[NuovoLaboratorio] Quel bubbone non rimosso: G8 su Liberazio…

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Author: antonio bruno
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Subject: [NuovoLaboratorio] Quel bubbone non rimosso: G8 su Liberazione


da liberazione

Chi dette gli ordini durante la repressione della mobilitazione anti G8?
Chi scelse i volenterosi esecutori? L'indagine giudiziaria sulle violenze
ai no global nella scuola Diaz e nella caserma Bolzaneto conferma la trama
Quel bubbone non ancora rimosso
L'immagine di Genova rimasta fissata come un chiodo nella coscienza di
tanti cittadini =E8 quella della polizia unita alle tute nere contro i
pacifisti, i no global, l'Italia dei movimenti, che riempivano le piazze
della citt=E0 militarizzata sfidando l'arrogante sfilata dei signori del
mondo. Per quanto paradossale, se paradossale, quella combinazione di
violenza istituzionale e di aggressione teppistica contro il diritto di
manifestare, =E8 sostanzialmente confermata dalle conclusioni dell'indagine
giudiziaria sui fatti della Diaz e di Bolzaneto.=20

La brutalit=E0 di Stato - =E8 questa la verit=E0 accertata dai pm - colp=EC
unicamente pacifici manifestanti prima nelle strade e poi nella scuola e
nella caserma-carcere. Resta da capire se quella perversa combinazione fu
effetto di una strategia improvvisata sul campo o degli ordini dati da una
sala di regia. Ci devono ancora spiegare perch=E9 il ministro dell'Interno
Scajola rimase a Roma (disse che era andato a dormire quando fu decisa
l'irruzione alla Diaz e fu informato a cose fatte) mentre a Genova c'era
Fini in circolazione per le caserme della Ps e dei carabinieri. Ci devono
ancora spiegare quali furono i reali poteri del capo della Ps e dei
super-poliziotti mandati dal Viminale a Genova, visto che i carabinieri e
lo Stato maggiore della Difesa si erano presi fette di ordine pubblico che
gestivano autonomamente con l'impiego di reparti e mezzi eccezionali come
se ci fosse un teatro di guerra. Una militarizzazione dell'ordine pubblico
che superava perfino le fobiche misure antiguerriglia di Scelba che
circondava le regioni rosse con battaglioni forniti di autoblindo, e
mortai. Ci devono ancora spiegare quali furono i reali poteri del prefetto
Ansoino Andreassi, mandato a Genova col compito di coordinare l'ordine
pubblico; perch=E9 gli fu affiancato all'ultimo momento il vice capo della
polizia Arnaldo La Barbera, con quali ordini; perch=E9 Andreassi la sera del
21 luglio lasci=F2 la riunione in cui si stava decidendo il blitz alla Diaz =
e
non partecip=F2 all'operazione. Andarono sul posto La Barbera e il capo dell=
o
Sco, Gratteri. Solo come spettatori-controllori? Sia La Barbera (morto
qualche mese fa) che Gratteri hanno sempre detto che l'operazione fu
concepita e diretta dalle autorit=E0 locali di polizia. Vincenzo Canterini,
il capo del primo reparto celere di Roma, che ebbe un ruolo speciale nel
pestaggio, in condominio con la Digos di Genova e le squadre dello Sco, ha
sempre sostenuto di aver obbedito a ordini superiori. Fin qui abbiamo,
almeno da quel che appare, un ministro dell'Interno dimezzato che va a
dormire; un capo della polizia dimezzato tenuto a Roma all'oscuro di come
si muovono i carabinieri, lo Stato maggiore della Difesa e i servizi
segreti; un coordinatore dimezzato che si estranea dall'operazione Diaz; un
vice capo della polizia e il capo dello Sco dimezzati, ridotti ad essere
passivi mentre alla Diaz e a Bolzaneto si fa scempio ferocemente della
legalit=E0. Se questa =E8 la verit=E0, l'intrigo di Genova =E8 ancora tutto =
da
scoprire. Quale centro di potere ha gestito realmente l'ordine pubblico e
ha scatenato la violenza delle forze di polizia contro i pacifisti, fino
all'omicidio Giuliani e ai pestaggi alla Diaz e a Bolzaneto? L'indagine dei
magistrati di Genova, arrivata alla soglia della richiesta di rinvio a
giudizio per 73 dirigenti della Ps, agenti e medici potr=E0 individuare i
colpevoli degli abusi e delle violenze, ma come ha detto Giuliano Pisapia,
per l'accertamento delle responsabilit=E0 politiche =ABdiventa ancora pi=F9
indispensabile l'istituzione di una commissione d'inchiesta parlamentare=BB.=
=20

