Autore: antonio bruno Data: Oggetto: [NuovoLaboratorio] G8: politic divisi e racoclte fondi per PS
dal mercantile
dal mercantile
Gli avvisi della procura alle forze dell'ordine visti dai due schieramenti
POLITICI GENOVESI DIVISI SULL'INCHIESTA PARLAMENTARE
La Pinotti rilancia la commissione. Plinio "Stessa severita' con i=
no-global"
Roberta Pinotti, onorevole diessina "E' l'ora della commissione
parlamentare d'inchiesta" Giorgio Bornacin, deputato di AN "Piena
solidarieta' alla polizia, i colpevoli sono altri."
La Procura chiude le indagini sugli abusi della polizia nei giorni del G8 e
la scaramuccia si riaccende sul fronte politico. Tornano insomma le
barricate. Da una parte il centro sinistra invoca chiarezza, dall'altra si
ribadisce la difesa ad oltranza di chi in quei giorni lavoro' per le strade
della citta' con il compito di garantire la sicurezza ai potenti della
terra riuniti sotto la Lanterna.
"La commissione d'inchiesta deve riscrivere questo pezzo di storia anche
sotto il profilo politico" insiste la Pinotti I fatti del G8 non possono
essere solo materia di inchieste giudiziarie. E' nostro compito capire che
cosa determino' quel corto circuito. Insieme ad altri deputati avvieremo
una serie di iniziaitve per far decolalre la commissione. Adesso non
possono dire piu' che rischiam od icondizionare il lavoro dei magistrati. E
attenzione non mi riferisco solo a chi in quei gironi indossava una divisa:
la storia va riletta a 360 gradi."
Perche' esistono ambiguita' anche da parte del movimento noglobal?
"Certi proclami roboanti tipo l'invasione pacifica della zona rossa, certe
opoerazioni di immagine, possono aver aumentato la tensione - risponde
l'onorevole diessino - Ma la stragrande maggioranza dei dimostranti era
gente seria, pacifica. E in questi non metto certo chi ha distrutto la
citta'. Nei loro confronti la polizia non ha usato particolare
determinazione. invece ci sono stati atti di violenza nei confronti di
manifestanti pacifici."
Bornacin ha "visto" invece un altro G8. "E come tutti i genovesi che furono
costretti a rimanere barricati in casa - attacca il parlamentare di
Alleanza Nazionale - Abbiamo visto chi erano i "pacifisti". E invece a
pagare e' semrpe la polizia. Cioe' ben 73 appartenenti tutori dell'oridne.
Mi da l'idea di una ricostruzione a senso unico. Chi ha distrutto la citta'
non ha pagato.". Pero' la polizia ha fatto parecchi errori?
"Indubbiamente ci saranno stati - dice Bornacin - singole responsabilita'.
Ma ricordiamo che il livello di tensione ed esasperazione era
elevatissimo. E comunque alla Diaz non hano trovato solo rosari e testi
sacri."
Per la Pinotti in quei giorni certe presenze nelle caserme avrebbero
legittimato la linea dura.
"Nelle sale operative - dice - c'erano esponenti del governo, il vice
premier Fini in testa. E questo significa che ci sono responsabilia'
politiche. Prima del G8 poliziotti e carabinieri avevano un'ottima
visibilita' sociale soprattutto tra i giovani. Dopo il G8 non e' piu'=
cosi'."
Bornacin "C'ero anch'io con Fini al Forte San Giuliano. Ma ci rimanemmo
ore perche' fuori c'erano i pacifisti che assdiavano la zona. E comunque
noi non siamo stati ne' alla Diaz, ne' a Bolzaneto".
Rincara la dose Gianni Plinio, vice presidente della giunta regionale pure
lui di AN "Sono certo - dice - che la stessa severita' e puntigliosita' di
indagine manifestata nei confronti degli agenti di polizia ci sara' anche
verso i tantissimi teppisti che misero a ferro e fuoco Genova in quei
drammatici giorni del G8. Come purtroppo non ci fu nei confronti di
Casarini per le violenze di piazza all'epoca di Tebio."
"Attendo con fiducia le sentene definitive della magistratura - ha aggiunto
Plinio - che sepro siano pronunciate in tempi celeri."
