Autor: Maurizio / DJ M Data: Assunto: [Cerchio] [M] : Speciale 9/11 . Allegato n. 4 . Follia di Robert Fisk
. Mandatory!
Ritengo giusto concludere la fatica '9/11' con l'ultimo recentissimo
articolo di Robert Fisk, scritto per The Independent proprio nel giorno
della tragedia di due anni fa. La giusta perla ad un lungo lavoro che mi ha
costretto a lunghe sessioni davanti al pc per tutta la settimana. E' questo
un lavoro? Lo lascio giudicare a voi, mentre naturalmente invito a consumare
questo articolo con avida curiosità, visto che è assolutamente
strepitoso...grande Fisk!!
Questo è l'allegato n 4 (l'ultimo dello speciale)...e adesso un pò di
riposo, ma neanche tanto :)
Enjoy
M
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Una Follia Portata ad un Livello che Non Vedevamo dalla Seconda Guerra
Mondiale.
di Robert Fisk
Tradotto da M . canadianm@???
11 Settembre 2003: (The Independent)
Quando due anni fa gli attacchi sono stati lanciati contro il World Trade
Centre e il Pentagono, chi aveva mai sentito parlare di Fallujah o Hillah?
Quando il dirottatore Libanese ha fatto schiantare il suo aereo in
Pennsylvania, chi avrebbe mai creduto che il presidente George Bush avrebbe
annunciato l'apertura di "un nuovo fronte nella guerra al terrore", una
volta che le sue truppe si sono imbarcate in una campagna disperata contro
la guerriglia Irachena?
Chi avrebbe mai potuto immaginare un presidente Americano che chiama il
mondo ad armarsi contro "il terrorismo" in "Afghanistan, Iraq e Gaza"? Gaza?
Che cosa hanno a che fare Palestinesi miseri, schiacciati, crudelmente
imprigionati a Gaza, con i crimini internazionali contro l'umanità di New
York, Washington e in Pennsylvania? Niente, naturalmente. Ed anche l'Iraq
non ha niente a che fare con l'11 Settembre. Né c'erano armi di distruzione
di massa in Iraq, o alcun collegamento di Al-Qa'ida con l'Iraq, o nessun
tempo di 45-minuti per lo schieramento di armi chimiche e né c'è stata
alcuna "liberazione".
No, gli attacchi dell'11 Settembre hanno niente a che fare con l'Iraq. E l'
11 Settembre non ha cambiato il mondo. Il presidente Bush ha manipolato
crudelmente il dolore della gente Americana - e la compassione del resto del
mondo - per introdurre "un ordine del mondo" sognato da un covo di
fantasisti che consigliano il Segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld.
"Il cambiamento di regime" Iracheno, come ora sappiamo, è stato progettato
come componente di un documento di campagna di Richard Perle e Paul
Wolfowitz per il sarebbe-stato primo ministro Israeliano Benjamin Netanyahu,
anni prima che Bush salisse al potere. Ciò fa ritenere che Tony Blair debba
avere firmato questa assurdità senza rendersi conto che era niente di meno
che un progetto inventato da un gruppo di neo-neo-conservatori Americani
pro-Israele e di fondamentalisti Cristiani di destra.
Ma anche ora, veniamo alimentati con ancor più fantasticherie.
L'Afghanistan - con i suoi signori della guerra pagati dagli Americani che
violentano e che assassinano i loro nemici, con le sue donne ancora in gran
parte avvolte nel burqa, con la sua produzione di oppio che ora è tornata ad
essere il mercato di esportazione numero uno nel mondo, e con la sua gente
che è uccisa fino ad un massimo di cento alla settimana (e cinque soldati
Americani sono stati uccisi due fine settimane fa) - è "un successo",
qualcosa di cui Bush e Rumsfeld si vantano. L'Iraq - un putrido mucchio di
odio guerrigliero e di rancore popolare - è anch'esso "un successo". Sì,
Bush vuole 87 miliardi di dollari per mantenere l'Iraq funzionante, esige
andare di nuovo alle stesse Nazioni Unite ch'ha condannato l'anno scorso
come una "bottega della discussione", vuole che una massa di eserciti
stranieri vada in Iraq a ripartire le difficoltà dell'occupazione - anche se
naturalmente non l'autorità decisionale, che deve rimanere esclusiva riserva
imperiale di Washington.