L'idea che un poliziotto non ci pensi due volte a seviziare un fermato e a
falsificare le prove =E8 un'aberrazione lombrosiana. Migliaia di poliziotti
fanno il loro dovere al servizio dei cittadini, e se non ci fossero loro
non ci sarebbero regole democratiche, saremmo preda della violenza e del
crimine. Non basta un ordine per imporre a un poliziotto di violare la
legge. Cosa pu=F2 aver indotto il vice questore Pietro Troiani a portare all=
a
Diaz due molotov raccolte in una strada di Genova e a spacciarle come prova
che nella scuola c'erano armi? Cosa ha scatenato la furia degli uomini di
Canterini contro gli inermi no global che stavano dormendo alla Diaz? E
perfino alcuni medici della Bolzaneto a essere disumani? Si possono
predeterminare questi comportamenti solo nei confronti di soggetti
volenterosi, disposti ad accettare il ruolo di aguzzini. I fatti avvenuti
alla Diaz e a Bolzaneto presuppongono non solo una trasmissione di ordini
illegali ma anche una selezione di soggetti volenterosi. Un lavoro fatto
all'interno di nicchie ideologiche, come in altri tempi si costituirono nei
reparti =ABCelere=BB: c'erano quelli che mettevano un'"anima" di ferro nel
manganello per picchiare pi=F9 ferocemente. Di solito i =ABvolenterosi=BB
subiscono l'ascendente di un capo che ha un grado gerarchico elevato e pu=F2
dispensare premi e favori. E' difficile che tutto un reparto si comporti in
modo criminale, ma poi scatta l'omert=E0, lo spirito di corpo,
l'intimidazione verso chi non vorrebbe essere complice. Un'inchiesta
sbrigativa, come quella fatta dal Viminale subito dopo i fatti, legittima
il sospetto che le autorit=E0 politiche, il ministro dell'Interno in primis,
abbiano messo il freno. Il fatto che dieci funzionari di Ps, tra i quali
Francesco Gratteri, ex capo dello Sco ed ora vice direttore
dell'antiterrorismo, e il suo vice dell'epoca Gianni Luperi, siano accusati
di aver avallato l'illegale arresto in flagranza dei 93 no global pestati
nella Diaz, dimostra che i pm sono convinti che i capi quanto meno si
lasciarono coinvolgere. Il ministro Pisano promette che chi ha sbagliato
pagher=E0 e assicura che la polizia =E8 sana. Parole giuste, ma il Viminale =
=E8
rimasto finora troppo in silenzio: non si tratta di fatti isolati al vaglio
della magistratura, ma di fatti concatenati in una trama che ha contaminato
settori delle forze di polizia. Bisogna rimuovere non delle mele marce ma
il bubbone.=20

Annibale Paloscia =20

Anche la "violazione dei diritti umani fondamentali" figura tra i reati
contestati dalla procura di Genova
Anche la "violazione dei diritti umani fondamentali" figura tra i reati
contestati dalla procura di Genova ad alcuni dei 73, tra medici, funzionari
e agenti, cui sono stati inviati gli avvisi di fine indagine per le
violenze nella scuola Diaz e nella caserma della celere di Bolzaneto,
trasformata in carcere provvisorio per le retate del G8 2001, dal ministro
leghista Castelli che ieri ha liquidato la faccenda rimandando all'indomani
di eventuali condanne gli atti amministrativi. Fino ad allora anche il
medico Giacomo Toccafondi, e l'allora vice capo della digos genovese,
Alessandro Perugini, resteranno al loro posto con il rischio di inquinare
le prove. L'uno =E8 accusato di aver seviziato i detenuti, l'altro =E8 celeb=
re
anche per un video in cui sembra proprio che prenda a calci un ragazzino di
Ostia tenuto immobile da alcuni agenti.=20