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INIZIATIVA DEI GIOVANI DI AN
RACCOLTA FONDI PRO PS
I giovani di An hanno lanciato una racocltadi fondi per "contribuire alle
spese legali dei 73 agenti delle forze dell'ordine che si sono visti
recapitare gli avvisi di fine indagine per le vicende di Genova del 2001."
"Riteniamo importante far sapere ai funzionari indagati - ha affermato
Giovanni Donzelli, direigente di Azione Giovani e direttore di Sfida.org
(la rivista on line dell'associazione universitaria legata ad AN ndr.) -
che non sono soli: la maggior parte dei giovani italiani e' ben diversa
rispetto ai teppisti che ha dovuto affrotnare a Genova." "Lunedi mattina -
ha aggiunto - apriremo un conto corrente aposito e inizieremo la raccolta
in tutte le universita'. E' una questione d icivilta' non possiamo adesso
accusare i poliziotti per annacquare le responsabilita' dei teppisit."
"Questi processi - hanno osservato Francesco Grillo (reggente di Azione
Giovani) e Giuseppe D'Ippolito (dirigente nazionale) non potranno cambiare
le carte i ntavola. A Genova abbiamo visto tutta la violenza di cui e'
capacec la sinistra. Qualsiasi tentativo di screditare le forze dell'ordine
per giustificare le devastazioni e le violenze de ino global potra' solo
portare a tanta altra violenza. Ci auguriamo che questo no naccada e che
venga fatta presto piena luce non solo sulle ipotetiche responsabilita' di
alcuni agenti delle forze dell'ordine ma anche e soprattutto sugli autori e
gli organizzatori della violenza no-global."
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IL SEGRETARIO DEL SINDCATO AUTONOMO DI POLIZIA PENITENZIARIA
"PIENA FIDUCIA NEI PM MA NON DIMENTICHIAMO I TEPPISTI
"Il Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) ha totale fiducia
sull'operato della magistratura. Abbiamo il massimo rispetto per l'operato
dei giudici genovesi ma altrettanto chiaramente vogliamo sottolineare che
gli avvisi di fine indagine non sono in alcun modo attestati di
responsabilita'." lo afferma Roberto Martinelli, segretario generale
aggiunto del Sappe. "Sono le aule di giustizia l'unico luogo in cui devono
essere provate le eventuali responsabilita' di appartenenti alle forze
dell'ordine - sottolinea Martinelli - senza dimentica che in quei giorni
Genova fu mesa a ferro e fuoco da migliaia di delinquenti travestiti da
manifestanti. Torvo patetico e ipocrita l'attenggiamento di quanti dicono
di rispettare la magistratura ma se i giudici emettono sentenze non gradite
criticano e contestano."
"Credo che tutti ricordino le polemiche dell'area no-global per la
decisione del gip Elena Dalloisio - ribadisce ancora il sindacalista - che
lo scorso maggio archivio' la posizione del carabiniere Mari oPlacanica,
indagato di omicidio di carlo Giuliani. Oggi che si comunica ad alcuni
appartenenti alle Forze di Polizia la fine delle indagini nei loro
confronti, da quegli ambienti si plaude ai magistrati e si arriva ad
affermare che al "verita' sta venendo a galla". La trovo una forma di
revisione sotrica, unavisione arbistraria, faziosa e non rispondente alla
realta' di quanto accadde a Genova nel luglio 2001.
Parlare di quelle tragiche giornate e mettere sotto accusa l'operato delle
forze dell'ordine non e' per nulla rispondente alla realta'. Si parla molto
di eccessi polizieschi, ma poco o nulla delel responsabilita' di coloro che
hanno deliberatamente provocato e devastato. Le colpe di alcuni agenti
sembrano essere considerate piu' gravi delal strategia con cui i
contestatori sono scesi in piazza e delel complicita' da cui hanno tratto
vantaggio.
Personalmente no nci sto: non credo che i "buoni" fossero solo da una parte
e i "cattivi" esclusivamente dall'altra. Ed e' per questo che sostengo che
le responsabilita' di comportamenti contrari alle Leggi dello Stato debban
oessere individuate singolarmente, non certo per categoria, proprio come
prevede la Costituzione."
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"eppure il vento soffia ancora..."=20
Pierangelo Bertoli (1942 - 2002)
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antonio bruno
tesoriere del comitato "Verit=E0 e giustizia per Genova"