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Szerző: forumgenova@inventati.org
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Vi invio sperando di fare cosa gradita un intervento su Cancun pubblica=
to
dal quotidiano "Il Secolo XIX" oggi 16 settembre.
Cordiali saluti

Francesco Martone

www.francescomartone.it
_______________________________________________________________________=
_________
Intervento da Cancun

Certo le aspettative riguardo l'esito finale della Conferenza di Cancun=

erano gia' segnate dall'ipotesi di un nulla di fatto, troppe erano rima=
ste
le contraddizioni irrisolte alla vigilia. Tuttavia nessuno poteva
immaginare il tracollo cosi' rapido, un collasso della trattativa che h=
a
lasciato piu' di un navigato negoziate esterrefatto. La bozza di
compromesso presentata il 13 settembre si sperava potesse contribuire a=

riallacciare il dialogo tenendo in vita i canali di comunicazione tra l=
e
parti. Sicuramente molti erano i punti da sciogliere, a partire dal dos=
sier
agricoltura, dai dazi doganali e i sussidi alla produzione ed all'expor=
t, e
che secondo molti era troppo appiattito sugli interessi americani, con
l'Europa che soffriva i limiti imposti dalla recente riforma della poli=
tica
agraria comune. Poi l'insistenza, di procedere con i cosiddetti "Singap=
ore
issues" primo fra tutti quello degli investimenti, e la scarsa
considerazoine data ad una questione che per molti era diventata scotta=
nte,
al punto da metterla sullo stesso livello della spinosa tematica delle
eccezioni ai brevetti per i farmaci salvavita, ovvero il cotone. Su que=
sto
punto i paesi africani produttori erano pronti al braccio di ferro. Mai=
si
era visto nel corso della trattativa uno stop cosi' repentino, con i
negoziatori ancora a scaldare i motori all'interno delle riunioni
ristrette, le cosiddette Green room. Il WTO ha dimostrato di non saper
comprendere le sfumature poitiche del dibattito, l'urgenza di venire
incontro alle richieste legittime della nuova alleanza dei G-plus, e
l'ostinatezza di voler forzare la discussione su temi quali gli
investimenti sui quali almeno 90 paesi avevano da tempo dichiarato la l=
oro
opposizione. Il fallimento di Cancun e' quello di una organizzazione
tecnocratica che non sa ascoltare quello che accade, non sa recepire gl=
i
umori e le legitttime preoccupazioni del mondo esterno. Se il
multilateralismo tradizionale delle Nazioni Unite e' oggi in crisi,
certamente lo e' anche quello dell'OMC, alla merce' degli interessi
specifici delle piu' potenti coalizioni di stati membri. Di fronte alle=
sue
contraddizioni interne, il segretariato ha ripiegato su vecchie formule=
di
negoziato dietro le quinte, di incontri informali, delle famigerate "Gr=
een
room" che escludono i paesi in via di sviluppo. Gia' a Seattle questa
pratica antidemocratica aveva provocato la rivolta di questi ultimi. Al=
di
la' del merito, cioe' la tematica commerciale, le contraddizioni e le
dinamiche che si innestano in questi appuntamenti sono infatti
essenzialmente politiche. E laddove manca la politica, manca
necessariamente la base di un ipotetico accordo. Oggi da Cancun escono
vincitori i g23, rinvigoriti dall'adesione di Nigeria ed Indonesia. C'e=
' il
Brasile, che forte di un patto economico e politico siglato qualche mes=
e fa
con India e Sudafrica cerca di ritagliarsi un ruolo di leadership non s=
olo
a livello continentale ma anche globale. A livello regionale Lula potra=
'ora
mantenere una posizione negoziale forte nel negoziato per l'Area di Lib=
ero
Scambio delle Americhe, fortemente volta da Washington, e rafforzare l'=
asse
con l'Argentina, ed il patto commerciale del Mercosur. Questo fronte og=
gi
ha avuto la capacita' di rompere il duopolio USA-UE nel settore agricol=
o, e
si propone come un attore di primo piano nel panorama multilaterale. Da=

Cancun si aprono gli spazi per un nuovo modello di multilateralismo nel=

quale gruppi di paesi con interessi o vocazioni affini possano confront=
arsi
in maniera piu' democratica. Insomma un multilateralismo multipolare?
Staremo a vedere. Secondo molti, chi ha vinto veramente qui sono stati =
gli
Stati Uniti, o meglio la destra piu' unilateralista che vede con il fum=
o
negli occhi ogni foro multilaterale. Del resto gli USA restano comunque=
in
grado di continuare a concludere accordi bilaterali, dove possono flett=
ere
a volonta' i loro muscoli , lontano dai riflettori dei media globali, e=

dall'occhio attento dei movimenti e delle ONG. La partita che si apre o=
ra
non e' certamente facile: sulla scheletro del multilateralismo si dovra=
'
ricostruire un luogo nel quale discutere democraticamente di commercio,=
e
delle modalita' con le quali i mercati globali devono essere orientati
verso le priorita' di sviluppo socialmente giusto ed ecologicamente
sostenibile. Il WTO dovra' essere sottoposto ad una cura dimagrante,
restituendo alla competenza delle agenzie ONU temi quali l'agricoltura=
, i
diritti dei lavoratori, dell'ambiente, i servizi e gli investimenti. Le=

occasioni non mancheranno, dalla assemblea annuale della FAO, a quella
dell'UNCTAD, alle varie sessioni della Commissione ONU sui diritti uma=
ni
che ha gia' elaborato strumenti importanti sul diritto al cibo e sulle
regole per le imprese. Il blocco del negoziato da' tempo per aprire un=

dialogo piu' costruttivo e fecondo con i movimenti, le parti sociali ed=
i
parlamenti, al fine di elaborare strumenti nuovi di "governance" impron=
tati
sulla solidarieta' e sull'equita'. Si sperava che queste fossero anche=
le
parole d'ordine dell'Europa, ed invece da una parte l'ostinatezza del
Commissario Lamy, dall'altra la debolezza politica dell'Unione ne hanno=

gravemente pregiudicato la credibilita' Bruxelles era piu' concentrata
sulla necessita' di riaprire il dialogo transatlantico piuttosto che
rafforzare le relazioni con quei paesi, i G23 e piu' che oggi, insieme =
alle
ONG, possono cantare vittoria. Domani, passata l'euforia, ci si trovera=
' di
fronte all'urgenza di contrastare l'offensiva USA sul campo bilaterale=
.
Oggi, a Cancun, il cacciatorpediniere che vigilava sul centro dei Congr=
essi
prende il largo, i delegati partono con il loro carico di entusiasmo o =
di
frustrazione, gli alberghi di Cancun chiudono un'alta stagione che il W=
TO
ha inopinatamente prolungato di un paio di settimane.

Francesco Martone

Senatore dei verdi=