[Cm-crew] Verbale di ricostruzione di fatto avvenuto ai sens…

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Autore: Alberto Pignocchino
Data:  
Oggetto: [Cm-crew] Verbale di ricostruzione di fatto avvenuto ai sensi dlgs. 321/17/23 del 5/3/96
--- Patrizio C. ha scritto: > CASPITA!!!!
> quale incidente del 3 luglio????? noi non ne
> sappiamo nulla!!!!!
> quando hai un attimo di tempo fammi sapere!!!!
> adesso stai bene????
> a presto
> Chiara
>


Addì Undici Settembre Duemilaetré
Verbale di ricostruzione di fatto avvenuto ai sensi
dlgs. 321/17/23 del 5/3/96
contestante: Alberto Pignocchino (...)

compilatore: Brigadiere Ignazio Tancredi caserma della
Spelta, 4a compagnia, 3a brigata, distretto Centro

qui presenti: il summenzionato Alberto Pignocchino,
ciclomunito e parte lesa, come precedentemente si
descrisse e si qualificò di fronte a me medesimo

    In data addì Tre Luglio Duemilaetrè alle ore
Ventuno e Quindici, il summenzionato Pignocchino alla
guida di velocipede, in località Giardini Reali bassi
di Torino, Viale dei Partigiani, nel mentre che era
impegnato all'attraversamento pedonale nei pressi del
monumento ché trovasi lì nei pressi, veniva investito
da automobile Fiat Panda di colore grigio
metallizzato, proveniente da direzione Piazza
Castello, la quale  colpiva la bicicletta (velocipede)
sotto la sella, mancando di un pelo le parti vitali
del suddetto Pignocchino e mandandolo a terra
velocipede incluso.
    Il suddetto si presentava lacero-contuso su tutti
e quattro gli arti, senza danni apprezzabili in altre
parti del corpo, tranne un dolore osseo nei pressi
dell'innesto sella.
    Trasportato da ambulanza all'ospedale Mauriziano
era sottoposto a visite e cure ed a controllo
raddiografico, rivelandosi successivamente che il
suddetto non presentava particolari rotture o fratture
o altri danni di elevata gravità alle strutture ossee
che risultavano quindi intatte.
   Curati gli ematomi, le abrasioni, le contusioni, le
lacerazioni (un punto!) eccetera eccetera, veniva
dimesso la notte stessa al temine delle cure e degli
accertamenti medici, ore 02,30 circa.
   Sul luogo dell'incidente nonché successivamente
presso il luogo di cura stesso, intervenivano, oltre
l'ambulanza, i vigili, nonché numerosi ciclisti
richiamati via cellulare dello stesso Pignocchino che
non aveva mai perso conoscenza.
   Costoro erano in procinto di radunarsi per dare
inizio ad una manifestazione definita inesistente dal
nome approssimativo di "massa critica", cui il
Pignocchino al termine del suo tragitto come inteso
percorrerlo, intendeva unirsi, essi stessi si erano
recati poi sul luogo dell'incidente, in seguito alla
chiamata dello stesso suddetto menzionato, il quale
intendeva comunicare loro le circostanze inopportune
nelle quali il P. si era venuto a trovare.
    Detti ciclomuniti, o velocipedisti, hanno in
seguito fatto grande assembramento nei dintorni
immediati dello stesso P., ove egli si trovava e cioé
riverso supino sull'asfalto, con la bicicletta (o
velocipede) ancora in mezzo alle gambe, in posizione
che alcuni descrivevano come "statua pompeiana" per la
simpatica posizione di immobilità con gli arti
semisollevati che il suddetto P. presentava e
manteneva onde evitare eventuali altri danni
eventualmente causati dai di lui movimenti.
    Detti velocipedisti eseguivano anche opera di
disciplinamento del traffico stante che, l'impegno
delle forze di polizia municipale nella ricostruzione
dei fatti e interrogazione dei testi e dei conduttori
medesimi del veicolo predetto, non consentiva loro di
eseguire altre attività.
    I velocipedisti raggiungevano poi il malcapitato
all'ospedale, comunicando tutta la loro partecipazione
e affetto al soggetto, eseguendo visite preventive,
confortando l'ammalato e sollevando l'umore del
suddetto.