E dire che, ai cancelli della Diaz, il dottor Sgalla, che era portavoce di
De Gennaro, aveva definito l'operazione =ABuna normale perquisizione=BB
riferendo a legali e parlamentari sbigottiti che il sangue dei feriti era
=ABdi ferite pregresse=BB. Gli indagati restano al loro posto, alcuni sono
stati perfino promossi. =ABMa non crede il ministro Pisanu che certi
provvedimenti vadano presi subito?=BB, si chiedono Enrica Bartesaghi e
Lorenzo Guadagnucci del comitato "Verit=E0 e Giustizia per Genova". Lei =E8 =
la
madre di una delle vittime, lui quella notte fu massacrato e arrestato con
altre 92 persone e, a 26 mesi, =ABsono ancora tutti indagati per associazion=
e
a delinquere finalizzata al saccheggio mentre l'accusa di detenzione di
armi e di resistenza, invece, =E8 stata archiviata=BB, spiega Bartesaghi.
Infatti armi e resistenza sono, come scrivono i magistrati, un'invenzione
per giustificare il blitz. =ABCi dispiace che non siano stati identificati i
"macellai" - dice ancora - i poliziotti che manganellarono travisati.
Continueremo a chiedere il codice di identificazione per gli agenti perch=E9
non si ripetano pi=F9 cose del genere=BB.=20

A Enrica Bartesaghi ha =ABfatto effetto come l'Unit=E0 abbia relegato la
notizia in fondo al giornale, anticipando perfino che alcuni funzionari
saranno tirati fuori. Mi colpisce anche il silenzio dei ds e del
centrosinistra=BB. =ABContinuo a stupirmi - racconta a Liberazione, Haidi
Giuliani, la mamma di Carlo - quando si dice che =E8 impossibile incriminare
gli agenti travisati: i loro capi devono sapere dov'erano dislocati. E poi
il "gran ballo" aveva una regia che si continua a non voler vedere se si
parla solo di polizia. A Genova hanno iniziato i carabinieri=BB.=20

Il giorno dopo la spedizione degli avvisi si rafforza, tra le anime del
movimento, la percezione dell'urgenza di una vera commissione parlamentare
d'inchiesta. Da Cancun, ancora una volta ai margini di una zona rossa,
Vittorio Agnoletto segnala l'importanza della contestazione ad alcuni
funzionari dell'abuso d'ufficio. =ABQualcuno us=F2 il suo ruolo per calpesta=
re
i diritti - spiega l'ex portavoce del Genoa social forum - ma Scajola, Fini
e Ascierto, senza una inchiesta parlamentare, restano ancora fuori dalle
indagini=BB. =ABSe le accuse sono confermate, deve essere riaperto anche il
caso Giuliani=BB, avverte Luciano Muhlbauer del Sin. Cobas. Piero Bernocchi,
leader storico dei Cobas, non condivide la lettura di D'Avanzo su La
Repubblica) che crede che la magistratura stia =ABsparando nel mucchio e che
73 avvisi siano troppi: i "teppisti in divisa" furono molti, forse migliaia
e oggi sappiamo che interi reparti sono pervasi da ideologie fasciste. Non
=E8 la magistratura a infangare le forze di polizia, sono loro ad essersi
infangate da sole. La ferocia di quei giorni era gi=E0 stata sperimentata a
Napoli dal governo di centrosinistra=BB. =ABE, se =E8 vero che non fu
l'iniziativa di "mele marce" ma gli ordini di una catena di comando non
soltanto nazionale - dice dal corteo di Monselice, il disobbediente e
coordinatore gc, Nicola Fratoianni - vogliamo un'amnistia per tutti i reati
politici attribuiti agli attivisti da Genova in poi: casomai furono solo
forme di difesa=BB.=20

Checchino Antonini    =20