Per di più, il mondo è supposto accettare l'insana nozione che il conflitto
Israeliano-Palestinese - l'ultima guerra coloniale del pianeta, anche se
qualsiasi menzione delle illegali colonie ebraiche nella West Bank e a Gaza
è stata cancellata dalla narrativa del Medio Oriente sulla stampa Americana
- fa parte "della guerra al terrore", il cosmico conflitto di volontà
religiosa che il presidente Bush ha inventato dopo l'11 di Settembre. Hanno
potuto gli interessi di Israele essere meglio serviti da un così infantile
gesto di Bush?
I viziosi bombardieri suicidi Palestinesi e l'installazione grottesca di
Ebrei e di Ebrei soltanto nelle colonie sono ora stati inseriti in questa
colossale lotta del "bene" contro "il male", in cui persino Ariel Sharon -
definito "personalmente" responsabile dei massacri del 1982 di Sabra e
Chatila da una commissione d'inchiesta della stessa Israele - è "un uomo di
pace", secondo quanto detto da Bush.
E nuovi precedenti vengono creati senza discussione. Washington uccide la
leadership dei suoi nemici con impunità: prova ad uccidere Osama bin Laden e
il Mullah Omar, uccide Uday e Qusay Hussein e si vanta della sua prodezza
nel "liquidare" la leadership di Al-Qa'ida con "aerei teleguidati" lancia
razzi. Prova ad uccidere Saddam a Bagdad e massacra invece 16 civili ed
ammette che l'operazione non era "al riparo da rischi". In Afghanistan, tre
uomini sono stati appena assassinati nel centro di interrogazione
Statunitense di Bagram. E ancora non sappiamo che cosa accade realmente a
Guantanamo.
Che cosa significano questi precedenti? Ho uno scuro sospetto. D'ora in poi,
i nostri leader, i nostri politici, i nostri uomini di stato saranno anch'
essi parte della partita. Se andiamo per la giugulare, perchè non dovrebbero
andarci anche loro? L'uccisione di Sergio Vieira de Mello dell'ONU, non è
stato, io penso, un omicidio casuale. Le dichiarazioni più recenti di
Hamas - e visto che sono stati aggiunti da Bush al circo del male, dovremmo
prenderle seriamente in considerazione - stanno ora più che mai,
personalmente minacciando Sharon. Perchè dovremmo aspettarci che qualunque
altro leader possa essere al sicuro? Se Yasser Arafat è ancora una volta
spinto all'esilio, sarà lasciato esistere alcun freno?
Naturalmente, i nemici dell'America erano un gruppo brutale. Saddam ha
disseminato il suo paese di fosse comuni piene di innocenti, il Mullah Omar
ha permesso che le sue legioni di misogini terrorizzassero un'intera società
in Afghanistan. Ma in loro assenza, abbiamo generato banditismo, violenza,
rapimenti, guerriglia e caos. E tutto in nome dei morti dell'11 Settembre.
Il futuro del Medio Oriente - che è ciò che è parzialmente relazionato all'
11 di Settembre, anche se non ci è permesso dirlo - mai è sembrato più
lugubre o più sanguinante. Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna sono
incastrati in una guerra da loro stessi creata, responsabili del proprio
terribile impiccio ma responsabili, anche, delle vite di migliaia di esseri
umani innocenti - fatti a pezzi dalle bombe Americane in Afghanistan e in
Iraq, uccisi nelle strade dell'Iraq da GI che hanno la pistola facile.
Per quanto riguarda "il terrore", i nostri nemici stanno chiudendosi sui
nostri eserciti in Iraq e sui nostri presunti alleati a Bagdad e in
Afghanistan - anche in Pakistan. Abbiamo fatto tutto questo in nome dei
morti dell'11 Settembre. Non accadeva dalla Seconda Guerra Mondiale che
vedevamo una follia di questa intensità. Ed è a malapena cominciata.
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