    Visti in seguito gli esiti non funesti, taluni
evacuavano l'ospedale e procedevano a riprendere la
manifestazione interrotta, altri gentilmente
prolungavano la necessaria compagnia, altri ancora si
predisponevano al trasporto dell'ammalato a casa sua,
munendosi di veicolo a 4 ruote, col quale nel
frattempo si occupavano anche del recupero del mezzo
lesionato dal luogo dell'incidente.
    Infine urge ricordare l'impegno sollecito e
prezioso di coloro i quali misero a disposizione il
proprio ruolo e le proprie competenze per consentire
la tutela legale e la presa in carico della difesa del
poveretto suddetto.
    Il suddetto dichiara e certifica che si fece poi
un mese di mutua in cui fu incarcerato in casa a causa
degli orari rigidi imposti dalla legge, non potendo
più partecipare agli impegni sociali, di lavoro e
sindacali, fra i quali é triste rammaricarsi della
perdita della partecipazione all'ascesa ciclosociale
al colle del Nivolet, e la presenza mancata alle
trattative con cui si vorrebbe impedire all'azienda,
dove il suddetto lavora, di buttar fuori delle persone
in malo modo.
    I detti ciclisti hanno tenuto un comportamento
esemplare durante tutto il periodo sopra detto,
accompagnando obbligatoriamente il suddetto nelle
prime esperienze di ritorno sulla dueruote, la
conduzione della quale ormai gli faceva paura visto
l'accaduto, e pure si sottoposero ad estenuanti attese
per avere un boccon di pane ed un sorso di acqua, in
numerose occasioni presso il desco familiare del
malcapitato, che li aveva ivi invitati.
    Tutto ciò ha consentito una guarigione quasi
completa sia fisica, ma anche anche psicologica, del
suddetto malcapitato, il quale conserva ancora
visibili cicatrici, graffi, segni di varia natura e
talora accusa ancora inspiegabili dolorini in punti
che credeva a torto guariti, ma per il resto ha
ripreso tutte le normali attività.
    Il malcapitato dichiara che coglie l'occasione per
ringraziare tutti gli intervenuti ed i partecipanti.
    Il suddetto augura a tutti gli amici e i
conoscenti ciclomuniti di evitare sempre incontri del
tipo in cui esso é stato coinvolto, magari preferendo
la difesa della propria integrità organica a quella,
sempre più difficile, dei giusti diritti di transito a
cui ci sentiamo comunque chiamati, e tenendo conto che
coloro i cui volti sono celati all'interno della
scatola semovente non sempre hanno coscienza di ciò
che stanno facendo e magari hanno le zampe sul
cellulare, stanno mettendo la cintura di sicurezza,
stanno litigando con la fidanzata seduta al fianco, e
probabilmente non stanno guardando dove va il mezzo
che pilotano in piena e totale incoscienza.
    Il suddetto suggerisce di apporre sui mezzi a
quattro ruote di proprietà dei suddetti velocipedisti,
scritte simili a quelle sui pacchetti di sigarette, in
riquadro nero e caratteri cubitali, come ad esempio
"Nuoce gravemente alla salute", "Attenzione: provoca
danni e lesioni", "L'auto uccide, usa la bici" e
similari.
    Presa nota delle dichiarazioni spontanee del
suddetto, il qui presente brigadiere Ignazio Tancredi
dichiara che null'altro vi é da dichiarare e conclude
il qui presente verbale, che sarà sottoscritto dal
suddetto menzionato dichiarante.
    In fede                Brigadiere Ignazio Tancredi
                          4a compagnia, 3a brigata
                           distretto Centro
                           caserma La Spelta


                           A. Pignocchino, ciclomunito


Saluti a tutti!!


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"A bike it's only a bike
A car it's only a car
One road to share for all
Please Do respect each other
& go drink a beer together"

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Berto <Pignocch_Alberto NO SPAM NO CHAINS @Yahoo.it>

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