
=20
le questioni lavorative. Nel 1975, all'interno del North Carolina=20
Correctional Center for Women c'=E8 stata una dimostrazione durata cinque=20
giorni, di cui "l'atmosfera di lavoro oppressivo" era uno dei temi base.

Processi e il Potere dei media

Le battaglie delle donne per cambiare le loro condizioni spesso fanno parte=
=20
di cause secondarie piuttosto che di confronti fisici con i funzionari=20
delle prigioni. Nel 1995, le donne del CCWF a Chowchilla hanno messo in=20
atto Shumate v. Wilson, un'azione di classe per richiedere un immediato=20
miglioramento dei trattamenti e delle cure emdiche. Nel 1996, sette donne=20
in Michigan hanno usato un vestito come dimostrazione e a nome di tutte le=
=20
donne prigioniere che devono subire maltrattamenti e aggressioni sessuali,=
=20
violazioni della privacy e assalti e percosse fisiche. Nel 1998, sei donne=
=20
di NY hanno messo in piedi un'azione di classe contro le sistematiche=20
perquisizioni fisiche fatte dalle guardie maschili. A Washington, il "sesso=
=20
consensuale" tra donne prigioniere e impiegati penitenziari non =E8=
illegale,=20
ma le notizie riguardo tali incidenti stanno portando i legislatori a porre=
=20
un divieto (che per=F2 non =E8 ancora entrato in vigore). Il potere dei=
media =E8=20
diventato evidente nel 1999, quando un report di Geraldo Rivera sulla=20
cattiva condotta sessuale dei funzionari in prigione =E8 stato ripetutamente=
=20
citato durante un dibattito alla Camera. Nel WI, una chiamata telefonica da=
=20
parte di un prigioniero anonimo a una reporter del Milwaukee Sentinel=20
riguardo la morte per asma di Michelle Greer ha fatto aprire un'indagine=20
giornalistica. Ha trasformato la storia in un "piccolo scoop", e ha=20
obbligato il DOC a prendere provvedimenti e l'Assemblea statale a fare=20
delle indagini. I reportr finalmente hanno esaminato ogni caso di decesso=20
di prigionieri dal 1984, spingendo i legislatori a richiedere maggiore=20
preparazione per lo staff medico, una migliore assistenza medica e la=20
creazione di un pannello indipendente di esperti medici per verificare le=20
morti in carcere. Forse a causa dell'efficacia delle cause e della relativa=
=20
pubblicit=E0, chi archivia i casi lo fa per rappresaglia amministrativa, o=
=20
nel peggiore dei casi, per negligenza medica.

Conclusione

Le donne prigioniere devono poter contare su supporter esterni per poter=20
dare maggiore visibilit=E0 alle loro battaglie. A causa dell'attuale isteria=
=20
riguardo il crimine e le punizioni, assieme alla marginalizzazione e alla=20
ridicolizzazione delle questioni che riguardano le donne prigioniere, non =
=E8=20
facile trovare gruppi esterni che supportino con spirito e risorse le donne=
=20
carcerate. Ma le donne in prigione non accettano passivamente queste=20
condizioni. Le donne hanno combattutto individualmente e collettivamente=20
per migliorare la sanit=E0 in carcere, per abolire gli abusi sessuali, per=
=20
mantenere i contatti coi loro figli, e per sviluppare la loro educazione.=20
Al Coffee Creek Correctional Facility, una nuova prigione femminile=20
dell'OR, le autorit=E0 hanno promesso un "meeting cittadino" mensile; ma la=
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voce forte della risposta femminile, parlando verso l'esterno delle proprie=
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questioni, ha portato l'amministrazione a cancellare il progetto dei=20
meeting successivi. Come ha scritto una donna prigioniera: " So gi=E0 che ci=
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saranno ripercussioni per quello che dir=F2, ma io devo ugualmente parlare.=
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Gli abusi vengono fatti nel silenzio, e gli abusi vanno avanti!".



- Articolo tratto dall'ultima edizione di: "Turning the Tide: Journal of=20
Anti-Racist Action, Research and Education" - Volume 16 Numero 3 Autunno=
2003


- Questo testo =E8 solo un riassunto di un saggio molto pi=F9 lungo che=
porta=20
lo stesso nome. E' un lavoro in continuo aggiornamento, disponibile presso=
=20
Vikki Law, PO Box 20388, Tompkins Square Station, New York NY 10009. Vikki=
=20
Law lo ha presentato nell'agosto 2003 durante la conferenza per=20
l'abolizione del carcere di "Break the Chains" a Eugene, in Oregon, ed =E8=
=20
stato registrato da ARA-LA della LA Sound Posse; sar=E0 disponibile quindi=
in=20
CD e nelle radio comunitarie. Per maggiori informazioni sul CD contattare=20
ARA-LA, PO Box 1055, Culver City CA 90232, 310-495-0299, o per mail a:=20
ara-la@???.

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